25/03/10

La Faccia di Cydonia su Marte - Parte 2 di 3

Dopo la prima parte, eccoci alla seconda delle tre puntate sulla Faccia su Marte. Analizzeremo nel dettaglio i test scientifici che vari scienziati formularono negli anni '70 e '80 per appurare se la Faccia di Cydonia fosse o meno una struttura artificiale, e ne vedremo i risultati.

La faccia di Cydonia e i test per dimostrarne l'artificialita'

La cosiddetta “Faccia di Marte”, venne fotografata per la prima volta dalla sonda statunitense Viking 1 nel 1976. Nella foto appariva una macchia che a molti scienziati e appassionati dell’esplorazione spaziale ricordava un volto dai tratti umanoidi. La parte orientale della struttura era in ombra, ma la parte occidentale (a sinistra, nelle foto), aveva elementi che facevano pensare a occhi, sopracciglia e naso. La foto originale la trovate qui.

La Faccia fece ovviamente il giro del Mondo. La NASA affermo’ da subito che si trattava in realta’ di una struttura naturale, creata dall’erosione e dalla pioggia di meteoriti. Astronomi di rinomata fama pero', tra cui alcuni che avevano lavorato a lungo anche a capo di strutture governative americane, come il gia' citato Van Flandern, cominciarono a riflettere. E, scevri da pregiudizi, formularono due ipotesi di lavoro relative alla faccia:

  • Ipotesi NATURALE: la struttura che sembrava una faccia in realtà non lo era. Era semplicemente una roccia che il nostro cervello percepiva come una faccia. L’illusione era dovuta ad un gioco di luci, o a un’anomalia geologica. Nessuno l'aveva costruita, era solo una roccia.
  • Ipotesi ARTIFICIALE: la faccia era una struttura artificiale, e cioe’ costruita da una specie intelligente non si sa quando e non si sa perche'.

Per stabilire se la Faccia fosse o meno artificiale, vari scienziati elaborarono una serie di test nel corso degli anni '70 e '80. E' da tenere bene a mente che nel momento in cui questi test vennero formulati non si possedevano ancora i mezzi tecnici per conoscerne gli eventuali risultati: si disse, cioe', che se in futuro questi test fossero stati possibili, e si fossero ottenuti certi risultati, be', allora la Faccia sarebbe stata da ritenersi artificiale o naturale. (Una trattazione elaborata di questi test, in inglese, la trovate in questo paper del 1997 scritto da Tom Van Flandern, un astronomo Americano morto nel gennaio 2009 che ha lavorato a lungo anche per la NASA e che molto ha fatto per dimostrare, con metodo scientifico, l’artificialità della Faccia su Marte. Qui trovate anche il video di una sua conferenza (in inglese) nella quale, servendosi di foto ufficiali, svela cose su Marte e la Luna che a me personalmente fecero accapponare la pelle).

In pratica, gli scienziati applicarono alla Faccia il classico metodo scientifico: formularono delle ipotesi, organizzarono dei test, e attesero i risultati. Gli scienziati non si preoccuparono delle possibili conseguenze dell'una o dell'altra ipotesi: non dissero cioe' "oddio non puo' assolutamente essere una struttura artificiale altrimenti vuol dire che la Bibbia non ha detto la verita, quindi deve per forza essere naturale, non abbiamo bisogno di perderci tempo". Chiaro?

I test sui quali vari scienziati, senza pregiudizi, si trovarono d'accordo furono questi:

  • Test 3D - Ci si chiese: questa roccia sembra una faccia da dovunque la si guardi, o solo se la si guarda da una certa angolazione? Magari proprio l'angolazione da cui, fortuitamente, fu presa la foto del 1976? Sul pianeta Terra, si disse, ci sono molte rocce che sembrano facce solo se viste da un determinato angolo, ma quando ci si sposta, ci si rende conto che non sono facce. Solo le rocce davvero artificiali, come il Monte Rushmore nel Sud Dakota – quello con la faccia dei presidenti americani, per intenderci – ha facce tridimensionali.

Le facce dei presidenti del Monte Rushmore sembrano facce da qualsiasi angolazione le si guardi. E la Faccia di Cydonia?

  • Test frattale: esistono dei metodi, utilizzati per esempio in ambito militare, per verificare se alcune strutture a prima vista naturali non siano in realta’ artificiali (montagne che non sono montagne ma bunker camuffati, per esempio). Gli oggetti naturali mostrano in genere un più alto livello di contenuto frattale (e cioè frammentario, di linee spezzate, per capirci), mentre gli oggetti artificiali risultano più simmetrici e più regolari. Se si potessero applicare queste tecniche frattali alla Faccia di Marte, che ne sarebbe venuto fuori, ci si chiese?
  • Test del "contesto": ci si chiese se esistessero altre strutture attorno alla Faccia che potessero suggerire un contesto artificiale. Una roccia che sembra una Faccia poteva essere un caso. Una roccia che sembra una faccia in mezzo ad altre strutture geologicamente inspiegabili avrebbe giocato a favore della tesi dell'artificialita'.
  • Disposizione delle colline non casuale: attorno alla Faccia ci sono molte colline o montagne: se la Faccia fosse artificiale, si disse, anche il contesto dovrebbe suggerirlo: se si potesse dimostrare che le varie colline sono disposte in modo geometrico, troppo perfetto per essere un caso, si avrebbe un'ottimo indizio a favore dell'artificialita' della Faccia.
  • Simmetria bilaterale: se la foto del 1976 ritraeva veramente un volto umanoide, allora, dissero gli studiosi, future foto a più alta definizione, avrebbero mostrato ulteriori dettagli umanoidi nei posti giusti e delle dimensioni giuste: sarebbe stato possibile distinguere pupille, narici…Non solo: le nuove foto avrebbero anche dovuto dimostrare che la parte orientale della faccia era simmetrica a quella occidentale. Proprio come in una faccia, la parte sinistra e la parte destra avrebbero avuto gli stessi elementi, situati in perfetta geometrie: due occhi, due narici, due sopracciglia.
  • Luogo e orientamento: van Flandern notò anche che se si fosse scoperto che la Faccia era in un luogo con un significato “culturale” pregnante, come l’equatore, questo avrebbe fatto propendere per l’ipotesi artificiale. Se poi la Faccia fosse stata disposta lungo un asse verticale Nord/Sud, questo avrebbe ulteriormente supportato l’ipotesi artificiale.
  • Funzione/scopo: questa faccia – notò sempre van Flandern – non e’ visibile né dal suolo di Marte, né dalla Terra o da altri pianeti, neanche col telescopio più potente. Ma allora perché costruire una struttura di 2.5km di lunghezza, per 2 di larghezza, e parecchie centinaia di metri dal livello del suolo senza che nessuno potesse vederla? Se si fosse dimostrato che qualcuno poteva vederla, o che comunque era visibile da un’altro luogo, allora l’ipotesi dell’artificialità ne sarebbe uscita rafforzata.

E’ importante sottolineare ancora una volta che questi test furono creati ben prima che fosse possible conoscerne il risultato: prova ne è che alcuni di questi test dovettero aspettare più di 20 anni, e l’arrivo di nuove foto nel 1998, per poter avere risposta.

La possibilità che la Faccia potesse passare per puro caso il risultato anche solo di quattro test di artificialita' è stata calcolata in una su un miliardo di miliardi. Invece, la probabilità matematica che TUTTI i test venissero passati per caso fu calcolata in una su mille miliardi di miliardi. (Per i calcoli si leggano questo, questo e questo).

Ma insomma, che risultati hanno dato questi test sulla Faccia? Lunedi' prossimo ve lo dico.

4 commenti:

Fabrizio Cariani ha detto...

Wow, questa serie comincia ad essere davvero intrigante!!!

palbi ha detto...

ah mi fai il post interlocutorio! Ma bravo :-P
A lunedì allora ^^

marihornet ha detto...

...mi vengono in mente i geoglifi...anche quelli non sono visibili dal suolo, ma solo dall'alto...diomio, che "intriganza" :)

Demonio Pellegrino ha detto...

Palbi non volevo fare il post interlocutorio, ma non ho potuto fare altrimenti perche' il prossimo post e' un po' lunghetto...

Fabrizio, dopo questo build up vedremo i risultati.

Mari, quelli pero' sono diversi perche' sono disegni bidimensionali. La faccia no

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