19/11/10

Il giorrno del ringraziamento: tra miti e falsita'

Il primo ringraziamento, di Brownscombe
(Articolo tradotto dall'originale inglese, che e' qui).

L'ultimo giovedi' di Novembre (quest'anno il 25 pv) si celebra in America il giorno del Ringraziamento. E' una festa alla quale mi pare gli americani siano addirittura piu' attaccati che al Natale. Immagino che il motivo sia legato alla storia della festivita', che celebra uno dei momenti fondanti di questa nuova Nazione. Pero' c'e' un pero'.

La storia ufficiale insegna che il Primo Ringraziamento fu celebrato nel 1621, quando i pellegrini sbarcati a Plymouth nel New England riuscirono a salvarsi grazie all'intervento degli indiani, che diedero loro cacciagione e mais. Cosi', ogni anno, l'ultimo giovedi' di Novembre, gli Americani celebrano questo momento conciliatore con la loro famiglia e i loro amici, cucinando un pasto che ricalcherebbe quello che venne mangiato in quel Primo Ringraziamento di quasi 500 anni fa. Purtroppo e' tutto falso: il mito del Primo Ringraziamento sarebbe infatti un'invenzione di un'autrce di romanzi del XIX secolo, o almeno cosi' sostiene Andrew F. Smith nel suo articolo The First Thanksgiving, pubblicato nel 2003.

La celebrazione di ringraziamenti (e cioe' preghiere per ringraziare il Signore per svariate cose, come un buon raccolto, una pioggia provvidenziale, la fine di una malattia) erano prassi comune in molte comunita' delle colonie inglesi in America. Questi vari ringraziamenti prevedevano preghiere comuni, ma non si tenevano a date fisse. E di sicuro non avevano niente a che fare con commemorazioni di un presunto Primo Ringraziamento dei pellegrini, di cui nessuno ha parlato per secoli. Infatti la prima volta che si fa menzione di un Primo Ringraziamento e' in una lettera del 1841 (e cioe' 220 anni dopo i presunti fatti): il mittente parla di un evento del 1621 che sarebbe durato tre giorni, per celebrare un ottimo raccolto. Secondo lo storico Smith pero' questa lettera non sarebbe nient'altro che una specie di forma di pubblicita' per convincere piu' inglesi a trasferirsi nelle colonie americane. Un po' come quelle pubblicita' che passano alla TV, nelle quali ci sono immagini bellissime di posti lontani e problematici, e che dovrebbero invitarci a visitarli.

Nel momento in cui quella lettera viene scritta, nel 1841, la serie di eventi che avrebbe trasformato un falso storico nella maggiore celebrazione americana si era gia' messa in moto. Nel 1827 Sarah J. Hale pubblica il suo romanzo Northwood: a Tale of New England, che contiene un capitolo intero che descrive con dovizia di particolari una cena di ringraziamento con il tacchino arrosto, marmellate, torte di zucca e gravy, il sugo di carne per cui qui vanno tutti matti. In pratica inventa dal niente quell'immagine che diventera' poi l'iconografia classica della cena del Ringraziamento americano.

Il romanzo della vedova Hale ha molto successo, tanto che Hale finisce a dirigere una pubblicazione molto influente all'epoca, la Godey's Lady's Book. Nel suo nuovo ruolo, la Sig.ra Hale fa una campagna senza sosta per tentare di convincere il governo a creare un giorno del Ringraziamento nazionale. I suoi sforzi vanno finalmente a buon fine durante la guerra civile americana, quando, nel 1863, il Presidente Lincoln dichiara per la prima volta l'ultimo giovedi' di Novembre come il giorno del Ringraziamento.

E' interessante notare pero' come neanche la Sig.ra Hale nel suo romanzo avesse MAI fatto il collegamento tra il Ringraziamento e un presunto Primo Ringraziamento del 1621. La prima volta che Hale fa questo collegamento e' in un editoriale del 1865, e quindi DOPO che Lincoln ha gia' creato la festa nazionale. Nel giro di un paio d'anni pero', l'editoriale di Hale viene ripreso praticamente in quasi ogni giornale dell'epoca, diventando una cosa (sbagliata) di dominio comune.

Il tutto torno' anche molto comodo come strumento per cercare di assimilare il flusso senza fine di immigrati non anglofoni che arrivava negli USA: il Primo Ringraziamento del 1621 divenne una facile storiella da insegnare a scuola, creando nei nuovi americani un senso di appartenenza e di unita' di cui in quel momento la nuova nazione aveva un bisogno disperato: i pellegrini venivano identificati con quell'ideale di liberta' che la maggior parte delle persone che emigravano in America perseguivano, e il Ringraziamento divenne il momento unificatore in cui un'intera nazione diceva grazie per tutto quello che aveva ottenuto.

Freedom from Want, 1943, Rockwell -
iconografia classica della
cena del Ringraziamento
Ma di sicuro almeno la tradizione del tacchino si basa su fatti veri? No, purtroppo no. Evan Jones, in un libro meraviglioso che ripercorre la storia della cucina americana, dai primi colonizzatori ai giorni nostri (American Food), dice che i documenti storici parlano di un ringraziamento del 1621 il cui menu sarebbe consistito in "carne di cervo, anatra arrosto, oca arrosto - nessuna menzione di un tacchino arroso - vongole, anguille, pani di grano e mais, porri, crescione, prugne, vino fatto in casa".

Quindi e' tutto falso? Si' e no. Ogni paese ha i suoi falsi miti unificatori, (l'Italia ne e' piena), ma questo non vuol dire che le celebrazioni e i sentimenti dietro le celebrazioni siano falsi anche loro. Lo spirito che unisce gli Americani nel giorno del Ringraziamento e' ben reale: lo si respira quasi nell'aria, lo si sente nei discorsi della gente che fa carte false per prendere quell'ultimo areo e arrivare a casa in tempo per sedersi a tavola con la famiglia e riabbracciarla. E magari anche sterminarla tutta, come ha fatto un tizio in Florida l'anno scorso.


3 commenti:

Camillo ha detto...

I locali (di Plymouth, MA) riferiscono trattarsi del ringraziamento - dei pochi sopravvissuti - al primo raccolto dopo l'inverno. Non so se sia vero, mi pareva almeno plausibile, da laggiù. Mi affascina, comunque, l'insieme di cervo e vongole...

Demonio Pellegrino ha detto...

Quella versione senza indiani e' quella meno politicamente corretta. Pero' pare falsa pure quella.

Cervo e vongole, come no?

ilfakiro ha detto...

potrebbe sembrare che non c'entri nulla, ma vorrei agganciarmi al tuo post sul giorno del ringraziamento e ringraziare san jeff bezos dato che oggi apre i battenti amazon italia.......speriamo bene, se sono seri un quarto di quanto lo sono su amazon.com, allora è davvero una rivoluzione per noi.

Ti potrebbero interessare anche questi post qui:

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...