11/08/10
In viaggio con l'Orso Burbo (ma anche no, speriamo)
Tra meno di un mese vado in posti dove potrei incontrare questo simpatico animaletto, tanto buono e gentile: l' orso BURBO.
05/08/10
Come diventare poeti contemporanei (o odierni)
Vi sieti mai incazzati di fronte alle poesie moderne? Quelle dove non c'e' metrica, non c'e' un cazzo, ma e' pura prosa con paragrafi troncati a minchia di cervo? Io si'. Spesso.
Quel genio di Federico Maria Sardelli, storica colonna del Vernacoliere e musicista classico di fama internazionale, ci scrisse addirittura un libro a presa di culo, di cui riporto un passo qui sotto. Il Sardelli e'la dimostrazione che topa vernacolare e sensibilita' poetica possono a volte congiungersi in un tutt'uno. Cliccando sul link "pubblicazioni satiriche" della sua pagina, vi potete fare un'idea della roba che scrive quando non suona. Mi ricordo ancora quando passavo giornate a ridere come un pazzo di fronte alle piu' belle cartolYne del mondo, e alle vignette del bibliotecario.
Il testo qui sotto e' preso dalla postfazione di Proesie, il libro di poesie a presa di culo che raccoglie le migliori poesie scritte per il Vernacoliere. Cliccando sul link trovate alcuni esempi.
E insomma, ecco le regole per diventare poeti contemporanei (o odierni). Ditemi se non sono vere!
Come diventare poeti contemporanei (o odierni)
Federico Maria Sardelli
Quel genio di Federico Maria Sardelli, storica colonna del Vernacoliere e musicista classico di fama internazionale, ci scrisse addirittura un libro a presa di culo, di cui riporto un passo qui sotto. Il Sardelli e'la dimostrazione che topa vernacolare e sensibilita' poetica possono a volte congiungersi in un tutt'uno. Cliccando sul link "pubblicazioni satiriche" della sua pagina, vi potete fare un'idea della roba che scrive quando non suona. Mi ricordo ancora quando passavo giornate a ridere come un pazzo di fronte alle piu' belle cartolYne del mondo, e alle vignette del bibliotecario.
Il testo qui sotto e' preso dalla postfazione di Proesie, il libro di poesie a presa di culo che raccoglie le migliori poesie scritte per il Vernacoliere. Cliccando sul link trovate alcuni esempi.
E insomma, ecco le regole per diventare poeti contemporanei (o odierni). Ditemi se non sono vere!
Come diventare poeti contemporanei (o odierni)
Federico Maria Sardelli
- Poiche' la poesia classica con i suoi metri, ritmi, forme, retorica, e' stata fortunatamente distrutta da un centinaio d'annetti, il poeta moderno dovra' scrivere in semplice prosa con l'unica accortezza di andare spesso a capo.
- In assenza di qualsiasi norma metrica e ritmica, i versi si formano col sistema Randazzo (grazie al quale si va a capo a cazzo).
- Sarebbe opportuno che il poeta moderno fosse di sesso femminile, ossigenato e molto truccato, e che possibilmente si dilettasse di pittura floreal-informale (o decoupage), sussidii assai utili all'affinamento della sua sensibilita' petica.
- Il poeta moderno avra' cura d'osservare che nei suoi componimenti compaiano con una certa frequenza i seguenti lemmi: anima, blu, infinito, gabbiani
- Dovra' il poeta moderno, se di sesso maschile, indossare una giacca a quadri, avere il collo cinto da un foulard e non consentire mai che le forbici attentino ai capelli che crescono nella regione occipitale.
- Avendo ben chiaro il poeta moderno d'esser rimasto l'unica coscienza vigile di questo crudo mondo, egli assumera' negli incotnri pubblici, durante le letture, nelle interviste, l'aria piu' seria e sofferente possibile.
- Il poeta moderno, riflettendo che Virgilio, Tasso e Leopardi hanno gia' espresso in forme sublimi i grandi concetti universali che stanno alla base della vita umana, trarra' la sua ispirazione da soggetti piu' moderni come urgenza della pace nel mondo (o della guerra), frastuono di traffico automobilistico, conquista della luna, gara di motocross, fame nel mondo/Madre Teresa (ma anche Papa va bene), televisione, cibi geneticamente modificati (dove andremo a finire), gabbiani.
- Per ottenere il massimo dell'originalita' e tentare cosi' di distinguersi dagli altri caz poeti moderni, il poeta moderno dovra' fuggire qualsiasi metro, conoscenza delle forme, strutture sintattiche, grammaticali e logiche, potendo egli inventare liberamente neologismi (secondo il sistema Randazzo), deformare le parole secondo il suo estro creandone nuove o innestandone vecchie tra loro, introdurre cacofonie, trascrizioni dei suoni piu' vari come quello del missile, del citofono dopo la pioggia, dell'autobus, del rutto.
- Per non corrompere la purezza della propria Weltanshauung e per non inquinare le veritiere percezioni che gli son porte dalla sua profonda sensibilita', il poeta moderno dovra' lasciar fluire i propri pensieri sulla carta cosi' come vengono, conscio del fatto che solo in tal modo la sua poesia conservera' intatta la grandezza delle proprie intuizioni. Esempio: se il poeta moderno fosse rimasto turbato dai terribili fatti di sangue che avvengono nel mondo e volesse che da questo suo vibrante sentimento scaturissero versi immortali, bastera' che scriva sul foglio, di getto, le parole che ha udito al telegiornale ("guerra", "bambini", "sangue", "morti", etc) e le misceli - sempre secondo il sistema Randazzo - con i soliti termini poetici di repertorio (anima, infinito, occhi, scavare, gabbiani, etc). Ne verra' fuori un meraviglioso carme di forte attualita': "Guerra / che scavi / nel profondo dell'anima / negli occhi / di un bambino / come un gabbiano / nell'infinito / insanguinato". Per quanto possa sembrare prodigioso, il risultato artistico-espressivo non cambia se si mescolano le parole in altre combinazioni. Esempio: "Anima / insanguinata / d'un bambino / che scava / nella guerra / con gli occhi / d'un gabbiano", e cosi' via.
- Essendo qualsiasi struttura logico-sintattica del tutto molesta per gli alti scopi del poeta moderno, dovra' egli curarsi soltanto del puro suono delle parole, assemblando secondo il suo estro ora le sibilanti, ora le affricate, ora le flatulenti o le smandrappate. Anche raggruppare le parole sul foglio secondo determinate forme grafiche costituisce un formidabile ausilio espressivo: molto apprezzate sono le poesie a fiore, a ombrello aperto (se parlano di pioggia), a mitragliatore (se parlano di guerra), a rondine, a gnu, ad autoscuola, a gabbiano.
- Sebbene il poeta moderno rifiuti come leziosa ogni forma e struttura antica, pure egli non rinuncera' all'impiego intensivo d'arcaismi ed apocopi, trovando nettamente piu' poetico scrivere "stillano" anziche' "gocciolano" e "volar" anziche' "volare". Esempio: Odi nell'infinito / mille gabbiani volar / sui cilestrini lidi; oppure: D'ostro arcan / le tue guance eburnee / sembran gabbiani / che volan / nell'infinito, etc.
- Dovra' infine il poeta moderno lamentarsi dell'insensibilita' della nostra era materialista ed aridamente tecnologizzata in cui la fantasia e la poesia sono oppresse ed in cui il poeta e' costretto a doversi dimolto frugare per pubblicare le proprie caz opere a sue spese presso la Tipografia "Denaro & Arte" di Malaguti Bruno e Bargigli Renzino, lamentandosi, durante l'esazione dei 780 euri per il volume in brossura "I Gabbiani dell'anima", che l'arte e' ormai vilipesa e che l'opera sarebbe dovuta apparire nei Meridiani Mondadori se non fosse stato per quell'operazioncina d'ernia che l'ha bloccato due mesi e allora hanno preso Luzi ma anche lui cia' poco da ridere, tanto il Nobel glielo stirano.
Federico Maria Sardelli
02/08/10
Novita del terzo anno
Per il terzo compleanno del blog (il primo post qui) volevo farvi notare solo un paio di novita': c'e' un nuovo feed qui in alto a destra, con feed burner. In teoria dovrebbe permettere di scaricare/seguire il blog in formati compatibili con vari lettori.
Ho anche aggiunto in calce ad ogni post la possibilita' di distribuirne il contenuto su twitter, facebook e un paio di altri siti.
Grazie a tutti i lettori: a quelli che si fanno vivi nei commenti, a quelli che rimangono in perpetuo silenzio, a quelli che leggono il blog attraverso i feed automatici, e agli avanguardisti che addirittura si scaricano il contenuto del blog sul Kindle...
Ho anche aggiunto in calce ad ogni post la possibilita' di distribuirne il contenuto su twitter, facebook e un paio di altri siti.
Grazie a tutti i lettori: a quelli che si fanno vivi nei commenti, a quelli che rimangono in perpetuo silenzio, a quelli che leggono il blog attraverso i feed automatici, e agli avanguardisti che addirittura si scaricano il contenuto del blog sul Kindle...
Illinois
Se non lo conoscete, Sufjan Stevens e' un grande. Questi sono due singoli dal suo album, Illinoise. Illinoise e' il secondo album in un progetto che prevede 50 album per i 50 stati americani. La seconda canzone qua sotto e' Chicago.
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