22/03/10

La riforma sanitaria di Obama e i giornali italiani

Leggere i commenti della stampa italiana sulla riforma sanitaria passata alla Camera americana e' divertente. Ti fa capire quanto i giornalisti italiani o non sappiano l'inglese, e quindi non siano in grado di capire davvero cosa preveda la riforma, oppure siano in malafede. Probabilmente sono vere entrambe le cose.

Christian Rocca spiega bene la situazione:

"Malgrado dai politici e dai giornali americani la propaganda di destra e di sinistra sulla riforma sanitaria appena approvata sia passata comicamente sui giornali e sulla politica italiana, proviamo a spiegare con uno schemino che cosa è successo:
In Italia e in Europa la sanità è gestita e pagata dallo Stato (con eccezioni);
in Canada la sanità è gestita dai privati e pagata dallo Stato (con eccezioni);
in America la sanità è gestita e pagata dai privati (con eccezioni).
Ci siete? Bene. Ora che è passata la riforma storica di Obama, sappiate che la sanità americana resta gestita e pagata dai privati, esattamente come prima.
Non è cambiato il sistema, non c’è stata nessuna rivoluzione, non c’è stato nessun Armageddon. Lo stato non interviene nemmeno nel mercato delle assicurazioni, come avrebbe voluto Obama con la public option svanita a dicembre. C’è un doveroso e costoso ampliamento della copertura, ottenuto grazie a qualche
stratagemma contabile e con un imbarazzante compromesso sull’aborto, da pagare con tagli alle prestazioni, maggiori tasse, ulteriore deficit. C’è inoltre un pugno duro contro le assicurazioni che facevano il bello e il cattivo tempo, ma che hanno accettato e sostenuto la riforma perché ora saranno loro, non lo stato, a accaparrarsi altri 31 milioni di americani da assicurare.
Non è poco, è un passo avanti, ma stiamo calmi."

Il resto, qui.

10 commenti:

Annalisa ha detto...

Se ti può tranquillizzare, io, leggendo un quotidiano, avevo capito più o meno che (semplicemente?) ora è obbligatorio assicurarsi, che i più poveri avranno contributi (dallo Stato?), che le assicurazioni non potranno più decidere di non assicurare chi non gli va.
Mi interessa sapere se è poi vero che, nonostante tutto, questo rappresenta per gli americani una novità in quanto, sempre più o meno, la sanità si è parzialmente trasformata, da merce di scambio e compravendita, in qualcosa che assomiglia più a un dovere (e quindi a un diritto).

Demonio Pellegrino ha detto...

Nessun contributo dallo Stato, nel senso di nessun contributo diretto (come avviene invece in Europa). Contributo indiretto certamente, dal momento che per sostenere la riforma, le tasse saranno aumentate.

E' vero che le assicurazione non potranno piu' rifiutare di assicurare una persona malata. Ma e' anche vero che potranno decidere di far pagare il premio che riterranno piu' opportuno (sto andando con l'accetta, per capirci).

Si', l''obbligo' dell'assicurazione e' una novita' qui. Molti dei non assicurati (le cifre variano, ma si calcola tra il 20 e il 30% della popolazione, a seconda di chi ci s'include), non sono assicurati per scelta. Sono giovani, al di sotto dei 35 anni, che scelgono consapevolmente di rischiare di non avere copertura.

Poi ovviamente ci sono quelli davvero poveri che una copertura non possono permettersela. Ma le cose sono piu' sfumate di quanto si possa pensare.

Frank77 ha detto...

Sinceramente sul Corriere con l'ottimo Massimo Gaggi la riforma l'hanno spiegata bene.

Oltretutto neanche Cristian Rocca la spiega molto bene;e vero che l'ampliamento della copertura verrà fatto dalle assicurazioni,ma chi pagherà i costi di queste sarà lo Stato.

Demonio Pellegrino ha detto...

Aspetta pero': le paghera' lo stato nel senso che, attraverso un aumento delle tasse, e una serie di multe a chi ancora decida di non assicurarsi, fornira' un parziale aiuto ad alcuni. Ma tutto questo e' molto diverso dal sistema europeo nel quale l'assicurazione e' fornita e pagato direttamente dallo Stato.

Per intenderci: in Belgio io non dovevo scegliere la mia assicurazione (a meno che non ne volessi una aggiuntiva), e dal mio stipendio venita tolta una percentuale abbastanza grossa per andare a coprire una serie di servizi che lo Stato poi mi avrebbe fornito.

Qui no: qui io scelgo un'assicurazione, e la pago coi miei soldi. Lo stato non mi toglie niente dal mio stipendio, ma sono io che scelgo un'assicurazione di mio gradimento (spesso e' il datore di lavoro che organizza pacchetti che altrimenti sarebbero piu' costosi se comprati individualmente). Anche con la riforma il sistema rimane lo stesso: io continuero' a scegliere un'assicurazione, e la paghero' di tasca mia. In piu', paghero' piu' tasse sia dirette sia indirette. Lo stato non mi fornira' alcun servizio, perche' la cosiddetta "public option", che prevedeva per l'appunto la possibilita' per lo Stato di fornire servizi, non e' stata approvata.

Frank77 ha detto...

Mi trovo d'accordo con quello che dici.

Avevo una curiosità:chi ha un 'assicurazione si può rivolgere a qualsiasi medico,o solo a quelli convenzionati con l'assicurazione?

Demonio Pellegrino ha detto...

Tu puoi scegliere da quale dottore andare, ma i rimborsi dell'assicurazione cambiano a seconda che il dottore scelto sia o meno tra quelli convenzionati con l'assicurazione. In pratica se vai da uno che e' convenzionato con la tua assicurazione il rimborso e' piu' alto.

Ma e' un sistema complesso, parecchio: tu ogni anno, all'inizio dell'anno, devi per esempio gia' decidere quanti soldi devolvere in un fondo per comprare medicine e altra roba durante l'anno. Se poi questi soldi non li usi, perche' di queste robe non hai bisogno, questi soldi li perdi.

E' un casino.

Anonimo ha detto...

Demonio Informino, ti pongo un caso personale e vorrei che mi dicessi se una cosa del genere è davvero possibile:

Un tizio del mio paese umbro si è trasferito da un po' negli Steiz per lavoro. Coi soldi del lavoro ci si pagava l'assicurazione.Gli è venuta una malattia. I datori di lavoro l'hanno licenziato poichè questa malattia gli impediva di svolgere i suoi compiti come richiesto. Perso il lavoro, perso lo stipendio, persa l'assicurazione.
Praticamente si trova malato e, improvvisamente, senza cura poichè -altrettanto improvvisamente- disoccupato.
E' possibile o è solo una versione di paese? E questa riforma che cosa prevede in casi del genere?

Un cordiale ciao

Lafrangia

Demonio Pellegrino ha detto...

Lafrangia, non lo so se e' possibile. Mi spiego: in America il datore di lavoro ti puo' licenziare in qualsiasi momento, e senza nessun motivo particolare. I contratti non sono dei veri contratti, ma sono degli accordi "at will", e cioe' finche' le due parti (il lavoratore e il datore di lavoro) vogliono lavorare insieme.

Incidentalmente, questo spiega anche perche' nei film si vedono spesso persone licenziate che lasciano subito il lavoro con una scatola di cartone.

Questo ha dei vantaggi sia per il lavoratore sia per l'azienda, ovviamente. Ma l'ottica statalista europea concepisce solo gli svantaggi, ovviamente.

Detto questo, ci sono delle eccezioni alla possibilita' del datore di lavoro di licenziarti: ci sono varie categorie protette (per eta', per razza, ecc), e in quei casi prima di licenziare qualcuno le compagnie devono davvero pararsi il culo.

Quindi bisognerebbe vedere se il tuo amico si e' davvero fatto licenziare "perche' era malato", o se non si e' fatto licenziare per altri motivi. Una volta licenziato, pero', il percorso che hai descritto e' possibile.

La riforma attuale non cambia assolutamente nulla in questo senso, salve rare eccezioni.

Annalisa ha detto...

Contributo indiretto certamente, dal momento che per sostenere la riforma, le tasse saranno aumentate
attraverso un aumento delle tasse, e una serie di multe a chi ancora decida di non assicurarsi, fornira' un parziale aiuto ad alcuni

Scusa ancora, non so se ho capito bene: lo stato aumenta le tasse per concedere aiuti (soldi), anche parziali, a chi non può permettersi l'assicurazione?

Demonio Pellegrino ha detto...

esatto, lo stato aumentera' le tasse (si parla di una "soda tax" sulle bibite) per finanziare l'assicurazione ad alcuni soggetti (non ancora definiti). Ma non fornira' assicurazione: dara' soldi alle compagnie private assicurative. Ed e' per questo che le compagnie assicurative sostenevano la riforma!

Ti potrebbero interessare anche questi post qui:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...