13/04/10

Nascita di un desiderio

Scrivo questo post con un po’ di emozione. Come sa bene chi mi segue da tanto tempo, non mi piace parlare dei dettagli della mia vita privata. In questo caso mi sento di dover fare un’eccezione, se non altro per spiegare i motivi della mia scelta di rottura netta col passato.

Vorrei poter dire che la mia storia e' unica, particolare, ma mentirei. E' una storia comune a molti uomini di qualsiasi eta'. L'avrete gia' sentita da molti. Uomini non perfetti, ma che hanno cercato - forse troppo a lungo - di rispettare impegni, mantenere promesse, restando su strade gia' tracciate. E che alla fine hanno capito che cosi' non andava. Hanno scoperto che la vita era altro. Che la passione, quella vera, la si puo' contenere solo per un certo tempo, ma che prima o poi tracimera' trascinando con se' tutto: certezze, impegni, promesse.

La prima volta che la vidi era vestita di rosso. Un rosso carnale, sensuale, ma allo stesso tempo morbido e accogliente come un divano di velluto. La sua pelle bianca, nascosta da un cappello anch'esso rosso, era visible a mala pena, ma ebbe su di me un effetto incontrollable. Sentii il desiderio crescere dentro senza controllo, prepotente. Un figlio arrogante che reclama tutto.

Mia moglie era accanto a me, e non so dire se abbia capito inmediatamente. So che vedendola il senso di colpa mi assali’ selvaggio, per poi abbandonarmi immediatamente. Come un cane al guinzaglio che sente finalmente il collare spezzarsi: un attimo di sbandamento, un attimo di incertezza, di voglia di fedelta' per le vecchie carezze, ma poi via, la corsa libera. Senza piu' guardarsi indietro. Senza piu' pasti riscaldati, verso una vita randagia. Libera.

Sapevo che questa volta non avrei resistito. Anzi, che non avrei saputo resistere. Ma sapevo soprattutto che, forse per la prima volta, non volevo resistere.

Non sono state molte le volte in cui ho pensato di cambiare la mia vita, tutta, da capo a piedi, per una come lei. Ci sono state, certo, non posso negarlo. Ma qualche cosa mi ha sempre riportato nel comfort della mia familiarita’. Mere scappatelle al gusto di sapori sconosciuti, ma lontani e forse troppo esotici. O forse troppo familiari anch’essi per attirarmi in una nuova dimensione.

Prima ancora che le mie labbra toccassero la sua pelle sapevo che con lei sarebbe stato diverso. Sapevo che sarebbe stato tutto. Sapevo che non avrei trovato resistenza alcuna, il suo odore me lo diceva con chiarezza. Le sue parole, prima ancora che fossero parlate, mi erano chiare nella testa: “mordimi, toccami, spogliami, leccami. Sporcati di me, succhia le dita che colano di me”.

Nel momento in cui l’ho vista, sapevo che non ci sarebbe stata redenzione. Non ci sarebbe stato argine. La mia vita si sarebbe divisa tra un prima e un dopo. Il dopo sarebbe stata lei. Il prima non avrebbe avuto alcuna importanza se non come un percorso per arrivare a lei.

Ed eccomi qui. Ancora a guardare le sue foto, cercando di rivivere nella mia testa - in un loop infinito - il sapore del primo bacio.

Vi lascio una sua foto, e forse capirete anche voi del perche' ormai il mio amore abbia solo un nome: Red Velvet cupcake with cream cheese.





11/04/10

Istocazzo - ipad

Oggi sono andato in un negozio Best Buy a comprare una cosa, e avevano uno stand Apple. Ho aggeggiato con l'Ipad. Giudizio NEGATIVISSIMO:

- e' pesantissimo. Chi continua a dire che rimpiazza il Kindle e' perche' non ha mai tenuto un Kindle in mano. Pesa molto di piu' di un qualsiasi malloppo di 2000 pagine cartecee.

- e' scomodissimo per scrivere in piedi. Sia in verticale sia in orizzontale la tastiera e' comunque troppo grande per poter usare i pollici. Bisogna appoggiare l'Ipad da qualche parte per poter utilizzare le due mani. Come un pc, ma con l'enorme differenza che lo schermo e' illeggibile a seconda della luce, perche' in pratica e' dove normalmente e' la tastiera del vostro pc.

Mi viene da ridere. Fa davvero cagare.

08/04/10

La piu' bella?

Io non lo so se Chicago sia la citta' piu bella del mondo. Di sicuro e' tra le piu' belle e vivibili che abbia mai visto.



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07/04/10

Esperimenti Poblani

Lo so, questo post suscitera' commenti tipo "ma che cazzo ce ne frega". Pero' siccome il blog e' mio, ci faccio quello che mi pare. Per cui, vi dico che ieri sera la mia zuppa al Poblano (un peperone piccante che si usa nella cucina messicana), gratinata al formaggio Monterey era da urlo.

Senza falsa modestia, la mia vocazione e' questa.



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01/04/10

Lega - repetita iuvant

Ora, e' possibile che ancora oggi debba leggere sui giornali italiani editoriali e analisi del menga sul perche' e per come del successo della Lega? E' davvero cosi' difficile da capire?

Le ragioni, semplicissime, le scritti in questo post nell'Aprile 2008:

"Già ho sentito fior di politologi affermare quanto sarà importante ragionare a fondo sul'affermazione di Bossi, per capirne bene le ragioni. Politologi del menga, ve lo spiego io in due minuti perché la gente vota Lega:
  • Perché ne ha le palle piene di sentire cazzate sull'integrazione di gente che voglia di farsi integrare non ne ha.
  • Perché ne ha le palle piene di spaccarsi la schiena per pagare le tasse che servono a tenere in piedi baracconi assistenzialisti del sud.
  • Perché ne ha le palle piene di vedere che a Napoli e dintorni le cose che sono normali altrove li' sono perenni emergenze.
  • Perché ne ha le palle piene di sentir parlare di questione meridionale. E quella settentrionale, di questione? Quella, cioè, della regione piu' dinamica d'Europa, azzoppata da un meridione palla al piede da generazioni?"
Ora. Si puo' continuare a discutere se questi perche' siano o meno reali. Ma non si puo' continuare a stupirsi del successo della Lega, che ormai arriva ad affermarsi anche in Umbria. Se ci si stupisce, vuol dire che davvero non si e' mai fatta una passeggiatina a nord di Roma (e no, non parlo di Bologna, bisognerebbe anche uscirne, a volte).

Poi, oh, si continui pure a gridare alti lai d'incomprensione sul perche' la Lega vinca. Contenti voi.

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