05/08/10

Come diventare poeti contemporanei (o odierni)

Vi sieti mai incazzati di fronte alle poesie moderne? Quelle dove non c'e' metrica, non c'e' un cazzo, ma e' pura prosa con paragrafi troncati a minchia di cervo? Io si'. Spesso.

Quel genio di Federico Maria Sardelli, storica colonna del Vernacoliere e musicista classico di fama internazionale, ci scrisse addirittura un libro a presa di culo, di cui riporto un passo qui sotto. Il Sardelli e'la dimostrazione che topa vernacolare e sensibilita' poetica possono a volte congiungersi in un tutt'uno. Cliccando sul link "pubblicazioni satiriche" della sua pagina, vi potete fare un'idea della roba che scrive quando non suona. Mi ricordo ancora quando passavo giornate a ridere come un pazzo di fronte alle piu' belle cartolYne del mondo, e alle vignette del bibliotecario.

Il testo qui sotto e' preso dalla postfazione di Proesie, il libro di poesie a presa di culo che raccoglie le migliori poesie scritte per il Vernacoliere. Cliccando sul link trovate alcuni esempi.

E insomma, ecco le regole per diventare poeti contemporanei (o odierni). Ditemi se non sono vere!

Come diventare poeti contemporanei (o odierni)
Federico Maria Sardelli

  1. Poiche' la poesia classica con i suoi metri, ritmi, forme, retorica, e' stata fortunatamente distrutta da un centinaio d'annetti, il poeta moderno dovra' scrivere in semplice prosa con l'unica accortezza di andare spesso a capo.
  2. In assenza di qualsiasi norma metrica e ritmica, i versi si formano col sistema Randazzo (grazie al quale si va a capo a cazzo).
  3. Sarebbe opportuno che il poeta moderno fosse di sesso femminile, ossigenato e molto truccato, e che possibilmente si dilettasse di pittura floreal-informale (o decoupage), sussidii assai utili all'affinamento della sua sensibilita' petica.
  4. Il poeta moderno avra' cura d'osservare che nei suoi componimenti compaiano con una certa frequenza i seguenti lemmi: anima, blu, infinito, gabbiani
  5. Dovra' il poeta moderno, se di sesso maschile, indossare una giacca a quadri, avere il collo cinto da un foulard e non consentire mai che le forbici attentino ai capelli che crescono nella regione occipitale.
  6. Avendo ben chiaro il poeta moderno d'esser rimasto l'unica coscienza vigile di questo crudo mondo, egli assumera' negli incotnri pubblici, durante le letture, nelle interviste, l'aria piu' seria e sofferente possibile.
  7. Il poeta moderno, riflettendo che Virgilio, Tasso e Leopardi hanno gia' espresso in forme sublimi i grandi concetti universali che stanno alla base della vita umana, trarra' la sua ispirazione da soggetti piu' moderni come urgenza della pace nel mondo (o della guerra), frastuono di traffico automobilistico, conquista della luna, gara di motocross, fame nel mondo/Madre Teresa (ma anche Papa va bene), televisione, cibi geneticamente modificati (dove andremo a finire), gabbiani.
  8. Per ottenere il massimo dell'originalita' e tentare cosi' di distinguersi dagli altri caz poeti moderni, il poeta moderno dovra' fuggire qualsiasi metro, conoscenza delle forme, strutture sintattiche, grammaticali e logiche, potendo egli inventare liberamente neologismi (secondo il sistema Randazzo), deformare le parole secondo il suo estro creandone nuove o innestandone vecchie tra loro, introdurre cacofonie, trascrizioni dei suoni piu' vari come quello del missile, del citofono dopo la pioggia, dell'autobus, del rutto.
  9. Per non corrompere la purezza della propria Weltanshauung e per non inquinare le veritiere percezioni che gli son porte dalla sua profonda sensibilita', il poeta moderno dovra' lasciar fluire i propri pensieri sulla carta cosi' come vengono, conscio del fatto che solo in tal modo la sua poesia conservera' intatta la grandezza delle proprie intuizioni. Esempio: se il poeta moderno fosse rimasto turbato dai terribili fatti di sangue che avvengono nel mondo e volesse che da questo suo vibrante sentimento scaturissero versi immortali, bastera' che scriva sul foglio, di getto, le parole che ha udito al telegiornale ("guerra", "bambini", "sangue", "morti", etc) e le misceli - sempre secondo il sistema Randazzo - con i soliti termini poetici di repertorio (anima, infinito, occhi, scavare, gabbiani, etc). Ne verra' fuori un meraviglioso carme di forte attualita': "Guerra / che scavi / nel profondo dell'anima / negli occhi / di un bambino / come un gabbiano / nell'infinito / insanguinato". Per quanto possa sembrare prodigioso, il risultato artistico-espressivo non cambia se si mescolano le parole in altre combinazioni. Esempio: "Anima / insanguinata / d'un bambino / che scava / nella guerra / con gli occhi / d'un gabbiano", e cosi' via.
  10. Essendo qualsiasi struttura logico-sintattica del tutto molesta per gli alti scopi del poeta moderno, dovra' egli curarsi soltanto del puro suono delle parole, assemblando secondo il suo estro ora le sibilanti, ora le affricate, ora le flatulenti o le smandrappate. Anche raggruppare le parole sul foglio secondo determinate forme grafiche costituisce un formidabile ausilio espressivo: molto apprezzate sono le poesie a fiore, a ombrello aperto (se parlano di pioggia), a mitragliatore (se parlano di guerra), a rondine, a gnu, ad autoscuola, a gabbiano.
  11. Sebbene il poeta moderno rifiuti come leziosa ogni forma e struttura antica, pure egli non rinuncera' all'impiego intensivo d'arcaismi ed apocopi, trovando nettamente piu' poetico scrivere "stillano" anziche' "gocciolano" e "volar" anziche' "volare". Esempio: Odi nell'infinito / mille gabbiani volar / sui cilestrini lidi; oppure: D'ostro arcan / le tue guance eburnee / sembran gabbiani / che volan / nell'infinito, etc.
  12. Dovra' infine il poeta moderno lamentarsi dell'insensibilita' della nostra era materialista ed aridamente tecnologizzata in cui la fantasia e la poesia sono oppresse ed in cui il poeta e' costretto a doversi dimolto frugare per pubblicare le proprie caz opere a sue spese presso la Tipografia "Denaro & Arte" di Malaguti Bruno e Bargigli Renzino, lamentandosi, durante l'esazione dei 780 euri per il volume in brossura "I Gabbiani dell'anima", che l'arte e' ormai vilipesa e che l'opera sarebbe dovuta apparire nei Meridiani Mondadori se non fosse stato per quell'operazioncina d'ernia che l'ha bloccato due mesi e allora hanno preso Luzi ma anche lui cia' poco da ridere, tanto il Nobel glielo stirano.
Federico Maria Sardelli

19 commenti:

lanoisette ha detto...

quella degli animali in tangenziale è da ribaltarsi.

PS. credo che il poeta contemporaneo che, in filigrana, viene preso per il culo, sia Valentino Zeichen. effettivamente, ci sta tutto.
e comunque, anche Luzi, cheppalle.

Mele ha detto...

Mi ci ritrovo! Wow. Posso fare il poeta anch'io, quindi!
Ehi, Luzi è il preferito di quello che è stato per cinque anni il mio professore di Latino e Greco. Mi è rimasto nel cuore XD.

Demonio Pellegrino ha detto...

lanoisette, in che senso la tangenziale? A me fa troppo ridere la traduzione del citofono dopo la pioggia!

Valentino Zeichen non cAnosco.

Mele, tutti poeti, tutti artisti.

Camillo ha detto...

Bello
al mattino d'agosto
scoprire
un genio che non cognosco

lanoisette ha detto...

la prima delle poesie, quella con le onomatopee dello spiaccicamento animalesco in tangenziale.

per Zeichen guarda qui:

http://www.youtube.com/watch?v=8DkGuUBZiQk

direi che quando paragona la stiratura dei bottoni della camicia allo stretto di Ormuz, già li hai capito tutto. ma se vuoi farti del male, vai fino alla fine e ascoltati la poesia sulla cerniera-lampo.

Demonio Pellegrino ha detto...

Camillo, io ho scritto qualche componimento in stile Sardelli.

Noisette, io spero vivamente che qualcuno l'abbia menato forte quest'individuo dopo aver letto "cerniera lampo". E ha venduto 100mila copie di questa MERDA?

marihornet ha detto...

leggere ciò mentre degusto pane caldo e nutella, al risveglio, non ha prezzo...e neanche il gabbiano :D

'povna ha detto...

egli è geniale. tutto (la 'povna lo segue con una certa costanta e decisa convinzione).
concordo sulla possibile presa di culo di Zeichen, ma non escluderei nella descrizione al femminile un riferimento alla Biagini mentre la presa di culo del generico vatismo del quotidiano mi ricorda tanto (aaargh) Del Bianco...

Demonio Pellegrino ha detto...

Mari, il gabbiano e la colazione e' poetico.

Povna, tutti nomi a me abbastanza sconosciuti, e che - francamente - spero rimarranno tali.

'povna ha detto...

demonio, la 'povna li conosce, diciamo, per lavoro... (mentre il sardelli lo legge per gusto e piacere). a maggior ragione per questo pensa sia molto bello che rimangano tali... (dopo tutto, come diceva un suo compagno di studi nella piccola città, c'è tanta bella roba di cui riempirsi la testa...)

Demonio Pellegrino ha detto...

ma il Sardelli e' conosciuto al di fuori della Terra Perfetta (Toscana)?

Stefania ha detto...

...non solo poesie di autori contemporanei... ho letto anche qualche libro di nuovi autori emergenti che lascia moooolto a desiderare... e magari vende pure...
ps. il sistema Randazzo è trooooppo forte!!!

Demonio Pellegrino ha detto...

Ciao Stefania, benvenuta. Il sistema Randazzo e' un classico toscano.

'povna ha detto...

or maybe it's the other way round... ;-) (i.e. la 'povna conosce molto bene, chissà, forse al punto di viverci, la terra perfetta...

Demonio Pellegrino ha detto...

no no, avevo intuito che tu vivessi nella Terra Perfetta...mi chiedevo se per caso il sardelli fosse conosciuto altrove...

elle ha detto...

Cercando un po' di poesia contemporanea, guarda cosa ho trovato:
http://proesie.diludovico.it/
l'avevi già visto?
qualcuna è ganza!

Demonio Pellegrino ha detto...

l'avevo visto, mi sa, tempo fa. Anch'io mi dilettavo di proesia. Mi fa specie comunque che uno che copia smaccatamente il Sardelli finisca a pubblicare su Grazia.

elle ha detto...

un poeta anche te!?pubblica pubblica!in effetti quello di grazia non mi pare un gran curriculum per chi si diletta in queste cose

Demonio Pellegrino ha detto...

ora vedo se le ritrovo. temo di averle perdute in un computer crash.

Ti potrebbero interessare anche questi post qui:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...