In pratica lo Stato ha imposto un prezzo MINIMO sui libri.
Vorrei fare un ragionamento un po' lunghetto sul che cosa davvero significhi tutto questo secondo me, e poi darvi un paio di consigli sul come reagire (se invece siete di fretta ve lo riassumo in due parole le mie due conclusioni: 1) questo sui prezzi e' l'ultimo tassello della politica di ogni Governo volta ad avere cittadini idioti, e 2) la PIRATERIA e' l'unica forma di resistenza possibile se volete coninuare a leggere libri nuovi in italiano.
E ora andiamo sul lungo.
Perche' l'hanno fatto: il cittadino ignorante
Innanzitutto, vorrei che tutti voi vi marchiaste nel cervello a lettere incandescenti il nome dell'ideatore della Legge: Ricardo Franco Levi, parlamentare dei democratici di sinistra. E' dal 2007, dai tempi del governo Prodi, quando ricopriva il ruolo di sottosegretario alla Presidenza del consiglio con delega all'informazione e l'editoria, che questo individuo vuole mettere sotto controllo i blog e alzare i prezzi dei libri. Ci e' finalmente riuscito. Guarda caso ci riesce nel 2011, con una strana coincidenza che vi spiego dopo...
Perche' l'ha/l'hanno fatto? Ufficialmente per proteggere i piccoli editori, che sarebbero rimasti schiacciati dalla concorrenza effettuata sui prezzi da Amazon e i supermercati. Con questa legge, secondo lorsignori, si risolve tutto: noi paghiamo di piu' (e di fatti almeno si e' avuta la decenza di non dire che questa legge beneficia i lettori) e tutti viviamo felici e contenti. Se ci credete, meritate tanti calci nel culo, ed io non ho niente da spiegarvi. Per cui smettete di leggere e andatevene affanculo.
Se invece non ci credete, proviamo a riflettere. C'e' una cosa che NESSUN Governo davvero vuole mai: cittadini consapevoli e critici. Ribasico: NESSUN governo vuole cittadini consapevoli e critici. Se pensate che la questione dipenda da appartenenze politiche, siete minimo minimo naif, molto piu' probabilmente in malafede e/o stupidi e/o stronzi.
Come si plasmano cittadini consapevoli e critici? In cosi' tanti modi che non riesco neanche a pensarli tutti. Ma di sicuro la scuola, la famiglia, la lettura, il dialogo con insegnanti capaci, giocano un ruolo fondamentale. Come vedete non sto dicendo che i libri siano l'elemento indispensabile nel plasmare cittadini critici e consapevoli. Anzi, sono forse l'ultimo elemento della filiera della conoscenza, dal momento che richiedono alcuni prerequisiti che devono essere forniti dalla scuola (il saper leggere), dalla famiglia (la voglia di leggere/l'educazione). Ed anzi, lo sviluppare un senso critico che ti permetta di giudicare quello che leggi, e decidere se crederci o meno, e' forse piu' importante della lettura stessa. Altrimenti si finisce a crede a tutto quello che e' scritto nei libri, anche i piu' falsi e violenti. Basti pensare a dove hanno portato le "verita'" contenute in libri come il Corano, la Bibbia, il Mein Keimpf, il Capitale...
Ma di sicuro il leggere - che implica il saper leggere, cioe' il riconoscere le lettere... - e' un elemento importante nel processo di formazione di cittadini critici e responsabili. Ma il Governo (qualsiasi Governo) ha bisogno di cittadini disinteressati alla politica e/o ignoranti per continuare ad esistere. Ovviamente non lo dira' apertamente, ed anzi, dalle bocche governative verranno vomitate parole sull'importanza della cultura e dell'istruzione. In realta' pero' ogni governo fara' di tutto affinche' tu non solo non legga, ma non sappia leggere. (Per semplicita' facciamo finta che ignoranza e disinteresse nella cosa pubblica vadano di pari passo. In realta' si possono avere cittadini colti, ma completamente disinteressati alla politica in parecchi regimi antidemocratici per esempio. Pero' siccome questo post e' gia' lungo, e io non sono un professore di filosofia politica, lasciamo perdere).
Una strategia a lungo termine
Se quello che dico e' vero, allora il limitare la possibilita' di lettura dovrebbe essere solo l'ultimo passo di una strategia a lungo termina volta a sfornare cittadini ignoranti e disinteressati alla politica. Possibile mai? Quali sono le cose che il Governo italiano degli ultimi 50 anni poteva fare – ed ha fatto – per limitare la conoscenza dei propri cittadini, premunendosi quindi da eventuali colpi di testa di cittadini ridotti a utili idioti, e spianando la strada all'ultimo tassello (il prezzo dei libri)?
- Poteva smettere d'insegnare a leggere e scrivere l'italiano, e l'ha fatto. Esagerato, direte voi. Mica tanto. Il linguista Tullio de Mauro lo ha detto con chiarezza: "Cinque italiani su cento tra i 14 e i 65 anni non sanno distinguere una lettera da un’altra, una cifra dall’altra: sono analfabeti totali. Trentotto su cento lo sanno fare, ma riescono solo a leggere con difficoltà una scritta semplice e a decifrare qualche cifra. Trentatré superano questa condizione, ma qui si fermano: un testo scritto che riguardi fatti collettivi, di rilievo anche nella vita quotidiana, è oltre la portata delle loro capacità di lettura e scrittura, un grafico con qualche percentuale è un’icona indecifrabile. Tra questi, il 12 per cento dei laureati. Soltanto il 20 per cento della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea". Rileggete bene la conclusione: soltanto il 20% della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una societa' contemporanea. Ma come fa, direte voi, uno Stato a non insegnare a leggere e scrivere? Be', per esempio, non riforma mai il proprio sistema scolastico, lasciando che il potere d'acquisto dei salari degli insegnanti si riduca nel tempo. Il risultato e' ovvio: a voler fare l'insegnante restano alla fine solo quelli che non potrebbero trovare lavori meglio pagati altrove, o quelli con un'enorme vocazione all'insegnamento. Ci sono eccezioni, sempre, e ne ho in mente almeno un paio, ma lascio ad altri dibattere se attualmente nella scuola siano di piu' quelli con la vocazione all'insegnamento o quelli che vogliono il posto fisso perche' a lavorare altrove li prenderebbero a calci in culo).
- Poteva sforzarsi affinche' la stragrande maggioranza dei cittadini non parlasse una lingua staniera, e l'ha fatto. Come? In un modo molto semplice: non insegnando una lingua straniera a scuola, o insegnandola a cazzo di mulo (vedi il punto 1 sopra sugli insegnanti...). Si doppiano tutti i film e i telefilm stranieri, di modo che sia impossibile anche solo una conoscenza passiva della lingua straniera. Ci si adopera affinche' sia impossibile per un cittadino comprare libri stranieri in lingua originale. Il governo crea quindi un sistema chiuso, d'italianita', nel quale il cittadino non puo' attingere a fonti esterne, se non attraverso una lingua che non parla ne' legge piu' bene, la propria. E solo dopo che queste fonti sono state filtrate e tradotte (spesso a cazzo). E difatti – guarda guarda la coincidenza – quand'e' che la legge Levi che dal 2007 non era mai passata, finalmente passa? Quando arriva l'attore esterno, Amazon, a scombinare le carte e a dare potenziale accesso a testi stranieri con estrema facilita'. Coincidenza senza dubbio.
- Poteva, infine, alzare il prezzo dei libri, per quel risicato 20% della popolazione adulta, che ancora sa leggere, ammesso e non concesso che voglia leggere. E l'ha fatto.
Comunque, posso avere torto, e quanto ho scritto potrebbero essere delle farneticazioni paranoidi. Ma anche no. In ogni caso, la soluzione che propngo e' buona comunque anche per chi crede che abbia detto un ammasso di cazzate.
La soluzione
Ci sono alcuni semplici metodi per alzare il dito medio in faccia agli editori, al governo, e ai cani che – quando uno dice che il prezzo dei libri in Italia e' troppo alto – ti parlano di “demagogia”. Il primo metodo consiste semplicemente nel non comprare libri italiani, e comprare solo testi stranieri in lingua straniera. La legge Levi infatti si applica solo a libri italiani in edizione italiana. Il limite del 15% di sconto NON si applica sui libri stranieri.
Certo, per leggere libri stranieri bisogna conoscere le lingue. Personalmente credo che non voler imparare almeno l'inglese in Italia, oggi, nel 2011 sia stupido. E' come se un cittadino romano della penisola iberica nel primo secolo avanti Cristo si rifiutasse di parlare il Latino e continuasse a parlare i suoi grugniti. Miope, quantomeno.
Pero' ovviamente ci sono casi in cui i testi sono in italiano, oppure imparare una lingua straniera non e' praticabile: mia madre ha piu' di 60 anni, e non comincera' adesso a leggere in inglese.
Quindi che fare? E' semplicissimo:
- Comprare solo libri usati.
- Prendere i libri a prestito in biblioteca e basta.
- Comprare un lettore ebook qualsiasi. Ce ne sono ormai a dozzine, e costano massimo 150 Euri (ho detto lettori di libri, non l'iStocazzo della Apple). E poi scaricare, scaricare, scaricare, scaricare e scaricare libri italiani a iosa da internet, senza pagare.
Ma ovviamente scaricare libri piu' recenti e' illegale...E qui quindi la scelta e' vostra. Io non ho mai scaricato una canzone illegalmente in vita mia. E mi sono sempre rifiutato di scaricare libri. Ma c'e' un limite alle prese per il culo, e questo limite per me in Italia e' stato superato.
Per quanto mi riguarda, io non comprero' MAI PIU' un libro nuovo italiano. Mai piu'. Con me i cani editori, i cani autori, i cani giornalisti che difendono l'indifendibile hanno chiuso. I mio soldi se li mettano sottosale, perche' libri nuovi italiani io non ne comprero' mai piu' neanche uno.
E allora buona lettura a tutti.
36 commenti:
a pensare al peggio raramente ci si sbaglia. e comunque, non sei il primo a sostenere che l'ignoranza è il cavallo su cui puntano chi vuole o ha potere. lo diceva marx,lenin e andreotti. gente stronza. ma che sapeva cosa doveva fare per assicurarsi il predominio sulla gente. e comunque è già da un pò che gli editori con me fanno la fame. ero anche un poveraccio che comrava e leggeva(legge) tre libri a settimana. si fottano.
Omukage, appunto: "si fottano". Hanno rotto il cazzo. Ci prendono tutti per scemi, contando sul fatto che alla fine la gente onesta continua a pagare. Be', ora basta. Ora anche no.
Non paqhiamo piu'.
Il male alla base di tutto è la democrazia. Ma è un'opinione.
Beh, visto che l'iStocaz me l'hanno regalato, lo uso e il link dei siti che hai messo l'ho già salvato.
Comunque l'ignoranza è una crosta...
Mele, tocchi un argomento interessante, che ho lasciato fuori dal post per non allungarlo ulteriormente. Ma essenzialmente hai ragione. Nel senso: nelle democrazie il bisogno del governo di evitare che tu sappia e che tu intervenga e' molto piu' alto che nelle non-democrazie. Perche' nelle democrazie tutti, pure tu, possono potenzialmente diventare governanti. per cui i governanti attuali hanno tutto l'interessare di evitare che tu t'interessi. Nei paesi del blocco sovietico, invece, per fare un esempio, l'educazione era tenuta in alta considerazione. Perche' tanto col cazzo che arrivavi a contare qualcosa comunque.
Titti, pero' l'iStocazzo come lettore dei libri fa pieta': ho visto una che provava a leggerci sul treno, e col riflesso delle luci non andava da nessuna parte...
La politica italiana degli ultimi venti anni è ESPLICITAMENTE volta a creare ignoranza. Per lavoro faccio colloqui ed è imbarazzante quello che hanno fatto all'università, solo per fare un esempio. Il discorso lingue è allarmante, mi capita di colloquiare ragazzi Tunisini che parlano arabo, francese, inglese ed italiano. Prendo taxi negli emirati e il tassista indiano parla 4 lingue. Chiedo informazioni stradali in Svezia e l'operaio mi risponde facilmente in inglese. E noi!? Gesti ampi con le mani.
C'è un altro motivo per il quale hanno affossato la scuola, questa volta quella superiore: i ragazzi in genere non votano, certo magari occupano ma sono pochi quelli interessanti ai fini della raccolta consensi.
L'ignoranza è facile da coltivare e comoda da gestire. In Italia ci sguazziamo.
Ultima nota di questo mio lungo commento: l'ignoranza è strutturale, per porvi rimedio servono generazioni, non bastano pochi interventi.
@ Mele, non ci meritiamo più la democrazia perché abbiamo dimostrato di non esserne interessati e ci siamo scordati del perché la volessimo.
Io dico che un po' di dittatura ci ricorderebbe molte cose e ci riavvicinerebbe alla "cosa pubblica".
Se poi volete io il Re lo faccio volentieri.
Lo faccio x 5 anni, non mi pagate, se alla fine siete contenti mi fate ricco, altrimenti mi mettete alla forca.
NKW, tutto vero, ma secondo me sbagli a dire "negli ultimi 20 anni". Cosi' pare che dai la colpa a berlusconi e/o i sinistri attuali. Invece secondo me no: e' strutturale la cosa. Da molto tempo.
Ci sono anche le biblioteche pubbliche che ultimamente frequento sempre più assiduamente. Sono fortunata a Firenze ce ne sono tante e ottime di quartiere. E non disdegno nemmeno lo scaricamento illegale. I libri costano troppo e spesso, a mio avviso, per tanti titoli non vale nemmeno la pena comprarli. Da lettrice "forte" come si suol dire, non mi posso permettere di spendere 15 Euro per un libro di meno di 200 pagine a caratteri per ipovedenti che mi dura solo un paio di serate. Quindi io scarico e prendo in biblio.
Prima di vent'anni fa non ero in grado di intendere. Sono disposto a scommettere che hai ragione....
marx,lenin e andreotti?!?!? Perchè i Maya e gli Aztechi cosa facevano?!?! Hanno fatto generazioni di handicap a sangue blu pur di evitare che qualcuno della classe al potere si "mischiasse" con la gente ignorante!!! E poi la democrazia.....quella ha bisogno degli ignoranti....in fondo è basata sul fatto che 3 ignoranti contano più di 2 intelligenti!!! Io dico che un po' di sano bastone e olio di ricino farebbero bene a tanti.....gran peccato che qualcuno si sia schierato con la Germania tanti anni fa.....
Parlo da "non lettore", ma ti do ragione su tutto il discorso!!!
Nonostante io non sia freddo nei confronti delle teorie complottiste, non ci credo più di tanto. Per attuare un disegno complesso in cui il cittadino sia ignorante per guidarlo, bisogna avere palle e cultura in materia; e questi signori non riescono a mettersi d'accordo manco su chi deve uscire per primo dal ristorante, non ci credo fino in fondo. Ma basterebbe riflettere sul fatto che a quel signore (UAH UAH UAH!) fa tanta paura Internet, e chissà quante grosse case editrici italiane saranno andate a leccargli il culo dicendo che soffrivano la concorrenza dei siti stile Amazon....ah, ma tra l'altro: non c'è bisogno di guardare tanto in là, se si considera che un certo tizio in Italia ha tutto da guadagnare, nel frenare la concorrenza.
http://www.asiablog.it/2007/06/14/proprieta-di-berlusconi/
Gli e-book non mi piacciono... Le biblioteche però si. Me ne sono sempre servita ma credo che diventerò ancora più presente... Intanto, però, ho approfittato degli ultimi sconti facendo un ordine su una libreria on line il 30 di agosto!!! Credo che metterò al lavoro anche amici e parenti per attivare un circuito di scambio libri...
In merito alla situazione in generale... che amarezza!
Su questo tema, tirare in ballo il governo, la P2 e V per Vendetta mi sembra, perlomeno, eccessivo.
Il problema mi sembra molto più semplice: la sovvezione alla cultura. Purtroppo la cultura senza sovvenzioni artificiose diventa atrofica. Da sempre lo stato mette milioni di euro sul piatto ogni anno per sostenere la cultura che altrimenti verrebbe schiacciata ed annichilita dall'economia di scala e dall'ignoranza diffusa, ora che i soldi pubblici sono finiti e che, anno dopo anno, queste sovvenzioni sono state ridotte, si cercano altri sistemi per sovvenzionare la cultura.
Questo prezzo minimo, guadagno garantito o cartello istituzionalizzato che dir si voglia è una sorta di "contributo di solidarietà" che le persone benestanti ed istruite devono pagare per mantenere lo status quo.
Ora voi direte, ma siamo messi così male che per avere una cultura bisogna essere benestanti.
Sì
Gattasorniona: si', le biblioteche le ho menzionate per l'appunto. Sulla qualita' dei libri italiani sia come oggetti sia come contenuti non potresti avere piu' ragione.
FB - tutti i sistemi di governo sono sistemi di controllo e quindi tutti si basano sull'ignoranza di un certo tipo.
Krazycat: vero, abbiamo degli scalzacane al governo attuale. Ma siamo sicuri che il potere sia loro? Poi non insisterei su Berlusconi. Ripeto: il problema non e' solo lui.
Stefania: ottima idea.
Godmund: il tuo e' un discorso interessante anche se non mi trova d'accordo. Non vedo perche' dovrei finanziare scalzacane come la avallone o la murgia. Tra l'altro il discorso non tiene da un punto di vista economico, visto che agli autori va solo il 10% del prezzo del libro e il resto va ai CANI editori che non hanno bisogno di ulteriori sovvenzioni...
In questo tuo post ci sono molte cose che toccano corde care al mio cuore.
La questione del calmiere al ribasso, il cialtronismo-provinciale implicito in questa soluzione, la questione della democrazia che presuppone ignoranza (non a caso io continuo a sostenere che, tra tutti i sistemi, tutti per loro natura imperfetta, io preferisco il dispotismo illuminato, almeno è più chiaro); l'ignoranza arrogante ed esibita rispetto alle lingue straniere.
Condivido tutte le soluzioni che proponi, e in merito al prestito mi dico che sarebbe quasi tempo di creare una specie di GPS (Gruppo di prestito solidale - sul modello del GAS, il gruppo di acquisto a filiera corta) che si affianchi alle biblioteche nelle realtà locali.
In ogni caso, siamo sempre il paese dei campanelli, felice di esserlo e bellamente danzante sul Titanic. Che tristezza.
Povna, si tratta proprio di un calmiere al contrario quello sui libri. Di una miopia impressionante.
L'idea del GPS e' molto buona. Ma se uno comincia a scaricare, basta poi distribuire via email...
eh, eh: conosco una insegnante che (per colpa del caro libri di testo) coi suoi alunni lo fa già da qualche anno... ;-)
il famoso "mio cuggino mio cuggino?"
La disquisizione sulla legge anti sconto è talmente ovvia che la salto direttamente. Avrei delle sfumature meno complottistiche delle tue, ma sostanzialmente concordo.
Piuttosto ti vorrei rappresentare un altro aspetto della vicenda "diritto d'autore", non strettamente legato ai libri.
Io sonno favorevole al diritto d'autore.
Chiunque scriva, dipinga, componga un qualcosa che a qualcuno piace tanto da "volerlo" è giusto che di tale opera sia il beneficiario in termini economici. Il diritto d'autore, però, cessa con la morte - appunto - dell'autore. Quello che dura per altri 5, 10, 25, 75 anni è diritto d'eredità - se i proventi andassero agli eredi. Altrimenti e "pizzo" o "taglieggiamento" se i proventi vanno ad editori o -ancora peggio - associazioni di editori tipo la SIAE. L'editore - in quanto impresa - ha già ricavato il suo profitto (meritato o meno che sia) con il prezzo di vendita che è - notoriamente - ben lontano da quanto l'autore incassa.
Quindi dritto d'autore si, ma sino al giorno del funerale.
Ah, guarda qui.
Domanda tecnica: tu quanto ci hai messo ad apprezzare un romanzo in inglese?
Non un libro in gergo specialistico come può capitare all'università eh, intendo proprio un romanzo come può essere "American Gods" o "Il giovane Holden".
Non solo lettura e comprensione del testo ma un vero e proprio apprezzamento dell'oggetto letterario.
Camillo, concordo su tutto. Con una una sfumatura. Il diritto d'autore fino a che l'autore non dorme sarebbe sacrosanto se, anche li', i soldi andassero a lui. Altrimenti chiamiamolo "diritto di tutti a prenderci per il culo, dando 10% all'autore". Sarebbe piu' onesto.
Ah, notizia terrificante quella che hai postato. Il nostro modello di riferimento e' ormai la Cina. Ed e' tutto dire.
Fabio, ottima domanda. Risposta: tanto. Nel senso che per quanto fossi capace di leggere in inglese gia' in teoria a 16-18 anni, in realta' l'apprezzamento del testo, o meglio, il PIACERE del testo in inglese e' arrivato piu' tardi, quando ho cominciato a capire quanto le traduzioni italiane di romanzi che adoravo fossero merdose. Diciamo verso i 25 anni.
D'accordo su tutto, ma anch'io penso che nessuno dei nostri politici abbia la preparazione e la visione a lungo termine necessaria per immaginare e poi mettere in atto una cosa del genere. Credo però che, nella loro miopia, perseguendo obiettivi assai più piccoli, o agendo con il paraocchi, stiano di fatto costruendo volutamente una futura marea di ignoranti.
Perciò, è vero: hanno paura di Internet, e cercano di bloccarla; dà loro fastidio la concorrenza, cercano di eliminarla; vogliono sembrare moderni, e ti impongono i lettori ebook in una scuola dove ci si sta già lamentando dei prezzi dei libri di testo, per aule dove (andare bene) esiste soltanto una presa elttrica e così via.
Io ho appena spedito l'ultimo ordine ad Amazon. Tre o quattro solo quest'ultimo mese, con il 40% di sconto e alcune chicche che desidervao da tempo. Ho speso qualcosa che non potevo permettermi, questo mese, ma so che da domani, ahia. Dovrò rinunciare a tutto quello che non potrò scaricare.
Dopo di che, mi viene anche in mente che mia figlia ha appena comprato un libro che è una gran cagata (detto da lei e confermato da me), 400 pagine, rilegato bene, sovracoperta lucida, autrice sconosciuta, genere chick lit, ecc. a 9 euro.
Domando, perché devo pagare 9 euro un Oscar Mondadori di autore famoso, pronto a disfarsi (il libro, non l'autore) dopo due settimane?
Non mi vengano a dire che è una questione di costi di produzione: con che hanno prodotto la cagata (ben pubblicizzata, vendutissima) per farla pagare così poco?
Son stufa di 'sta gente. Auguro a tutti e a ognuno di loro un cagone fatto a macchina.
(sì, oggi mi sento scatologica: mi tolgono i libri, è quasi come se togliessero la dose di tabacco quotidiana a un fumatore accanito)
Annalisa, non ci conosciamo, ma t'avessi davanti ti darei un bacio in fronte dopo il tuo commento.
A questi mentecatti che mi vengono a dire - sui vari blog letterari che NON linkero' mai piu' - come il prezzo del tascabile einaudi o mondadori a 10 euri sia giusto, ANZI, sia poco - vorrei invece avere il privilegio di sputare in faccia. Non risolvera' i problemi, ma almeno mi toglierei un po' la soddisfazione.
Anch'io oggi ho comprato il mio ultimo meridiano su Amazon, scontato il 45%. Da domani, FANCULO I LIBRI ITALIANI.
Io con le stamperie clandestine (= le case editrici piccole) ho avuto a che fare spesso, quelle oneste e quelle disoneste. E posso dire che, specie con le tecnologie attuali (che, è abbastanza evidente, Einaudi o Mondadori hanno in misura ben maggiore delle stamperie clandestine), il costo di un libro finito è tale che già 9 euro è troppo. Troppissimo. (Del resto: com'è che la Penguin riesce a fare delle cose dignitosissime a poco prezzo?!).
Prestito, prestito e digitale. (E, dirò di più, non solo prestito, ma anche vendita dei libri-sòla - e dirlo mi costa perché non venderei nemmeno il libro minchia - ché in questo modo si contribuisce a innescare il circolo virtuoso e alternativo del mercato dell'usato).
A breve scrivo qualcosina pure io :D ci sono eccezioni interessanti...e poi ragazzi, è logico che pagare di più invoglia alla lettura...mamma mia che geni, pensassero alle cose serie.
@ krazy: ne ha così tanta paura che recentemente ha siglato un accordo con Amazon per la distribuzione degli ebook Mondadori...continuiamo con l'anti-berlusconismo aprioristico che andiamo avanti, eh ^^ Ciò non toglie però che bisogna fare tabula rasa di tutti questi dinosauri inutili. Al momento nella scheda elettorale inserirei una marea di insulti :D
Toccatemi tutto, ma non i miei libri.
@NKW, Demonio: Guardate, nel mio breve arco di vita ho cambiato spesso idee politiche. Ora sono orientata verso l'anarchia. Ma chi in Italia ha davvero voluto la democrazia? O la repubblica? Il problema del nostro paese è che prendiamo sempre le decisioni più importanti sotto l'onda di grandi sollecitazioni emotive. O con referendum dalle percentuali bulgare. Siamo un popolo di capre.
Certo, proporre una forma anarchica per uno stato intero (anche piccolo come l’Italia), significa essere scemi. Ma non è un caso che storicamente, impero romano a parte, qui i governi migliori sono sempre stati quelli più piccoli. (che poi, mi vien da ridere a pensarlo dopo aver studiato greco, l’idea “moderna” di anarchia è quella che più si avvicina all’idea originale di democrazia. E anche quella è morta quando si è dovuta fare su larga scala. E infatti poi hanno dovuto restringere i requisiti per la cittadinanza, o non andavano più da nessuna parte… ricordo bene dal liceo?)
E non mi vergogno di dire che sono contraria all'istruzione. O, per meglio dire, alla "scuola". Anche alle elementari AGOGNAVO o di essere mandata in collegio (mio padre lo diceva per minacciarmi, ma io l'avrei amato) o di avere un precettore. Tutto pur di non fare lezione con le mie insegnanti, che, tanto per fare un esempio, per farci amare storia e geografia non trovavano di meglio che farci la lezione sotto dettatura per due ore dalle due e mezza alle quattro e mezza, con il pranzo sullo stomaco. E ovviamente, poi i compiti li dovevi fare la sera a casa.
(Ovviamente anche all’epoca la mia rabbia era la gestione delle lezioni di musica. O noiosissime ora passate a fare “frush frush” con cartoni degli scottex riempiti di riso, o niente lezione. In quinta elementare non conoscevo il pentagramma – l’avevamo fatto in prima, poi nessuno ce l’aveva più fatto vedere. Ho imparato a suonare il flauto dalle mie amiche più piccole durante il servizio pomeridiano, che diavolo! Facevamo più musica nelle lezioni di inglese –le uniche lezioni d’inglese in cui abbia parlato in inglese fino a quelle in università, aggiungerei. Ah, la maestra Luisa! Che donna! Aveva la foto del presidente della repubblica in classe, perché così si faceva in Inghilterra. Chi era all’epoca, Scalfaro? Cambiavano persino aula, perché “in Inghilterra si fa così”.)
L'università, posso ridere? Mi ci sono iscritta un anno per far contenti i parenti. Un curriculum che, poverino lui, era anche serio e strutturato bene, ma frequentato da tali personaggi che... beh, mi vergognavo a stare nella loro stessa aula. Poi io son una di quelle che se sente una domanda scema sbuffa, figurati. L'unica cosa che mi ha insegnato la scuola è che a me non piace studiare. Tutto quello che so lo devo a pochi professori che mi hanno fatto venir voglia di approfondire le loro materie, alla mia curiosità, e a internet. (Uhn, quando ero piccola, però, c'erano ancora le enciclopedie. Mia sorella ne aveva una di libri alti così piene di figure colorate. Mi ricordo quando facevo la "tesina" dell'esame di licenza elementare di storia sul risorgimento, c’erano le immagini dei soldati che assaltavano gli insorti in una strada, separati da una barricata di sedie e altri mobili. Erano le cinque giornate di Milano, ovviamente. Quell’immagine è stata l’unico motivo per cui ho fatto pace con lo studio della storia. Invece la geografia non è più riuscito nessuno a farmela piacere. Mi fa ancora male il polso a pensare a tutte quelle ore passate a scrivere sul quaderno – in grande, perché alla maestra non piaceva che io scrivessi alto un quadretto, ne voleva tre- cose che non ho mai imparato. Io che da piccola mi ricordavo le cose dopo averle sentite una volta. Oh, ma guai a lamentarsi, eh. Che ne volevo sapere io che ero una bambina più di loro che facevano le insegnanti da anni?)
Scusa il papiro.
Demonio, come minimo nel prossimo post devi paralarci della tassa sui calciatori....!!!! :-)))
Torno con un altro post: da oggi Amazon da la possibilità ai lettori di mettere in vendita i propri libri usati!!! Così apre le porte al mercato online dell'usato!
Geni!!!!
Tanto di cappello per questo post. Hai detto bene: ignoranza, pigrizia e un "protezionismo" sempre più soffocante hanno affossato la cultura italiana. Per quanto mi riguarda continuerò a comprare libri usati o in lingua inglese, ma in libreria non ci entro più.
Complimenti per il blog, molto interessante!
Povna - direi prestito, libri usati e digitale. I libri usati sono importanti. L'importante e' SFANCULARE i cani editori e i cani librai.
Elianto - bravo. Quelli che basano ogni ragionamento sull'antiberlusconismo sono pari a quelli che guardano il dito quando s'indica loro la luna...vedremo poi quanto fara' pagare i propri titoli digitali mondadori su amazon. io non compro libri digitali a piu' di 9.99$, cioe' 6 euri (ed e' gia' un furto).
Mele - ho apprezzato lo sfogo, e lo condivido in larga parte. Specie sull'anarchia, una bellissima utopia impossibile su larga scala.
FB: buona nuova. In America questa possibilita' su amazon esiste, ma non so quanto abbia successo.
Mr. Giobblin: benvenuto e grazie!
Per l'usato by amazon.it aspetterò qualche mese affinchè si perfezioni il tutto: certo è che non ha aspettato un singolo giorno per attivarsi ;) e sino al 31 agosto avrà fatto tanti bei soldini...Remainders ed usati sono esclusi dalla normativa, così le associazioni tipo Mondolibri, che ora saranno in qualche pub ad ubriacarsi dalla gioia :D
Il sito più fornito di ebook free che ho trovato è http://www.ipmart-forum.it/forumdisplay.php?233-LIBRERIA-iPmart, registratevi e buona lettura :D mostruoso :D
@ NKW
mi capita di colloquiare ragazzi
Complimenti per l'italiano.
elianto, ottimo link! Grazie!
Marco, benvenuto e grazie del commento. Pero' ecco, se il primo e l'unico commento dev'essere per far notare l'errore di un altro commentatore, be' rimango interdetto. Non devo fare il difensore d'ufficio di nessuno, pero' credo che possa capitare a tutti di dimenticare un 'con' scrivendo un commento a un post. Di sicuro e' capitato anche a me, nonostante sia abbastanza rompicoglioni sull'italiano.
Detto questo, ancora benvenuto e buona lettura.
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