Lucia Annanziata, oggi sulla Stampa:
"In mancanza di certezze, il processo italiano si e' spesso rifugiato nella costruzione di teoremi: il colpevole non e' colui che ha indiscutibilmente fatto il male, ma colui che avrebbe potuto o voluto farlo. Nasce qui l'uso e l'abuso dei profili psicologici, la depressione non ammessa di Annamaria a Cogne, le ossessioni nascoste di Alberto Stasi, e la violenza da baccanale fatta esplodere da Amanda. Tutti colpevoli in quanto "inclini ad esserlo", invece che indiscutibilmente provati tali dai fatti.
[...]
Ma come non vedere che il fallimento di tanti procesi penali getta dubbi anche sui procedimenti "politici"? Un paese che non riesce a dare giustizia certa a due cittadini comuni, con che autorevolezza sapra' mai processare il suo premier?"
Il resto, qui.
4 commenti:
Anche la stampa inglese si schiera su queste linee:
http://business.timesonline.co.uk/tol/business/law/article6947979.ece
ciao piccone: il link corretto e':
http://business.timesonline.co.uk/tol/business/law/article6947979.ece
Sto scrivendo un post che cerca di spiegare chi e' il pubblico ministero dell'accusa in questo caso. C'e' da rabbrividire.
Io ho letto oggi questo:
http://www.corriere.it/cronache/09_dicembre_08/caso-amanda-knox-tifo-america-commento-severgnini_0619fc9c-e3f1-11de-8eb6-00144f02aabc.shtml
Severgnini mi fa ridere: parla di processo mediatico in America? E in Italia? Dove i pubblici ministeri fanno filtrare notizie ad arte ai media, notizie coperte da segreto istruttorio, non dando agli altri giornalisti che eventualmente volesero confutare, la possibilita' di accedere alle carte?
Non scherziamo.
Che in Italia ci sia un cortocircuito da anni tra mgistrati e giornalisti che non fanno piu' inchieste, e' talmente lapalissiano che non dovremmo neanche passare del tempo a parlarne.
Severgnini ha un'opinione diversa: dice che visto che c'e' una sentenza, la verita' e' quella. Auguri.
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