Napole(t)one Luca Luciani |
Ricordo che rimasi colpito non solo per l'errore madornale (capita anche ai migliori), ma anche e soprattutto perche' il nostro dimostrava grosse difficolta' di espressione e una scarsa padronanza di linguaggio in italiano (figuriamoci a fare presentazioni in altre lingue). Se l'ignoranza storica non implica di per se' scarse capacita' manageriali, certamente la mancanza di capacita' comunicativa per un manager di alto livello e' molto grave. Nonostante questo Luciani venne poi promosso a Direttore Generale di Telecom Italia, e di lui ho poi perso le tracce (anzi: volli perdere le tracce, perche' io e i miei congiuntivi guadagnamo molto meno, e francamente questa cosa mi fa parecchio incazzare).
Vi parlo di questa cosa ora, a tre anni dall'accaduto, perche' mi e' venuta a mente leggendo una notizia du Italian Motor, un bel blog di un inglese appassionato di moto italiane. E' accaduto questo: Motociclismo, il giornale piu' importante di motociclismo (doh!), pubblica una comparativa molto particolareggiata tra sette moto enduro (qui alcuni video e la presentazione di Motociclismo). Il nostro blogger la compra e si aspetta di trovare la performance della Moto Guzzi Stelvio (di cui il nostro lettore Jigen aveva parlato bene proprio qui sul Demonio) e vedere come va rispetto alla concorrenza giapponese, austriaca, inglese e tedesca.
Bene, la Moto Guzzi, l'italiana, non c'e'. Com'e' possibile?
Spiega Motociclismo in un piccolo riquadro leggibile ingrandendo la foto qui a sinistra (presa sempre da qui) che la Guzzi e' un'assente ingiustificata: "manca nella comparativa la contendente italiana; abbiamo chiesto alla Moto Guzzi la Stelvio 8V NTX [...], ma la moto ci e' stata consegnata con estremo ritardo, quando ormai ci trovavamo gia' in Sicilia".
Ora: Yamaha, Honda, Triumph, KTM, BMW hanno TUTTE messo a disposizione dei tester le loro moto. In Moto Guzzi evidentemente credono di poter fare un po' come cazzo par loro, e/o non credono di aver bisogno di aiuto per vendere le loro moto (siccome vendono tanto, nevvero?). Oppure, semplicemente, si tratta di un'azienda nella quale manca un management coi coglioni.
Ecco, io m'immagino cosa potrebbe accadere dopo una roba del genere in un'azienda americana (o francese; o giapponese; o tedesca...) all'addetto marketing con la responsabilita' di fare in modo che Motociclismo (non il giornale dell'oratorio, ma IL giornale che orienta il mercato italiano) riceva questa benedetta moto in tempo. Provo ad immaginarlo, ma in realta' non ci riesco. Perche' in NESSUNA azienda americana ne' giapponese si potrebbe creare un ambiente nel quale fosse anche solo concepibile una cosa del genere (le aziende francesi e tedesche non le conosco).
Non sto esagerando, ragazzi. Errori madornali se ne fanno tutti, ma questo tipo di cose qui denota solo una completa mancanza di professionalita: mancare una roba del genere puo' essere quantificato tranquillamente e con precisione, in migliaia di moto vendute IN MENO. Cioe' migliaia di euro di ricavi IN MENO. Cioe' centinaia di posti di lavoro in pericolo. Quante persone credete che, leggendo una roba del genere su quel giornale, decidano di NON comprare la Guzzi? Se questo e' il modo in cui cercano di vendere le moto, figurati poi come possono trattare il cliente: non e' un pensiero difficile da maturare, no?
Ignoranza, mancanza di rispetto per se stessi e il proprio lavoro, approssimazione: questo e' quello da cui sono fuggito. Credo abbia ragione il pizzaiolo quando mi dice di non tornare.
Piccola postilla. Motociclismo alla fine della comparativa non dice quale moto sia la migliore. Valgono qui le osservazioni che gia' feci un paio d'anni fa a proposito di questa rivista e delle sue concorrenti straniere. Le riviste italiane di settore non danno MAI un'opinione chiara, mai un consiglio definito: evidentemente l'incapacita' - o il bisogno di tenere cari gli inserzionisti tutti - impedisce di essere onesti. Ecco perche' smisi di comprare quel giornale, e - obtorto collo - cominciai a leggere Motomag, un giornale francese. Anche questo e' un aspetto della metastasi italiana.
Aggiornamento interessante: un mio commento su motoblog.it, in calce a un articolo su Moto Guzzi, nel quale raccontavo quanto avvenuto, e' stato cancellato senza motivi e senza spiegazioni. Sicuramente una coincidenza...
15 commenti:
Mi vuoi proprio "sfrugugliare", eh? Allora ti rispondo...in ordine sparso.
"Abbiamo chiesto"?
What? Se sei una rivista seria non "chiedi". Vai e compri. Anonimamente. E non solo perché è "eticamente" corretto, ma perché se la moto (o l'auto - di cui ho evidenze dirette) la "chiedi"... il mezzo che ti arriva per il test è "costruito" per te... Non mi riferisco solo al controllo delle finiture ed alla qualità del prodotto consegnato. No. Spesso vengono utilizzate soluzioni e componenti speciali, non della produzione di serie. Nel caso delle auto - per dirne una - è un classico raddoppiare il materiale fonoassorbente e montare pneumatici speciali per ridurre la rumorosità di marcia.
Vai in un edicola italiana e conta le testate dedicate alle auto. Poi considera che di quelle non ce ne è nessuna che non sia legata a doppio filo con le case automobilistiche. Le uniche differenze sono tra le riviste che chiedono qualcosa e quelle che - facendosi forza delle copie circolanti - lo pretendono.
Sino ad oggi l'unica "cosa" vagamente plausibile che ho mai visto (ma si tratta sempre di auto) è "Top Gear" della BBC. Punto. Per il resto io uso le riviste come raccoglitore di listini e annunci pubblicitari delle novità in arrivo.
P.S. ma c'è "mercato" per aprire una "pizzeria" in Illinois?
Pizzeria, sai che hai ragione al 100%? e la questione e' poi legata a quello che diceva nella postilla: mai un'opinione precisa su cosa sia meglio di altro.
Top Gear credo fosse uno dei programmi migliori di tutta la TV, non solo di settore.
Pare ci sia una pizzeria romana al taglio qui a Chicago, ma non l'ho ancora provata. Ma la citta' e' grande e secondo me c'e' mercato. A Bruxelles c'era un tizio belga che apri' Mamma Roma, pizzeria al taglio (googlalo!) e ci e' doventato ricco sfondato.
Che dire, tranne che avete ragione entrambi (tu e Camillo)? Io sono addirittura abbonato a Dueruote, ma solo perché mi piace tenermi appena aggiornato, e leggere delle ultime novità (e anche perché in abbonamento la rivista costa davvero poco). Ma non comprerei mai una moto perché la tale rivista ne canta le lodi. Troppo spesso gli articoli e le comparative sanno di marchetta.
Non è un problema solo di moto, evidentemente. Sul numero scorso di Wired in copertina faceva capolino un richeamo al "perché Android sbaraglia iPhone" (o qualcosa di simile). A me, possessore di un terminale Android ma utente venticinquennale di Apple, la cosa incuriosiva. Beh, l'"articolo" consisteva in una pubblicità a doppia pagina dell'Optimus Dual (LG), cioè il primo Android dual core. Sono rimasto basito. Ok, lo SO che Wired è una rivistina, ma il marchettone era esagerato. Vabbé, semo in Italia. A' Demo', resta 'ndo sei...
Leox, ma pure a me piaceva leggerle queste riviste. solo che, cazzo, un giudizio definitivo su una moto una in dieci anni di rivista me lo vuoi dare?
allora preferisco Riders: marchette volanti, ma almeno non nascoste.
Al Wired americano ho avuto un abbonamento un anno gratis dopo aver comprato un PC su Amazon: non l'ho rinnovato...
PS: sviluppo interessante: un mio commento su motoblog.it, in calce a un articolo su Moto Guzzi, nel quale raccontavo quanto avvenuto, e' stato cancellato senza motivi e senza spiegazioni.
Sicuramente una coincidenza.
Mmm articolo molto interessante Demonio.
Ma il fenomeno non riguarda solo Moto Guzzi. Ricordo anni fa case motociclistiche italiane che non partecipavano alle comparative perchè sapevano già in partenza di perdere.
E FORSE, e dico FORSE, può essere questo il caso. Non è la prima volta che succede e non sarà l'ultima.
Resta il fatto che con tutti i soldi che ha Motociclismo e con la sua diffusione, non credo poi fosse cosi problematico recuperare una Stelvio...anche se magari solo il modello 2010 e non il 2011.
Evidentemente NON VOGLIONO o NON POSSONO farlo.
Però, come dici te, il lettore non è messo nelle condizioni di sapere tutto. E' l'ultimo anello della catena, anche in questo caso.
Per un parere obiettivo e definitivo, dovresti buttarti un pò su Superbike. Sono troppo pistaioli, ma i loro articoli sono molto belli e soprattutto mi sembra siano anche molto sinceri nei commenti. Però è solo un mio parere.
France',
Grazie. Hai indubbiamente ragione sul fatto che FORSE c'e' un ulteriore motivo dietro alla mancata consegna della moto. Pero' non so, in questo caso della Stelvio mi pareva che i commenti (anche esteri) fossero tutti molto positivi, quindi magari se la giocava. Boh.
Superbike non l'ho mai preso, proprio perche' temevo fosse troppo pistaiolo. Pero' leggo spesso il loro sito ed e' effettivamente molto ben fatto. La prossima volta che torno in Italia me lo comprero'. Grazie del consiglio!
Eppero' traccIE no, ti prego.
Noisette (ho dovuto reinserire il tuo commento, perche' era sparito), ovviamente hai ragione.
Devo dire che e' una bella figura di merda, soprattutto per chi si vantava nella stessa frase di conoscere l'italiano.
Lo ammetto Demonio, l'addetto marketing della Guzzi… sono io! Ero impegnato a studiare la battaglia di Stalingrado vinta dal generale Paulus e mi sono dimenticato di inviare la moto.
Scherzi a parte, a differenza della mia Stelvio 4V 1200, merce rara, in un mese ho già visto due NTX 2011 in giro per le strade del Nordest.
Ecco! Quelli della Piaggio saranno stati troppo impegnati a vendere le Stelvio e non avranno fatto tempo a fornire un esemplare della moto alla rivista, è chiaro :-)
Lamps!
Jigen, mannaggia a te e alla battaglia di Stalingrado.
Ho sentito parlare solo bene della Stelvio NTX. Evidentemente in piaggio pensano di non avere bisogno di fare comparative (o come dice France' e' meglio che non ne facciano...)
ah gesù, il napoletone.
gente che non si capisce perchè debba rappresentare il vertice della società quando al massimo andrebbe bene come concime.
Levami una curiosità:
a me gli americans li descrivono come delle bestie nel lavoro (lavorano molto ecc) ma non proprio come persone "brillanti". ok che qua uno per sopravvivere deve ingegnarsi non poco ma confermi?
tizietto
Tizietto,
faccio una grossissima generalizzazione, ma credo che piu' che lavorare di piu' abbiano orari e modi di lavoro diversi. Cominciano molto, molto prima (non e' raro avere riunioni o teleconferenze alle 6 del mattino...), ma il piu' delle volte alle 4 sbaraccano. E parlo del privato, eh, che nel pubblico non so.
Napoletone ha fatto carriera dirigendo la divisione brasiliana e argentina, due nazioni in pieno boom a differenza dell'Italia.
Una classica indagine su un giro di sim fasulle ha un po' bloccato la carriera in ascesa di Napoletone che altrimenti tempo due anni ed era capo di Telecom Italia (quali agganci ha non l'ho capito, ma di certo sono forti).
Il suo stipendio credo abbia superato il milione, giusto per farti male allo stomaco.
Grazie Jakala. Cosi' m'incazzo ancora di piu'.
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