12/10/11

Burocrazia merdosa

Imperdibile post sulla cara burocrazia italiana, quella che a 6 settimane di distanza dalla domanda per il passaporto di Piero, mio figlio, non si e' ancora degnata neanche di rispondermi. Ma mi si dice che sono io ad essere troppo puntiglioso e ignorante. Pare che anche nella civilissima Milano le cose non vadano tanto bene:


Premessa:
Qualche mese fa mi hanno rubato la macchina. Sono andato dai vigili a fare la denuncia, ma i vigili della stazione di polizia cittadina erano parecchio indaffarati a chiacchierare e a fumare davanti l’ingresso. Uno che passava dai corridoi mi ha detto che c’era un solo ufficiale addetto alle denunce, in quel momento impegnato al telefono, e che ci sarebbe stato da aspettare.
Ok, ho detto, aspetto. Sono l’unico in coda, del resto.
Il vigile mi ha detto che l’ufficiale ne avrebbe avuto per almeno 45 minuti.
D’accordo, ho detto, torno tra 45 minuti.
Eh, no, ha replicato il vigile. Tra 45 minuti l’ufficiale se ne va, ma perché non va al commissariato di polizia a fare la denuncia?
Immaginate in quale posto li abbia mandati, i vigili.
Sono andato alla polizia, incredula ma ormai abituata allo scaricabarile dei vigili. Ho fatto la mia denuncia di furto, spiegando nel dettaglio il gran servizio reso dai vigili ai cittadini milanesi.

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15 commenti:

Anonimo ha detto...

purtroppo, civilissima o meno, sempre di impiegati statali si tratta...che sono poi i primi a lamentarsi che l'Italia fa schifo per colpa della politica, senza rendersi conto che alla base del problema ci sono loro. Mi indignano molto di più questi che non qualsiasi battuta sul partito della gnocca..

eli

ornella ha detto...

Civilissima Milano ? Forse qualche decennio fa , forse....

Titti ha detto...

E no, caro anonimo Eli, non ci sto con questi luoghi comuni, un po' provinciali. Con queste semplificazioni e generalizzazioni molto qualunquiste.
Io sono una statale, milanese, con degli utenti da servire. E lo faccio sempre avendo come obiettivo il risultato e mai il mero adempimento burocratico anche se talvolta la burocrazia (non voluta dagli statali) va, ahinoi, rispettata.
Cerco di rispettarla ma sempre mettendomi dalla parte dell'utente, con rispetto e professionalità.
Sono stufa di queste ipocrite leggi/anatemi brunettiani, di queste sfuriate mirate al controllo (che non sono controlli veri ma pura e ridicola demagogia per avere voti da persone di scarso senso critico e suggestionabili) vòlte alla vigilanza sui "fannulloni" (che ci sono, è vero, ma sono una minoranza, quella minoranza che colpisce più della maggioranza perbene tra cui mi annovero). Ma colpisce il popolino....
Speravo, in questo blog, che mi è simpatico e che ritengo frequentato da persone aperte e con senso critico, di non leggere dei commenti tanto modesti....

Demonio Pellegrino ha detto...

Eli, benvenuta - io concordo sul fatto che i problemi dell'Italia non siano solo politici. Anzi, mi fa molto ridere quando leggo che la soluzione semplice semplice e' rimuovere il Tiranno...una volta tolto lui, rimarra' comunque il menefreghismo, l'arroganza, la supponenza, la castroneria, la mente criminale di una grossa fetta (maggioritaria?) della popolazione italiana. E tutto questo e' indipendente dalla politica. Gia' Calvino nel suo "la speculazione ediliza" descrive bene i farabutti comunisti, lui pur comunista.

Ornella - dici? Io Milano l'ho visitata proprio poco nella mia vita. Dici che il mito della sua civilta' e' sbagliato?

Titti - ti ringrazio per i complimenti per il blog, pero' non mi arrabbierei cosi' per un commento che dice del vero. Tu potrai anche essere un'impiegata pubblica modello, ma non si puo' negare che il pubblico italiano rappresenti il peggio del peggio del peggio. Per lavoro ho a che fare quotidianamente con i servizi pubblici e le amministrazioni di mezzo mondo: impertinenti, scostanti, incapaci, arroganti, supponenti e inconcludenti come gli impiegati pubblici italiani non li ho mai trovati.

Ci sono delle eccezioni, ma sono, appunto, eccezioni.

Demonio Pellegrino ha detto...

Esempio: ho dovuto contattare in diversi paesi le agenzie pubbliche che si occupano di cercare di attirare investimenti esteri. Cioe': io investitore chiamo e dico: vorrei forse investire nel vostro paese, mi potresti dire che tipo d'incentivi sono disponibili per questo progetto?

Bene, a tre mesi di distanza ho un quadro completo di tutto, tranne che dell'Italia. Sto infatti ancora aspettando chiarimenti, informazioni, e risposte a domande alle quali in Repubblica Ceca, Francia, Spagna, Marocco, Bahrein, Cina, USA e Messico hanno risposto in due settimane.

Questa attualmente e' l'Italia.

Titti ha detto...

Demonio, non sono un'impiegata modello (oddio, fa tanto criminale camuffato....Hai mai letto "Ha ucciso moglie figli e il gatto ed era un impiegato modello"??.hi hi hi).
Sono una bad girl ma sono serissima sul lavoro e mi prodigo per gli utenti. A volte, anche (quando posso) andando contro regole borboniche. Ma, insisto a gran voce, i pubblici dipendenti seri sono la maggioranza. Ma, purtroppo, è la minoranza che fa colpo sulla pancia della gente.
E non mi hai mai dato modo, leggendoti, di ragionare con la pancia. Sei una persona intelligente e arguta.
Chi alimenta questi luoghi comuni (sugli statali fannulloni) non fa altro che esprimere concetti che eccitano la fantasia di chi li esprime.
I decreti del Brunetta (l'ultimo è di pochi giorni fa sul controllo dei dipendenti che usufruiscono dei permessi mensili per assistenza ai familiari disabili) fa ridere i polli!! Pura demagogia!!!! Non te la sto a far lunga sulla questione ma, credimi, sono cambiati i tempi e il vero controllo lo esercitano, e sono contenta di questo, i cittadini con i loro reclami, i loro esposti, i loro suggerimenti. E gli uffici pubblici sono OBBLIGATI a rispondere a tutte le istanze dando spiegazioni.
L'articolo che hai linkato (sulla coda del signore in via Larga) mi puzza di romanzato. Perché il signore non ha dato maggiori riferimenti sugli uffici di cui parla o, meglio ancora, non ha scritto a un ufficio relazioni con il pubblico o a un dirigente ma ha romanzato nel suo sito? Ti parlo da dipendente pubblica ma non dimenticare che sono, a mia volta, un'utente: del comune, della posta, della ASL, ecc. E non mi lascio intimidire da regole borboniche subite. Scrivo ed esigo risposta! Mi è capitato e ho sempre avuto risposta o scuse.
Quindi, perdonami se mi sono dilungata, non spariamo a zero e usiamo sì la pancia ma anche la testa e il cuore.

Titti ha detto...

Demonio, mi sono dimenticata di aggiungere (non odiarmi....) a proposito del signore che scrive sul camilloblog: Inoltrerei all'ufficio di via Larga la lettera dell'anonimo signore (non ho letto il nome da nessuna parte) chiedendo spiegazioni sulla procedura per avere il contrassegno del parcheggio.
Ammettiamo che in via Larga siano tutti fancazzisti e cialtroni, non credo che le procedure siano così creative. Oggi si fa così perché c'è un impiegato borbonico e un altro giorno, per la stessa richiesta si fa in un altro modo perché c'è un impiegato caratteriale.
No, credimi Demonio, fai la tara a quella lettera. Mi insospettisce e pure molto. E poi mi stanno sulle palle quelli che puntano il dito accusatore esponendo fatti e misfatti in modo anonimo. Un conto è il commento su un blog e un conto è sparare a zero su un'istituzione.
Benissimo, spara a zero ma dai le coordinate e qualificati.
Ti pare?
Notte.... qui s'è fatta quell'ora!!!!

Anonimo ha detto...

Caro Demonio, come hai ragione! E poi visto che sei stato in giro per il mondo, queste cose le sai bene! Io qui ad esempio, mi reco nel locale automobil club, come il CAA e faccio patente , foto, immatricolazioni varie con targa immediata, assicurazioni auto, insomma un sacco di documenti, in pochi minuti. Pensa che la patente del Québec la ottenni appena arrivata qui, presentando solo la patente italiana con annessa traduzione.Non ero nemmeno residente. Ogni volta che torno in Italia mi cascano le braccia e non c'é niente da fare, di chiunque sia la colpa, é un sistema che considera i cittadini dei sudditi e non dei clienti. Mi spiace che la signora Eli se la prenda, ma é cosi', in Italia ci si complica la vita. Notare che io comunque sono di Torino che é già tra le migliori.Con tutta la buona volontà neanche il buon Brunetta riesce a cavare un ragno dal buco. Rassegnatevi!
Tanti cari saluti,
Lontana

Demonio Pellegrino ha detto...

Titti: la lettera non e' anonima. E' del giornalista tenutario del blog in questione, Camillo Rocca, che lavora attualmente per il Sole-24 ore.

Personalmente sto ancora aspettando notizie del passaporto di mio figlio da 6 settimane (quasi 7). Quello americano l'ho avuto in 2 settimane.

Saranno tutte coincidenze, boh.

Lontana, quanto tempo! Brava: sudditi, non clienti (non e' Eli che si arrabbia, ma Titti).

Anonimo ha detto...

Mi dispiace che Titti se la sia presa tanto, però purtroppo non parlo per pregiudizio o per luogo comune. E' proprio un modo di ragionare diverso. Non dovrebbe fare notizia l'impiegato (e in questo specifico caso si parla di impiegati pubblici) che fa bene il suo lavoro, quella dovrebbe essere la norma, il rispetto per l'utente, per il lavoro, dovrebbe essere normale. E invece mi capita di stupirmi se in un ufficio pubblico mi viene data una risposta chiara e cortese..non dovrebbe essere così, lo so, ma purtroppo non dipende da me, ma dalla media dei servizi che vengono offerti. Si può anche protestare o mandare reclami, ma a che pro, se serve un documento urgente e si è costretti a ripresentarsi 3 volte agli stessi uffici per colpa dell'incompetenza di chi dovrebbe dare risposte precise? certo, le scuse sono anche bene accette, ma sarebbe stato meglio essere trattati decentemente da subito.
Il giornalista comunque è Christian Rocca, e nel suo blog ci sono tutti i riferimenti ..

eli

Demonio Pellegrino ha detto...

Esatto Eli: uno pho' anche protestare, ma intanto perde solo tanto tempo.

Tempo che, se uno lavora, non ha. Ecco che capisco perfettamente la mossa di Rocca di mandare tutti affanculo e semplicemente affittare un posto macchina dal privato. A rimetterci per l'incompetenza e svogliatezza del pubblico sono sempre quellicon meno soldi.

ilpikkio ha detto...

Caro Demonio, è vero che quando uno vive all'estero vede le cose in modo diverso: si diventa più obiettivi e distaccati ma,chissà, forse quando si sta fuori per così tanto tempo, come nel tuo caso, si corre anche nel rischio di perdere contatto con la realtà e di cadere nei soliti luoghi comuni (eg la civilissima milano, i dipendenti pubblici non fanno un cazzo, in italia si mangia bene, non ci sono più le mezze stagioni).
Sì, forse nel tuo caso si tratta di coincidenze perchè io, non per fare il solito bastian contrario ma perchè le ho vissute personalmente, finora mi sono solo dovuta ricredere. E partivo prevenuta, prevenutissima, chiariamoci.
Mai avuto problemi con le nostre rappresentanze all'estero: in GABON (e dico: GABON,mica CANTON TICINO, pensa come dev'essere inacidito un funzionario italiano che viene mandato in Gabon...ndR) abbiamo avuto il passaporto il 15 giorni. In CONGO (e dico CONGO, siòri) mai avuto problemi. E ora che ci penso neanche in Sudafrica, in Spagna o in Scozia. Sai con chi abbiamo avuto problemi? Con l'efficientissima società di consulenza americana che ha gestito le nostre pratiche a Pretoria. Mica con L'ambasciata, no. Con l'efficientissima E&Y.
Poi, come sai, tre mesi fa sono rientrati in Italia: io incazzata a priori perchè dovevo rifare tutte le pratiche per la nuova residenza, riattivare le utenze, andare alla ASL per riprendere i medici, e scegli il pediatra e le analisi per la gravidanza (che mi sono meritata anche l'esenzione del ticket per il diabete gestazionale...non è da tutti, sai!) e la banca e il nido e questo e quello. Non ti dico come uscivo la mattina, mi mancava lo stendardo dei crociati. E invece: tutto liscio. La residenza dopo una settimana, le utenze riattivate automaticamente, alla ASL (o come si chiama ora!) in un attimo: ma dove siamo? In Italia?! Gli unici intoppi, in effetti, in alcuni uffici pubblici dove ho dovuto fare la fila -che mo' partorivo- ma non per colpa dei dipendenti, quanto della maleducazione e ignoranza delle persone. Ma questa è un altra storia che, sì, meriterebbe di essere raccontata...
Quindi forse sono stata fortunata a incontrare persone come Titti? O forse ogni tanto bisognerebbe dar voce a ciò che c'è di buono?
O forse davvero le colpe dei padri ricadono sui figli e, siccome tu stai sulle palle al funzionario dell'ambasciata, ne va del passaporto del piccolo Piero? ;-)
Cià.

Dimenticavo: piove, governo ladro!

Demonio Pellegrino ha detto...

Evidentemente anche mia madre- alla quale non danno la pensione perche' non risultano contributi reholarmente pagati, e dei quali si hanno i bollettini - stara' sul culo al funzionario. Stessa cosa per il giornalista di quest'articolo e per il firmatario di una lettera di qualche settimana fa sul corriere, che raccontava le proprie peripezie per riuscire a sposare la fidanzata taiwanese in Italia.

Magari hai ragione. Anzi. Sicuramente e' cosi'.

Anonimo ha detto...

Magari abbiamo ragione tutti e due. Ma magari ogni tanto, come dicevo, è anche giusto raccontare quando le cose vanno bene.
E magari, nonostante gli anni all'estero, non hai perso l'indole dell'italiano che si lamenta spesso e volentieri.
O no?
Pikkio

Demonio Pellegrino ha detto...

No, anzi, hai ragione tu. E ha ragione Berlusconi a dire che in Italia ci sono troppi disfattisti.

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