"A costo di sembrare eterodosso, o peggio, non credo che questo sia uno scandalo sessuale. E ancor di più non amo proprio quella ciclica ondata moralista che puntualmente si sta riversando per l’ennesima volta sui giornali e in tv.[...] A me personalmente di quello che fa in privato il Cavaliere non interessa un bel nulla. Non ho mai avuto 75 anni e svariati miliardi di euro, una grave malattia passata e la prospettiva di avere pochi anni davanti: se gli piace divertirsi insieme ad altre persone consenzienti, sono fatti suoi.
Non credo che le trasgressioni siano struggenti e poetiche se attribuite a un Pasolini o a un Woody Allen, e orrende porcate se esercitate da un riccone brianzolo che gli italiani, in maggioranza, hanno scelto per la guida del paese. Non è un buon cristiano? Sicuramente, e l’adesione al Family Day grida vendetta. Non è stato un buon marito? Pagherà di più in sede di divorzio. Ma non spetta a me fargli la morale. Si diverta come può, e per favore nel divertirsi non si renda ridicolo o ricattabile: in queste ore gli fanno la ramanzina anche i suoi giornalisti di riferimento. Ma ripeto: a me del Berlusconi privato non importa nulla.
A me importa invece, e molto, l’altro aspetto scaturito da questa storia: quello del presidente che calpesta le leggi e le competenze, e poi coltiva l’ossessione della giustizia che lo perseguita. Questo Berlusconi, pubblico e non privato, sta scavandosi la fossa politica. L’attività del governo è ferma, e sta affondando nelle sabbie mobili di una sfiducia che velocemente si trasforma in rassegnazione: questa volta non se ne esce, sussurrano con voce sempre più nitida i suoi fedelissimi, nel partito, nel parlamento, nel governo. Le dissociazioni si fanno plateali, e in alcuni casi con i modi cari ai voltagabbana. Può trasgredire in privato il Cavaliere; ma in pubblico non può sgarrare. Se lo fa, vuol dire che ha perso il senso del suo ruolo istituzionale.
Non si è mai voluto omologare alle rigidità del politically correct, Berlusconi: ma un conto è infrangere il protocollo, fare cucù alla Merkel o raccontare le barzellette durante un incontro ufficiale, ben altro significa e pesa ciò che secondo tutte le testimonianze combinò quella sera del 27 maggio. Credo che gli costerà caro quell’insieme di atti istituzionali impuri: telefonare personalmente a un capo di gabinetto della più importante questura del nord per agevolare, o imporre, il rilascio di una minore fermata con l’accusa di furto, e senza fisso domicilio; accreditare la panzana che la giovane fosse imparentata con il presidente dell’Egitto, circostanza impossibile da verificare sul momento per i malcapitati funzionari degli uffici di polizia milanesi; inviare sul posto una consigliere regionale, già sua igienista dentale, col compito di prelevare la ragazza e intestarsene provvisoriamente la tutela.
In molti si esercitano sul perché di simili clamorosi comportamenti. Ma la sostanza non cambia: sia che Berlusconi abbia favorito l’ormai famosa Ruby per paura di essere da lei tirato in ballo – come sostengono molti – sia che l’abbia fatto per un paternalistico atto di misericordia verso una poveraccia – come racconta lui – il premier ha tenuto comportamenti che non possono semplicemente essere passati per “irrituali”. Non conta neanche che in essi si possa oppure no ravvisare il reato di abuso di potere. Anzi, meglio che non ci sia nessun possibile risvolto penale, in modo da non doversi intruppare nel solito doppio arruolamento di giustizialisti e garantisti, attorno al presidente “perseguitato” o “che sfugge alla giustizia”.
Conta una sola cosa: che il capo del governo del nostro paese non può usare il suo ruolo istituzionale per cambiare il corso della giustizia ordinaria e l’azione degli uffici di polizia, usare la sua “parola di re” per rendere immune da provvedimenti una minore dalla controversa reputazione, confezionarle su due piedi un albero genealogico posticcio per garantirle uno scudo diplomatico. "
17 commenti:
Concordo con Mentana soprattutto dove si augura che non sia il rilievo penale a produrre qualche cambiamento.
Se poi si pensa che la giustificazione addotta è "Mi piacciono le donne, sempre meglio che essere gay" provo un brivido.
Peggio la toppa del buco, si dice dalle mie parti.
Sinceramente, ormai, sono senza parole. La mia convinzione, da sempre, è che un personaggio istituzionale deve salvaguardare la propria immagine. Se commette delle leggerezze, nella sfera privata, che almeno non infanghino l'immagine nazionale.
Ma quando si commettono illeciti, come nel caso in questione, a mio avviso si è già fuori da ogni contesto.
Insomma, per farla breve, per "salvare l'Italia" - come afferma il personaggio in esame - a mio avviso deve abbandonare ogni carica pubblica.
Ormai tutti identificano l'immagine dell'Italia, e degli italiani, con la sua.
Quanto ai giornali sinistrati, e a quelli filoclericali (e clericali), appoggio esattamente il tuo pensiero...
Ciao da una "ex" freccia infuocata. :-)
Abo, la battuta di Berlusca e' abbastanza da coglioni, soprattutto perche' il suo portavoce (Capezzone) e' dichiaratamente bisessuale.
Anonimo, io credo che quello che uno fa a casa siano cazzi suoi: se berlusconi vuole trombare con 100 donne e 100 uomini, purche' consenzienti e maggiorenni, nessun problema. Non lo giudico, e lo rivoto pure. Non credo che la vita privata debba sempre riflettersi sul politico: Hitler era una persona molto morigerata a casa, Churchill un ubriacone. Eppure mi pare chiaro chi avrei voluto come governante.
Sì, anche se a me il discorso "faccia pure quello che vuole nel privato" convince ormai soltanto fino a un certo punto.
Soprattutto perché di ciò che fanno nel privato alcuni personaggi nulla rimane privato, quasi tutto diventa pubblico, e in qualche modo si riflette sul ruolo istituzionale.
Per capirci, non credo che due bistecche in più abbiano mai impedito a Churchill di ragionare lucidamente su certi processi storici, mentre mi sembra che le giovanissime sgallettate di cui il premier italiano si circonda per ogni dove, stiano anche impedendo di fatto lo sviluppo di una "normale" vita e attività politica.
Oltre a ciò, rimane anche fastidiosissimo il fatto che, con tali comportamenti privati esibiti tranquillamente in pubblico, e anzi rivendicati come sani e buoni, si sia ormai manomessa e addirittura cancellata la parola "vergogna", che non era male da usare, ogni tanto. E proprio perché questa parola è scomparsa dal linguaggio e dagli atteggiamenti, trovo che un premier che sbandiera in pubblico i suoi comportamenti privati anche, appunto, vergognosi, permetta a molti di legittimare i propri comportamenti, sempre e comunque.
E quando dal privato si sconfina nelle istituzioni, sempre con lo stesso atteggiamento, la frittata è fatta, ma verrà anche digerita.
Io non ho nessuna speranza che la gravità dell'intervento del premier cambierà qualcosa per chi ha come unico obiettivo stare aggrappato a una poltrona che in cinque anni permette una pensione da favola, mentre i comuni lavoratori ci mettono quarant'anni per una pensione da sopravvivenza.
attenzione pero', Annalisa. Perche' il tuo discorso puo' essere capovolto da esaltati fondamentalisti: alla base, e' lo stesso discorso di chi vuole che ad ogni peccato corrisponda un reato. Fortunatamente, questa cose ce la siamo buttata dietro le spalle da un po',anche se i musulmani vorrebbero reimportarla.
Mi spiego: se io politico faccio sesso ogni notte con 8 donne diverse, ho 5 amanti uomini ufficiali e spesso faccio scambio di coppia, sono abbastanza cazzi miei. Le mie politiche sono buone o no? Sto abusando del mio potere per trovare posto ai miei amanti o no? Se la risposta e' no a entrambi i quesiti allora aria, nessuno s'impicci.
Con Berlusca la situazione e' diversa: candida donnine per motivi quantomai oscuri (anche se adesso si stanno chiarendo), chiama poliziotti per far rilasciare minorenni che potrebbero comprometterlo. Ecco il problema.
La morale e' una cosa. La legge un'altra.
Sì, hai ragione. Pensavo a quello quando ho scritto: "dal privato si sconfina nelle istituzioni". Intendevo dire che il suo stile di vita ha ormai riflessi sempre più forti sulle scelte (?) politiche (?).
Poi, vabbè, io rimango sempre convinta che un minimo di moralità pubblica e di onestà privata (e viceversa) non farebbero male a nessuno, ma questo è tutto un altro discorso.
allora siamo d'accordo!
Che poi, a giudicare dalle foto, due colpetti a Ruby glieli avrei dati pure io.
Be', ora che e' maggiorenne anche tre. Ma lei con me o con te non ci verrebbe a cena, vuoi scommettere?
...forse non mi sono espressa chiaramente nel mio precedente commento (il n. 2 della lista), ma era chiaramente aderente a quanto affermavi tu...
Boh! la prossima volta mi esprimerò con più chiarezza. Magari uso più parole...
Ciao :-)
ma allora siamo tutti d'accordo!
concordo sulla differenza tra privato e pubblico (o, se vogliamo, tra letto e poltrona). in quanto cittadina, gradisco che chi mi rappresenta (anche se io non l'ho votato, in nome della democrazia gli riconosco il diritto [per me purtroppo, ma tant'è] a rappresentarmi)non abusi della sua funzione istituzionale per scopi privati. che poi come zia mi auguri che il soggetto non incontri mai la strada delle mie nipoti, e tutta'altra questione (e privata e personale, ancorché radicatissima) mia opinione di individuo.
Tutti d'accordo...eppero' vorrei far notare che qui tutte le nipotine sono ben consenzienti e pronte a zompare nel lettone di putin. Non mi pare ci sia mai stata violenza, ma magari verra' fuori anche quella.
Per il momento abbiamo un gran puttaniere e tantissime puttane.
mi unisco al coro. non me ne frega niente della prodezza sessuale di Berlusconi. m'importa della legalita'.
ma... la conversione Potteriana ?
la seconda puntata potteriana arriva domani...
Non so se sia più penoso lui o i suoi che tentano di difenderlo e giustificarlo.
ps- ma lo sapevi che su facebook c'è un gruppo contro di te? sono basita!
si' si', lo sapevo. Mi hanno minacciato di morte per aver detto che Twilight e' una cagata. Ero molto contento di avere una pagina tutta contro di me. Pero' e' un po' morta ormai.
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