23/06/11

Pin-up Friday/6

Dopo la parentesi di cartone della settimana scorsa, ritorniamo alle pin up di carne. E in carne: una delle cose che adoro della cultura Rockabilly americana, e delle retro Pin-up, e' che le donne sono donne vere, formose, e non quegli steccoli amorfi che ci propongono i minorati stilisti (cliccate il link dopo questa foto per vederne altre della stessa modella).







Posted by Picasa

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Quindi io, che sono nata magra, senza tette, e mi porto appresso questo misero e odiatissimo corpo da una vita, sarei una donna "falsa" (in contrapposizione alle donne "vere").
Scusa il commento, ma davvero, tutte le volte che leggo questa cosa per me è una pugnalata al cuore e a tutto il mio steccolo, è una delle cose più dolorose che io ricordi. E tutti i miei ventotto anni passati con questo pugnale addosso, mi pesano ancora di più. Quando penso che sia finita, che non sentirò mai più nessuno dire questa cosa, e che magari in passato ho anche immaginato che fosse stata detta, ecco che ritorna, terribile, nero su bianco.
Cosa proveresti se si desse una definizione di "veri uomini"?

Laura

Anonimo ha detto...

Questa magnifica ragazza, che riesce a indossare un abito VERDE in questo modo meraviglioso, a essere così bionda , così magra , così fulgida ha tutta la mia .............INVIDIA !!!!!

Ciao,
Ornella

Demonio Pellegrino ha detto...

Anonimo/Laura, mi spiace se questo post ti ha offesa. E' un fatto che si parla spesso dei "falsi modelli di donna" proposti dagli stilisti, che sarebbero troppo magri ed emaciati, stile Kate Moss. Anche la recente copertina di Vogue Italia, con le donne formose in copertina, mi pare voglia denunciare proprio questa scollatura tra la stragrande maggioranza delle donne e i modelli proposti dagli stilisti.

Era questo il senso del mio "donne vere", contrapposte ad un modello di donna ipermagra che e' lontano dalla realta' quotidiana di ogni giorno. Che poi esistano anche le donne magrissime, questo e' chiaro. Che i modelli proposti dagli stilisti pero' siano "falsi" rispetto alla realta', credo sia chiaro anche questo.

Non intendo che le donne magre siano false: intendo che la donna proposta su tutte le copertina - iper magra - sia falsa.

Ornella: i vestiti verdi sono difficili da portare? Non ne ho idea.

Anonimo ha detto...

Ma la realtà quotidiana, cos'è? E' la pin-up?
Se tu dici che la donna magrissima è lontana dalla realtà quotidiana (a me tocca vederla riflessa nello specchio tutte le mattine da quasi trent'anni), puoi darmi esempi di pin-up, nella vita quotidiana? Dirmi che di Sophia Loren e di Gina Lollobrigida ne incontri regolarmente, in giro, sugli autobus?

Vogue adesso "torna" alla donna formosa.
Ma vogliamo smetterla, o no, con le copertine dei giornali? E con i giornali "femminili" in generale?
Vogliamo smetterla con i modelli (di donne e di uomini)?
Non "tornare" al modello formoso.
Proprio non averne, di modelli di riferimento.
"Tornare" agli anni '50 significa escludere dalle copertine tante e tante e tante di quelle donne. Bisognerebbe proprio toglierle, le copertine.

Il fulcro è l'immagine. Irreale. Fissa. Non sono mai riuscita a capacitarmi di come una fotografia possa essere erotica. Forse perché mi rendo conto, sulla mia pelle, che nessuna mia fotografia potrebbe mai esserlo. Il mio erotismo si è formato così, io non sono mai riuscita a masturbarmi davanti alla fotografia di un uomo. Questa cosa dell'immagine. E' la stessa frustrazione di quando nei concorsi non raggiungo un alto posto in graduatoria per via dei crediti, dei numeri, dei punteggi, e magari con un colloquio dimostrerei di possedere le competenze necessarie.
Qui si fa sempre una questione di numeri, di pesi, di misure. Sei meno donna di quell'altra. Sei meno reale di quell'altra.
Meno reale di una foto?

Perdona lo sfogo.

Laura

Anonimo ha detto...

Scusa, una postilla importante al mio ultimo commento, sennò non si capisce (e giuro che poi taccio per sempre). Io non ho nulla in contrario ad avere dei sogni erotici: ci mancherebbe e li ho anch'io, in continuazione. Quando si parla di fantasie o di preferenze personali, ok (e infatti come vedi è la prima volta che commento).
L'itterizia urticante mi viene quando si tira in ballo la "realtà" o la "normalità". Cioè "statisticamente" al mondo ci sarebbero più formose che piallate. Boh. E chi può dirlo.

Scusa ancora per l'intromissione

Laura

Demonio Pellegrino ha detto...

Laura,

Parto dal fondo: nessuna intromissione. Anzi: ci mancherebbe che una persona non potesse commentare - con argomenti molto validi - solo perche' magari io posso non essere d'accordo. Non ti sto "sopportando" tra i miei commenti: sono ben contento che tu commenti.

Chiarito questo, veniamo al punto. Mi chiedi qual e' la "mia" realta' quotidiana? Ti devo deludere: sara' che vivo a Chicago, in quel Mid West americano nel quale le ragazze sono famose per essere rotondette. C'e' addirittura un modo di dire "corn-fed girls", che indica la formosita' delle ragazze di qui, che si vorrebbe dovuta al fatto che si nutrono di mais (l'Illinois e' il regno del mais).

Poi: qui c'e' proprio tutto un movimento di ragazze tatuate, che si vestono e truccano come le pin up anni 50, e per la maggior parte si dedicano a sfornare torte. E difatti, una grossa fetta delle bakeries di qua appartengono a ragazze che se le vedi ti pare che escano direttamente da un film anni '50. Se non fosse per i tatuaggi...

Per cui, ecco, la mia quotidianita' effettivamente e' questa. Non me lo sto inventando. Di donne magre stile modelle qui si ne vedono davvero pochine. Certo, se vai a NY o in California e' diverso, vedrai anche donne molto magre. Ma qui, a Chicago, nel Midwest, no. Non ti sto mentendo.

Ma veniamo all'Italia e alle copertine dei giornali. Io posso essere d'accordo con te (e lo sono, davvero) che sarebbe bellissimo uin mondo senza modelli di riferimento. Pero' conosco un minimo la storia dell'arte per sapere che c'e' SEMPRE stato un modello di bellezza (femminile e maschile): dall'obesa Venere di Willendorf all'anoressia di Kate Moss. Io posso pensare che questi modelli siano sbagliati - e infatti penso che quello attuale lo sia - ma non posso negare che esistano. Posso cercare di non contribuire alla creazione di stereotipi, ma non posso negare esistano.

L'immagine come ideale di bellezza c'e' sempre stato. La copertina dei giornali non ne e' che l'ultima manifestazione.

E poi, perdonamni: davvero non trovi scollamento tra l'immagine proposta attualmente come "bella" nel mondo occidentale (qualunque ne siano i confini) e le donne che vedi ogni minuto nelle strade? Se davvero non la vedi, allora credo che tu veda un mondo nel quale immagine e realta' sono molto piu' vicine di quanto io non creda che sia.

In ogni caso il tuo esempio dei concorsi dei titoli, del colloquio, e' davvero ben costruito, e mi ha fatto riflettere.

Sull'erotismo delle immagini, mi pare di aver letto da qualche parte che ci sia davvvero una grossa differenza nelle modalita' in cui il cervello dell'uomo e quello della donna funzionano quando si parla di erotismo. Personalmente sono un grande fan delle immagini. Ma questi son dettagli personali...

Anonimo ha detto...

Beh, allora grazie per avermi dato la possibilità di dialogare. Scusa se scrivo tanto ma ho bisogno di fare esempi.

Vado a random:
se anche “statisticamente” le rotondette dovessero essere più numerose delle steccole come me, non vedo davvero il motivo per escludermi dalla sfera della desiderabilità – e non mi rivolgo mica a te, ci mancherebbe, ma alla quasi totalità dei maschi con cui ho avuto a che fare (li vedo, questi motivi, in realtà: vedo più di ogni altra persona la totale inutilità del mio corpo, la totale mancanza di qualsiasi attrattiva. Ma non riesco a capacitarmene. Anche perché è fuori dalla mia volontà. Non sono fatta così perché “faccio diete” o perché vomito dopo mangiato. Non ho nessun potere di cambiarlo, il mio corpo. E il fatto di essere in minoranza non mi pare una ragione che possa reggersi in piedi).

Sui modelli di bellezza so che ci sono sempre stati, la Venere di Milo ecc ecc. Ma io credo ci sia una differenza fondamentale, ed è quella che noi viviamo nell’èra della riproducibilità tecnica dell’opera. Cioè, quante persone nel ‘400 hanno visto la Venere di Botticelli, e hanno formato il proprio gusto in base a quella? Credo i Medici e i loro accoliti, e qualche volta. Non erano modelli di massa. Il gusto della gente si formava per la strada, dalla quale erano assenti manifesti, fotografie e schermi luminosi.

Lo scollamento tra la mia realtà quotidiana (quello stecco che vedo nello specchio) e le copertine con Kate Moss lo sento più di tutti quanti voi!!! Quando mi dicono “beata te, sembri una modella ecc ecc” e io rispondo beata te un cazzo. Queste funzioneranno anche, ipertruccate sulle copertine dei giornali, ma nella vita reale a noi non ci si incula nessuno. Capirai cosa gliene frega agli uomini che mi stiano bene addosso i vestiti. È senza i vestiti che si giudica.
È quando mi si dice che una bonazza in foto è più “reale” di me che provo uno strano senso di schizofrenia che fatìco a descrivere.

Un’ultima cosa. Sono le hate-campaign che mi fanno male. Cioè ma perché i corpi delle donne devono sempre *significare* qualcosa, ed essere usati come strumento per polemiche? Se c’è un film con una bella attrice formosa, perché non fermarsi semplicemente al “bella lei, formosa” invece di aggiungerci un piccato “mica come quelle oliviedibracciodiferrolì che non se le incula nessuno ecc ecc ecc”. Come mio padre, musicofilo, che non è mai riuscito a godersi un disco perché deve mugugnarci sopra recriminazioni tipo “ecco! Questa è vera musica! Non come quei dementi lì ecc ecc ecc”.
Che palle, ‘ste guerre da pomeriggio di canale 5 di grasse contro magre e bionde contro brune. Sono veramente stanca. Mettere gli uni contro gli altri proprio i corpi, sui quali non abbiamo il minimo potere di scelta.

Ti saluto, un abbraccio
Laura

ra. ha detto...

...dicono che il segreto sia trovare il bello di sè. Sentirlo e lavorarci se necessario.
Leggendo gli interventi mi è venuta in mente un' "icona" contemporanea (definizione da prendere con le pinze, eh?!) - Beth Ditto, frontwoman dei Gossip - che con il suo sè ironizza, elegante ed irriverente.
Poco tempo fa ha posato nuda per la copertina di Max...

chiusa la piccola parentesi, devo ammettere che mi sono innamorata...della macchina! :)

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