30/06/08

Osservazioni sovversive in ordine sparso

  • In Italia questo fine settimana ha fatto un caldo becco (anche in Belgio, ma da domani, ovviamente, pioggia). Bene. Finalmente. Mi chiedo come facevo nella mia vecchia cameretta anni fa senza il condizionatore. Mi chiedo se sia vero che faccia più caldo ora rispetto a 10 anni fa. Mi dico che in ogni caso gli ambientalisti che non vogliono che accenda il condizionatore se ne devono andare affanculo. O me lo devono puppare. A scelta. E mi dico che anche se la mia non è una posizione scientifica molto valida, è sicuramente una posizione ragionevole.
  • Sempre e solo Spagna merda. Per sempre.
  • (Anche Livorno merda, ma questo passa in secondo piano per il momento).
  • La spiaggia dove vado io, l'oasi naturale di Marina di Vecchiano, si è un po' trasformata: ci sono parecchi uomini vecchi e sfatti con giovanissime bulgare e rumene e insomma donne dell'est. Mi chiedo se tutte siano davvero innamorate. Mi chiedo se tutte siano davvero solo delle puttane. Probabilmente la verità, come in molte cose, sta nel mezzo.
  • Se hai cinquant'anni, sei grassa, e sei anche parecchio brutta, non è il caso che tu ti metta in topless.
  • Se solo fossi un po' meno pauroso delle conseguenze giuridiche, mi lancerei in una lotta senza quartiere contro autovelox, vigili urbani e soprattutto ausiliari del traffico. Immagino un mondo di guerrigilia dove le categorie di cui sopra vengano rincorse per le strade e picchiate senza pietà. Immagino roghi stupendi dove assessori al traffico e all'urbanismo bruciano insieme ai comandanti dei Vigili, novelle streghe, in fuochi alimentati dagli autovelox. Immagino espropri proletari dove le categorie di cui sopra vengano private di ogni loro bene. E mi chiedo: sarebbe davvero un mondo peggiore di quello in cui viviamo?

26/06/08

Wii fit

Questo è un video che gira da un po'...e che spiega in modo abbastanza immediato il perché bisognerebbe comprare alla propria ragazza la Wii Fit...Bisognerebbe pero' anche che la ragazza avesse un sederino simpatico e allegro come questo...ma questo non te lo dicono. Vabbe'...

25/06/08

Desideri

Avendo un budget illimitato, queste sono gli oggetti del mio desiderio motociclistico che finirebbero immediatamente nel mio garage. Stiamo parlando di moto in produzione, non di moto lontane nel tempo di moto non ancora in produzione, altrimenti le scelte sarebbero altre.

Desiderio No. 1: Confederate B120 Wraith.
Personalmente la ritengo l'unica modo capace di trasmettere al primo sguardo quel misto tra sensualità e motori a cui tutte le moto più o meno aspirano. Non l'ho mai guidata, non è commercializzata in Italia, e costa sui 75mila Euri. Per cui rimmarà un sogno. Ma se potessi...

Fonte foto: Confederate


Desiderio No. 2: Moto Morini Granpasso
Desiderio molto più abbordabile, sui 13.000 Euri se s'includono vari accessori (borse da viaggio, paramotore...). La moto che ha saputo regalarmi più emozioni semplicemente guardandola dal vivo. La moto ideale per i viaggi da soli o in coppia (ripeto: il motociclismo è onanismo, il passeggero è il male). Mi conosco. So che prima o poi sostituirà la mia brava ma insulsa V-strom...assolutamente con il telaio rosso e le sovrastrutture bianche...

Fonte foto: Motoblog



Desidero No. 3: Harley Davidson Nighster
Dal vivo, nella versione verde militare/nero opco, porta via il fiato. L'assenza del faro posteriore, inglobato nelle freccie, è geniale. Un tocco di classe. Sella rigorosamente monoposto, per delle lunghe cavalcate a velocità assolutamente civili, su strade con non troppe curve. Con i suoi 10000 Euri di costo è abbordabile. Ma anche la più inutile. Ma già parlando di utilità siamo sulla strada sbagliata...

Fonte foto: Motoblog e Motorbox


Desiderio No. 4: Triumph Bonneville
Una moto dal design immortale. Presentata per la prima volta nel 1959, la nuova Bonneville dimostra pienamente come Triumph abbia saputo fare quello che a Moto Guzzi non è riuscito. Reinventare i suoi classici, attirando tutta una nuova serie di clienti. Anche in questo caso so che questa moto sarà mia.

Fonto foto: Triumph




Salvatore Bagni

Molte persone sostengono che Salvatore Bagni, il commentatore degli Europei, non solo non ci capisca una sega di calcio, ma porti anche merda.

Credo che queste molte persone abbiano ragione. Soprattutto sul fatto di portare merda. Vedere (ed ascoltare) il montaggio della telecronaca di Bagni su Italia-Olanda qui sotto. Da morir dal ridere. O dal piangere.


24/06/08

Il biliardino di Veltroni

Quando Veltroni e i Sinistri lanciano strali contro Berlusconi e il governo dicendo che se faranno questo o quello il dialogo s'interromperà, sembrano scordarsi che le elezioni le avrebbe vinte Berlusconi...

Mi ricodano molto una situazione in cui mi sono trovato quando ero bambino. I miei mi avevano regalato un biliardino, avro' avuto 7-8 anni. Il problema è che per giocare a biliardino devi essere almeno in due...e mia sorella era appena nata, per cui nisba. Mio padre non aveva molta voglia di giocare quando tornava a casa, per cui niente.

C'era un compagno delle elementari, Andrea, che all'epoca mi stava già molto sui coglioni. Ma viveva nel palazzo accanto, per cui alla fine lo invitai a giocare. La prima partita vinsi subito, 10 a 2, mi pare. E lui - che sapeva che senza di lui non avrei potuto giocare - mi disse che o lo facevo vincere SEMPRE, oppure se ne sarebbe andato.

I primi due giorni andarono cosi', con io che arrivavo sul 9 a 0 in tutte le partite e poi lo lasciavo vincere 11 a 9. E lui che poi andava a scuola a dire che mi aveva battuto e gne' gne gne gne gne.

Il terzo giorno, alla prima partita, lo battei 10 a 0. Lui mi urlo' "Cosi' non vale!!!!" - frase che ogni bambino avrà detto almeno 1000 volte nella vita - e fece per rompere il biliardino. Io mi ricordo distintamente che gli andai di fronte, gli sputai in faccia e lo presi a sberle.

Ovviamente rimasi in castigo per una settimana. Pero' che soddisfazione!

Per cui Berlusca, vai tranquillo: sputagli in faccia e prendili a sberle. Tanto lo hanno già fatto gli elettori.

23/06/08

Plush

And I feel, so much depends on
The weather
So is it raining in your bedroom?
And I see, that these are the
Eyes of disarray
So would you even care?

Plush, Stone Temple Pilot, 1993

Considerazioni sparse sull'Italia di Donadoni

  • Perché si lascia giocare quattro partite Toni, nonostante fosse evidente che non era assolutamente capace di fare un goal che fosse uno? Non mi si dica che è perché è capocannoniere nella bundesliga, perché altrimenti, per lo stesso ragionamento, si doveva lasciare Del Piero in campo per tutte le partite, dal primo all'ultimo minuto, visto che è il capocannoniere italiano...
  • Del Piero, appunto: che senso ha convocarlo agli Europei in virtù della sua annata fantastica, e poi lasciarlo in panchina? Ma soprattutto: che senso ha farlo entrare al 110 minuto, per fargli tirare i rigori, visto che è bravo, e metterlo invece ultimo in scaletta, rendendolo inutile?
  • Che senso ha far giocare Aquilani (che ha, forse, toccato due palloni) e Di Natale, due carneadi insulsi? Mi perdonino gli amici dell'udinese, ma se uno gioca nell'Udinese, un motivo c'è...io adoro i giocatori del Pisa, ma di certo non mi sentirei di farli giocare in nazionale.
  • Vogliamo parlare del sistema Moggi? Quando giocano i giocatori delle squadre che sono state penalizzate nello scandalo giudiziario calciopoli (Juve, Milan in primis) l'Italia vince. Quando si fanno giocare i romanisti, gli interisti, e i milanisti sono fuori, si perde. Chissà: magari Moggi comprava anche le partite internazionali?
  • Lippi: ma non lo si voleva cacciare addirittura prima della fine dei mondiali perché era uno strumento demoniaco di Moggi? E ora lo si vuole far tornare.

Siamo proprio un paese di merda. E non perché abbiamo perso una partita. Ma perché il modo in cui ci omportiamo nel calcio rappresenta perfettamente come siamo.

Ah, un'ultima cosa: Di Natale, Aquilani, ci sono altri sport al mondo, provate con quelli. Toni: vai a cagare. De Rossi: nun c'è sta' niente da fa', voi romanisti nun iela fate...nun è corpa vostra...

22/06/08

C'etait un rendez-vous

Nel 1976 il regista francese Claude Lelouch realizzo' un film di poco meno di 9 minuti in cui una Mercedes 450 SEL 6.9 guidata da un pilota di cui non si è mai saputa l'identità, percorre le strade di Parigi ad una velocità folle. Il film si chiamava "C'etait un rendez-vous" (Era un appuntamento).

L'auto non si vede mai. Ma una telecamera montata sul paraurti ci fa vedere l'Arco di Trionfo, la Piazza della Concordia, gli Champs Élysées...pedoni superati a velocità stratosferica, semafori rossi bruciati...

Il film, realizzato senza nessun effetto speciale, fu proibito nelle sale, ed è riapparso solo un paio di anni fa. Ed è assolutamente da spezzare il fiato. Vedere una macchina sfrecciare per le strade a quella velocità, con quel rumore (il suono è quello di una Ferrari 275 GTB, che è stato sovrapposto al suono originale della Mercedes in fase di produzione), è pazzesco.

Pare, ma il condizionale è d'obbligo, che la macchina abbia raggiunto i 180km/h di velocità superando pedoni e vecchie Renault...e pare, ma anche qui il condizionale etc. etc., che il pilota sia lo stesso Lelouch...

In ogni caso, godetevi il video. Meraviglioso. Se vi rompete le scatole partite almeno dal minuti 8, cosi' vedete perché il pilota fa tutto sto casino...


21/06/08

Stordimento motociclistico

Ieri, alla ricerca di uno stordimento fisico che annientasse i miei desideri e i miei pensieri, sono saltato sulla Mana per un lungo giro attorno alla città di Gent. Le mie ginocchia hanno subito trovato posto negli incavi della moto, come le mani sui fianchi di una donna. Clarabella mi ha accolto borbottando allegramente con il suo motore potente, ma gentile. E mi ha subito fatto capire che non avrei dovuto preoccuparmi di niente, che si sarebbe fatta carico lei di tutto. Io dovevo solo andare. E sono andato.

70km di autostrada per arrivare al punto di partenza, a 120 km/h, con il ronfare sordo del motore. Un itinerario poi di 140Km su stradine strette di campagna, spesso sconnesse, su ciottoli, e ancora 70km di autostrada per tornare a casa.

Un solo stop di 10 minuti per la benzina, e un altro per mangiare una banana. Per il resto, 5 ore ininterrotte di moto, con l’obiettivo chiaro di riuscire a svuotare il cervello per riempirlo di vuoto. Con la scelta precisa di non mangiare, affinché la mente dovesse occuparsi anche della sensazione di fame fisica, e avesse meno risorse da dedicare ad altro.

E’ un gioco di strategia, ma alla lunga si puo’ vincere, si puo’ arrivare ad un punto dove l’unico elemento che occupa la mente è la posizione del piede sulla pedana, la posizione del corpo rispetto all’asfalto, il desiderio di piegare veloce, per capire se i tuoi limiti arrivano prima di quelli di lei, toccare le pedane per terra, consumare la ruota sui bordi. Anticipare sempre di più il momento in cui spalancare l’acceleratore in uscita di curva, fino a sentire la ruota posteriore sbandare, e vederla quasi affiancarti sulla sinistra...Come fare sesso brutalmente, senza sentimento, con lei che ti lascia fare perché sa che comunque non le farai del male. Che ti fermerai un attimo prima.

La strada, come tutto ormai in questo paese, è stata avara di emozioni: il percorso che avevo caricato sul GPS da un sito di motociclismo belga si chiama “La strada dei mulini ad acqua”. Su 140 km c’era un mulino solo, e neanche un attraversamento di un canale. La profonda mediocrità di questo paese m’incupisce sempre di più. E mi stupisco per il mio stupore.

Ma ieri l’obiettivo non era paesaggistico. Ho fatto pochissime foto, non mi volevo fermare. Non volevo pensare. Anche pensare di dovermi fermare mi disturbava. Contava solo lo strada come strumento di annichilimento. Fino al ritorno in autostrada, stavolta rabbioso, 150, 160, con l’aria che finalmente mi dava quello stordimento che cercavo, dopo molte ore. E con lei che sussurrava che forse stavo esagerando...che certo se volevo potevo chiederle di più, ma che forse, per oggi, era meglio tornare a casa.

Casa?

20/06/08

Tempesta

Una canzone che non esce dalla testa. Una sonnolenza improvvisa. Una vertigine. Un venerdi' sera che non passa, un sonno che, incompatibile con il senso di spossatezza profonda, non arriva, una pioggia sottile che riflette e allo stesso tempo condiziona l'umore.

Conversazioni origliate a cena, già sentite, già dibattute. Dieci, cento, milioni di volte. In anni che forse sono dieci, forse sono mille, ma sembrano appartenere ad altri. E l'immagine chiara, nitida: tirare la tovaglia, scaraventarla a terra, prendere a sberle metà dei commensali, risvegliarli dal torpore in cui sono caduti. Dal torpore in cui si è caduti.

Le porte sbattono chiudendosi, e non ci sono chiavi. E quelle che c'erano non le trovi o non aprono un emerito cazzo.

E una moto ferma, coperta da un telo del tutto incapace di proteggerla dalla pioggia, dai topi, dal fetore dei gatti. Triste anche lei, accusa chi di dovere per la scelta "perché qui, perché non altrove dove puoi godere di me? Di me che ti appartengo, di me che sono tua e che solo posso essere tua?". No. Non adesso, Clarabella. Non stasera. Stasera si va a piedi, che l'equilibrio per poter uscire con te stasera proprio non ce l'ho.

18/06/08

Sicurezza in moto

Riallacciandomi al post sul guardrail di ieri, è ovvio che spesso anche i motociclisti ci mettono del loro...andando in giro in modi che, diciamo, non aiutano a limitare i danni in casi di caduta...ecco un esempio (da notare il povero bambino nel mezzo)



Guardrail assassini

Non tutti sanno che anche la più banale delle cadute in moto puo' essere fatale ai motociclisti, se vanno a sbattare contro i guardrail. La prossima volta che siete in macchina, date un'occhiata a come sono fatti: immaginatevi cosa accade quando il motociclista sbatte con il corpo contro uno dei supporti metallici, flettendo il corpo in due. O peggio, il collo da una parte e il corpo dall'altra. Accade esattamente quello che è disegnato sul logo qui sopra.
L'Unione Europea, che legifera sulle dimensioni delle banane (tutto vero) non ha mai ritenuto opportuno inserire tra gli standard di progettazione dei guardrail anche dei sistemi che potessero garantire l'incolumità dei motociclisti in caso di caduta: basterebbe poco, come una barriera che coprisse i piedini del guardrail, di modo da garantire al motociclista di non rimanere incastrato o impiccato.
Questa è una vecchia battaglia dei motociclisti, ma fino ad ora la Commissione Europea - sempre pronta a legiferare sulle peggio cazzate - si è ben guardata dal far nulla, lasciando la competenza agli Stati Membri. Le banane si', la vita umana no. Ottimo, non c'è che dire.
Gli stati membri si sono mossi in ordine sparso: la Spagna sta sviluppando uno standard per i guardrail in autonomia, il Portogallo ha stabilito per legge che tutta l'infrastruttura stradale del paese debba avere dei dispositivi che limitino i danni ai motociclisti in caso di caduta. l'Italia, ovviamente, non ha fatto un cazzo.
Recentemente il Comitato Europeo per la Normalizzazione ha approvato un documento che richiede l’aggiornamento degli standard di sicurezza dei guardrail, che dovrebbero quindi finalmente anche tenere in considerazione i pericoli per i motociclisti. Il condizionale è d'obbligo, perché spesso queste norme rimangono lettera morta.
Nel frattempo, invece, i motociclisti continuano a morire o a rimanere paralizzati. Ma la legislazione sulle banane è più importante...Poi si chiedono perché la gente vota NO ai trattati europei. Per non parlare di una questione di cui mi voglio occupare per bene in seguito, e cioé di dove vanno a finire le multe pagate per falsi eccessi velocità...di certo non vengono reinvestite nelle infrastrutture stradali come la legge lo richiederebbe...

16/06/08

Commenti sparsi

  • Dire - come fanno i cialtroni europesti alle vongole che hanno commentato il risultato del referendum irlandese - che il voto irlandese è una vergogna anche alla luce di tutti i soldi che l'Irlanda ha ottenuto dall'Unione Europea è un po' come dire che un figlio che rifiuta le molestie sessuali dei genitori è un ingrato perché comunque i genitori gli danno da mangiare, e suvvia, potrebbe alla fine per gratitudine farsi molestare come gesto di riconoscenza. Vi fa schifo questo ragionamento? Anche a me. E dovrebbe per l'appunto farvi schifo il discorso sull'Irlanda, perfettamente in linea con le cazzate del pensiero unico europeo. Ero sicuro che l'ottimo Mercato Unico avrebbe scritto un pezzo sulla questione, ma vedo che rimanda ad un altro post molto ben scritto da Conservative Mind...per cui lo faccio anch'io.
  • Sempre sulla stessa questione: già nel 2005, Francia e Olanda dissero No alla costituzione sovietica europea. Questo trattato reintroduce le stesse cose, in versione abbreviata. Cioè la democrazia in Europa funziona cosi': vuoi tu accettare queste belle regole che noi capi europei abbiamo deciso? Si'? trionfo della democrazia! No? FASCISTI!!! NAZISTI!!!! RIPETIAMO IL VOTO. Cosi' si fa. Una roba da Romania dei tempi d'oro. E' anche scorretto dire che tutto è bloccato per colpa dell'Irlanda: direi che tutto è bloccato GRAZIE all'unico paese che ha concesso al proprio popolo di votare su una questione tanto importante...
  • Cambiando argomento, leggo che Cobogli Gigli vuole portare a termine la sua missione di distruggere definitivamente la Juventus. Dai, Cobogli, vendi Trezeguet, non rinnovare il contratto a Nedved e neanche a Camoranesi. Tranquillo che in finale per la Mitropa cup col Pisa ci arrivi comunque.
  • Vedendo le foto della Bellucci mi pare sia un po' svaccata.
  • Leggo anche sul corriere che si fanno ricerche sul perché i film hard eccitino gli uomini. Ve lo spiego io in due minuti: perché ci sono le donne nude che trombano e fanno porcate. Me lo date anche a me un premio scientifico?

12/06/08

Pop Corn col telefonino

Ehm, diciamo che dopo aver visto questi video, qualche dubbio sul fatto che le onde del telefonino forse siano nocive e ti possano friggere il cervello ce l'ho...ma d'altro canto, guardiamo la cosa dal lato positivo: se non avete a casa la macchina dei pop corn, potete sempre farli coi cellulari.




11/06/08

Motoconsumatore - Comparativa caschi modulari

Ed eccoci alla sesta puntata della rubrica "Motoconsumatore" (nella prima ci siamo occupati di caschi integrali, nella seconda di stivali da turismo, nella terza di giacche da moto e nella quarta di caschi jet, nella quinta di pantaloni quattro stagioni). Stavolta ho fatto il riassunto della comparativa di caschi apribili apparsa su Motomag nel Maggio scorso.

Gli otto caschi testati sono:
- Schuberth C2
- Grex RF2
- Shark Evoline (novità)
- Shoei Multitec
- Nolan N103
- BMW System 5
- Vemar Jiano
- Roof Boxer V

Modalità
I caschi sono stati testati in merito alla loro silenziosità, ai loro aspetti pratici (visiera anti sole..), il peso, la facilità di aprire la mentoniera. Motomag ha anche effettuato dei crash test per verificare la capacità dei caschi di assorbire i colpi sul mento, in fronte, sulle gote, al centro della testa.

Per ognuno dei punti d’impatto, TESTATI A VELOCITÀ SUPERIORI RISPETTO A QUELLE RICHIESTE PER LEGGE, Motomag ha assegnato due valori: un valore che indica la delerazione, cioè la quantità di energia trasmessa alla testa (il limite massimo sopportabile è di 275g); il secondo valere è lo HIC, lo Head Injury Criteria, che indica il livvelloo di possibili ferite alla testa (livello massimo autorizzato di 2400). Più i valori sono bassi, migliore è la performance. Tutti questi caschi sono omologati, hanno cioè superato i test d’impatto. Però in tre casi (BMW, Schoei e Roof) i livelli misurati per la mentoniera erano al di sotto dei criteri massimi. Il che non butta bene, visto che due di questi cashi sono anche tra i più cari.

Per ognuno dei vari aspetti presi in considerazione, i caschi ricevono da una a cinque stelle. Ricevono poi due voti espressi in decimali (come a scuola), per due aspetti: rapporto qualità/prezzo e qualità tecnica. Per cui ci sono due vincitori, uno tecnico, e uno qualità/ prezzo. In questo caso specifico non c'è l'"asino", cioè nessun casco è risultato largamente al di sotto delle aspettative/standard.

Le compagnie produttrici sono state tutte contattate per commentare i risultati, ma solo Nolan, Shark, Roof e Shjoei hanno risposto...alcuni in modo stizzito.

Risultati
I vincitori sono stati lo Schuberth C2 – caro, ma silenzioso, comodo e con ottimi risultati nei crash test – e il Grex, dal punto di vista qualità prezzo, ,anche se il livello d’insonirizzazione è pessimo.

Il Nolan e il Veimar sono risultati pesantissimi, al di sopra dei 1900g. Il Nolan è risultato anche molto rumoroso.

Il Roog è quello che uscito in modo peggiore dai test, mentre il nuovo Shark Evoline ha impressionato positivamente.


Risultati specifici

Schuberth C2 – vincitore assoluto
o Voto tecnico: 9/10
o Rapporto qualità prezzo: 7/10
o Prezzo: 499 Euri
o Crash test: tutti i livelli al di sotto dei limiti.
o Aspetti positivi: insonirizzazione, i risultati del crash test, il livello delle rifiniture
o Aspetti negativi: peso (1765 grammi), difficoltà a manipolare la mentoniera. .

Grex RF2 – vincitore rapporto qualità/prezzo
o Voto tecnico: 6/10
o Rapporto qualità prezzo: 8/10
o Prezzo: 179 Euri
o Crash test: tutto nei limiti
o Aspetti positivi: aspetti pratici, crash test, prezzo.
o Aspetti negativi: molto rumoroso, assenza di deflettore al mento

Shark Evoline
o Voto tecnico: 7/10
o Rapporto qualità prezzo: 7/10
o Prezzo: 349 Euri
o Crash test: valore HIC oltre la norma per l’impatto al centro della testa (1416, sedici sopra il limite)
o Aspetti positivi: L’unico casco a trasformarsi completamente in jet, spostando la mentoniera dietro – doppia omologazione integrale e jet, prezzo
o Aspetti negativi: peso (sopra i 1900 grammi), la rumorosità, i problemi al crash test, l’anti appannamento che non funziona bene sotto la pioggia, la visiera antisole troppo corta

Shoei Multitec
o Voto tecnico: 7/10
o Rapporto qualità prezzo: 6/10
o Prezzo: 419 Euri
o Crash test: valore oltre la norma per l’impatto alla mentoniera
o Aspetti positivi: silenziosità, livello di rifiniture, stabile ad alte velocità, spazio per il mento, pinlock di serie, visiera scura addizionale di serie
o Aspetti negativi: risultati del crash test, interni non smontabili, l’assenza di visiera parasole.
o Shoei ha commentato dicendosi sorpresa del risultato del crash test, indicando che il test era stato fatto senza nessun controllo...per quanto riguarda la visiera anti sole, ha dichiarato che preferisce fornire il casco con una visiera scura in più di serie, per garantire una migliore protezione in caso d’incidente.

Nolan N103
o Voto tecnico: 6/10
o Rapporto qualità prezzo: 6/10
o Prezzo: 329 Euri
o Crash test: valore oltre la norma per l’impatto alla tempia
o Aspetti positivi: livello di rifiniture, visiera antisole interna, ottima areazione, predisposizione N-Com, interni tutti smontabili
o Aspetti negativi: risultati del crash test, molto rumoroso, il peso elevato, il poco spazio per il mento.
o Nolan ha commentato dicendo che in realtà ha superato tutti i test di omologazione, e che per quanto riguarda i rumori le misurazioni sarebbero difficile perché manca un quadro normativo...

BMW Systeme 5
o Voto tecnico: 6/10
o Rapporto qualità prezzo: 5/10
o Prezzo: 489 Euri
o Crash test: valore oltre la norma per l’impatto alla mentoniera e sopra la testa
o Aspetti positivi: livello di rifiniture, trasformazione in jet, areazione efficace
o Aspetti negativi: risultati del crash test, mancanza di una visiera anti sole, scarsa efficacia del sistema di anti appannamento.

Roof Boxer V
o Voto tecnico: 5/10
o Rapporto qualità prezzo: 3/10
o Prezzo: 369 Euri
o Crash test: valore oltre la norma per l’impatto alla mentoniera
o Aspetti positivi: livello di rifiniture, sganciamento,
o Aspetti negativi: risultati del crash test, molto rumoroso, il prezzo, il poco spazio per il mento.
o Roof ha commentato che il casco supera brillantemente i test d’impatto effettuati alla velocità richiesta.

Silenziosità
Lo Schuberth, lo Schoei e il BMW sono i caschi piu silenziosi, mentre il Nolan e il Grex sono i peggiori, con anche molti rumori aereodinamici. Secondo Motomag, a partire di 85db, l'organismo comincia a soffrire per il rumore, e a partire da 92db i tappi per le orecchie sarebbero necessari per evitare danni all'udito. NB: ogni aumento di 3dB equivale a RADDOPPIARE il rumore percepito (ALLUCINANTE).

CASCO 90km/h 130km/h 160km/h

Schuberth 73 81 82
BMW 79 88 89
Shoei 82 88 92
Vemar 88 93 96
Shark 88 98 105
Roof 90 98 103
Nolan 92 101 108
Grex 95 102 108

Tabella riassuntiva
Come al solito, ho riassunto i risultati in una tabella. Cliccateci per ingrandirla.

10/06/08

N'ho dato un paio d'arrezzoni - Io parlo pisano, terza lezione

Eccoci alla terza puntata delle lezioni di pisano, l’unica lingua che vale la pena di essere parlata (per gli arretrati clicca qui). Ma non perdiamo tempo, e veniamo subito al conquibusse, come si dice dalle mie parti.

Fa' onco 'a bai – letteralmente “fare schifo ai bachi, ai vermi”, un’espressione molto bella che indica un leggero disgusto nei confronti di una cosa, ma assai più spesso nei confronti di una persona. Come in molte espressioni toscane, si usa un paradosso per rafforzare l’immagine che si vuole dare. In questo caso addirittura si dice che una cosa è talmente schifosa da fare schifo a qualcosa – il verme – che normalmente è già abbastanza schifoso di suo. “Boia deh, vesta pizza fa veramente ‘onco a’ bai”, dirà il gentiluomo pisano mangiando una pizza non proprio di suo gusto.

Arrezzone - questa è una di quelle parole prettamente sessuali che non esistono in nessun’altra lingua, credo. Ha due significati, molto diversi.
1 - L’arrezzone indica il reiterato strusciamento delle parti intime con i vestiti ancora indosso, tipico della giovine età. “No, deh, ‘un me la sono mia trombata, n’ho solo dato un paio d’arrezzoni”, risponderà il gentiluomo pisano, sempre lui, agli amici che fanno domande sull’ultimo incontro amoroso.
2 – Nella sua seconda accezione, l’arrezzone indica una particolarissima palpata, dalle modalità abbastanza complicate: il carnefice, dietro la propria vittima, infila la mano a uncino, con un dito all’infuori (normalmente il dito medio), tra le gambe della malcapitata di sesso femminile, per poi andare ad arpionare le parti intime della stessa, tirando la mano indietro, con il dito a uncino volto a penetrare dove potete immaginare. Provate solo a pensare allo stupore della povera vittima sentendosi NON palpeggiare, ma PENETRARE da una mano che tocca tutto il toccabile. Non c’è che dire, a Pisa siamo proprio dei signori.

Fare nocciòlo - ancora un’altra espressione che semplicemente non esiste in altre lingue. Fare nocciòlo significa rimanere incastrati durante il rapporto anale, una situazione nella quale il mettinculo non riesce ad uscire dal piglianculo. Situazione che si verifica con una certa frequenza, a dare credito ai giornali, che spesso raccontano di queste situazioni imbarazzanti dove i due incastrati vengono portati in ambulanza all’ospedale. “Boia deh, ma dov’eri eh, che siei sempre in ritardo, maremma budella?”, chiederà l’amico di sempre al gentleman pisano. E la sua risposta non potrà non essere che “Boia deh, stai zitto, guarda,’un mi di’ nulla, che ho fatto nocciòlo con tu ma’ e mi c’è voluto l’ospedale per sorti’”.

Trombare a spregio - Espressione spettacolare, che non trova riscontro altrove. Significa fare sesso con una ragazza, fino quasi a raggiungere l’orgasmo, per poi smettere all’improvviso per umiliarla, dicendole che non ne vale la pena, tanto valeva masturbarsi. Pare sia una pratica abbastanza diffusa per vendicarsi di torti o di corni subiti, la massima umiliazione per la donna...Pensateci: siete una donna, state facendo l’amore, e il tipo si alza, sbuffa e vi dice “guarda, meglio lascià perde, tanto vale fassi una sega”. Se vi succede sappiate che siete state trombate a spregio.

09/06/08

La rivoluzione in testa

Sei un comunista? Pensi che Che Guevara sia un grande? Hai una T-Shirt con il suo faccione? Un suo tatuaggio? Beh, perché allora non comprare il casco del Che, per avere la rivoluzione sempre in testa?? Disponibile in bianco o in nero, con anche la dicitura CCCP ben evidenza (che col Che non c'entra una benemerita mazza rotante, ma che fa comunque tanto comunista, per cui sempre meglio abbondare, avrà pensato il designer).

Il casco è vero. Le foto le ho fatte io stesso in un negozio di Bruxelles un paio di giorni fa...E' prodotto dalla belga Lazer, la stessa ditta che fino a qualche mese fa era proprietaria dei caschi AGV, quelli di Valentino Rossi (AGV appartiene ora a Dainese).

Che dire? No comment.





07/06/08

Tagliando dei 1000 KM con la Mana


Veleggiamo ormai sui 1200 km di Mana. Il kilometraggio purtroppo è stato rallentato dal tempo infame, soprattutto dalla scarnebbia degli ultimi giorni, quella pioggia sottile sottile che mi ricorda le belle giornate italiane di novembre, quando uno mette fuori i piedi di casa e si ritrova bagnato anche con sei ombrelli. Beh, qui è normale averle da Giugno a Aprile (10 mesi, si'). Vi metto una foto che spero possa rendere l'idea della pioggerillina fina e bastarda.

Vabbè, nel frattemo ho fatto fare il tagliando dei 1000km alla Mana, spendendo 106 Euri (bestemmia a scelta vostra).

Le impressioni di guida che avevo postato dopo i primi 300 Km rimangono valide, anche se purtroppo devo allungare la lista delle cose che non mi piacciono.

La nota più dolente riguarda l'autonomia della Mana. Il problema non è tanto rappresentato dai consumi - che comunque io nel traffico cittadino trovo altini, sui 15Km al litro - ma dalla capienza del serbataio, che è di solo 16 litri. Questo vuol dire che dopo 195 KM (ma è capitato anche a 170...) scatta la riserva con gli ultimi tre litri. Ma soprattutto vuol dire che se uso la Mana ogni giorno per andare al lavoro, non riesco neanche a farci una settimana intera di andata/ritorno.

Sul forum aprilia alcuni possessori inglesi e francesi contestano le mie cifre, e mi parlano di un consumo di 20-22 km/lt, il che aumenterebbe l'autonomia fino a un onestissimo 280km prima della riserva. Pero' è inutile che contestino, perché i miei numeri sono questi, purtroppo. Io 20km/lt di media l'ho fatti solo una volta, e su strade statali e autostrada andando a 90 all'ora...

Altra nota dolente è la vernice...la plastica del falso serbatoio sembra graffiarsi al solo sguardo. Dopo il primo lavaggio, effettuato con tutti gli accorgimenti del caso, ho notato che in alcuni punti la vernice sembra addirittura svanita. Passero' un po' di polish, vedremo.

Passando alle cose positive, invece, devo dire che trasportare cose con le Mana non si sta dimostrando particolarmente complicato. Con l'aiuto di un ragno riesco a fissare sulla sella del passeggero una borsa abbastanza grande. L'unico problema riguarda il posizionamento dei ganci per il ragno, che non sono abbastanza distanziati, e che quindi non mettono abbastanza in tensione il ragno. Ma è un problema soggettivo. Con una borsa più voluminosa probabilmente il difetto si rivelerebbe un pregio.
Per il momento la moto la trovo fantastica, il motore è spettacolare e il tiro non appena si apre la manopola è da camion. Una goduria.

Soldi spesi benissimo...spero pero' che Givi, o la Ermax, o la Isotta, non importa chi, facciano al più presto un cupolino da poter utilizzare nei mesi freddi. Perché un cupolino andrà messo di sicuro, e il parabrezza Aprilia è non solo osceno, ma carissimo (mi hanno chiesto 300 euri, fate voi...)

06/06/08

L'importanza delle parole: fallito vs loser

A me non sta simpatico Cecchi Gori. Lo trovo uno sbruffone, uno che ha solo avuto il culo di avere un padre bravo e ricco. Tutto qui. Pero’ il suo arresto per bancarotta mi ha fatto riflettere. Magari ha commesso dei torti, ha fatto dei magheggi per ingannare i creditori, non lo so.

Sta di fatto che in Italia, se hai un’impresa – piccola o grande – e fallisci, non solo sei morto economicamente, ma finisci in galera, I tuoi diritti di cittadino sono drammaticamente ridotti (limitazioni per le cariche pubbliche, e via dicendo).

Io credo che tutto questo sia un grave ostacolo alla competitivita’ e al dinamismo del paese. Se uno prova, investe, e fallisce, in Italia è finito: socialmente (porta la croce dello sfigato, mezzo delinquente, dell’appestato) e giuridicamente (rischia la galera). Mi dite per quali motivo una persona sana di mente, che non sia uno squalo disonesto che non ha nulla da perdere, dopo essere fallito una volta dovrebbe ritentare a creare valore, creando un’impresa, e rischiando un’altra volta galera e tutto?

Negli Stati Uniti, uno crea un’impresa (ci mette due ore a farlo, come in Inghilterra), investe, e via. Non funziona? Fallisce? Nessun problema, si va dal giudice, si paga se si puo’, se non si puo’ si contrattano dei pagamenti futuri, e si ricomincia. Nessuno tratta da perdente il piccolo imprenditore che ha provato a creare un’impresa ed ha fallito. Di sicuro nessuno lo tratta da delinquente. Il vero delinquente in America è colui che non prova a fare nulla, non quello che prova e fallisce. E state sicuri che l’imprenditore in questione ci proverà di nuovo. Anche perché il sistema del credito è molto piu’ elastico (con conseguenze anche negative, certamente, vedi la crisi dei mutui).

Credo che da noi tutto questo non sia possible. La nostra mentalità non ce lo permette. E ne troviamo riscontro anche nella nostra lingua: da noi si dice “sei un fallito” alla persona che è una nullità. Fallito, come quelli che dichiarano fallimento, appunto. In America sei un Loser, un perdente. Non uno bankrupt.

Come diceva Moretti, le parole sono importanti.

E' tornato

E' tornato il fedele compagno Perma18. Budello infame.

05/06/08

Il mondo della Chimica

Questo video mi ha fatto ridere. Poi ho smesso di ridere quando ho riflettutto che per farlo sono stati spesi soldi dei contribuenti europei (quindi anche i miei). Ma qui si ride per non piangere, ormai.

04/06/08

In breve

In questi giorni di assenza dal blog sono stato un po' in viaggio e ho passato molto tempo a bestemmiare aggeggiando sulla Mana: per vedere un resoconto del mio viaggetto in Toscana (e la magnifica strada dell'olio dei monti pisani) e del tuning Mana, clicca qui e qui.

Nel frattempo sono successe le seguenti cose:
  • L'ONU, cioè l'istituzione la cui commissione per i diritti umani è stata recentemente presieduta dall'Iran, dice che la proposta di legge italiana in materia d'immigrazione desta gravi preoccupazioni. Peccato che la commenti senza averla potuta ancora leggere. Non si capisce perché questi alti lai non si levino per le leggi identiche che esistono in Francia, Germania, Spagna, Belgio. Misteri della fede.
  • Un gruppo di ricchi panzoni, tra cui anche un paio di dittatori fatti e finiti, si è trovato a Roma per discutere di come ridurre la fame nel mondo. Ci sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere.
  • La Confindustria si è ben guardata dall'annullare l'incontro con il presidente iraniano, visto che l'Italia è il primo - avete letto bene, il primo - partner commerciale europeo dell'Iran. Business is business. E c'è poco da scandalizzarsi.
  • In Pakistan un "professore" ha ammazzato un alunno perché non sapeva bene il Corano. Per certe cose l'Islam non è malaccio...proporrei d'introdurre questi metodi anche nelle scuole italiane, per gli alunni che non sanno parlare e prendono per il culo.
  • Il Pisa ha perso la prima partita dei play off per andare in serie A, maremma impestata.
  • Ho pagato 106 euri per il primo tagliando della Mana, maremma cagna.
  • Ho pagato 13 euri per un orlo a un paio di pantaloni. Ho sbagliato carriera.

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