Questo post e' forse un pistolotto. Non so. Sara' che in questo periodo in cui aspetto un figlio sto pensando piu' intensamente alle scelte future, che condizioneranno pesantemente non solo la mia vita e quella di mia moglie, ma anche quella del piccolo americano in arrivo. ma piu vado avanti e piu' non so se davvero la Toscana sia il luogo dove voglio far crescere mio figlio. Non per colpe toscane, ovviamente, ma per il degrado italico che sta in parte subendo.
L'ultima volta che sono venuto in Italia, nel dicembre scorso, due cose mi avevano colpito in modo forte e inaspettato: la quantita' micidiale di pubblicita' di mutande sui cartelloni delle strade (tope mezze ignude che succhiano di tutto in mutande di varia foggia, e pacchi fallici in bella mostra di uomini muscolosi), e l'assoluta mancanza di educazione delle persone.
Ora, non voglio fare il solito guastafeste che va all'estero e poi ritorna in Italia e dice che fa tutto schifo. Anche perche' all'estero ci vivo dal 1997, e questa sensazione cosi' forte ce l'ho avuta solo negli ultimi due anni. Parlando con altri amici e conoscenti italiani che vivono all'estero, la cosa e' venuta fuori, per cui la sensazione sembra essere comune.
Intendiamoci: Pisa non e' mai stata la capitale della gentilezza e dell'eleganza, sia chiaro. Pero' non mi era mai capitato di essere spintonato in ogni negozio - dalle librerie ai supermercati, dagli ottici ai negozi di computer - da gente che ti da' spallate per prendere quello di cui ha bisogno, senza scusarsi, senza quasi vedere che tu sei li' di fronte a loro, e che basterebbe un attimo, un secondo solo, una parola di richiesta, e io mi sarei spostato. Vecchiette buttate per terra in Corso Italia tra le risate dei ragazzotti con i capelli a cresta, e insulti al sottoscritto solo per aver protestato all'ennessima spinta da Feltrinelli. Cosi', subito, a muso duro, a un "oh, scusa, ma non puoi chiedere permesso?", si risponde con "oh-che-cazzo-voi-ti-spacco-la-faccia-pezzo-di-merda-te-e-tu-ma-maiala".
Non sono un'educanda, e ho risposto a tono, ci mancherebbe. Ma da dove viene questa maleducazione, quest'arroganza del piu' forte che ha travolto anche quel minimo di educazione - o di parvenza di educazione - che prima ci (mi) permetteva di passeggiare per la citta' senza dovermi fare il fegato grosso per rispondere a tono all'arroganza e la demenza altrui? E non e' una questione solo di Pisa. Ho trovato la stessa maleducazione a Napoli, a Roma, a Firenze, a Bologna (la storia del perche' in dieci giorni ho dovuto fare il giro d'Italia e' un'altra...).
Ora, si potrebbe dire che in realta' il problema sono io, che, non vivendo piu' in Italia da tanto, semplicemente ho perso il contatto con la situazione. Immagino che questo c'entri, sicuramente: vivendo in un paese in cui l'educazione superficiale, il rispetto naturale delle regole del buon vivere civile vengono inculcate fin da piccoli, la differenza rispetto alla situazione italiana e' probabilmente balzata piu' agli occhi. Ma e' solo questo? O davvero c'e' stato e/o e' in atto un peggioramento forte nel livello di educazione degli italiani? E se si', e' davvero colpa tutta di B., come i miei conoscenti comunisti mi dicono?
Mi sembra che in Italia ci sia ormai un atteggiamento da rissa semipermamente, in cui tutti si sentono autorizzati a pretendere e ottenere tutto nel piu' breve tempo possibile, senza rispetto alcuno per la situazione altrui. Questo atteggiamento mi pare si palesi anche nelle piu' piccole cose (lo spintone in libreria per prendere il libro, appunto).
Ma c'e' dell'altro. I giornali, i media tutti, sembrano alimentare questo spirito rissoso. Un esempio banale: ieri c'e' stata la gara di Moto Gp, nella quale Rossi, cadendo, ha buttato in terra anche Stoner. I giornali italiani e i blog che leggo online hanno pubblicato articoli su articoli focalizzandosi solo su questo aspetto della gara, parlando di come fosse allucinante che Rossi fosse stato aiutato dai commissari di gara per ripartire, mentre Stoner no. Dicendo che Rossi si era scusato, ma Stoner l'aveva sfanculato. Facendo notare che Stoner l'aveva applaudito in modo ironico. Un dramma insomma.
Poi vado a leggere gli articoli sulle riviste di settore americane, inglesi e francesi (giornata lenta, oggi, sul lavoro) e mi rendo conto che un altro mondo e' davvero possibile. La gara viene spiegata in cento righe, di Rossi e Stoner si parla come di una normale caduta nella quale l'australiano ha avuto la peggio, e si raccontano altri fatti della gara. Di cui sui giornali italiani non c'e' traccia.
E questo non accade solo nel motociclismo. C'e' un sito italiano che si presume essere il maggior portale del cibo italiano, che in realta' e' solo una raccolta di gossip mal scritta: chi ha trombato chi, i ristoranti bunga bunga, il cuoco che tromba la scrittrice. Poi vado su quelli esteri, e si parla, stranamente, di cibo. Su un portale di cibo, si parla di cibo: lo so, e' incredibile.
E allora mi chiedo: la Toscana dalal bestemmia e dal rutto sempre pronto, ma fondamentalmente buona d'animo, quella ammazzapreti ma timorata di Dio, quella del video qui sotto insomma, esiste ancora? O e' rimasta solo quella descritta nella Piombino di Acciaio, il romanzo della Avallone?