Buon Natale e viva la topa!
22/12/11
20/12/11
Paralisi del sonno
Avevo 11 o 12 anni, non ricordo con esattezza, quando ebbi l'esperienza piu' nitidamente terrificante della mia vita. Almeno fino ad oggi.
Era un pomeriggio estivo, e dopo aver giocato con altri bambini nel cortile del palazzo di mia nonna, mi stesi sul suo letto per schiacciare un pisolino. A un certo punto mi svegliai. O almeno, ero convinto di essermi svegliato. Ma non potevo muovermi. Potevo aprire gli occhi, vedere la luce che entrava dalla finestra, sentire i rumori della TV che mia nonna guardava nell'altra stanza, ma non potevo muovere un muscolo. Avvertivo la sensazione di bagnato sulla mia gota: la bava colava dalla mia bocca, la sentivo, eppure non potevo fare niente, neanche chiudere la bocca. Potevo solo aprire o chiudere gli occhi. La voce non usciva, il corpo non rispondeva. A un certo punto fui assalito dal terrore piu' nero, quando mi convinsi che c'era qualcuno (qualcosa) nella stanza. Qualcosa che stava entrando negli oggetti della stanza, facendoli muovere. In particolare, ricordo la cyclette che mia nonna teneva nella stanza sollevarsi di fronte ai miei occhi.
A quel punto riuscii non a svegliarmi, ma a staccarmi dal mio corpo, e a controllare la stanza da un punto piu' alto: vedevo il mio corpo, la chiazza della bava sulla coperta, vedevo la cyclette muoversi. Poi mi svegliai ed emisi un urlo disumano (almeno secondo mia nonna).
Da allora ci ho pensato a volte. Non spesso, non ogni giorno, ma a volte si'. Ma ero convinto che si trattasse di un semplice incubo. L'incubo piu' nitido che avessi mai avuto, ma un incubo.
Poi pero' oggi e' accaduto di nuovo.
Dopo un pranzo particolarmente pesante, con birre di natale a volonta', e dopo aver messo il bimbo a letto per la sua pennichella pomeridiana, mi sono sdraiato sul divano. A un certo punto mi sono svegliato. Non so se perche' il bimbo piangesse, ma di sicuro lo potevo sentire piangere. Solo che non mi potevo muovere. Ancora una volta potevo solo aprire gli occhi, e vedere attraverso la finestra, ma i muscoli non rispondevano. Ho cercato di muovermi, roteare le braccia, progettare il movimento delle braccia nella mia testa, ma ogni volta, pensavo di essere riuscito a muovermi, solo per riaprire gli occhi e trovarmi nell'esatta posizione di prima. Il bimbo piangeva, aveva fame (che ore erano? Le 3,30, le 4 si sarebbe detto dalla luce che entrava dalla finestra), e io non riuscivo a muovermi.
Ho provato a "slegarmi" dal corpo, per guardarmi da fuori. Nel mentre mi e' parsa la cosa piu' naturale del mondo da provare. Mi rendo conto ora che puo' sembrare stranissimo. In ogni caso, per quanto riuscissi a liberare la parte superiore del corpo, a distaccarla dal corpo dormiente, non riuscivo a liberare le gambe. Una, due, tre volte. Ogni volta tornavo a guardare fuori dalla finestra.
Sentivo i minuti passare, il bimbo piangere, e ho cominciato a pensare a che cosa sarebbe successo. Mia moglie sarebbe arrivata alle 7 di sera, trovandomi in questo stato catatonico? Si sarebbe resa conto che ero cosciente, e che ero "sveglio", ma che non riuscivo a muovermi? E il bimbo? Chi gli avrebbe dato da mangiare fino alle 7 di sera?
Riprovando a roteare il mio corpo liberandolo dal sonno, alla fine ci sono riuscito. Mi sono svegliato. Mi sono alzato, ma ho barcollato. Era come se il corpo non mi appartenesse. Sono rimasto con un mal di testa lancinante finche' non mi sono mangiato un barattolo di pistacchi.
Ovviamente nel 1984-85, quando ebbi il primo fenomeno, non sapevo cosa fosse. Internet non c'era, e per me fino ad oggi si era trattato solo di un brutto sogno. Solo oggi ho capito che invece si tratta dello stesso disturbo.
Alcune persone ne soffrono regolarmente. Altre, come me, hanno alcuni episodi a distanza di 20-30 anni. Altri ancora attivamente cercano di raggiungere questo stadio di paralisi, perche' pare favorire percezioni extra corporee.
Io dico solo che mi sono cagato addosso dalla paura. E che, considerando anche le altre cose bizzare che mi accadono a volte (e di cui parlai brevemente anche qui un paio d'anni fa) non so che succede. Boh.
Era un pomeriggio estivo, e dopo aver giocato con altri bambini nel cortile del palazzo di mia nonna, mi stesi sul suo letto per schiacciare un pisolino. A un certo punto mi svegliai. O almeno, ero convinto di essermi svegliato. Ma non potevo muovermi. Potevo aprire gli occhi, vedere la luce che entrava dalla finestra, sentire i rumori della TV che mia nonna guardava nell'altra stanza, ma non potevo muovere un muscolo. Avvertivo la sensazione di bagnato sulla mia gota: la bava colava dalla mia bocca, la sentivo, eppure non potevo fare niente, neanche chiudere la bocca. Potevo solo aprire o chiudere gli occhi. La voce non usciva, il corpo non rispondeva. A un certo punto fui assalito dal terrore piu' nero, quando mi convinsi che c'era qualcuno (qualcosa) nella stanza. Qualcosa che stava entrando negli oggetti della stanza, facendoli muovere. In particolare, ricordo la cyclette che mia nonna teneva nella stanza sollevarsi di fronte ai miei occhi.
A quel punto riuscii non a svegliarmi, ma a staccarmi dal mio corpo, e a controllare la stanza da un punto piu' alto: vedevo il mio corpo, la chiazza della bava sulla coperta, vedevo la cyclette muoversi. Poi mi svegliai ed emisi un urlo disumano (almeno secondo mia nonna).
Da allora ci ho pensato a volte. Non spesso, non ogni giorno, ma a volte si'. Ma ero convinto che si trattasse di un semplice incubo. L'incubo piu' nitido che avessi mai avuto, ma un incubo.
Poi pero' oggi e' accaduto di nuovo.
Dopo un pranzo particolarmente pesante, con birre di natale a volonta', e dopo aver messo il bimbo a letto per la sua pennichella pomeridiana, mi sono sdraiato sul divano. A un certo punto mi sono svegliato. Non so se perche' il bimbo piangesse, ma di sicuro lo potevo sentire piangere. Solo che non mi potevo muovere. Ancora una volta potevo solo aprire gli occhi, e vedere attraverso la finestra, ma i muscoli non rispondevano. Ho cercato di muovermi, roteare le braccia, progettare il movimento delle braccia nella mia testa, ma ogni volta, pensavo di essere riuscito a muovermi, solo per riaprire gli occhi e trovarmi nell'esatta posizione di prima. Il bimbo piangeva, aveva fame (che ore erano? Le 3,30, le 4 si sarebbe detto dalla luce che entrava dalla finestra), e io non riuscivo a muovermi.
Ho provato a "slegarmi" dal corpo, per guardarmi da fuori. Nel mentre mi e' parsa la cosa piu' naturale del mondo da provare. Mi rendo conto ora che puo' sembrare stranissimo. In ogni caso, per quanto riuscissi a liberare la parte superiore del corpo, a distaccarla dal corpo dormiente, non riuscivo a liberare le gambe. Una, due, tre volte. Ogni volta tornavo a guardare fuori dalla finestra.
Sentivo i minuti passare, il bimbo piangere, e ho cominciato a pensare a che cosa sarebbe successo. Mia moglie sarebbe arrivata alle 7 di sera, trovandomi in questo stato catatonico? Si sarebbe resa conto che ero cosciente, e che ero "sveglio", ma che non riuscivo a muovermi? E il bimbo? Chi gli avrebbe dato da mangiare fino alle 7 di sera?
Riprovando a roteare il mio corpo liberandolo dal sonno, alla fine ci sono riuscito. Mi sono svegliato. Mi sono alzato, ma ho barcollato. Era come se il corpo non mi appartenesse. Sono rimasto con un mal di testa lancinante finche' non mi sono mangiato un barattolo di pistacchi.
Dopo aver dato da mangiare al nano, con la testa rintontita dal sonno, ho fatto il collegamento con quanto mi era accaduto quando avevo 12 anni. Oggi, al contrario di allora, non ci sono state presenze a muovere oggetti, ma mi pareva che i due fenomeni potessero considerarsi simili. Ho digitato in inglese su su google "svegliarsi ma non riuscire a muoversi", ed ecco che ho trovato una pletora d'informazioni sulla cosiddetta paralisi del sonno. Pare sia molto piu' comune di quanto non sapessi. E' stata spesso associata nel tempo a episodi di vampiri, possessioni, rapimenti di alieni. Il soggetto che soffre di paralisi del sonno infatti ha quelle che la scienza ufficiale considera allucinazioni sensoriali: avverte la presenza di altre persone, avverte come un peso sul busto, sente voci, ha l'impressione di soffocare.
Semplificando molto, la parte cosciente del cervello, chiamiamola la mente, si sveglia prima che un'altra parte del cervello abbia acceso l'interruttore che permette di muovere i muscoli. Per cui si e' pienamente coscienti, ma i comandi che si danno ai propri muscoli non passano, perche' quell'interruttore e' spento.
Ovviamente nel 1984-85, quando ebbi il primo fenomeno, non sapevo cosa fosse. Internet non c'era, e per me fino ad oggi si era trattato solo di un brutto sogno. Solo oggi ho capito che invece si tratta dello stesso disturbo.
Alcune persone ne soffrono regolarmente. Altre, come me, hanno alcuni episodi a distanza di 20-30 anni. Altri ancora attivamente cercano di raggiungere questo stadio di paralisi, perche' pare favorire percezioni extra corporee.
Io dico solo che mi sono cagato addosso dalla paura. E che, considerando anche le altre cose bizzare che mi accadono a volte (e di cui parlai brevemente anche qui un paio d'anni fa) non so che succede. Boh.
15/12/11
13/12/11
Postilla sul Governo Monti
Quello che penso del Governo Monti l'ho gia' chiarito. Vorrei fare una domanda a quelli che si sorprendono di come il Governo pare non sia in grado di affrontare nodi strutturali (le liberalizzazioni) italiani.
La domanda e' questa: davvero pensate che un governo fantoccio, insediatosi su mandato straniero, abbia interesse a risolvere i problemi dell'Italia? Forse che non conviene a Francia e Germania e alla Banca Centrale Europea e a Bruxelles (i padroni di Monti) di sfruttare l'occasione del controllo totale che esercitano attualmente in Italia (stile protettorato), mantenendo artificialmente in vita una crisi utile per approvare a livello europeo ulteriori manovre liberticide, sempre in nome del DIO EURO (enorme bestemmia, scusami oh Signore!)?
E con questo chiudo la parentesi politica, e ricomincio a parlare di topa, moto e libri.
La domanda e' questa: davvero pensate che un governo fantoccio, insediatosi su mandato straniero, abbia interesse a risolvere i problemi dell'Italia? Forse che non conviene a Francia e Germania e alla Banca Centrale Europea e a Bruxelles (i padroni di Monti) di sfruttare l'occasione del controllo totale che esercitano attualmente in Italia (stile protettorato), mantenendo artificialmente in vita una crisi utile per approvare a livello europeo ulteriori manovre liberticide, sempre in nome del DIO EURO (enorme bestemmia, scusami oh Signore!)?
E con questo chiudo la parentesi politica, e ricomincio a parlare di topa, moto e libri.
08/12/11
Friday Pin-Up/22 -
Questa signorina e' la stessa del mese scorso, la pin-up palindroma No. 19. Ritorna perche' onestamente a me questo culo parla. Anche lo sguardo a maiala, eh, pero' il culo proprio mi racconta tante cose. E figurarsi che io non sono neanche un uomo-culo, piuttosto un uomo-tetta.
07/12/11
Quello che penso del Governo Monti
Ho gia' detto in passato che, data la lontananza, le questioni italiane m'interessano sempre meno. E' chiaro pero' che di fronte a un cambiamento come quello avvenuto recentemente - e che e' sempre in fieri - ho un'opinione ben precisa. La mia opinione si basa sulle mie conoscenze storiche, costituzionali e di diritto. Ed e' questa:
In Italia, un governo democraticamente eletto e' stato spodestato con un colpo di stato ideato dal Capo delle Forze Armate, su precisa richiesta di - e con le modalita' imposte da - potenze straniere (soprattutto Francia e Germania). Il Capo delle Forze Armate, nonche' Presidente della Repubblica, annunciando che non avrebbe mai sciolto le camere, ha poi incaricato persone mai elette a portare avanti riforme imposte da burocrati stranieri mai eletti (la famosa Bruxelles), da Governi stranieri e dai famosi mercati (altri parlerebbero di "poteri occulti). Il Parlamento si trova al momento privo dei propri poteri, ed e' costretto solo a ratificare la volonta' espressa dal Capo delle Forze Armate attraverso il suo governo fantoccio.
Questo e' quanto. Il fatto che il governo di B. fosse o meno un governo di merda, non cambia di una virgola la questione, cosi' come da me espressa. Si puo' discutere se il colpo di stato fosse o meno opportuno e auspicabile. Ma non si puo' negare ci sia stato, ed esattamente nei termini da me esposti.
La cosa interessante e' vedere come i Sinistri e i cosiddetti democratici, che sempre si sono scagliati contro la presunta tendenza sudamericana e presidenzialista di Berlusconi, non dicano niente di fronte a quello che non si puo' non definire un colpo di stato. Simile in tutto e per tutto a quello accaduti in Algeria e in Turchia in passato, dove un'elite non eletta ha preso il potere impedendo al governo democraticamente eletto di svolgere le sue mansioni.
E questo e' quanto.
In Italia, un governo democraticamente eletto e' stato spodestato con un colpo di stato ideato dal Capo delle Forze Armate, su precisa richiesta di - e con le modalita' imposte da - potenze straniere (soprattutto Francia e Germania). Il Capo delle Forze Armate, nonche' Presidente della Repubblica, annunciando che non avrebbe mai sciolto le camere, ha poi incaricato persone mai elette a portare avanti riforme imposte da burocrati stranieri mai eletti (la famosa Bruxelles), da Governi stranieri e dai famosi mercati (altri parlerebbero di "poteri occulti). Il Parlamento si trova al momento privo dei propri poteri, ed e' costretto solo a ratificare la volonta' espressa dal Capo delle Forze Armate attraverso il suo governo fantoccio.
Questo e' quanto. Il fatto che il governo di B. fosse o meno un governo di merda, non cambia di una virgola la questione, cosi' come da me espressa. Si puo' discutere se il colpo di stato fosse o meno opportuno e auspicabile. Ma non si puo' negare ci sia stato, ed esattamente nei termini da me esposti.
La cosa interessante e' vedere come i Sinistri e i cosiddetti democratici, che sempre si sono scagliati contro la presunta tendenza sudamericana e presidenzialista di Berlusconi, non dicano niente di fronte a quello che non si puo' non definire un colpo di stato. Simile in tutto e per tutto a quello accaduti in Algeria e in Turchia in passato, dove un'elite non eletta ha preso il potere impedendo al governo democraticamente eletto di svolgere le sue mansioni.
E questo e' quanto.
02/12/11
17/11/11
16/11/11
Il miglior commento al "nuovo" Governo Monti
Si potrebbe chiedere dove siano i tanto annunciati "giovani", dove siano le tanto annunciate "donne". Ma il miglior commento alla lista dei Ministri di questo nuovo governo l'ho visto oggi su Facebook, a firma di Pigi Battista.
"Tuttavia sconcerta la repentina esclusione della Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare".
(Se non capite il riferimento, consiglio di riguardare il secondo tragico fantozzi).
"Tuttavia sconcerta la repentina esclusione della Contessa Serbelloni Mazzanti Vien dal Mare".
(Se non capite il riferimento, consiglio di riguardare il secondo tragico fantozzi).
Donne giapponesi
"La notte e' dunque essenzialmente dominio dei maschi che vi si tuffano come gatti agili, sornioni, aggressivi, coi peli elettrizzati e gli occhi lucenti di belle voglie, in cerca di compagnie; ed e' opinione unanime che, di tutte le gatte dell'universo, quelle giapponesi siano di gran lunga le piu' dolci, le piu' piacevoli, le piu' tenere. Un fatto e' indubbio: nessuna donna sa, come quella giapponese, vendersi con grazia. E per vendersi non intendo la brutalita' del sesso; voglio dire genericamente accompagnarsi all'uomo contro mercede per tenergli compagnia: puo' essere soltanto un sorriso versando il sake' nella minuscola tazza di porcellana, ma te lo porge come tu fossi l'unico, il solo, l'eterno, e lei la dolce piccola umile schiava. Molte di queste cartteristiche, le quali dal punto di vista egocentrico maschiile sono indubbiamente delle doti, vanno ormai perdendosi. Anzi un fatto: alcune donne passano dalla piu' squisita finezza alla piu' selvaggia brutalita' di modi, di voci, di gesti, di parole. Il tuffo non avviene da una tradizione (quella orientale) ad un'altra (quella d'Europa o d'America), ma dalla civilita' al nulla. E' barbarie anno zero. Fortunatamente questo fenomeno sembra piuttosto limitato. La stragrande maggioranza delle giapponesi cambia invece di vestitito, di lingua, d'acconciatura di capelli, di abitudini dietetiche, di tecnica erotica, di letture, di divertimenti, di religione, di calzature, di sottovesti, di medicine, pur mantenendo umilita', grazia, dolcezza, capacita' di comprensione e quello sguardo d'uccellino caduto ora ora dal nido che predispone l'uomo a tutto, anche ad essere perfidamente ingannato.
[...]
Le americane sono senza dubbio eccellenti mogli, delle mamme generose e sollecite prima, delle matriarche poi, a cui i figli finiscono per guardare come faro e guida nella vita, ma invano l'uomo cercherebbe in esse l'amante. Conoscere le giapponesi e trovarsi improvvisamente dinanzi alla rivelazione della donna sotto una luce ch'egli non s'immaginava neppure possibile, ecco la meravigliosa esperienza riservata all'uomo americano approdando sulle rive di quell'arcipelago. Nella giapponese egli scopriva le tenerezze piu' raffinate, scopriva l'abbandono, scopriva un animo arricchito dalla sofferenza, sensibilissimo alla poesia, desideroso di dedizione; per la prima volta in vita sua avvertiva d'essere un uomo intero, non solo mezza coppia. Certo scopriva pure delle nanovre sinuose di gatta, un linguaggio di sguardi, sospiri, suggerimenti, un'arte pericolosa di sgraffi invisibili e di tranelli talvolta odiosi; ma tutto cio' era squisitamente femminile, infondo cosi' nuovo! Poi v'era l'atteggiamento innocente e delizioso di chi non ha peccato originale nel sangue, verso le dolci volutta' della vita; si badi bene, questo non vuol dire raffinatezza erotica, al contrario, per generare quella occorre compressione d'istinti - sono molto piu' erotici infatti gli occidentali, uomini e donne, dei giapponesi - significa piuttosto una serena accettazione di quanto la vita puo' offrire di gradevole (cibi, bevande, riposo, bagno, amore, cose belle, arte) invece di carpere diem, di strappare affannatamente il sorriso al pentimento. Infine v'era l'incanto fisico: la malia d'un musetto esotico, il voluttuoso contrasto d'una pelle senza imperfezioni, ambrata, degni davvero di figlie e nipoti delle divinita' dei cieli e del mare".
Questa descrizione si riferisce alle donne giapponesi degli anni '50 del secolo scorso. Molte cose (non tutte) sono cambiate, ovviamente. Altro che Murakami e il suo deludente 1Q84. Volete leggere un libro affascinante sul Giappone, con personaggi veri, e una descrizione della vita giapponese dagli anni '30 del secolo scorso fino a dieci anni fa? Ore Giapponesi,di Fosco Maraini.
[...]
Le americane sono senza dubbio eccellenti mogli, delle mamme generose e sollecite prima, delle matriarche poi, a cui i figli finiscono per guardare come faro e guida nella vita, ma invano l'uomo cercherebbe in esse l'amante. Conoscere le giapponesi e trovarsi improvvisamente dinanzi alla rivelazione della donna sotto una luce ch'egli non s'immaginava neppure possibile, ecco la meravigliosa esperienza riservata all'uomo americano approdando sulle rive di quell'arcipelago. Nella giapponese egli scopriva le tenerezze piu' raffinate, scopriva l'abbandono, scopriva un animo arricchito dalla sofferenza, sensibilissimo alla poesia, desideroso di dedizione; per la prima volta in vita sua avvertiva d'essere un uomo intero, non solo mezza coppia. Certo scopriva pure delle nanovre sinuose di gatta, un linguaggio di sguardi, sospiri, suggerimenti, un'arte pericolosa di sgraffi invisibili e di tranelli talvolta odiosi; ma tutto cio' era squisitamente femminile, infondo cosi' nuovo! Poi v'era l'atteggiamento innocente e delizioso di chi non ha peccato originale nel sangue, verso le dolci volutta' della vita; si badi bene, questo non vuol dire raffinatezza erotica, al contrario, per generare quella occorre compressione d'istinti - sono molto piu' erotici infatti gli occidentali, uomini e donne, dei giapponesi - significa piuttosto una serena accettazione di quanto la vita puo' offrire di gradevole (cibi, bevande, riposo, bagno, amore, cose belle, arte) invece di carpere diem, di strappare affannatamente il sorriso al pentimento. Infine v'era l'incanto fisico: la malia d'un musetto esotico, il voluttuoso contrasto d'una pelle senza imperfezioni, ambrata, degni davvero di figlie e nipoti delle divinita' dei cieli e del mare".
Questa descrizione si riferisce alle donne giapponesi degli anni '50 del secolo scorso. Molte cose (non tutte) sono cambiate, ovviamente. Altro che Murakami e il suo deludente 1Q84. Volete leggere un libro affascinante sul Giappone, con personaggi veri, e una descrizione della vita giapponese dagli anni '30 del secolo scorso fino a dieci anni fa? Ore Giapponesi,di Fosco Maraini.
13/11/11
1Q84: delusione Murakami
1Q84 e' l'ultimo libro di Haruki Murakami. Pubblicato originariamente in Giappone in tre libri separati nel 2009 e 2010, e' stato osannato dai lettori e dai critici giapponesi. La prima edizione giapponese ando' esaurita nel giro di un giorno, e raggiunse il milione di copie vendute nel giro di un mese.
Dal momento che sono un grande appassionato di Murakami, avevo prenotato mesi addietro la mia bella copia della versione americana, uscita il 25 ottobre scorso. Purtroppo il libro, dopo una prima parte meravigliosa, mi ha lasciato l'amaro in bocca, e lo reputo in assoluto uno dei libri piu' deboli dell'autore. In questo post vi spiego perche'.
Prima di procedere devo fare una precisazione. A differenza del volume edito da Einaudi che trovate in questi giorni nelle librerie italiane, la versione americana che ho letto io contiene tutti e tre i volumi originari. Einaudi ha pensato bene di racchiudere solo i primi due volumi originali nel libro in vendita adesso, mentre il terzo lo pubblichera' piu' avanti. Non voglio infierire sul prezzo dei libri in Italia piu' di quanto abbia gia' fatto, ma vi faccio notare che il libro americano (copertina rigida, bellissima carta, tutti e tre i volumi) l'ho pagato 16$/11 euri. In Italia voi pagate 20 Euri un'edizione in brossura, con 2/3 della storia. Pero' quando dico queste cose sui blog letterari, autori pubblicati che passano il tempo a blaterare dei pericoli di Amazon mi trattano da barbaro e pezzente, per cui magari sbaglio io. Bonta' loro...
Le mie impressioni qui sotto si riferiscono quindi all'INTERO libro di Murakami. Ho condensato tutti gli spoiler in un paio di paragrafi, ben indicati, e scritti in rosso. Temo pero' che un po' di spoileraggio sia inevitabile per poter davvero spiegare bene il senso della mia profonda delusione. Per cui se non volete rovinarvi il gusto di essere delusi autonomamente dalla lettura del libro, smettete di leggere ora. Se invece amate il rischio andiamo avanti.
Il libro racconta la storia di due trentenni, Aoyame e Tengo. Aoyame e' un'assassina di professione che nel tempo libero insegna fitness, mentre Tengo e' un professore di matematica che nel tempo libero scrive romanzi. Per vie traverse che non sto a svelare, i due si ritrovano in lotta con una misteriosa setta religiosa, Sakigake, e contro esseri definiti nel libro originale Little People (io tradurrei con "piccoli uomini" o "ometti", dato il contesto che non spiego, ma non so Armitano che scelta abbia fatto). Allo stesso tempo, si muovono alla ricerca l'uno dell'altro. Il tutto in una Tokyo con due lune nel cielo, in un mondo parallelo al 1984 nel quale la storia comincia, e che Aoyame definisce 1Q84, dove Q sta per Question mark, punto di domanda.
La prima parte del libro, fin dalle primissime pagine, e' davvero molto bella, ed e' difficile non rimanere incollati al testo. Il senso di mistero, di un qualcosa che sta per accadere ma che e' difficile da spiegare, caratteristico di moltissimi libri di Murakami, si avverte subito. Ma, specialmente da meta' in poi, il libro finisce per perdersi in un lungo ripetersi di cliche' visti e rivisti, con una storia che stenta a procedere, con personaggi pronti ad accettare i fatti piu' incredibili senza battere d'occhio. E si arriva alla fine del libro, dopo quasi 1000 pagine, con la netta impressione di aver buttato via del danaro.
Il New York Times - al quale il libro non e' piaciuto per niente, e che ha addirittura dedicato due articoli molto duri nei confronti del testo - dice che 1Q84 e' un libro nel quale non accade nulla, e alla fine del quale si arriva sfiniti, e ci si sente un po' presi in giro (l'altro articolo del NYT e' questo). Sono pienamente d'accordo. L'impressione che ho avuto e' di un Murakami quasi manieristico, un Murakami che cercava di scrivere un libro alla Murakami senza avere davvero una storia da raccontare. In quasi tutti i libri di Murakami, il non spiegato, il sottinteso, e' a volte piu' importante dei pochi particolari chiariti. Ma se in altri casi i silenzi, la mancanza di spiegazione servivano proprio a plasmare la storia, in questo caso pare siano solo un artificio di stile per non svelare che in fondo in fondo non c'e' nulla da svelare.
Leggendolo mi sono ricordato del mio amico Pablo, uno spagnolo all'apparenza tenebroso, e che un giorno mi confido': io quando sto zitto, e' perche' non ho nulla da dire, ma le donne italiane invece pensano che io nasconda chissa' quale segreto nella mia anima e vogliono scoparmi per quello. Ecco, preciso. Questo libro e' il mio amico Pablo.
L'unico messaggio di fondo che e' possibile rintracciare nel testo e' che il male e il bene non non sono mai
chiari e netti, e che hanno bisogno l'uno dell'altro come la luce dell'ombra. (Grazie al cazzo, direi io). Ma il messaggio in questo caso e' particolarmente pericoloso, soprattutto perche' si sta parlando nel libro di stupri di bambine di dieci anni...
Ora, non e' che un libro debba per forza essere pieno d'azione o di messaggi importanti per essere un buon libro. Pero' un libro dove 1) non succede quasi nulla e 2) non c'e' un messaggio di fondo e' un libro deludente. Per dire: nel Deserto dei Tartari si potrebbe dire che "non succede niente", pero' un messaggio di fondo c'e'. E lo stesso si potrebbe dire per Norwegian Wood, che per me rimane il capolavoro di Murakami. Qui invece non c'e' niente.
Sono molti i problemi di 1Q84. In primo luogo i personaggi, che sembrano l'ennesima ripetizione stanca dei mille personaggi apparsi in precedenza nei libri di Murakami. Il trentenne che si ritrova un po' fallito, dopo un'infanzia di promesse? C'e'. La donna misteriosa che scompare? C'e'. La donna risoluta, al quale i personaggi maschili finiranno per aggrapparsi? Presente. L'animale parlante o che comunque e' portatore di chissa' quali messaggi nascosti? C'e' anche lui. Il personaggio positivo omosessuale? Presente. Il fantasma? Poteva mai mancare? Non siamo ai livelli di ripetizione della tipologia dei personaggi dei libri di Andrea de Carlo di cui avevo parlato in questo post (che resta uno dei piu' letti del blog) ma non ne siamo lontani, purtroppo.
La sola differenza di questi personaggi rispetto al passato e' che Murakami li fa trombare come conigli, descrivendo nei minimi particolari dimensioni e forma del pene, delle tette, delle vagine, anche e soprattutto quando parla di minorenni. Sembra un D'Annunzio invecchiato in piena crisi priapica. E' un libro per Berlusconi questo.
I personaggi non sono solo stereotipati al massimo, ma hanno anche un comportamento difficilmente credibile. Vedono una seconda luna su nel cielo? Oh be', chissa' cos'e', ma insomma, la realta' e' quella che e'. Come come, scusa, Murakami? Magari un po' di lavoro in piu' per convincermi che si', la seconda luna in cielo e' terribile, e Aoyame (e non solo lei) fa un po' di fatica ad accettarla no, eh? Amici e conoscenti che spariscono? O be', cose che capitano. Un'assassina di professione, attentissima ad evitare ogni legame che possa crearle problemi, ma che fa amicizia con una poliziotta per andare a fare sesso di gruppo? Come no. Tutti i giorni, a Muraka'!
No. Decisamente no.
Si ha poi la netta impressione che Murakami abbia sofferto della sindrome di Lost, il serial televisivo finito lasciando mille misteri insoluti.
SPOILER
Fin dalle prime pagine del libro, Murakami ci mostra un Tengo ossessionato dalla sparizione della madre. Per 2/3 buoni del libro, questa sparizione sara' menzionata e dibattuta in lungo e in largo, creando nel lettore l'impressione che sia un elemento importante del puzzle che faticosamente Murakami sta mettendo in piedi. Poi piu' nulla. Non se ne fa piu' cenno fino quasi alle ultime pagine, quando in due righe un personaggio minore ci svela il mistero. Mistero senz'alcuna influenza sulla storia. E qui uno s'incazza. Perche' o questa sparizione della madre era importante, e allora hai fatto bene a scardinarci i coglioni per 700 pagine, ricordandocela ogni due pagine; oppure non era importante, e hai fatto bene a risolverla in due righe, con un personaggio minore. Ma o l'una o l'altra. Le due cose insieme non funzionano, caro il mio Murakami.
FINE SPOILER
Un ulteriore problema e' dato dal bisogno che Murakami sente di descrivere ogni cosa che i suoi personaggi vedono o indossano o toccano nei minimi dettagli. Questo accade in tutti i libri di Murakami: il maglione che indossa X non e' blu, ma e' "un maglione blu, dall'aria trasandata, liso in piu' punti, di una lana prodotta con pecore irlandesi allevate in pascoli biologici, e che al tatto sembra quasi seta". Quest'approccio non funziona in 1Q84, che e' gravato da mille ripetizioni. Posso accettare una volta la descrizione del maglione, ma non posso accettare di ritrovarmela ogni cento pagine. Ho capito com'e' il maglione, non devi ripetermelo ogni volta che entra in gioco. Purtroppo invece - forse per la natura del romanzo originariamente pubblicato in tre volumi - le ripetizioni abbondano, e appesantiscono un libro che gia' fa fatica ad avanzare.
E poi veniamo al problema finale. Io non ho niente contro i libri di mille pagine, anzi. Ma ho molto contro i libri che nonostante le mille pagine, lasciano il lettore senza una risposta che sia una. E badate che non si tratta di lasciare libero il lettore d'interpretare che cosa succeda, stile finale del film Inception. Qui si tratta di lasciare il lettore senza una risposta che sia una. Questa per me e' un'assoluta mancanza di rispetto nei confronti di persone che hanno speso dei soldi per comprare il tuo libro, caro autore. Esempi? Quanti ne volete...
SPOILER
Chi cazzo sono i Little People? Possibile che non bastino 1000 pagine a darci almeno un accenno? E in cosa consiste la loro grande e presunta saggezza, se l'unica cosa che dicono in tutto il libro e' "ho ho", esattamente come un Babbo Natale qualunque? A che cazzo servono le Air chrysalis? Perche' vengono fatte? Perche' a volte contengono una cosa, a volte un'altra? Chi e' - o meglio cos'e' - Fuka-Eri? Ci viene detto che risponde a forze opposte ai Little People...di grazia, quali sono queste forze? Cosa o chi sono? Cosa cazzo sono i Dohta e i Maza? Perche' me li tiri in mezzo a meta' libro, e poi non me li spieghi? Come mai Sakigake cambia idea all'improvviso su Aoyame, ed e' disposta a lasciarla andare?
Ho reso l'idea della mia incazzatura?
Tutto questo non vuol dire che 1Q84 non abbia dei passaggi meravigliosi. L'incontro e il colloquio tra Aoyame e Leader e' da rileggere mille volte. E il libro e' anche molto interessante dal punto di vista antropologico, perche' spiega molto della mentalita' del giapponese contemporaneo. Ma questo non basta a salvare un libro come questo.
Ora ho il nuovo King e il nuovo Craig Thomspon per le mani. Spero non mi deludano come questo.
Voto: 5/10
Dal momento che sono un grande appassionato di Murakami, avevo prenotato mesi addietro la mia bella copia della versione americana, uscita il 25 ottobre scorso. Purtroppo il libro, dopo una prima parte meravigliosa, mi ha lasciato l'amaro in bocca, e lo reputo in assoluto uno dei libri piu' deboli dell'autore. In questo post vi spiego perche'.
Prima di procedere devo fare una precisazione. A differenza del volume edito da Einaudi che trovate in questi giorni nelle librerie italiane, la versione americana che ho letto io contiene tutti e tre i volumi originari. Einaudi ha pensato bene di racchiudere solo i primi due volumi originali nel libro in vendita adesso, mentre il terzo lo pubblichera' piu' avanti. Non voglio infierire sul prezzo dei libri in Italia piu' di quanto abbia gia' fatto, ma vi faccio notare che il libro americano (copertina rigida, bellissima carta, tutti e tre i volumi) l'ho pagato 16$/11 euri. In Italia voi pagate 20 Euri un'edizione in brossura, con 2/3 della storia. Pero' quando dico queste cose sui blog letterari, autori pubblicati che passano il tempo a blaterare dei pericoli di Amazon mi trattano da barbaro e pezzente, per cui magari sbaglio io. Bonta' loro...
Le mie impressioni qui sotto si riferiscono quindi all'INTERO libro di Murakami. Ho condensato tutti gli spoiler in un paio di paragrafi, ben indicati, e scritti in rosso. Temo pero' che un po' di spoileraggio sia inevitabile per poter davvero spiegare bene il senso della mia profonda delusione. Per cui se non volete rovinarvi il gusto di essere delusi autonomamente dalla lettura del libro, smettete di leggere ora. Se invece amate il rischio andiamo avanti.
Il libro racconta la storia di due trentenni, Aoyame e Tengo. Aoyame e' un'assassina di professione che nel tempo libero insegna fitness, mentre Tengo e' un professore di matematica che nel tempo libero scrive romanzi. Per vie traverse che non sto a svelare, i due si ritrovano in lotta con una misteriosa setta religiosa, Sakigake, e contro esseri definiti nel libro originale Little People (io tradurrei con "piccoli uomini" o "ometti", dato il contesto che non spiego, ma non so Armitano che scelta abbia fatto). Allo stesso tempo, si muovono alla ricerca l'uno dell'altro. Il tutto in una Tokyo con due lune nel cielo, in un mondo parallelo al 1984 nel quale la storia comincia, e che Aoyame definisce 1Q84, dove Q sta per Question mark, punto di domanda.
La prima parte del libro, fin dalle primissime pagine, e' davvero molto bella, ed e' difficile non rimanere incollati al testo. Il senso di mistero, di un qualcosa che sta per accadere ma che e' difficile da spiegare, caratteristico di moltissimi libri di Murakami, si avverte subito. Ma, specialmente da meta' in poi, il libro finisce per perdersi in un lungo ripetersi di cliche' visti e rivisti, con una storia che stenta a procedere, con personaggi pronti ad accettare i fatti piu' incredibili senza battere d'occhio. E si arriva alla fine del libro, dopo quasi 1000 pagine, con la netta impressione di aver buttato via del danaro.
Il New York Times - al quale il libro non e' piaciuto per niente, e che ha addirittura dedicato due articoli molto duri nei confronti del testo - dice che 1Q84 e' un libro nel quale non accade nulla, e alla fine del quale si arriva sfiniti, e ci si sente un po' presi in giro (l'altro articolo del NYT e' questo). Sono pienamente d'accordo. L'impressione che ho avuto e' di un Murakami quasi manieristico, un Murakami che cercava di scrivere un libro alla Murakami senza avere davvero una storia da raccontare. In quasi tutti i libri di Murakami, il non spiegato, il sottinteso, e' a volte piu' importante dei pochi particolari chiariti. Ma se in altri casi i silenzi, la mancanza di spiegazione servivano proprio a plasmare la storia, in questo caso pare siano solo un artificio di stile per non svelare che in fondo in fondo non c'e' nulla da svelare.
Leggendolo mi sono ricordato del mio amico Pablo, uno spagnolo all'apparenza tenebroso, e che un giorno mi confido': io quando sto zitto, e' perche' non ho nulla da dire, ma le donne italiane invece pensano che io nasconda chissa' quale segreto nella mia anima e vogliono scoparmi per quello. Ecco, preciso. Questo libro e' il mio amico Pablo.
L'unico messaggio di fondo che e' possibile rintracciare nel testo e' che il male e il bene non non sono mai
chiari e netti, e che hanno bisogno l'uno dell'altro come la luce dell'ombra. (Grazie al cazzo, direi io). Ma il messaggio in questo caso e' particolarmente pericoloso, soprattutto perche' si sta parlando nel libro di stupri di bambine di dieci anni...
Ora, non e' che un libro debba per forza essere pieno d'azione o di messaggi importanti per essere un buon libro. Pero' un libro dove 1) non succede quasi nulla e 2) non c'e' un messaggio di fondo e' un libro deludente. Per dire: nel Deserto dei Tartari si potrebbe dire che "non succede niente", pero' un messaggio di fondo c'e'. E lo stesso si potrebbe dire per Norwegian Wood, che per me rimane il capolavoro di Murakami. Qui invece non c'e' niente.
Sono molti i problemi di 1Q84. In primo luogo i personaggi, che sembrano l'ennesima ripetizione stanca dei mille personaggi apparsi in precedenza nei libri di Murakami. Il trentenne che si ritrova un po' fallito, dopo un'infanzia di promesse? C'e'. La donna misteriosa che scompare? C'e'. La donna risoluta, al quale i personaggi maschili finiranno per aggrapparsi? Presente. L'animale parlante o che comunque e' portatore di chissa' quali messaggi nascosti? C'e' anche lui. Il personaggio positivo omosessuale? Presente. Il fantasma? Poteva mai mancare? Non siamo ai livelli di ripetizione della tipologia dei personaggi dei libri di Andrea de Carlo di cui avevo parlato in questo post (che resta uno dei piu' letti del blog) ma non ne siamo lontani, purtroppo.
La sola differenza di questi personaggi rispetto al passato e' che Murakami li fa trombare come conigli, descrivendo nei minimi particolari dimensioni e forma del pene, delle tette, delle vagine, anche e soprattutto quando parla di minorenni. Sembra un D'Annunzio invecchiato in piena crisi priapica. E' un libro per Berlusconi questo.
I personaggi non sono solo stereotipati al massimo, ma hanno anche un comportamento difficilmente credibile. Vedono una seconda luna su nel cielo? Oh be', chissa' cos'e', ma insomma, la realta' e' quella che e'. Come come, scusa, Murakami? Magari un po' di lavoro in piu' per convincermi che si', la seconda luna in cielo e' terribile, e Aoyame (e non solo lei) fa un po' di fatica ad accettarla no, eh? Amici e conoscenti che spariscono? O be', cose che capitano. Un'assassina di professione, attentissima ad evitare ogni legame che possa crearle problemi, ma che fa amicizia con una poliziotta per andare a fare sesso di gruppo? Come no. Tutti i giorni, a Muraka'!
No. Decisamente no.
Si ha poi la netta impressione che Murakami abbia sofferto della sindrome di Lost, il serial televisivo finito lasciando mille misteri insoluti.
SPOILER
Fin dalle prime pagine del libro, Murakami ci mostra un Tengo ossessionato dalla sparizione della madre. Per 2/3 buoni del libro, questa sparizione sara' menzionata e dibattuta in lungo e in largo, creando nel lettore l'impressione che sia un elemento importante del puzzle che faticosamente Murakami sta mettendo in piedi. Poi piu' nulla. Non se ne fa piu' cenno fino quasi alle ultime pagine, quando in due righe un personaggio minore ci svela il mistero. Mistero senz'alcuna influenza sulla storia. E qui uno s'incazza. Perche' o questa sparizione della madre era importante, e allora hai fatto bene a scardinarci i coglioni per 700 pagine, ricordandocela ogni due pagine; oppure non era importante, e hai fatto bene a risolverla in due righe, con un personaggio minore. Ma o l'una o l'altra. Le due cose insieme non funzionano, caro il mio Murakami.
FINE SPOILER
Un ulteriore problema e' dato dal bisogno che Murakami sente di descrivere ogni cosa che i suoi personaggi vedono o indossano o toccano nei minimi dettagli. Questo accade in tutti i libri di Murakami: il maglione che indossa X non e' blu, ma e' "un maglione blu, dall'aria trasandata, liso in piu' punti, di una lana prodotta con pecore irlandesi allevate in pascoli biologici, e che al tatto sembra quasi seta". Quest'approccio non funziona in 1Q84, che e' gravato da mille ripetizioni. Posso accettare una volta la descrizione del maglione, ma non posso accettare di ritrovarmela ogni cento pagine. Ho capito com'e' il maglione, non devi ripetermelo ogni volta che entra in gioco. Purtroppo invece - forse per la natura del romanzo originariamente pubblicato in tre volumi - le ripetizioni abbondano, e appesantiscono un libro che gia' fa fatica ad avanzare.
E poi veniamo al problema finale. Io non ho niente contro i libri di mille pagine, anzi. Ma ho molto contro i libri che nonostante le mille pagine, lasciano il lettore senza una risposta che sia una. E badate che non si tratta di lasciare libero il lettore d'interpretare che cosa succeda, stile finale del film Inception. Qui si tratta di lasciare il lettore senza una risposta che sia una. Questa per me e' un'assoluta mancanza di rispetto nei confronti di persone che hanno speso dei soldi per comprare il tuo libro, caro autore. Esempi? Quanti ne volete...
SPOILER
Chi cazzo sono i Little People? Possibile che non bastino 1000 pagine a darci almeno un accenno? E in cosa consiste la loro grande e presunta saggezza, se l'unica cosa che dicono in tutto il libro e' "ho ho", esattamente come un Babbo Natale qualunque? A che cazzo servono le Air chrysalis? Perche' vengono fatte? Perche' a volte contengono una cosa, a volte un'altra? Chi e' - o meglio cos'e' - Fuka-Eri? Ci viene detto che risponde a forze opposte ai Little People...di grazia, quali sono queste forze? Cosa o chi sono? Cosa cazzo sono i Dohta e i Maza? Perche' me li tiri in mezzo a meta' libro, e poi non me li spieghi? Come mai Sakigake cambia idea all'improvviso su Aoyame, ed e' disposta a lasciarla andare?
Ho reso l'idea della mia incazzatura?
Tutto questo non vuol dire che 1Q84 non abbia dei passaggi meravigliosi. L'incontro e il colloquio tra Aoyame e Leader e' da rileggere mille volte. E il libro e' anche molto interessante dal punto di vista antropologico, perche' spiega molto della mentalita' del giapponese contemporaneo. Ma questo non basta a salvare un libro come questo.
Ora ho il nuovo King e il nuovo Craig Thomspon per le mani. Spero non mi deludano come questo.
Voto: 5/10
11/11/11
Friday Pin-up / 19 - versione palindroma
Anche questa pin-up e' palindroma: nel senso che come la rigiri la rigiri, mi viene sempre voglia di tromballa.
10/11/11
MotE
Mentre e' in corso il salone motociclistico di Milano, l'Eicma, appaiono le prime immagini delle moto che saranno presentate al salone internazionale di Tokyo a Dicembre. E io mi sono innamorato di questa Yamaha Ryoku, da 250cc.
Dell'Eicma invece, la moto che mi ha colpito di piu' e' questa Moab della Husqvarna, marchio svedese ora in mano a BMW. Il fanale anteriore e' da urlo, ma anche tutto il resto e' proprio bello.
Poi invece ho trovato un video della mia piccolina, ma vestita di bianco. E devo dire che anche in bianco e' proprio bella. Ma in nero, versione Honey Badger, e' molto meno paciosa...
Harley-Davidson XR 1200X from Johanes Duarte on Vimeo.
Dell'Eicma invece, la moto che mi ha colpito di piu' e' questa Moab della Husqvarna, marchio svedese ora in mano a BMW. Il fanale anteriore e' da urlo, ma anche tutto il resto e' proprio bello.
Poi invece ho trovato un video della mia piccolina, ma vestita di bianco. E devo dire che anche in bianco e' proprio bella. Ma in nero, versione Honey Badger, e' molto meno paciosa...
Harley-Davidson XR 1200X from Johanes Duarte on Vimeo.
09/11/11
Cerrrrto, come no?
Io ho pensato esattamente la stessa cosa quando ho sentito dell'idea di far comprare il debito pubblico dagli italiani. Via Makkox.
07/11/11
Napoli, Italia, anno del Signore 2011
Riprendo da Desperate but not serious. Non ho niente da aggiungere.
Video qui. (ho dovuto togliere il video perche' partiva in automatico non appena uno arrivava sulla pagine del blog, e francamente mi scassava i maroni.
Video qui. (ho dovuto togliere il video perche' partiva in automatico non appena uno arrivava sulla pagine del blog, e francamente mi scassava i maroni.
04/11/11
Friday Pin-up/18 - speciale Novembre
Dopo Halloween, viene il giorno dei morti. Celebriamo anche quello. Le foto sono prese da 666 photography, una fotografa texana famosa nel mondo delle pin up.
31/10/11
E' meglio al vento
It's better in the wind e' un libro fotografico, e adesso un film, di Scott G. Toepfer, fotografo californiano. Al centro di tutto, le moto, o meglio, le sensazioni che il viaggio in moto sa dare. Se avete dieci minuti guardatelo, cosi' capite perche' anche i cani ridono quando possono mettere il muso fuori dal finestrino della macchina.
Buona visione.
It's Better In The Wind - Short Film from Scott Toepfer on Vimeo.
Via Pipeburn.
Buona visione.
It's Better In The Wind - Short Film from Scott Toepfer on Vimeo.
Via Pipeburn.
Il grande cocomero da mettere nel culo al traduttore italiano
Ogni anno Linus cerca di capire quale sia il campo di zucche che The Great Pumpkin, la grande zucca, scegliera' per apparire. Cosi' facendo, non partecipa mai al rituale dolcetto e scherzetto, come invece fanno tutti gli altri personaggi dei Peanuts. Linus e' una sorta di piccolo Giovanni Drogo insomma.
Io pero' vorrei conoscere il traduttore italiano che decise di tradurre Pumpkin in Cocomero, lasciando, beninteso, i disegni con le zucche. Cosi' in italiano abbiamo il Grande Cocomero (watermelon). Si', mi piacerebbe conoscerlo, e magari, proprio per Halloween, infilargli un Grande Cocomero su per il culo. O magari una zucca, a scelta sua.
Io pero' vorrei conoscere il traduttore italiano che decise di tradurre Pumpkin in Cocomero, lasciando, beninteso, i disegni con le zucche. Cosi' in italiano abbiamo il Grande Cocomero (watermelon). Si', mi piacerebbe conoscerlo, e magari, proprio per Halloween, infilargli un Grande Cocomero su per il culo. O magari una zucca, a scelta sua.
Secondo i traduttori italiani questi sono cocomeri. |
27/10/11
Friday Pin-up 17 - Edizione speciale Halloween
Halloween e' ormai arrivato (e anzi, sull'argomento, consiglio Halloween, nei giorni che i morti ritornano un libro di Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi, che spiega come Halloween in Italia non sia una festa meramente importata dal mondo anglosassone negli ultimi 10 anni, ma una ripresa di tradizioni che esistono in parecchie regioni italiane da secoli). Sulle origini di Halloween e sulla sua importanza in America avevo gia' scritto questo post nel 2009: non e' cambiato niente, quindi se volete sapere di Halloween, rileggetelo.
Pero' oggi e' venerdi', e quindi si parla di topa. Anzi, non se ne parla nemmeno, la si guarda.
C'e' un termine coniato di recente per indicare il nuovo fenomeno per cui le ragazze (ma anche le donne non piu' ragazze) per Halloween non si vestono piu' con costumi paurosi, ma da troie. Il termine e' "slutoween" (slut vuol dire troia). Ricordo ancora con mestizia (per non aver potuto provare a trombarla, causa presenza di mia moglie) una nera che a una festa di Halloween indossava solo un tanga piumato bianco e due copri capezzoli piumati anch'essi. Non so da cosa fosse vestita, ma di sicuro mi fece paura il fatto di avere le mani legate. E ricordo con ancora piu' tristezza, sempre alla stessa festa, la bionda con due tette da competizione e una minigonna molto mini, che mi salto' in collo ubriaca, stringendomi tra la gambe, e gridandomi sei Gesu'? Sei Gesu'? Salvami con la tua spada (Avevo la barba lunga ed ero vestito da Obi Wan Kenobi, con la spada di Guerre stellari, ma nei fumi dell'alcohol la tizia mi aveva preso per Gesu' con una spada. Credo. Ma non potei non pensare alla mitica spada de foco di un Sacco Bello.).
Beata giovinezza che se ne va.
Proprio in onore a slutoween, vi propongo una serie di foto di pin up (tutte d'epoca, tranne la prima, e alcune "di carta") interamente dedicata a Halloween.
Pero' oggi e' venerdi', e quindi si parla di topa. Anzi, non se ne parla nemmeno, la si guarda.
C'e' un termine coniato di recente per indicare il nuovo fenomeno per cui le ragazze (ma anche le donne non piu' ragazze) per Halloween non si vestono piu' con costumi paurosi, ma da troie. Il termine e' "slutoween" (slut vuol dire troia). Ricordo ancora con mestizia (per non aver potuto provare a trombarla, causa presenza di mia moglie) una nera che a una festa di Halloween indossava solo un tanga piumato bianco e due copri capezzoli piumati anch'essi. Non so da cosa fosse vestita, ma di sicuro mi fece paura il fatto di avere le mani legate. E ricordo con ancora piu' tristezza, sempre alla stessa festa, la bionda con due tette da competizione e una minigonna molto mini, che mi salto' in collo ubriaca, stringendomi tra la gambe, e gridandomi sei Gesu'? Sei Gesu'? Salvami con la tua spada (Avevo la barba lunga ed ero vestito da Obi Wan Kenobi, con la spada di Guerre stellari, ma nei fumi dell'alcohol la tizia mi aveva preso per Gesu' con una spada. Credo. Ma non potei non pensare alla mitica spada de foco di un Sacco Bello.).
Beata giovinezza che se ne va.
Proprio in onore a slutoween, vi propongo una serie di foto di pin up (tutte d'epoca, tranne la prima, e alcune "di carta") interamente dedicata a Halloween.
25/10/11
Quasi alla fine
23/10/11
Confronto (impietoso) dei prezzi di alcuni libri
Ritorno ancora una volta sul prezzo dei libri in Italia,dopo averne gia' parlato a lungo qui e piu' brevemente qui. L'Italia e' l'unico paese al mondo nel quale esiste una legge che impone uno sconto massimo sui libri, una sorta di calmiere al contrario (legge voluta - ricordiamocelo sempre - dal deputato diessino Levi). Secondo i cani bastardi editori, politici, e scrittori, questo servirebbe a proteggere le piccole librerie e, per strane alchimie note solo a lorsignori, a far leggere di piu'.
Io siccome sono scemo evidentemente, ho fatto una cosa molto semplice. Ho preso tre libri ai primi posti delle classifiche di vendita (o molto attesi) sia in Italia sia negli Stati Uniti, e ho confrontato i prezzi praticati su Amazon.com e su Amazon.it. Ho scelto libri di categorie diverse: uno di cucina, un romanzo fantasy, la nuova biografia del Guru Jobs. Ma voi potete ripetere l'esercizio con molti altri titoli, ovviamente.
Questi i risultati (in calce al post ho allegato le foto delle schermate dei libri americani e italiani come prova):
Io siccome sono scemo evidentemente, ho fatto una cosa molto semplice. Ho preso tre libri ai primi posti delle classifiche di vendita (o molto attesi) sia in Italia sia negli Stati Uniti, e ho confrontato i prezzi praticati su Amazon.com e su Amazon.it. Ho scelto libri di categorie diverse: uno di cucina, un romanzo fantasy, la nuova biografia del Guru Jobs. Ma voi potete ripetere l'esercizio con molti altri titoli, ovviamente.
Questi i risultati (in calce al post ho allegato le foto delle schermate dei libri americani e italiani come prova):
- Lo stesso libro di cucina di Jamie Oliver costa in America l'equivalente di 16 Euri, con uno sconto sul prezzo di copertina del 35%. In Italia costa 24.65 Euri, grazie all'imposizione dello sconto massimo del 15%. Il libro costa in italia il 34% in piu'.
- La biografia del guru Steve Jobs, appena uscita, costa in America l'equivalente di 13 Euri, con uno sconto del 49% sul prezzo di copertina. In Italia costa 17 Euri, grazie all'imposizione dello sconto massimo del 15% imposta dalla Legge del diessino Levi. Non solo: l'edizione italiana e' addirittura in brossura, cioe' un tascabilone incollato con copertitna morbida, mentre la versione americana e' rilegata con copertina rigida. Questa dei libri in brossura fatti pagare in Italia come libri rilegati e' un mio vecchio cruccio. Ma evidentemente sono scemo io.
- Inheritance, di Christooher Paolini, costa in America l'equivalente di 10 Euri, con uno sconto del 50% sul prezzo di copertina. In Italia costa 18 euri, l'80% in piu' rispetto alla versione americana. E anche questa e' in brossura, e non rilegata con copertina rigida come il libro americano.
Con questo auguro buona pirateria di libri italiani a tutti.
20/10/11
Friday Pin-up/16
Halloween si avvicina, e con esso - si sa - anche gli spiriti cattivi: questo pero' non pare cosi' malaccio...
13/10/11
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