Per quanto io adori le motociclette, e per quanto ne abbia possedute parecchie nel corso degli ultimi venti anni, sono completamente negato nella meccanica motociclistica. Se la moto non parte, non so cosa fare. Non so dove guardare. E non sto parlando necessariamente di problemi all'elettronica della moto, quella si' di difficile soluzione anche per gli esperti. Sto dicendo che davvero quando la moto mi si ferma e non parte io non so che pesci pigliare.
Se rovisto nelle cartelle della mia memoria per trovare un episodio in cui io sia riuscito a far ripartire un motore fermo, mi ricordo solo il caso del Califfone, il mio primo aggeggio a due ruote. Aveva la candela piazzata sotto il serbatoio, e quindi a volte, se un po' di benzina fuoriosciva mentre facevi rifornimento e finiva sulla candela, col cazzo che ti ripartiva: la candela andava staccata, pulita, asciugata, e poi - dopo molte bestemmie - si ripartiva. Forse. E tra l'altro non era neanche farina del mio sacco, questo rimedio: all'epoca avevamo una Seat Marbella che la mattina, quando faceva freddo ed era umido, non partiva se prima non asciugavi il motore con l'asciugacapelli...Quindi io mi ero limitato ad applicare al Califfone un rimedio che avevo visto per la Marbella!
Ho sempre nutrito un profondo rispetto e una malcelata invidia nei confronti delle persone che sanno mettere mano alla proprio moto e farla ripartire. Ma consapevole dei miei limiti meccanici, pago i miei bei 39$ all'anno per avere l'assistenza immediata nel caso in cui la mia moto sia in panne. Un bel numero di telefono dedicato che mi risponde nel giro di due squilli 24 ore su 24 nel caso in cui mi succeda qualcosa, e mi arriva un bel camioncino che mi porta da un qualsiasi meccanico o in qualsiasi hotel se il meccanico e' chiuso. Soldi ben spesi.
C'e' un punto debole in tutto questo. L'assistenza funziona se si ha modo di contattarla. Se non c'e' copertura telefonica, be', sei abbastanza del gatto.
Bene: la settimana scorsa ho fatto un bel giro in moto di un totale di 2800km verso Sud. Destinazione Tail of the Dragon, un passo di montagna che e' una delle strade piu' famose per i motociclisti americani, con piu' di 300 curve (molte delle quali a gomito) in meno di 17km.
Dei bei giri in montagna, rovinati pero' dalla pioggia battente che ci ha accompagnato per giorni e giorni. E qui veniamo al dunque: il primo giorno, su un passo di montagna a 3000 metri, ci dobbiamo fermare perche' eravamo finiti in mezzo a una nebbia e a una pioggia talmente fitte da non riuscire a vedere a dieci metri di distanza. E su strade ricche di tornanti sconosciuti non e' il massimo. La foto qui sotto mi e' testimone. Non credo di aver mai avuto tanta paura come su quella strada, in quelle condizioni (la strada, per la cronaca, era la Cherohala Skyway).
Li' mi rendo conto che sono giorni che sto guidando la moto in zone SENZA copertura telefonica. E quandi dico senza copertura telefonica, intendo che davvero non ce n'e'. Non solo sui passi di montagna, ma neanche nei villaggi. Una roba da terzo mondo. Mi rendo quindi conto che la mia assistenza e' inutile. E ovviamente cominciano i problemi.
Passata un'ora senza che il tempo migliorasse, facciamo per ripartire. Ma la moto di un tizio non parte. Non da' nessun segnale. "Hai gli attrezzi?", ci chiediamo l'un l'altro? "Certo...in hotel", ci rispondiamo quasi tutti. Che poi chissa' che cosa ci avremmo fatto con questi attrezzi...Pero' uno gli attrezzi li ha. Li tira fuori, si mette ad aggeggiare sulla moto mentre il proprietario - un ragazzo di 23 anni - cerca di nascondere il terrore negli occhi (sono le 4 del pomeriggio in un posto dove gli orsi si sono svegliati da un paio di settimane e hanno fame...e c'e' la prospettiva concreta per lui di 1) abbandonare la moto del padre, che se lo inculera' o 2) restare con la moto mentre noi andiamo a cercare aiuto, e un orso se lo inculera').
Il tizio con gli attrezzi si mette a parlare con la moto mentre la smonta pezzo per pezzo. Una moto, sottolineo, che non aveva mia visto in vita sua: lui era con una suzuki sv650, mentre la moto era una harley v-rod 1200. Nel giro di un'ora la moto riparte.
Un grande sospiro di sollievo, e tutti giu' dal monte (uno letteralmente giu' dal monte, perche' con la nebbia non ha visto la curva ed e' andato dritto nel dirupo...solo che non ce ne siamo accorti fino alla fine, perche' non lo abbiamo visto andare giu'. E' sempre vivo. Da notare che era il fenomeno che si lamentava della velocita' mia e di un altro nella nebbia. Devo ammettere che un po' ho goduto).
Prima di arrivare a casa pero' ecco di nuovo il fato avverso: la Suzuki si ferma pure lei. Niente paura. Ryan, il proprietario, la smonta nel giro di un'ora, e la rimette in marcia. Ovviamente da quel momento sono sempre stato molto vicino a Ryan, l'uomo che sussurrava alla moto. E ho deciso di andare a prendere lezioni di meccanica da lui, visto che e' qui a Chicago.
Ah, ovviamente non e' un meccanico: e' un musicista (!)
14 commenti:
ho passato il fine settimana a bestemmiare per la batteria della moto: e' semplicemente un inferno sostituirla. e comunque non era abbastanza carica per ieri mattina, quando quelli del DRILL hanno fatto la girata, ovviamente.
avere conoscenze e' sempre bene, soprattutto per risolvere le piccole stupidaggini (accetta altri adepti il tipo di chicago?), ma purtroppo le moto moderne sono sempre' piu' black-box 1. per via dell'elettronica e 2. per via dei controlli elettronici che impediscono alla moto di partire in certe condizioni. un po' come le macchine...
e da centauri siamo diventati "consumatori".
Noooo, mi spiace! Sei stato piu' coraggioso di me: io anche per cambiare la batteria vado dal meccanico, conscio della mia incapacita!
e forse e' pure danneggiata (la batteria). ora provo il return. lunedi' prossimo c'e' la pista maremma impestaha, quindi sono piu' che di fretta.
Comunque anche io sono impedito ma qui c'e' un problema principale: IN QUESTA CITTA' DI MERDA NON C'E' UN CAZZO DI NEGOZIO / OFFICINA DI MOTO SE NON A 40 MIGLIA DALLA CITTA'.
A Firenze sarei andato dal mio fido meccanico Cecco.
sorry per il caps.
meccanici ce n'e'. E' che non si conoscono...
a me tutti quelli del DRILL con cui ne ho parlato mi hanno consigliato che, se possibile, farsi tutto da soli. i meccanici "in citta' " sono disonesti, lenti (soprattutto nella bella stagione) e incompetenti.
TeamMCC non e' male (dicono loro) ma consigliavano di usarlo solo per i tagliandi... detto questo, il modo migliore e' cominciare a prenderci la mano piano piano.
Il fatto e' che devi comprarti un botto di attrezzatura (e io, fava, ho lasciato gli attrezzi da moto a firenze)
sul fatto che siano ladri, sfondi una porta aperta: 325$ per il primo tagliando. Fai te.
Fatti portare gli attrezzi dagli amici che vengono a trovarti.
Ragazzi.....manunali da officina, tanto l'inglese credo che lo sappiate! :-), un po' di coraggio, google a manetta sempre di fianco alla moto e nessuna paura di sporcarsi la mani. Anche con l'elettronica!!! Quella ha solo un rimedio. Se un sensore, una sonda o peggio la centralina non vanno, non serve impazzire di prove....serve solo sostituirli.....E, siccome già quelli costano un botto, almeno la manodopera la risparmiate. Non voglio imvitare nessuno a fare a pezzi la propria moto, ma voglio dire a tutti che dopo aver sostituito un motore intero, lo rimetti in moto....beh dopo la strada la mangi ancora più volentieri!!! Coraggio e pazienza. Ah e mi raccomando: se ci provate, nastro di carta e penna per segnare i pezzi che smotate, da dove li avete smontati!!! Io che ho scarsa memoria....ho il vizio di avanzare sempre qualcosa alla fine.....e di solito....era il primo pezzo che andava messo, così rifaccio 2 volte il lavoro! La manualità ne guadagna....ma che due palle ogni volta!!! :-) Buona meccanica a tutti!!!
Tutto è bene... ah, a proposito... la (o "il") DP l'altro giorno non ne voleva sapere di accendersi... smadonno, provo e riprovo, nulla. Alla fine era un contatto del cambio che dava la marcia inserita con la luce verde del folle accesa e che con la stampella aperta bloccava l'accensione. Maremma...
Ciao FB, benvenuto! Hai ragione, bisognerebbe fare cosi'. Solo che io gia' bestemmio parecchio, e in questo modi rischierei di bestemmiare molto di piu'. E poi c'e' un fatto: temo non saprei riconoscere il problema. Cioe', io la posso pure smontare tutta la moto, e anche rimontare, ma a meno che il problema non sia evidentissimo (tipo una roba tutta nera laddove c'e' tutto bianco), mi sa che la rimonterei senza aver risolto il problema.
Camillo: secondo me non la ami, e lei cerca di attirare la tua attenzione.
FB:
hai ragione. c'e' pero' un particolare che mi ha sempre reso la cosa impossibile: assenza pressoche' completa di tempo libero, se non nel weekend. Se lavoro sulla moto solo nel weekend, non la posso guidare. preferisco spendere 200 euro e averci qualcuno (fidato) che mi ci lavora durante i feriali e me la prepara per il finesettimana.
E a riguardo del smontare/rismontare: sabato e domenica per colpa di una batteria difettosa (speriamo sia quella, altrimenti e' alternatore/regolatore di tensione) ho smontato/rimontato 5 volte la batteria su un monster 1100S. Non so se l'hai mai visto, ma bisogna smontare il serbatoio...
Francesco, immagino tu abbia scritto nuove ed avvincenti pagine del libro delle bestemmie.
cerca prcd.txt su google.
all'epoca, quando ero giovine, ho contribuito...
A differenza di DP, sono un motociclista tardivo. Mi sa che lo sono sempre stato, dentro. Parecchio dentro, però, perché per vent'anni mi sono accontentato di motorini e scooterini. Punto.
Poi, quattro anni fa circa, ho comprato la Giallina (una vecchia Kawa ER-5), e subito mi ha preso la smania del meccanico. Cambio frecce, cambio pasticche...cose da poco, ma fatte da solo, per uno che a malapena aveva cambiato una candela, insomma l'autostima era salita parecchio. La Giallina se ne dev'esser resa conto, tanto che dopo poco, sotto il solleone estivo, ha deciso di lasciarmi a piedi col cavo dell'acceleratore rotto. Immaginatevi i moccoli. Naturalmente, era sabato. In ogni caso, crediateci o meno, sono tornato con un cavo e con gli attrezzi e lì, nel mezzo di strada, ho cominciato seguendo le istruzioni del manualetto in dotazione e, udite udite, ce l'ho fatta. Via la sella, via il serbatoio, etc.
Alla fine non è venuto un lavoro di precisione, e ci ho dovuto rimettere le mani per registrare il tutto, però la soddisfazione è stata enorme.
Adesso sono alla mia seconda moto, una SV650S (sempre gialla), ma la smania meccanica è scemata assai. Però la accarezzo, e a volte le parlo. E quando il mese scorso ho cambiato le gomme (i miei primi pneumatici "veri", radiali e bimescola!), quando la sera parcheggiavo li guardavo e pansavo "come le stanno bene!". Insomma, roba da grulli, le moto. Ma anche no. Roba che in tanti modi diversi dà emozione. E scusate se è poco.
La storia del post è davvero bella, e anche io vorrei uno così fra i miei amici. Uno che sussurra alle moto, che mi possa insegnare qualcosa e col quale, magari, suonare un po' fra un tornante e l'altro.
Leox, figurati che anche il tizio del post ha - tra le tante moto - l'SV650. E' proprio con quella che e' venuto a fare questo giro.
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