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08/01/12

Tagli al personale

Gli ultimi tre post sul Natale che ho pubblicato sono stati un assaggio di come intendo gestire il blog nel 2012: con varie serie di post monotematici su diversi argomenti. Alcuni saranno pou' seri di altri, ma mi riprometto di andare a fondo alle questioni. Magari scrivero' un numero inferiore di post, ma voglio essere piu' esaustivo. L'ho gia' fatto in passato, per esempio con la mia serie sulla (contestata e nascosta) presenza di strutture artificiali su Marte.

Qui sotto un video da ridere sull'argomento molto serio che trattero' nella mia prossima serie: la gestione del personale nelle grandi aziende.

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26/10/10

Raccomandazioni americane vs raccomandazioni all'italiana

Quando leggo di come in Italia il vero problema del mondo del lavoro sarebbero le raccomandazioni, mi viene da ridere. Perche' la raccomandazione nel mondo del lavoro americano non solo non e' un problema, ma e' considerata una risorsa fondamentale. Ma ovviamente non e' la raccomandazione all'italiana.

La raccomandazione, referral, e' non solo prassi accettata nel mondo del lavoro americano, ma incoraggiata. Non e' raro per un'impresa americana dare dei premi in danaro al proprio impiegato che raccomandi una persona di talento per un posto di lavoro, se la persona in questione viene poi assunta e fa un buon lavoro.

Avete capito bene: chiudete la bocca che avrete aperto presi dallo schock, che vi spiego meglio.

Tutte le aziende americane per le quali ho lavorato io hanno un programma d'incentivi per spingere i propri impiegati a raccomandare persone talentuose. L'obiettivo dell'azienda e' semplice: assumere le persone migliori sul mercato del lavoro. In un'azienda per cui ho lavorato in Belgio, per esempio, c'era un formulario che permetteva agli impiegati di presentare il CV di un loro conoscente (o amico, o altro) per posti di lavoro disponibili. Io l'ho fatto piu' volte. E piu' volte mi sono beccato un premio per aver presentato candidati che poi sono rimasti nel loro posto di lavoro per piu' di un anno.

Il sistema come capirete e' molto diverso: non raccomando Gina perche' mi ha fatto un pompino. E non raccomando Gino perche' e' figlio del ministro, e neanche Tullio nipote del mio barbiere che cosi' mi fa uno sconto quando vado a tagliarmi i capelli. Raccomando persone che so che sono qualificate per il posto di lavoro disponibile: ho un incentivo ben preciso a farlo, anche di natura economica. Perche' se la persona che raccomando non e' migliore degli altri candidati in lista, allora non verra' assunta e io non otterro' il mio bel gruzzoletto. Non solo: raccomandando capre mi farei anche un brutto nome all'interno dell'azienda e non andrei da nessuna parte.

Io stesso sono stato raccomdandato per un lavoro fatto in passato. Raccomandato da una persona per la quale avevo lavorato in precedenza, ma che non aveva nulla da guadagnare dalla mia eventuale assunzione. E io stesso ho raccomandato - come ho gia' detto - un paio di persone che hanno poi avuto successo. Per cui non e' raro che riceva chiamate di cacciatori di testa o dipartimenti di risorse umane che vogliono sapere se per caso conosco qualcuno che possa andare bene per il posto di lavoro X o Y.

Non mi credete? Bene. Allora leggete il primo consiglio che il Wall Street Journal da' a chi cerca lavoro: "La raccomandazione attraverso qualcuno che conosci e' la tua chance migliore per trovare un lavoro. Uno studio fatto da CareerXroad intervistando piu' di 200 datori di lavoro mostra che la percentuale di assunzioni fatte attraverso raccomandazioni e' rimasta stabile negli ultimi cinque anni. Quasi il 27% dei partecipanti allo studio ha risposto che la raccomandazione era il fattore piu' importante nell'assunzione di persone esterne all'azienda nel 2009, praticamente allo stesso livello del 27.1% del 2005".

Ovviamente il sistema per funzionare ha bisogno di due cose: di gente che non raccomanda capre, e di persone all'interno dell'azienda che non assumono capre. Non basterebbe - temo - importare nel sistema italiano questo meccanismo d'incentivi: sarebbe comunque possibile raccomandare capre, e assumerle, sempre nella speranza di favori futuri.

E' per questo che dico che in Italia non c'e' speranza. Voglio dire: in un paese in cui i sindacati pretendono che le banche assumano i figli dei propri impiegati, dove cazzo si vuole andare?

04/02/09

Senza parole

Ecco due video: il primo per chiarire ulteriormente cosa stesse facendo la hostess cantante mancata (HCM), quando invece avrebbe dovuto lavorare: era in sauna a parlare di farsi o meno toccare dagli uomini. Il secondo video invece la vede quasi in lacrime mentre ha l'ardire di dire che deve uscire dalla casa per difendere il "diritto di tutti i [suoi] colleghi al posto di lavoro".

Da notare che la HCM è definita nel secondo video "la giovane". Da notare che ha 35 anni. Da notare che io a 35 anni ho una famiglia e un mutuo e vado a lavoro ogni mattina, non in sauna a toccarmi il pacco mentre parlo con dei cerebrolesi se sia opportuno o meno toccare le donne.





Ci sarebbe poi da parlare del come mai ste bestie stiano in questa o sempre in mutande e a petto nudo, o vestite da transessuali da 15 Euri a botta, ma questa è un'altra storia, e ne ha parlato il solito Camillo.

18/08/08

Il boxer come strumento di avanzamento di carriera

Un paio di giorni fa ho letto un articolo su un giornale americano a proposito del fenomeno Phelphs e dei nuovi costumi a tuta intera. La giornalista si lamentava del fatto che ormai i nuovi costumi super tecnici rovinano di molto il piacere che le donne provavano fino a un paio di anni fa nel vedere i bei corpi in slip dei nuotatori.

L'articolo chiosava dicendo che ormai se uno porta lo slip in spiaggia puo' essere tre cose:
A- gay;
B- Europeo (e quindi nell'ottica americana, sessualmente mezzo depravato);
C - Sessualmente depravato, senza bisogno di essere europeo.

Ho riflettuto sul fatto che quest'anno sulla spiaggia italiana, sia in Sardegna sia in Toscana, mi pare ci sia stato un revival dello slip, di cui io stesso sono stato (brevemente) protagonista. Non mettevo uno slip come costume da bagno da quando avevo 13 anni. Ma quest'anno, me ne sono comprati un paio, uno nero e uno verde. Pensavo di fare l'eccentrico, e invece arrivo in spiaggia e noto che la stragrande maggioranza delle persone sono proprio con lo slip. Strano.

Ho resistito poco, in ogni cqso. Scomodità e strippamento di palle (letterale) vario mi hanno spinto a ritornare al caro vecchio boxer dopo un paio di settimane.

Oggi leggo un articolo su un settimanale americano nel quale, tra i consigli per evitare di fare passi falsi con il capo, quando questi t'invita magari a casa sua in piscina, si dice assolutamente di evitare gli speedo, per non sembrare un molestatore pedofilo o un pederasta.

Mi tranquillizzo. Il mio periodo depravato è durato solo due settimane. Ora sono nuovamente perfettamente in linea con le politiche aziendali americane, e ho un futuro radioso di fronte a me. Pericolo scampato.

13/08/07

Schiavi moderni

Molte delle battaglie di Beppe Grillo mi sembrano fuori dal mondo. Come quella contro la TAV. Condivido poco di quello che dice, e condivido poco come lo dice, con un populismo abbastanza terra terra, sprezzante stile girotondino (con la differenza importante pero’ che Grillo almeno sembra conoscere i fatti, a volte).

Detto questo, le testimonianze raccolte nel libro “Schiavi Moderni”, che contiene circa 400 lettere e email che Grillo ha ricevuto da vari precari italiani, è agghiacciante. Non sto qui a discutere se la situazione sia colpa delle legge Biagi (come sostengono Grillo e i sinistri), o se sia colpa delle leggi che in Italia ingessano a tal punto il mercato del lavoro da impedirti di licenziare un impiegato assunto con contratto a tempo indeterminato, anche se lo becchi a rubare (vedi il caso degli addetti ai bagagli dell'aeroporto di Malpensa di un paio di anni fa). O di una mistura dei due. Io la mia idea ce l'ho.

Il punto pero' resta. Un paese civile non puo’ avere pratiche come quelle descritte in questo libro. Perche’ altrimenti cessa, ipso facto, di essere un paese civile.

Il libro lo potete scaricare gratuitamente qui.

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