03/09/10

In viaggio - (Citta' 2)

Dopo Isidora.

"Arrivando a ogni nuova citta' il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva piu' d'avere: l'estraneita' di cio' che non sei piu' o non possiedi piu' t'aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.

Marco entra in una citta'; vede qualcuno in una piazza vivere una vita o un istante che potevano essere suoi; al posto di quell'uomo ora avrebbe potuto esserci lui se si fosse fermato nel tempo tanto tempo prima, oppure se tanto tempo prima a un crocevia invece di prendere una strada avesse preso quella opposta e dopo un lungo giro fosse venuto a trovarsi al posto di quell'uomo in quella piazza. Ormai, da quel suo passato vero o ipetitoco, lui e' escluso; non puo' fermarsi; deve proseguire fino a un'altra citta' dove lo aspetta un altro suo passato, o qualcosa che forse era stato un suo possibile futuro e ora e' il presente di qualcun altro. I futuri non realizzati sono solo rami del passato: rami secchi."

Ps: parto tra poco per un viaggio in moto. Ci risentiamo.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Senza pietre non c'arco

Anonimo ha detto...

... non c'è l'arco

Anonimo ha detto...

Tana per Buzzati.


La Frangia

Demonio Pellegrino ha detto...

Magari anche per Calvino.

Demonio Pellegrino ha detto...

Pizzeria, molto vero. (Anche se mi ci e' voluto due ore per capire che non stavi correggendo un errore di battitura del mio testo...sono stanco: 1600km in 4 giorni in moto sono un po' stancanti)

'povna ha detto...

uno dei passi più belli delle città: 'usato' spessissimo (si licet 'usare' per le citazioni), insieme alla fine, che, pure lei, non è proprio niente male...

Demonio Pellegrino ha detto...

ciao povna - a me piace di piu' quello che avevo gia' citato di Isidora. Ma quel libro sarebbe da citarlo tutto!

Anonimo ha detto...

E allora è sempre qualcosa che ho letto e che, associandolo a te, mi pareva Buzzati.

La Frangia con la coda di cavallo tra le gambe

Demonio Pellegrino ha detto...

No, ma il mio commento e' risultato piu' acido di quanto non lo fosse. Buzzati e' uno dei miei autori preferiti, e se uno non ha letto il libro, questa potrebbe anche essere una citazione nello spirito de Il deserto dei tartari di buzzati - la sensibilita' e' la stessa (forse).

Anonimo ha detto...

ma non è che trattasi di "lo zen e l'arte dela motocicletta"??
Simpatiche le tue osservazioni sull'orrido della vita.E poi,che moto hai??Sono assai curioso...di saperlo
Davide

Demonio Pellegrino ha detto...

ciao davide, e' Calvino, le citta' invisibili.

al momento ho due moto: una in Italia, che non uso (v-strom suzuki) e una honda shadow qui in america. anche tu motociclista?

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