29/09/11

Il punto di non ritorno

Non so se sia la lontananza o la vecchiaia. Magari e' un melange di entrambe. Il fatto e' che se quando vivevo a Bruxelles riuscivo ancora ad interessarmi alla politica e alla societa' italiane, leggendo giornali e blog, da quando sono in America e' subentrato non tanto un rifiuto, quanto un completo disiniteresse.

Non credo c'entri il fuso orario, dal momento che i giornali e i blog li si possono leggere anche di notte. E' che quando leggo, ad esempio, un blog di cucina italiano - uno tra i piu' famosi di cui non daro' il link - e vedo che si sa solo dire, in soldoni, che la cucina italiana e' la migliore del mondo, e le altre be', si possono anche non provare, mi cascano le braccia. I commenti, poi, quelli non li commento neppure. Mentecatti arroganti della peggior specie, capaci solo di denigrare quello che non conoscono e che si rifiutano anche solo di provare perche' appunto, in ogni caso e' tautologico, la cucina italiana e' la migliore del mondo

Poi pero' leggo anche i blog letterari italiani: e li' giu' botte da orbi tra chi si definisce fantasy, chi noir, chi legge solo saggi ma si sente comunque in diritto di dire che tutto quello che non e' saggistica fa schifo (senza averlo letto). Chi dice che King tradotto in italiano dal nuovo traduttore, Wu Ming, e' una merda e non e' fedele al vero King, pero' non sa parlare una parola d'inglese e il King l'ha sempre letto in traduzione, e quindi non puo' assolutamente sapere quale sia il vero King.

Poi leggo i giornali: e a parte la storia della puttane, sono davvero pochi i giornali che mi pare valga la pena leggere: il Post e poco altro.

E la cosa che mi spiace e' che non mi sento neanche piu' in colpa come mi sentivo qualche mese fa, quando mi dicevo che avrei dovuto insistere e continuare ad informarmi. E' come se si fosse staccato qualcosa nella mia testa. Come se dopo 14 anni all'estero l'Italia, con le sue continue lotte intestine, il suo continuo provincialismo condito pero' dalla certezza di essere (ancora) il centro del mondo, mi si riveli solo come un paese lontano nel quale e' bellissimo andare in vacanza, ma poco altro, come dice bene il buon Pizzaiolo nel suo blog in inglese, desperate but not serious.

E ovviamente il passaporto del bimbo continua a non arrivare.

28/09/11

Il nuovo Kindle fa paura da quanto sembra figo

Stamani (oggi pomeriggio per voi) Amazon ha annunciato i suoi nuovi Kindle (qui il live blogging dell'annuncio): il nuovo Kindle base costa 79$, quello touch screen parte da 99$, e la vera novita', il famoso Tablet Amazon che si chiama Kindle Fire costa 199$.

Ripeto: 199$.

Vedremo come andra'. Ma a questi prezzi e' chiaro che l'iStocazzo - aka iPad - il cui prezzo base e' 499$, e cioe' 300$ piu' del Kindle Fire, a casa mia non c'entrera' mai. Non e' pero' neanche detto che c'entri il Kindle Fire, che in realta' piu' che un lettore ebook, viene presentato come uno strumento per guardare film (Amazon ha lanciato recentemente il suo servizio di streaming di film e telefilm online), video e si', anche libri (proprio come l'iStocazzo, che ho sempre detto non essere un ebook reader).

Ma di sicuro se mi dovesse prendere lo sghiribizzo di comprarmi un tablet per vederci i film mentre sono al cesso (tutti i conoscenti che hanno l'iStocazzo mi dicono che questo e' l'uso maggiore che ne fanno) preferisco spendere 199$ invece di 499$.

Ah, pare che la navigazione internet sul Fire sia di una velocita' spaventosa, ma qui bisogna aspettare di toccare con mano. La novita' infatti e' che la navigazione avviene solo in parte a spese del processore del Fire, e in parte sui server Amazon (lo so, e' un'indecente approssimazione la mia, ma cerchiamo d'intenderci: qui un articolo con un po' di spiegazioni tecniche). Questa la vera novita'.

Per quanto riguarda i Kindle "veri", cioe' quelli con inchiostro elettronico (il Fire ovviamente non e' a inchiostro elettronico, ma ha uno schermo come l'iStocazzo), non trovo il touch screen particolarmente interessante. Non ne ho mai sentito il bisogno. Mi fa anche abbastanza arrabbiare la scomparsa della tastiera "fisica", sostituita sui nuovi modelli con una tastiera virtuale. Io odio le tastiere virtuali, ma forse sono vecchio.  In ogni caso la buona notizia e' che il Kindle con la tastierina rimane in vendita.

PS: per leggere quello che avevo scritto in passato sul Kindle basta cliccare la tag Kindle qui sotto.


22/09/11

Il volto (o quasi) del Demonio

Questa e' per Inazuma (e per tutti quelli che non potevano vivere senza un'immagine del Demonio): in realta' il "graffito" che avevo usato come sfondo per queste foto di Honey Badger, che Inuzuma ha ri-postato ieri sul suo bellissimo blog, c'e' ancora: ci sono passato oggi per controllare. Ecco la prova.

Friday Pin-up/14

Visto il periodo, credo che una foto dedicata al ritorno a scuola ci stia tutta, no?


21/09/11

Le donne vanno pazze per le moto (?)

In una commedia uscita qualche mese fa c'e' una scena molto divertente (forse l'unica dell'intero film). I due protagonisti, due individui sposati, tristarelli, sulla quarantina, stanno provando in tutti i modi a rimorchiare, con scarso successo. Alla fine uno ha un colpo di genio, e si presenta in un bar con un casco da motociclista. "Che ci fai col casco", domanda l'amico, "siamo venuti in macchina!". "Chicks dig motorcycles", le ragazze vanno pazze per le moto, risponde l'altro.

Ora: che le donne (alcune donne) vadano pazze per i tipi in moto (per alcuni tipi in moto), e' un dato di fatto un po' ovunque. Ma e' vero che qui negli USA la cosa sembra avere dimensioni diverse rispetto a quanto ho potuto sperimentare in Italia (ma ero parecchio giovane) e in Belgio. In Italia il motociclista ha sicuramente il suo fascino, ma quelli che vanno in moto sono talmente tanti che alla fine l'essere motociclista non e' che sia proprio un elemento di differenziazione. In Belgio il 99% dei motociclisti sono vecchi grossi e rubizzi che girano con vecchie Honda Pan European: sicuramente non uno spettacolo eccitante per le donne.

Qui in America la cosa e' diversa. Ovviamente il mercato si divide in vari settori: c'e' chi preferisce l'uomo Harley, chi preferisce l'uomo con la sportiva. Chi preferisce l'uomo sulla cafe racer. Ma in ogni caso, almeno nel Midwest, l'uomo in moto non e' cosi' presente come in Italia e in Europa. E le reazioni femminili a volte sono al limite dell'imbarazzante.

Nelle ultime due settimane mi sono successe le tre seguenti cose:

- Fermo al semaforo un pomeriggio, giubbotto di pelle, jeans, casco integrale e occhiali di sole (e quindi non c'era modo di vedere se avessi una faccia almeno decente o meno), sono quasi caduto per terra quando una pazza di Greenpeace che era sul marciapiede accanto cercando di convincere la gente a firmare per la protezione delle balene tibetane mi e' saltata sul sedile del passeggero all'improvviso, non invitata, stringendomi e gridando "take me for a ride!!!". Io pensavo fosse una candid camera. E mi sono anche incazzato, perche' come sanno tutti quelli che vanno in moto, la donna che monta dietro senza avvisare e' una delle ragioni piu' comuni delle cadute da fermo...e infatti non so grazie a quali bestemmie sono riuscito a rimanere in piedi.

- Fermo a un altro semaforo, le dieci di sera,  due tipe si avvicinano. Una e' visibilmente ubriaca, e barcolla: mi si aggancia al braccio, e biascica un "take us for a ride, we are from Saudi Arabia". Al che pensavo fosse davvero uno scherzo: portaci a fare un giro, siamo saudite??? Cioe': SAUDITE? Ma ziocantante! Questa e' troppa bella. Quando io ho detto che non potevo portarle tutte e due, la risposta della sobria e' stata geniale: "ci puoi prendere a turni". E vi assicuro che i vocaboli inglesi utilizzati erano equivoci come l'italiano "prendere". Ci. Puoi. Prendere. A. Turni. Due saudite. Mah.

- Entro a Walgreen, uno di quei negozi americani che sono principalmente una cosa (una farmacia), ma che sono anche centomila altre cose (alimentari, affita dvd, negozio di vestiti). Prendo una lattina di cocacola, vado a pagare, e la cassiera, asiatica, mi guarda, guarda il casco e dice "that's a big one". Io sorrido, e dico "e' per una moto grossa". E lei: "e cos'altro hai di grosso?".

Sara' l'aria di settembre?

20/09/11

Pop culture

Quanto figo e' questo video? non riesco a smettere di guardarlo. Voglio essere come lui da grande.

19/09/11

Schiavi di Facebook

Luca Sofri ha scritto un post sulla sua esperienza su Facebook che condivido parola per parola. In due parole: Facebook ha disattivato un account di suo padre, e si e' rifiutato di riattivarlo anche quando Sofri ha dimostrato che l'account era suo.

Leggete e meditate, gente. Meditate. Per quanto mi riguarda, ho un account con nome falso, non ho foto mie con faccia, non ho dato dati miei. Non vedo il motivo di fornire questi dati a un'impresa privata. Se mi cancellano l'account pace, avro' piu' tempo per leggere, cucinare, andare in moto, giocare con mio figlio e toccare le femmine.

14/09/11

Passaporti e aspettative familiari

Come nel piu' classico dei film, mi scopro a pensare "mio figlio potrebbe diventare Presidente degli Stati Uniti".

PS: Il passaporto americano e' arrivato dopo due settimane, e cioe' una settimana esatta prima di quanto avevano detto. Del passaporto italiano - chevvelodicoafare! - richiesto il giorno prima di quello americano, si sono perse le tracce. Pare ci sia stato un "disguido". Pero' mi hanno detto che posso ripresentare la documentazione, e stavolta vedranno di farmi davvero un favore e di farmelo avere in 5-6 settimane. Sai che c'e'? Sono tentato di non ripresentarla proprio la documentazione per il passaporto italiano. Se ritrovano i documenti bene, altrimenti vivra' come ameriGano, e poi, a 18 anni, se vuole il passaporto italiano se lo fara' lui. Siamo proprio degli stronzi e basta. Pero' come si mangia bene in Italia e come ci si veste bene...

13/09/11

I ben vestiti

Leggete questo, e indovinate quando e' stato scritto (la risposta alla fine del post).

"Era una folta Italia in tailleur, in doppiopetto, l'Italia ben vestita e ben carrozzata, la meglio vestita popolazione d'Europa, quale contrasto per le vie di XXX con le comitive goffe e antiestetiche dei tedesci inglesi svizzeri olandesi o belgi in vacanza collettiva, donne e uomini di variegata bruttezza, con certe brache al ginocchio, coi calzini nei sandali o con le scarpe sui piedi nudi, certe vesti stampate a fiori, certa biancheria che sporge, certa carne bianca e rossa, sorda al buon gusto e all'armonia anche nel cambiar colore. Queste falangi straniere che, avide di bagni fuori stagione, prenotavano alberghi interi succedendosi in turni serrati da aprile a ottobre (ma meno in luglio e agosto, quando gli albergatori non concedono sconti alle comitive) erano viste dagli indigeni con una sfumatura di compatimento, al contrario di come una volta si guardava al forestiere, messaggero di mondi piu' ricchi e civilmente provveduti. Eppure, a incrinare la facile alterigia dell'italiano ben messo, disinvolto, lustro, esteriormente aggiornato sull'America, affiorava il senso severo delle democrazie del Nord, il sospsetto che in quelle ineleganti vacanze si muovesse qualcosa di piu' solido, di meno provvisorio, civilita' abituate a concludere di piu', il sospetto che ogni nostra ostentazione di prosperita' non fosse che una facile vernice sull'Italia dei tuguri montani e suburbani, dei treni d'emigranti, delle pullulanti piazze di paesi nerovestiti, sospetti fugacissimi che conviene scacciare in meno d'un secondo".

L'ha scritto Calvino ne "La speculazione edilizia", pubblicato nel 1957 sulla rivista Botteghe Oscure, e nel 1963 come libro. Ma sembra scritto oggi, nevvero? Con tutti noi italioti e il nostro "ma come si mangia bene in Italia...ma come si vestono male i tedeschi, eh", dandoci di gomito con il sorriso di chi la sa lunga. Quell'"esteriormente aggiornato sull'America" vale da solo il premio nobel...

Non e' cambiato proprio niente. E il problema sarebbe (solo) Berlusconi?

Piccola postilla sul prezzo dei libri

Mi ricollego brevemente al mio lungo post sul prezzo alto dei libri imposto per legge in Italia. Le teste di cazzo italiane che pontificano dicendo che non e' vero che il prezzo dei libri influenza i volumi di vendita (giuro, esistono queste merde che lo dicono, basta andare sui blog letterari che non voglio mai piu' linkare), dovrebbero farsi un giro nelle librerie Borders americane in questi giorni.

Borders - che aveva il 10% del mercato americano - e' fallita, e le librerie stanno chiudendo, svendendo tutti i libri a prezzi bassissimi. Le file che si creano per pagare sono allucinanti.

Ovvio, non sono scemo: non e' che uno possa fare soldi vendendo libri di carta a 2 o 5$. Ma e' chiaro anche che non possa pensare di farli vendendo i libri a 30 o 35$.

Gia', ma io sono un bruciatore di libri.

Poveri coglioni.

08/09/11

Friday Pin-up/13

Vi ho mai parlato della mia ossessione per i giubbotti in pelle? Ne possiedo un numero che mi vergogno a quantificare con precisione. C'e' chi fa collezione di orologi, chi di camicie, chi di mignotte: io di giubbotti in pelle. Provo un piacere infinito a indossarli, toccarli, ciancicarli. E poi c'e' il bonus stagionale: quando finalmente posso indossare uno dei miei giubbotti in pelle preferiti vuol dire che e' arrivato l'autunno, la mia stagione preferita.

E poi ho sempre pensato che un bel giubbotto in pelle a pelle su una bella topa sia proprio un bel vedere. Voi che dite? Forse le tira un po' il giubbottino all'amica? E' ingrassata?



Via Rocket Garage

06/09/11

Moto. Notte. Sempre.

Questo e' quello che vorrei fare praticamente ogni sera. Chi va in moto senza motivo sa bene di cosa parlo. Per vari motivi, e' parecchio che non lo faccio. E maremma impestata quanto mi manca.
Lossa Engineering's short film "Solus" from Jay Lossa on Vimeo.

04/09/11

Osservazioni inopportune sul Grande Gatsby

Ho da poco finito di rileggere il Grande Gatsby, traendone grandissimo godimento. Siccome questo e' un blog serio, e io ho massimo rispetto per i blog letterari che vogliono impormi come dovrei parlare dei libri e dei loro autori, comincerei con il dire che se c'e' un messaggio universale nel capolavoro di Fitzgerald e' che e' meglio nasce finocchi e pigliallo nel culo che innamorassi di una donna.

La donna, infatti - sembra suggerire l'autore non solo nell'opera qui trattata, ma anche in Tenera e' la notte - puo' solo essere una stronza puttana che portera' l'uomo alla rovina. Daisy, l'amata dal Grande Cazzi, rappresenta infatti l'archetipo della donna stronza, maiala, puttana, rotta ner culo, figlia di troia, nata d'un cane, maledetta lei e chi 'un l'ha ammazzatta da piccina.

Poi c'e' una lucidissima descrizione del come si comportano i ricchi nati ricchi nella vita, scardinando tutto e tutti, fottendosene bellamente di tutto e di tutti, che' tanto la roba ni scivola via d'addosso come la merda da una pietra bagnata. Che poi non e' che lo dicesse solo Fitzgerald, ma era tanto che non lo trovavo scritto cosi' chiaramente, e m'e' venuto da strappa' le pagine per la rabbia, ma pero' era un ebook, e quindi 'un ho potuto strappa' una bella sega, anzi, m'e' toccato sopprime r gesto, che' senno capace rompevo anche r lettore ebook, e allora erano artri vaini da paga' per rimpiazzallo, che' qui e' tutto un paga' e un pati'.

Chiarito questo direi che comunque il Grande Gatsby letto in originale fa tutto un altro effetto. E Gatsby m'ha fatto veni' a mente parecchio Berlusconi, soprattutto quando fa le feste dove tutti ni ci vogliono anda' perche' e' figo, solo che poi quando moie un ni ci va nessuno.

La vita' e' un fulmine, e pigiallo 'n culo un baleno, cari mia.

03/09/11

Per chi crede Montezemolo sia il futuro dell'Italia

A parte che se c'e' gente che ci crede, allora siete stronzi. Ma magari dopo questa spero ci crediate un po' meno (se invece vi sembra normale "vendere" incontri con i propri capi, allora non ho nient'altro da dirvi). Da Wittgenstein.

Quelle piccole differenze che fanno Terzo Mondo

Sono andato a fare domanda per il passaporto del piccolo Tiranno. Visto che e' nato in America, ha diritto sia al passaporto italiano sia a quello americano (avrebbe diritto anche a quello belga, che gli faremo piu' avanti).

Vado al consolato italiano, presento tutti i documenti, e l'usciere (perche' negli uffici pubblici italiani, gli uscieri sono Minossi inamovibili, che giudicano e mandano secondo che avvinghiano) mi dice che ci vorranno tra le 3 e le 8 settimane.
- Come, faccio io, l'ufficiale al quale ho telefonato mi aveva detto tre settimane...
- Eh, tre settimane...a volte, risponde lui. A volte ci vogliono anche 8 settimane, sa?
- Si', ma da cosa dipende? La documentazione e' completa no?
- Eh, completa...ora vediamo.
- No, scusi, come "ora vediamo?". Se la sua funzione e' quella di verificare la completezza della documentazione lo vediamo ora se la documentazione e' completa, no?
- No no, ma la documentazione pare completa...
- E quindi? 3 settimane?
- Eh, ma sa, la persona che se ne occupa e' in vacanza, e poi a Roma stanno cambiando il software

(Parentesi: e' possibile che a Roma cambino il software ogni volta che vado in consolato io per fare qualsiasi cosa? Vado a fare la procura per vendere la moto in Italia Eh, a Roma stanno cambiando il software. Vado a fare la carta d'identita' Eh, a Roma hanno cambiato il software. Ma Zio infame).

- E quindi, continuo io? Ne avrei bisogno tra tre settimane, e contavo sulla validita' delle informazioni che mi avete dato al telefono...
- Eh, ora vediamo, parlo col responsabile.
- Ma quindi c'e'? Non era in vacanza?
- Eh, ora vediamo se possiamo farle un favore.

Me ne vado per non spaccare il vetro che mi separava da questo individuo, e mentre rifletto su come in Italia gli uscieri abbiano potere di vita e di morte su tutti noi, vado a fare la domanda per il passaporto americano del Tiranno.

C'e' una specie di usciere. Oddio, penso. Invece no. Guarda i documenti e mi lascia passare immediatamente. Arrivo dal funzionario.
- Per quando posso avere il passaporto, faccio io?
- Ci sono due procedure: una veloce, per la quale paga 40$ di piu', e ha il passaporto in 3 settimane, e una normale, e ha il passaporto in 6 settimane.

Opto per la veloce. E rifletto su come non si tratti di fare favori. Il cittadino non e' un suddito al quale il potente fa favori. Il cittadino ha diritti. Ci sono procedure. Si seguono. Si pagano. E si ottiene quello a cui si ha diritto (a volte, non sempre, perche' lo Stato - ogni Stato - e' comunque un Leviatano immane). In Italia invece si e' ancora al sistema feudale, dove il signore concede favori, ma solo dopo che si sia riusciti eventualmente a ottenere udienza...

Pero' come si mangia bene in Italia, continuano a dire i mentecatti per cui l'Italia e' ancora il paradiso, prigiornieri della caverna delle ombre di Platone...

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