02/07/08

La teoria delle formiche

Questa teoria delle formiche l’ho formulata da un po’ di tempo. Dapprima – come ogni grande teoria metafisica – è stata derisa e ridicolizzata da coloro ai quali l’avevo esposta. Gli stessi che però, adesso, hanno avuto modo di rifletterci bene e di capire che in realtà è una teoria molto valida.

Ve la spiego.

Molti anni fa lessi un articolo sul Corriere nel quale si spiegava come le formiche fossero incommensurabilmente più forti degli uomini, fatte le debite proporzioni. Non mi ricordo i dati esatti, ma si diceva roba del tipo che una formica puo’ trasportare delle cose (molliche, sassi) 10, quindici, venti volte il proprio peso, come se un uomo potesse tranquillamente trasportare un’automobile, o un camion.

E soprattutto si diceva che le formiche potessero percorrere distanze molto più grandi rispetto a quanto possa fare l’uomo, sempre facendo le debite proporzioni: in pratica, è un po’ come se l’uomo, ad andatura normale, potesse coprire in due secondi tutta la lunghezza di un campo da calcio. Per cui, si diceva, la formica aveva insita nella sua natura la possibilità di viaggiare distanze molto più grandi rispetto a noi.

Quando lessi questa cosa era un periodo in cui viaggiavo spesso per lavoro. Inutilmente. Prendevo aerei da Bruxelles a Bucharest per una riunione di un’ora, poi tornavo a Bruxelles e prendevo il treno per Londra per una riunione di due ore, e poi andavo direttamente a Parigi sempre in treno. Sembra figo, eh? Non lo era.

Mi misi a pensare al fatto di come ormai si fosse andati troppo oltre i nostril limiti naturali. Si potrebbe dire che se Iddio (o l’evoluzione di Darwin, come volete voi, tra l’altro le due cose non sono incompatibili secondo me) ci ha dato una certa capacità di movimento, una certa rapidità di spostamento, c’e’ un motivo. Ma senza essere fatalisti, riflettiamoci un attimo:

  • Davvero è’ intelligente prendere il Thalys e andare a Parigi per una riunione di due ore? Tornare a Bruxelles e il giorno dopo andare di nuovo a Parigi per un’altra riunione?
  • Davvero fa figo andare un fine settimana lungo a NY per lo shopping natalizio?
  • Davvero è necessario prendere l’aereo di andata/ritorno per Barcellona ogni settimana per una riunione di un’ora?

No. No. E no.

La mia teoria delle formiche, che più che una teoria è una proposta di vita, prevede che si rifiutino stupidaggini di viaggio che ormai ci sembrano naturali, ma che naturali non sono.

Tutto questo è vero soprattutto nel campo lavorativo. Con viaggi assurdi per motivi inspiegabili e francamente al di là di ogni logica. Certo, anche il mio tornare così spesso in Toscana con Ryan Air va contro la teoria delle formiche, me ne rendo conto. Sono un ipocrita. Pero’ mi chiedo se non sarebbe opportuno tutti fare un passo indietro.

Riscoprire il valore del viaggio. E delle comunicazioni importanti. Davvero la mia presenza a Parigi è necessaria? Davvero una videoconferenza non potrebbe essere la cosa migliore?

Il tutto ovviamente si colloca in un discorso più ampio, di riscoperta del proprio ritmo. Soprattutto – ma non solo – al lavoro.

14 commenti:

Giovanni Stoto ha detto...

fino a febbraio sarei stato d'accordo con te, ma adesso da single, pur di non pensare e tenermi occupato, accetterei volentieri un lavoro del genere... poi magari mi pentiró, ma per cominciare aiuterebbe molto...

Demonio Pellegrino ha detto...

Gandalf, ma indirettamente mi dai ragione...lo vorresti solo come stordimento...

Giovanni Stoto ha detto...

esatto

Alessandro Orrù ha detto...

Io ti appoggio completamente....è proprio un gran bel ragionamento lo sai?

In effetti non siamo poi così intelligenti come sembriamo.....spostarsi in questo modo per lavoro è davvero massacrante...costa, si inquina, si veicolano malattie molto più velocemente, fa perdere tempo ecc ecc.....

Abbiamo sviluppato tecnologie che ci permettono di essere in contatto in tempo reale in tutto il mondo, di essere addirittura in più posti contemporaneamente (abbiamo il dono dell'ubiquità virtuale).....eppure ancora viaggiamo per lavoro da uno stato ad un altro come se dovessimo andare al comune e poi alle poste....

Non sappiamo sfruttare quello che abbiamo....come del resto l'avvento dei pc non ha diminuito il consumo di carta, ma anzi l'ha incrementato e adesso abbiamo una ridondanza degli stessi documenti anche in formato digitale..

Ci sono delle tipologie di lavoro che non possono fare a meno di viaggiare, però ce ne sono altre che potrebbero benissimo farne a meno....

Demonio Pellegrino ha detto...

Grazie alessandro, hai centrato il problema come lo intendo io. io non contesto lo sviluppo tecnologico che ci permette di vivere piu' a lungo e di soffrire di meno malattie (anche se qui ci sarebbe da fare una diversione: tutta la nostra scienza medica e' volta al raggiungimento dell'unico obiettivo che non potremo mai raggiungere, cioe' quello di evitare di morire, ma qui si sragiona). Pero' credo che la tecnologia vada anche usata bene.

il fatto che io possa andare a parigi un'ora e dieci da Bruxelles, non vuol dire che sia saggio o umano fare il pendolare ogni giorno, come se facessi andata ritorno tra Pisa e Firenze, per Dio!

lauraetlory ha detto...

Ragionamento sacrosanto. Pero' io appartengo ancora a quella categoria che rimane affascinata dall'essere ora qui e tra un paio d'ore a Parigi. Mi da la sensazione di un potere che non ci e' connaturato e quindi ci appare... figo. Certo poi quando mi chiedono di andare a Milano, intervistare una velina e tornare nello stesso giorno mi inalbero, perche' usare un simile tecnologico potere ha un senso se a Milano (o Parigi o NY o Londra) devi incontrare una persona che ne valga la pena, che ti dia qualcosa, che ti emozioni o sia in grado di insegnarti. Certo non una velina, un tronista, uno pseudoartista qualsiasi.
Laura

p.s. io, per inciso, ci metto circa un'ora di auto da casa mia al posto di lavoro. Ce ne metterei due e mezzo/tre se usassi i mezzi pubblici. E anche su questo bisognerebbe riflettere.

Anonimo ha detto...

Anche io appartengo a quella categorie di persone che credono che spostarsi di continuo sia figo. Ma io per ora faccio solo uno, due viaggi (lunghi) l'anno quindo non so cosa si provi a spostarsi in continuazione.
Demonio, ma in questo periodo sei a Londra?

leox ha detto...

Io come altri non mi muovo spesso per lavoro, quindi passo. Però il ragionamento di Demonio mi piace molto. Ha senso pensare che si stia perdendo il senso delle cose. Forse come spesso accade anche qui si dovrebbe parlare di uso e abuso delle cose: tecnologia, trasporti, etc...

Demonio Pellegrino ha detto...

Laura: ma anche a me piace viaggiare, ovviamente. E piace l'idea di poter essere a NY in sei ore se voglio...pero', appunto, è una questione di abuso.

Il fatto che la tecnologia me lo permetta, non vuol dire che abbia senso farlo. Il tuo esempio della velina è calzante, ma un po' diverso dal mio: tu ne fai una questione di valori. Io invece ritengo che la cosa sia assurda indipendentemente dal valore dell'incontro.

Ventiseitre - certo, uno o due viaggi, anche al mese, se possono fa'...ma non un Parigi-Bxl o un Londra-BXL al giorno. Non ha senso.

Leox - esattamente. Uso e abuso. Assolutamente.

Non credo di aver inventato niente di nuovo, ci mancherebbe, ma credo che questa corsa frenetica sia particolarmente evidente in tema di viaggi di lavoro.

Anonimo ha detto...

Concordo. Posso capire se uno ha più di un meeting nell'arco di una giornata, ma sinceramente farsi un viaggio per un'ora di riunione mi sembra assurdo. Poi non capisco assolutamente quale sia il ritorno economico per le aziende quello di impiegare una risorsa per una riunione di breve durata facendole perdere una giornata intera. Evidentemente hanno soldi da sprecare.

Saluti.

Demonio Pellegrino ha detto...

mah, soldi da sprecare in questo periodo proprio no...pero' in generale e' vero...

Anonimo ha detto...

quanta ragione in un solo uomo! speriamo che non arrivi nessuno col RAID...

Demonio Pellegrino ha detto...

mi hai fatto schiantà...

Anonimo ha detto...

Demonio Pellegrino, posso sapere che lavoro fai?

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