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09/11/11

Cerrrrto, come no?


Io ho pensato esattamente la stessa cosa quando ho sentito dell'idea di far comprare il debito pubblico dagli italiani. Via Makkox.


27/07/11

Svelato il perche' il Norvegese ha sclerato. Giudicate voi

Svelato il perche' il norvegese ha sclerato. Ha fatto un paragone su come vengono presentate le previsioni del tempo nel mondo e si e' incazzato. Giudicate voi.

05/08/10

Come diventare poeti contemporanei (o odierni)

Vi sieti mai incazzati di fronte alle poesie moderne? Quelle dove non c'e' metrica, non c'e' un cazzo, ma e' pura prosa con paragrafi troncati a minchia di cervo? Io si'. Spesso.

Quel genio di Federico Maria Sardelli, storica colonna del Vernacoliere e musicista classico di fama internazionale, ci scrisse addirittura un libro a presa di culo, di cui riporto un passo qui sotto. Il Sardelli e'la dimostrazione che topa vernacolare e sensibilita' poetica possono a volte congiungersi in un tutt'uno. Cliccando sul link "pubblicazioni satiriche" della sua pagina, vi potete fare un'idea della roba che scrive quando non suona. Mi ricordo ancora quando passavo giornate a ridere come un pazzo di fronte alle piu' belle cartolYne del mondo, e alle vignette del bibliotecario.

Il testo qui sotto e' preso dalla postfazione di Proesie, il libro di poesie a presa di culo che raccoglie le migliori poesie scritte per il Vernacoliere. Cliccando sul link trovate alcuni esempi.

E insomma, ecco le regole per diventare poeti contemporanei (o odierni). Ditemi se non sono vere!

Come diventare poeti contemporanei (o odierni)
Federico Maria Sardelli

  1. Poiche' la poesia classica con i suoi metri, ritmi, forme, retorica, e' stata fortunatamente distrutta da un centinaio d'annetti, il poeta moderno dovra' scrivere in semplice prosa con l'unica accortezza di andare spesso a capo.
  2. In assenza di qualsiasi norma metrica e ritmica, i versi si formano col sistema Randazzo (grazie al quale si va a capo a cazzo).
  3. Sarebbe opportuno che il poeta moderno fosse di sesso femminile, ossigenato e molto truccato, e che possibilmente si dilettasse di pittura floreal-informale (o decoupage), sussidii assai utili all'affinamento della sua sensibilita' petica.
  4. Il poeta moderno avra' cura d'osservare che nei suoi componimenti compaiano con una certa frequenza i seguenti lemmi: anima, blu, infinito, gabbiani
  5. Dovra' il poeta moderno, se di sesso maschile, indossare una giacca a quadri, avere il collo cinto da un foulard e non consentire mai che le forbici attentino ai capelli che crescono nella regione occipitale.
  6. Avendo ben chiaro il poeta moderno d'esser rimasto l'unica coscienza vigile di questo crudo mondo, egli assumera' negli incotnri pubblici, durante le letture, nelle interviste, l'aria piu' seria e sofferente possibile.
  7. Il poeta moderno, riflettendo che Virgilio, Tasso e Leopardi hanno gia' espresso in forme sublimi i grandi concetti universali che stanno alla base della vita umana, trarra' la sua ispirazione da soggetti piu' moderni come urgenza della pace nel mondo (o della guerra), frastuono di traffico automobilistico, conquista della luna, gara di motocross, fame nel mondo/Madre Teresa (ma anche Papa va bene), televisione, cibi geneticamente modificati (dove andremo a finire), gabbiani.
  8. Per ottenere il massimo dell'originalita' e tentare cosi' di distinguersi dagli altri caz poeti moderni, il poeta moderno dovra' fuggire qualsiasi metro, conoscenza delle forme, strutture sintattiche, grammaticali e logiche, potendo egli inventare liberamente neologismi (secondo il sistema Randazzo), deformare le parole secondo il suo estro creandone nuove o innestandone vecchie tra loro, introdurre cacofonie, trascrizioni dei suoni piu' vari come quello del missile, del citofono dopo la pioggia, dell'autobus, del rutto.
  9. Per non corrompere la purezza della propria Weltanshauung e per non inquinare le veritiere percezioni che gli son porte dalla sua profonda sensibilita', il poeta moderno dovra' lasciar fluire i propri pensieri sulla carta cosi' come vengono, conscio del fatto che solo in tal modo la sua poesia conservera' intatta la grandezza delle proprie intuizioni. Esempio: se il poeta moderno fosse rimasto turbato dai terribili fatti di sangue che avvengono nel mondo e volesse che da questo suo vibrante sentimento scaturissero versi immortali, bastera' che scriva sul foglio, di getto, le parole che ha udito al telegiornale ("guerra", "bambini", "sangue", "morti", etc) e le misceli - sempre secondo il sistema Randazzo - con i soliti termini poetici di repertorio (anima, infinito, occhi, scavare, gabbiani, etc). Ne verra' fuori un meraviglioso carme di forte attualita': "Guerra / che scavi / nel profondo dell'anima / negli occhi / di un bambino / come un gabbiano / nell'infinito / insanguinato". Per quanto possa sembrare prodigioso, il risultato artistico-espressivo non cambia se si mescolano le parole in altre combinazioni. Esempio: "Anima / insanguinata / d'un bambino / che scava / nella guerra / con gli occhi / d'un gabbiano", e cosi' via.
  10. Essendo qualsiasi struttura logico-sintattica del tutto molesta per gli alti scopi del poeta moderno, dovra' egli curarsi soltanto del puro suono delle parole, assemblando secondo il suo estro ora le sibilanti, ora le affricate, ora le flatulenti o le smandrappate. Anche raggruppare le parole sul foglio secondo determinate forme grafiche costituisce un formidabile ausilio espressivo: molto apprezzate sono le poesie a fiore, a ombrello aperto (se parlano di pioggia), a mitragliatore (se parlano di guerra), a rondine, a gnu, ad autoscuola, a gabbiano.
  11. Sebbene il poeta moderno rifiuti come leziosa ogni forma e struttura antica, pure egli non rinuncera' all'impiego intensivo d'arcaismi ed apocopi, trovando nettamente piu' poetico scrivere "stillano" anziche' "gocciolano" e "volar" anziche' "volare". Esempio: Odi nell'infinito / mille gabbiani volar / sui cilestrini lidi; oppure: D'ostro arcan / le tue guance eburnee / sembran gabbiani / che volan / nell'infinito, etc.
  12. Dovra' infine il poeta moderno lamentarsi dell'insensibilita' della nostra era materialista ed aridamente tecnologizzata in cui la fantasia e la poesia sono oppresse ed in cui il poeta e' costretto a doversi dimolto frugare per pubblicare le proprie caz opere a sue spese presso la Tipografia "Denaro & Arte" di Malaguti Bruno e Bargigli Renzino, lamentandosi, durante l'esazione dei 780 euri per il volume in brossura "I Gabbiani dell'anima", che l'arte e' ormai vilipesa e che l'opera sarebbe dovuta apparire nei Meridiani Mondadori se non fosse stato per quell'operazioncina d'ernia che l'ha bloccato due mesi e allora hanno preso Luzi ma anche lui cia' poco da ridere, tanto il Nobel glielo stirano.
Federico Maria Sardelli

21/07/10

Vinny Vedecci

Avevo gia' parlato tempo fa della serie tv Jersey Shore per farvi capire l'immagine dei guidos (termine offensivo che indica noi italiani) in America. Ma Jersey Shore parla degli italo-americani, che sono davvero una razza a parte: prendete il meglio (ahem...) dell'americano medio, il meglio del meridionale d'Italia medio, shakerate ghetto style, ed eccovi l'americano d'America, stile quelli del film My name is Tanino. Per farvi capire, parlano e si comportano come questa ragazza qui (andate dal minuto 1.40)



Se non mi credete, guardate quest'altro video con Skooki, una delle guidettes protagoniste di Jersey Shore. Ditemi se non e' identica alla tipa del film di Tanino.

Ma che immagine hanno invece gli americani degli italiani d'Italia? Quelli che, come voi, vivono nella bella penisola?

Vi posto due video di Saturday Night Live, un programma comico molto famoso, dove si sono formati moltissimi comici americani, da John Belushi a Bill Murray a Tina Fey. Uno degli sketch ricorrenti e' La rivista della Televisione Italiana con Vinny Vedecci.

A me fa troppo ridere. Ci sono tutti i cliche': il sesso, la pasta, l'incapacita' di parlare le lingue. E pure una falsa sigla Rai.

Il primo video e' quello piu' carino, con Drew Barrymore. Siccome pero' spesso Hulu non e' visibile in Europa, vi posto piu' in basso un secondo video, da youtube. E' meno divertente, e l'attrice intervistata e' meno famosa (Julia Dreyfuss), ma cosi' vi fate un'idea.




16/10/09

Il deputato livornese (Livorno merda) del PD che odia i pisani

Articolo sull'Unita' di oggi che trovate qui.

"Dopo il problemone Binetti, il PD affronta un nuovo casi di liberta' di coscienza, quello di Piero Cellai, deputato livornese che odia i pisani. Il Cellai raccoglie firme per inserire nella costituzione il detto "Meglio un morto in casa che un pisano all'uscio" (per ora solo la sua e quella di Calderoli, convinto che i Pisani siano extracomunitari). Il Cellai precisa che la sua non e' una battaglia personale ma politica: "Ho tanti amici pisani, mi fanno tenerezza, ma non possono pretendere di avere gli stessi diritti degli italiani".

PISA OLE', PISA OLE' LIVORNO MERDA, LIVORNO MERDA.



09/10/09

Si comincia a prendere per il culo Obama

E a riconoscerlo per quel fancazzista che e'. Questo e' lo sketch del Saturday Night Live - uno show comico schierato a sinistra tipo la Dandini, ma molto piu' divertente. E' la prima volta che qualcuno dice che Obama non ha fatto un cazzo. Credo non sara' l'ultima.

Spero possiate vederlo (chi non parla inglese lo guardi comunque: ci sono delle tabelle che fanno capire bene il fatto/non fatto da Mr Nobel).


17/09/09

Generatore automatico di proclami berlusconiani

"Sono certamente il più grande esperto di carta assorbente che abbia mai messo piede in Armenia dall'invenzione della pressa da stampa. Chi lo nega è un catastrofista senza dignità al soldo dei narcotrafficanti."


28/05/08

Freddi tradimenti


Via: non mi ricordo...su qualche forum motociclistico, molto tempo fa...Non so essere più preciso.

17/04/08

La sinistra ossessione per cio' che è forestiero

L'ossessione per l'inglese della sinistra italiana veltroniana all'amatriciana si era già mostrata anni fa, con l'infame slogan I care.

Con il si puo' fare si è scesi nel ridicolo, dal momento che si è trattato di una traduzione davvero approssimativa e perdente (anche nello spirito) dell'obamiamo Yes We can. Evidentemente i sinistri del loft non sono proprio degli anglofoni ferratissimi. Ora è arrivato lo shadow cabinet.

Ecco, per i prossimi anni ho un paio di slogan da proporre a Veltroni:

  • Rotoliamo! Potrebbe essere lo slogan per la prossima campagna elettorale. Traduzione veltroniana del Let's roll, la frase che pare sia stata detta da uno dei passeggeri che hanno provato a riappropriarsi del controllo dell'aereo diretto a schiantarsi sulla Casa Bianca l'11 Settembre 2001.
  • Inizialo sopra! Perché non prendere in prestito uno slogan dai mitici Rolling Stones, e tradurre in veltroniano lo Start it up?
  • Quello che va attorno torna attorno, traduzione veltroniana di what goes around comes around, utilissima nel caso Veltroni vincesse nel 2103.

E voi che slogan proponete? Dai Veltroni! Vincerai next time (il tempo accanto, come diresti tu).

29/03/08

Il cugino del Grosso Cane

Vi avevo già messo il video del Grosso Cane, il robot sviluppato con fondi della Difesa americana. Bene, non è niente rispetto al Cugino del Grosso Cane, che è MOLTO più inquietante. Soprattutto perché interagisce in modo improprio con gli umani. Sono per sempre debitore a Come Se Fosse Antani per questa segnalazione (sei un grande).


28/12/07

Are you Jeff Vader?

Questo video e' stupendo. Una parodia di Guerre Stellari fatta coi lego, in cui ci si immagina una discussione alla mensa tra Darth Vader e un impiegato...

E' in inglese, senza sottotitoli. Fate uno sforzo perche' ne vale davvero la pena.

15/12/07

Ahmed il terrorista morto

Video molto divertente, con sottotitoli in italiano, di uno spezzone di uno spettacolo di Jeff Dunham. Dunham è un ventriloquo molto famoso in America. Qui discute con Ahmed, il terrorista morto. FANTASTICO, non solo per i testi, ma anche per le espressioni del pupazzo. Silence! I'll kill you!

(Grazie a Gandalf)

22/10/07

La chiarezza di Veltroni, versione Crozza

Fantastico video satirico di Crozza, che spiega bene, più di qualsiasi editoriale, la confusione (o la paraculaggine, direi) di Veltroni e del nuovo (?) Partito Democratico.

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