05/02/09

I libri di gennaio

Come avevo gia' detto qui, quest'anno vorrei raggiungere quota 50 libri letti entro la fine di dicembre. A gennaio mi ci sono mezzo di buzzo buono, e ne ho letti sette. Uno entra di diritto nella mia top5 di sempre, un altro e' uno dei libri piu' brutti che abbia mai letto in vita mia. Vediamoli per bene.

PAN, Francesco Dimitri
Pan è un libro inaspettato. Per due motivi: uno perché non mi aspettavo più di trovarlo in libreria, ho dovuto farmi il giro del mondo…Due, perché è un libro che stupisce, reinterpretando un mito arcinoto (quello di Peter Pan) in un modo molto interessante.

Bellissima l’idea – per me inedita – degli spiriti “nuovi” della città: asfalto, velocità…il trasportare l’immaginario fiabesco nel nuovo bosco, la città. Geniale.

Quello che resta dopo la lettura è soprattutto la presenza della violenza. Non perché il librio sia splatter, tutt’altro. Mi è piaciuto però il fatto che l’autore non si sia arreso al buonismo di maniera, e abbia fatto morire chi doveva morire, e anche qualcuno in più.

Ah, dimenticavo, il personaggio migliore è Dagon, l’anarchico. Ma forse solo perché, tatuaggi e cresta a parte, è quello in cui mi sono immedisamato di più…

Voto: 8

THE THREE STIGMATA OF PALMER EDTRICH, Philip Dick
Un bel libro, ma “disturbing”, come direbbero gli anglofoni. Ci sono tutte le tematiche care a Dick: la ricerca della comprensione di Dio, i problemi legati alla propria identità, la descrizione di un futuro che, seppure lontano nel tempo, permette ancora una perfetta immedesimazione.

La storia è abbastanza complicata, e almeno all’inizio difficile da seguire, e non solo per una questione linguistica (Dick inventa termini nuovi (pre-fash, per esempio) e ne spiega il significato solo molto dopo). Siamo in un futuro non troppo lontano, dove l’uomo ha colonizzato alcuni pianeti del sistema solare, e le Nazioni Unite sono l’unico governo (inetto, come adesso) della Terra. L’unica cosa che permette ai colonizzatori di sopravvivere la desolazione della loro esistenza è una droga, Can-D, che induce in chi la mastica l’allucinazione di vivere momentaneamente un’alra vita, quella dei personaggi di alcune figurine che sono vendute insieme alla droga. Una nuova droga, però, Chew-Z, arriva sul mercato, e pare promettere molto di più: di far vivere esperienze REALI in qualsiasi universo il drogato voglia creare.

Ma, essendo questo un libro di Dick, niente è come sembra. Ci sono cambiamenti continui di trama, di prospettive. E una tristezza di fondo, una realizzazione che il male non è mai tutto da una sola parte, e che Dio, alla fine, se c'e', se ne frega.

Voto: 7.5

UOMINI CHE NON HO SPOSATO, Dorothy Parker
Lettura molto godibile, breve, e veloce. I racconti, sebbene siano stati scritti tra gli anni ’20 e ’50, sono sempre attualissimi. Anzi, uno degli aspetti che rende questo libro molto gradevole è vedere come niente, o quasi, sia cambiato nei rapporti interpersonali rispetto a quasi cento anni fa: i costumi delle nuove generazioni fanno disperare quelli della vecchia guardia, tra uomini e donne ci si continua a rincorrere senza capirsi fino in fondo, la voglia di fuga dalle responsabilità e dai vincoli della vita familiare esisteva già allora…

Tutto cambia, tutto resto uguale.

Voto: 7

AFTER SUNSET, Stephen King
Dopo la riscoperta di King grazie a Duma Key, questo libro e' una piacevole conferma. A parte il primo racconto, il più debole per stessa ammissione di King, tutti gli altri racconti della raccolta sono molto belli. In alcuni si sente tra l'altro la stessa atmosfera di Duma key. E' soprattutto il caso di Gingerbread Girl, e credo sia in parte dovuto all'ambientazione in Florida, a Sarasota.


La scrittura scorre fluida, coinvolgente. La lingua, che a prima vista può sembrare semplice, è invece perfetta. La capacità di King di pennellare in poche righe tutto lo spettro dei sentimenti umani si conferma intatta.

Dovessi scegliere il miglior racconto della raccolta sarei molto indeciso tra N. e The things they left behind.

Soldi davvero ben spesi.

Voto: 8

RUMORI DI FONDO, Sergio Paoli
Raconti brevi (molti brevissimi), alcuni con alla base elementi della quotidianità di molti di noi, alcuni con spunti molto interessanti, onirici e fantascientifici. Una piacevole lettura.

Voto: 6.5

IL DESERTO DEI TARTARI, Dino Buzzati
Riletto a quasi vent'anni di distanza dalla prima volta, questo libro si conferma come uno dei più belli. La descrizione dell'attesa, del tempo che passa, della sensazione di doversi preparare a grandi momenti che si crede siano sempre di lì a venire, mentre invece la vita ci scorre da sotto i piedi, è perfetta.

Buzzati sa creare un'atmosfera magica, cupa, triste, sin dalle prime pagine. E a volte è difficile riuscire a resistere alla tentazione di prendere carta e penna e appuntarsi alcune frasi ("Il tempo è fuggito tanto velocemente che l'animo non è riuscito a invecchiare...").

Quest'uomo era un genio. E questo libro si conferma nella mia top 5 di sempre.

Voto: 9.5

CLEOPATRA, Antonio Spinosa
Un libro terribile. Spinosa passa di palo in frasca senza soluzione di continuità, si perde in continue divagazioni. Dedica pagine a pagine alle pratiche sessuali dei romani, che niente hanno a che fare con la storia di Cleopatra. Sembra il libro di un vecchio pervertito.

Ma il problema principale è che questo libro NON è una biografia di Cleopatra. E' piuttosto la biografia (incasinata e veramente scritta coi piedi) degli ultimi anni di vita di Cesare e di Marco Antonio. Cleopatra è un personaggio minore: le poche cose che Spinosa riesce a dire di lei sarebbero forse bastate per scrivere un articolo di 10 pagine, non un intero libro.

Davvero penoso. Se questo è il massimo biografo italiano (pace all'anima sua), non oso pensare come stiano messi gli altri.

Voto: 2

THE ROAD, Cormac McCarthy
Di McCarthy sapevo solo che aveva scritto il libro da cui avevano tratto il film “No country for old men” (film che non mi era piaciuto, tra l’altro). Pero’ tempo fa un amico mi aveva raccomandato questo “La Strada”, senza dirmi di chi fosse. Me lo aveva descritto come uno dei migliori libri mai letti, con una scrittura bellissima e una tensione fortissima pagina per pagina. Per cui l’ho comprato, senza neanche sapere che il McCarthy autore fosse lo stesso di No country for old men.

Posso solo dire che “The Road” e’ effettivamente uno dei libri piu’ belli che abbia mai letto in vita mia, ed entra di diritto nella mia top 5.

La storia di per sè è molto semplice: un uomo e un ragazzino, che resteranno senza nome durante tutto il libro, percorrono una strada in un America post-disastro, verso la costa. Quale sia il disastro, non si sa. Si sa solo che le città non esistono più, che tutto e' coperto di cenere, che il sole e' sparito, e che gli uomini sopravvissuti si danno al saccheggio delle poche cose rimaste in giro.

La tensione della storia sta tutta nel rapporto tra l’uomo e il ragazzo, nel tentativo dell’uomo d’insegnare al ragazzo i rudimenti di un rispetto e un’umanità che il ragazzo non ha potuto conoscere.

Alcune immagini sono fortissime, anche se solo accennate. McCarthy non indugia nelle descrizioni, ma le poche pennellate che da' bastano a farti rabbrividire e lasciano di stucco. Restano impresse nella mente senza volersene andare.

Un libro devastante, potentissimo.

Voto: 9.5

28 commenti:

Anonimo ha detto...

Su "La strada", completamente d'accordo. E, se non ti è piaciuto il film (anche a me non è piaciuto, forse perché avevo in mente tutt'altri personaggi e una storia meno frettolosa), io farei un tentativo di leggere "Non è un paese per vecchi". Poi, magari, sei hai tempo, sempre di MacCarthy, "Figlio di Dio". E' un libro corto corto, ma lascia il segno.

Giovanni Stoto ha detto...

ti appoggio Dick e Buzzati: letti entrambi...

Demonio Pellegrino ha detto...

Annalisa, seguiro asolutamente il consiglio...

Gandalf, come si chiama in italiano quello di dick?

Anonimo ha detto...

Mi ha incuriosito la recensione di The Road. Io vado pazzo per le ambientazioni post-apocalittiche (vedi The Stand di S.King).
Dopo quest'esame, lo leggerò.

p.s. il film Non è un Paese per vecchi ha fatto cagare anche me.

Demonio Pellegrino ha detto...

venti, non te ne pentirai: the road eà davvero meraviglioso.

Comunque vedo che siamo in parecchi ad aver trovato il film no country for old men una grande cagata...

Anonimo ha detto...

Non ne ho letto manco uno.
Ma da questo post ho dedotto due cose: non devo decidere quale dei due libri recensire questa settimana E stasera non vedrò Non è un paese per vecchi.

Complimenti comunque, sette libri in un mese tra casa, viaggi e famiglia è davvero un ottimo risultato. Devo copiarti.

lafrangia

Demonio Pellegrino ha detto...

Frangia, in realta' I viaggi aiutano la lettura...

Anonimo ha detto...

Ho preso nota dei libri che ancora non ho letto. Grazie di renderci partecipi.
Chicca

Anonimo ha detto...

Io ho trovato un'edizione Fanucci "le tre stigmate di P.E.". Non so se ne esiste un'altra con un titolo diverso (una volta si usava, no? Soprattutto con la fantascienza).

D'accordo anche su King. Benché non tutti i usoi libri mi piacciano davvero, trovo che sia bravo.
Hai provato con il manuale-autobiografia "On writing"?

Giovanna Alborino ha detto...

7 libri letti a gennaio??
ma e' fantastico!!
io li compro, li inizio ma non li finisco mai...

buon week
gio

Demonio Pellegrino ha detto...

chicca, piacere mio! E benvenuta!

Annalisa, sarà quella sicuramente...

Giovanna, quanto tempo...spero tutto bene.

lanoisette ha detto...

di Buzzati conosco bene i racconti (splendidi!) ma il Deserto mi manca, forse perchè da ragazzina cercavano sempre di propinarmelo e a me piaceva fare la lettrice indipendente.
attratta anch'io "a pelle" da McCarthy: a questo punto lo comprerò.

vedo che stai leggendo Tsugumi: io lo lessi a 18/20 anni e lo trovai decisamente insulso. fai sapere.

Demonio Pellegrino ha detto...

ti assicuro che ne vale la pena, del deserto.

La banana e' la versione nipponjica al femminile del nostro de carlo: scrive sempre lo stesso libro.

Luci ha detto...

50 libri in un anno è fattibile. Io qualche anno fa arrivai a 40. Sarebbe sempre piaciuto anche a me fare un post come questo, con le recensioni dei libri letti ogni mese. Ma sono pessima a recensire. Un giorno o l'altro ci proverò.
Ciao :D

Demonio Pellegrino ha detto...

ciao luci, si' si', e' fattibilissimo. basta mettercisi e scegliere anche libri apposti (per esempio evitare di leggere libri tutti alti come l'edizione completa de il signore degli anelli, per esempio...)

ReAnto ha detto...

...anche per me ,il Deserto dei Tartari, è uno dei libri più belli in assoluto. Per quanto riguarada "La Strada" di McCarthy ...mmmmh mi ha lasciato un po' tiepidino...preferisco Sulla strada di Jack , e di molto anche .-)

Demonio Pellegrino ha detto...

vabbe', dai, ma di simile hanno solo il nome...

Lara ha detto...

Quanto tempo che non passavo di qui!
Dunque. Hai citato un Dick che mi manca, e che andrò a procurarmi. Felicissima di condividere la predilezione per un personaggio di Pan (Dagon)e la venerazione per Corman McCarthy. Non ho letto Dorothy Parker, dannazione. Non leggerò mai Cleopatra. E su King, sai già tutto. :)

Demonio Pellegrino ha detto...

Ciao Lara! Confermiamo dunque che in fatto di libri la vediamo allo stesso modo, mi sa...

Anonimo ha detto...

Qui i tuoi fans si chiedono quando aggiornerai.

Demonio Pellegrino ha detto...

venti, se lo chiede anche il tenutario. ma in questo momento ha il gomito che gli fa contatto col ginocchio e non ce la fa a scrivere///

Gianchi ha detto...

Ottimo le Tre Stimmate. Ti consiglio "A Scanner Darkly" o anche un misconosciuto "Labirinto di Morte" (e si capisce da dove hanno preso molti film di fine anni 90')... Hai colto il gioco di parole? Can-D (candy) e Chow-Z (chowzed, "chosed")

Hai letto un bel po' di libri, complimenti!

Demonio Pellegrino ha detto...

Ciao Gianchi, benvenuto. mi segno i libri che mi consigli...

Non ho colto il gioco di parole...capisco il candy, ma il chosed che e'?

Anonimo ha detto...

Just after sunset di King è piaciuto molto anche a me, ma dal titolo devo dedurre che anche tu lo hai letto in lingua originale? ;)
Le assonanze con Duma Key le ho notate anche io, in "Stationary bike" ("Cyclette") mi sembra quasi di ritrovare la stessa forza del male che ispira il genio artistico. E concordo sulla bellezza di "The thing they left behind"

Demonio Pellegrino ha detto...

ciao skeight, si', l'ho letto in lingua originale...concordo pienamente su stationary bike e le assonanze con duma key. Divertente anche la storia, devo dire.

The things they left behind e' stupendo.

Anonimo ha detto...

ma qual'è la tua top 5 di sempre?
Sono curioso.

ciao

Anonimo ha detto...

Mi unisco all'appello di ventiseitre: Demonio aggiornaci-ti! Prova a staccare il ginocchio dal gomito...

Il Pikkio in stand-by

Demonio Pellegrino ha detto...

anonimo, in ordine sparso direi: norwegian wood, il deserto dei tartari, la strada, american psycho, domani nella battaglia pensa a me.

pikkio, ora vedo. ho parecchie idee ma non altrettanto tempo...

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