23/01/08

Io parlo Pisano

Siccome in parecchi m’avete scritto chiedendomi lumi sulle ultime due frasi apparse come sottototitolo del blog (l’attuale “t’avessi in culo, t’andrei a caa’ a Rapa-nui”, e quella precedente “Andiamo, moviti brutta farda di ‘asino…”), ho deciso di lanciare una nuova rubrica periodica, che chiamero’ “Io parlo pisano”. L’aggiornero’ quando ne avrò voglia, e la usero’ per spiegare il significato di alcune espressioni tipiche.

Innanzitutto, bisogna capire una cosa: il fiorentino, non e’ IL dialetto toscano. E’ il dialetto che si parla a Firenze. Che e’ MOLTO diverso dai dialetti toscani occidentali (viareggino, pisano, livornese e corso cismontano). La differenza c’e’ e si sente. Per capirla, date un’occhiata al video postato qui dalla mitica Elisa, e paragonatelo a come parla Benigni.

Ecco, in questo video (fantastico) si parla livornese. Il pisano e’ molto simile al livornese, anche se con le “E” meno aperte, e sicuramente suona meno volgare (ma forse sono di parte). Comunque, secondo wikipedia, il pisano parlato “a Pisa […] è generalmente più duro e definito del livornese, meno cantilenato e più classicamente toscano. Il tutto intercalato da un utilizzo frequente di topics indigeni (dé, boia).”

Ma veniamo a noi. Ecco le prime cinque voci:

<<T’avessi in culo, t’andrei a caa’ a Rapa-Nui>> (variante: t’avessi in culo, t’andrei a caa’ nella Fossa delle Marianne). La si usa contro persone che ci fanno particolarmente schifo. Il concetto e’ semplice: queste persone ci disgustano a tal punto che se le avessimo in culo, andremmo il piu’ lontano possibile a defecarle (caa’=cacare), per non appestare luoghi vicini. Rapa-nui e la Fossa delle Marianne sono posti lontanissimi...e stanno ad indicare lo sforzo che saremmo disposti a fare. Esempio: se Prodi fosse pisano, vedendo Mastella la prossima volta gli direbbe proprio “Boia dhe, popo’ di stronzolo che siei, t’avessi in culo t’andrei a caa’ a Rapa-nui”.

<<Ha visto più schizzi lei degli scogli di Marina>> (variante geografica “Ha visto più schizzi lei degli scogli di Calafuria”). Questa e’ un’espressione spettacolare. In pratica la si usa per indicare che una certa donna e’ abbastanza di facili costumi, e ha avuto parecchie esperienze sessuali. Immaginatevi quanti schizzi di mare possa vedere una scogliera qualsiasi (in questo caso di Marina di Pisa). Ecco: se una ragazza ha visto addirittura piu’ schizzi (non di mare) di questa scogliera...diciamo che si e’ data parecchio da fare. Esempio: a uno che dicesse "oh, ma seondo me la Arcuri alla fine è proprio una ragazza ammodino (perbene)", si potrebbe rispondere "boia dhe, ma sei briao (ubriaco)? ma se ha visto più schizzi lei degli scogli di Marina!"

<<Farda>>: vuol dire puttana. (Farda di ‘asìno=puttana di casino). Deriva dal trucco che le donne appariscenti (associate con le puttane) sono solite mettersi...il “fard” appunto. La Farda e’ una donna che si trucca troppo, come una prostituta. Esempio: in una discoteca, se vedessi una vestita a festa, con un casino di trucco sul viso, potrei dire a un amico “boia deh, hai visto che farda di ‘asino vella (quella) lì? Sai che mugoloni (pompini)?

<<Tegame>>: puttana, pero’ un po’ meno forte di farda, quasi affettuoso. Il tegame in toscano e’ anche la pentola che si usa per cucinare. E questo doppio significato e’ spesso usato per offendere. Vi do un esempio di vita vissuta. All’universita’, un’amica di Roma m’invito’ a una festa a casa sua. Ci andai con vari amici, e appena entrati ci rendemmo conto che era pieno di zocccole assatanate (non una brutta cosa, sia ben detto). Al che chiesi alla padrona di casa “boia deh, e t’e’ scoppiata la ‘ucina (cucina)? Come mai tutti vesti tegami a giro”?

<<’Un friggo mia ‘on l’acqua>>: letterlamente vuol dire “non friggo mica con l’acqua”, e cioe’ non sono uno sprovveduto, so il fatto mio, sono bravo in quello che faccio. Esempio: se quello che ha messo incinta la figlia piccola di Berlusconi fosse pisano e fosse stato uno che cercava d’incastrare una coi soldi, probabilmente i suoi amici gli avrebbero detto “oh, deh, bravo, l’hai ‘ngravata (messa incinta)? Ora sei apposto per tutta la vita, deh, che culo!”, e lui avrebbe potuto rispondere con orgoglio “deh, ragazzi, lo so, son troppo forte, io ‘un friggo mia ‘on l’acqua”.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Demopedia pisana?

Paese che vai detto che trovi.

Nico ha detto...

Egr. Prof. Pellegrino,
la ringrazio per le lezioni che sta postando.

La mia già alta considerazione nei suoi confronti (dovuta anche alla presenza del link al mitico "vecchio Paglia")si accresce oggi di una stima sincera.

Cordialmente

Demonio Pellegrino ha detto...

Cristian - esatto...

Nico - la ringrazio per i complimenti...ma e' vero che il Paglia e' passato con Storace ne La destra????? Ma un liberista come lui????

Anonimo ha detto...

ir budello di su ma, m'hai fatto schianta'.

Livorno merda.

Demonio Pellegrino ha detto...

pisano, sempre e solo Livorno merda.

Anonimo ha detto...

ma che bello! simpaticissimo, ti pagherò i diritti d'autore per ferraresizzare alcune frasi di contenuto geniale...passa a trovarmi quando hai tempo, ciao pisano!

Demonio Pellegrino ha detto...

ciao marihornet, il tuo blog mi ha fatto schiantare.

Elisa ha detto...

Eh ora un mi ricordo come ti avevo scritto, comunque quella di rapanui io la sapevo versione livornese, cioè se t'avessi in culo andrei a cahatti alle melorie, riferito ai pisani! da qui il furbino :)
lo sai no che io ,come lettrice appassionata del vernacoliere,sono fortemente pro-livornese, e normalmente anti-pisese, ops pisana, ma con te mi tocca cambiar un pò idea via, vu siete abbastanza simpatici :) gao.
ma non mi scrivere più forza la tua squadra sur mi blogghe!!
scherzo demonietto, lo sai che un ti cestino, io. :)

Elisa ha detto...

ohh ho visto che tu sei in tuscany per la scampagnata in moto, bravissimo! ganzo, beati voi.
ma sei spesso allora a casina?

Demonio Pellegrino ha detto...

Elisa, un ti cestino neanco io... Un lo so cos'e' successo...

Cmq in italia vengo almeno una volta al mese...ci si vede a febbraio?

Michela ha detto...

Demonio, TEGAME a Firenze è simbolo di racchia...se una l'è bruttoccia (e magari anche un po' in ciccia)si usa dire "o che tegame l'è"...ultimamente ho sentito spesso però anche la parola GAVORCHIO, sinonimo di brutta.

Demonio Pellegrino ha detto...

ciana, gavorchio si usa parecchio nel pisano. io lo uso tanto.

Unknown ha detto...

ma non è possibile! solo ora capisco che sei pisano..anche io.

Demonio Pellegrino ha detto...

ciao Melania, benvenuta! io sono un pisano in trasferta...

antipolitico ha detto...

Ti devo 'orregge ... e' il livornese che e' simile al pisano ... e no viceversa ... Pisa esisteva quando livorno era un deposito di letamen ...

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