Ora in Italia sono tutti fieri degli ultimi dati della Banca Mondiale che smentiscono le notizie secondo le quali la Spagna avrebbe superato l'Italia in termini di ricchezza.
Il problema è un altro: ci rendiamo conto, o no, che un paese con un 2/3 dei nostri abitanti, che 30 anni fa usciva da una dittatura ed era economicamente con le pezze al culo, ci sta alle calcagna? Non si tratta di farsi superare dalla Cina, o dall'India qui. Ma dalla Spagna.
E' un po' come se alla Ferrari si celebrasse la notizia che comunque siamo ancora davanti alla scuderia Minardi. Beh, grazie al cazzo: e ne gioite, invece di cogitare sul fatto che comunque adesso siete a quei livelli li'?
Il vituperato articolo del New York Times, che tutti criticano, commentano, senza averlo letto, terminava con un paragone che mi ha fatto molto riflettere. In sostanza diceva che l'Italia rischiava di fare la stessa fine della Repubblica di Venezia, che prima di essere conquistata da Napoleone aveva subito un lento declino, senza poter veramente indicare quando il declino fosse cominciato. I dogi passavano il tempo a discutere di come Venezia fosse ancora un grande Stato, rispettato nel mondo e con un grande passato. Poi si sono fatti fottere un po' da tutti.
Vi ricorda qualcosa?
11 commenti:
Il problema e' duplice: la Spagna avanza E l'Italia indietreggia.
E non stiamo facendo nulla per invertire la nostra marcia...
appunto.
Demo, su repubblica di ieri poi si parlava non solo del sorpasso della spagna, ma di quello in vista da parte della grecia. Quanto alla tua analisi sono d'accordo, infatti stavo pensando seriamente di espatriare, quello che miurta il nervo è che la critica venga dagli usa, che sinceramente mi guarderei bene dall'assumere a modello! Ma tornando all'analisi, per me uno dei problemi è sicuramente la gerontocrazia italiana. Se perfino gli americani guardando una foto di Hillary Clinton senza trucco si sono accorti che "è vecchia" (e ha 60 anni)! Il problema è che ci covernano le stesse persone e gli stessi pensieri dal dopoguerra, sono cambiati i nomi, ma la riforma più grosso degli ultimi 65 anni è stata la costituzione. Poi dopo questo sussulto di attività il nulla, tranne false riforme che somigliano più a compromessi e contentini. quando guardo il mio paese ho la sensazione di avere tra le mani una macchina che è partita in testacoda tra un burrone e un muro di cemento armato, l'auto gira e io posso solo sterzarare e controsterzare sperando di non spiaccicarmi da una parte o cadere dall'altra! Certo che siamo tristi!
hai ragione... il rpoblema è che in italia il progresso è bloccato in gran parte da cose cattive come burocrazia eccessiva e tasse alle aziende ma anche da cose buone che in Spagna hanno da poco o no hanno come il controllo ambientale...
Trippi, concordo in toto. L'immagine della macchina partita in testa coda e' molto valida...oddio la Grecia no però...te prego no!!!!!!
Nico, anche io credo che una delle ragioni del successo della Spagna sia il fatto che sia partita da poco nella ricostruzione: e' in quella fase di boom economico in cui l'italia era negli anni '50...
e che c'e' da meravigliarsi ?
buona giornata
Auguri di Buone Feste da Francesco del blog Polis.
www.polisfs.blogspot.com
Sottoscrivo Gandalf e aggiungo: ci vogliono riforme liberiste, aperte al mercato. Siamo uno dei pochi paesi in Europa in cui il mercato è ancora tabù, siamo governati da socialisti...e in fondo anche noi italiani abbiamo una paura fottuta del mercato, dell'intrapresa e della concorrenza...solo che da quando c'è l'euro, la pacchia è finita...siamo nemmeno più uno stato, siamo una regione d'Europa...e se gli altri - Spagna in primis grazie ad Aznar - fanno riforme liberiste, noi non possiamo rimanere immobili...altrimenti scendiamo di livello per inerzia, perdiamo competitività....porca pupazza eva!
ti quoto in tutto Cameolt
cavoli!
la pensiamo uguale..!
Mi fa piacere Margy - gli inglesi dicono che le grandi menti la pensano allo stesso modo...
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