26/06/11

Studio GEAR sull'efficacia dell'abbigliamento motociclistico in caso d'incidente

Qui in America l'abbigliamento tecnico da moto e' quasi sconosciuto. Al massimo un giacchettaccio di pelle (che comunque puo' proteggere nel caso di scivolate), e basta. Quante volte qui vedo furboni in canottiera e pantaloni corti sulle loro Harley, senza casco.. Ma quante volte ho anche visto in Italia motociclisti o scooteristi a torso nudo d'estate...Basta una scivolata e non oso immaginare cosa possa succedere alla loro pelle al contatto con l'asfalto, anche solo a 20 km/h (e molto raramente si va a 20 km/h...)

Incidente, scultura di Duane Hanson, 1967. Da qui.
A conferma delle mie convinzioni, la settimana scorsa l'Universita' di Sidney in Australia e il Georgia Institute for International Health hanno pubblicato i risultati dello Studio GEAR sull'efficacia protettiva dell'abbigliamento tecnico motociclistico nel caso d'incidenti. A detta dei promotori, questo sarebbe il primo studio di questo tipo. Non so se sia vero, ma personalmente non ricordo di aver letto dati precisi come questi in passato.
Era da tanto che non mi occupavo di prodotti motociclistici, e la rubrica motoconsumatore languiva. Siccome non ho visto articoli o post in italiano che riportassero i risultati di questo studio, ve li riporto io.

Studio GEAR: obiettivi e modalita'
L'obiettivo dello studio GEAR, diretto dalla dott.ssa Liz de Rome, era di verificare se, e in che misura, indossare abbigliamento tecnico - e in particolar modo quello con protezioni rigide o semirigide su spalle, gomiti, mani e ginocchia - diminuisca le probabilita' che il motociclista si faccia male in modo grave. Non si parla di casco, perche' l'efficacia del casco e' gia' stata ampiamente dimostrata (anche se qui in Illinois da questo orecchio non ci sentono...)

Lo studio e' stato effettuato su un periodo di 12 mesi, durante i quali la Dott.ssa de Rome ha contattato il maggior numero possibile di motociclisti o scooteristi coinvolti in un incidente, per capire se 1) fossero rimasti feriti; 2) indossassero abbigliamento motociclistico; 3) indossassero anche protezioni. E' importante sottolineare che lo studio e' stato condotto su 12 mesi: come sappiamo bene tutti, anche il sostenitore piu' convinto dell'uso dell'abbigliamento tecnico puo' cedere al richiamo del pantalone corto o della maglietta per andare al mare o dal giornalaio sotto casa...Si sono presi in considerazione anche fattori come la velocita' alla quale l'incidente e' avvenuto, l'eta' del motociclista, gli ostacoli contro i quali si e' eventualmente sbattuto.

Studio Gear: i risultati
I risultati dello studio sono abbastanza in linea con le aspettative, anche se ci sono un paio di sorprese.
  • I motociclisti che in caso d'incidente indossano abbigliamento tecnico di qualsiasi tipo (con o senza protezioni) hanno MENO probabilita' di finire all'ospedale rispetto a chi NON indossa abbigliamento tecnico. Nessuna sorpresa qui.
  • I motociclisti che indossano abbigliamento con protezioni hanno probabilita' estremamente basse di riportare ferite alle parti del corpo protette. Esempi:
    • Il motociclista con un giubbotto con protezioni ha il 23% di probabilita' in meno di riportare una ferita, rispetto al motociclista senza giubbotto, e il 63% di probabilita' in meno di avere ferite aperte (tagli, sbucciature).
    • Chi indossa guanti con protezioni ha il 45% di probabilita' in meno di riportare una ferita alle mani rispetto a chi non indossa guanti, e il 73% di probabilita' in meno di avere ferite aperte. 
    • Chi indossa pantaloni con protezioni al ginocchio ha il 39% di probabilita' in meno di riportare una ferita, e il 91% di probabilita' in meno di avere ferite aperte alle gambe.
  • I dati riguardanti l'uso degli stivali da moto sono molto interessanti: 
    • Chi indossa stivali da moto ha il 45% di probabilita' in meno di riportare ferite ai piedi e alle caviglie rispetto a quelli che usano scarpe normali che NON sono stivali. La cosa interessante e' che chi indossa qualsiasi tipo di stivale, da moto o non, ha il 53% di probabilita' in meno di avere danni ai piedi rispetto a chi indossa scarpe da tennis o scarpe "normali". Pensateci la prossima volta che vi mettete le vostre Nike per andare al mare. 
  • Niente sembra suggerire che le protezioni possano ridurre il rischio di fratture, purtroppo.
  • Cattivissime notizie riguardo la qualita' dell'abbigliamento tecnico: il 29% dei giacchetti, il 28% dei pantaloni, e il 25% dei guanti tecnici coinvolti in incidenti non ha funzionato come si deve. Il che indica che c'e' parecchio bisogno di controllo di qualita'...
In calce a questo post c'e' un video, in inglese, nel quale la Dott.ssa Liz de Rome spiega le modalita' e i risultati dello studio. E qui sotto vi metto anche i link alle mie vecchie comparative di varie categorie di prodotti motociclistici...nel caso vi sia venuta voglia di comprare qualcosa...

17 commenti:

FB ha detto...

.......Devo dire che quando passo intutato e vedo quelli in maniche corte.....li invidio un po', ma moooooolto raramente mi metto in sella, come dico io, "nudo"!
Dopo aver "raccolto" un amico intero, poi, sempre meno! E soprattutto dopo aver raccolto questo amico con una costola "nel polmone", ho comprato anche la spina!!!!! Sacrosanto post, Doemonio! Dovrebbero rendere obbligatorio un certo tipo di abbigliamento oltre che al casco e obbligatorio alle aziende un minimo di "tenuta" del vestiario o magari la fibra di carbonio per i caschi!!!

Demonio Pellegrino ha detto...

Io pur usando nel 99% tutto il materiale tecnico possibile, sono contrario all'obbligatorieta' per legge. E' un po' come il fumo: tutti sanno che fa male: vuoi fumare? Bene, paghi piu' tasse (attraverso il prezzo delle sigarette). Stessa cosa qui: tutti sanno che fa bene metterle, per cui introduciamo agevolazioni fiscali per chi le compra (via l'IVA) e introduciamo dei premi di assicurazione.

Sono contrario allo stato-mamma che impone comportamenti etici per legge.

Francesco A ha detto...

particolarmente interessante il dato sull'uso di "qualsiasi tipo di stivale", anche considerando il costo degli stivali da moto...
sul fatto obbligatorio o no, non so se ti riferisci agli USA o in generale, ma nei paesi con servizio pubblico, uno che si rompe la gamba (o si spezza la schiena) costa alla collettivita' in termini di ASL, pensioni invalidita',....
A mio avviso, quindi, un minimo di protezioni deve essere considerato obbligatorio; questo lo dico anche se mi scoccerebbe enormemente dover usare il guscio quando esco la sera. E, come sai, sono uno che a fare le girate e' sempre intutato...

Demonio Pellegrino ha detto...

No, sono molto in disaccordo con quello dici. Se passasse il tuo argomento - e cioe' che lo Stato deve proibire un comportamento come il non portare protezioni perche' puo' avere costi sulla collettivita' - si apre la porta a una deriva MOLTO pericolosa: perche' non proibire i cibi grassi allora? E' chiaro che gli obesi o i diabetici impongono costi alla societa'. Ma allora proibiamo anche l'alcool e il fumo, del tutto: e' evidente che i cirrosi epatici e gli alcolizzati e chi fuma possono pesare sulle casse della collettivita'. E poi: perche' non proibire l'andare in moto in pista? Alla fine se cadi e ti fai male, pur con le protezioni, sei un bel costo per lo Stato se mi diventi paraplegico.

No. Io direi proprio che e' meglio di no.

Incidentalmente - ma questo e' irrilevante - anche la raccomandazione dello studio di cui parlavo e' di non introdurre un obbligo di avere abbigliamento tecnico, perche' dice che non esiste una definizione di cosa sia, e sarebbe impossibile da controllare. Lo studio pero' raccomanda un rafforzamento della legislazione sulla sicurezza del prodotto: se compri un giubbotto tecnico, DEVE funzionare.

Francesco A ha detto...

beh, cinicamente (eheheheh :) ) non ho notato il fatto che a mio avviso lo Stato, in una certa misura, si debba preoccupare della salute dei cittadini (cinture di sicurezza, ad esempio) ed proibire/inibire comportamenti rischiosi.
Questo naturalmente apre alla "solita" diatriba con alcol, fumo, droga e ora anche cibi grassi.
Bisogna trovare una certa misura: ti obbligo all'uso del casco/cintura ma non al guscio o non ti impedisco di correre in pista.
Come spessissimo accade con leggi e liberta' individuali, si tratta di trovare il giusto ed equo bilanciamento tra le une e le altre. Limito la tua liberta' individuale con il casco al fine di tutelare l'interesse della collettivita' (se non ricordo male, si dice "interesse legittimo") a non mantenerti tutta la vita perche' cerebroleso.
Tra l'altro in Italia c'e' anche l'influenza della concezione cattolica di non poter disporre liberamente della propria vita (reato di suicidio), ma, almeno dal mio punto di vista, questo aspetto potrebbe essere anche accantonato dall'analisi.
Se si obbligassero le persone a intutarsi per andare in moto, potrebbe essere un classico esempio di sbilanciamento.
Se ci rifletti, sono innumerevoli i casi in cui ci limitano le liberta' al fine di un interesse (quanto meno presunto) superiore...

Demonio Pellegrino ha detto...

E proprio qui ti volevo: perche' e' ora anche solo concepibile proporre l'obbligo del paraschiena o delle protezioni al ginocchio? Perche' abbiamo aperto la porta a questo tipo di ragionamento con l'obbligatorieta' del casco.

Io il casco lo porto SEMPRE, anche qui che non e' obbligatorio. Ma trovo immorale che lo stato mi obblighi a portarlo. Proprio perche' con quell'obbligo si e' aperta la strada a tutta una serie di altri obblighi futuri...

Comunque con me sfondi una porta aperta. Per me lo stato dev'essere minimo, che piu' minimo non si puo'...

Vogliamo incentivare comportamenti virtuosi? Perfetto: detassa tutto il comparto dell'abbigliamento tecnico. Fai in modo che possa scaricare dalle tasse l'acquisto del paraschiena. Diminuiscimi il costo dell'assicurazione moto, se io m'impegno a indossare le protezioni.

Ma non m'imporre una bella minchia, grazie.

Francesco A ha detto...

"immorale"... non e' immorale quando quello stesso Stato ti mantiene a vita. Sarebbe immorale se non ci fosse niente in cambio (e quindi probabilmente non ci sarebbe piu' l'equilibrio di cui parlavo).
Poi ovvio che tutti questi discorsi, se portati all'eccesso, diventano assurdi (reductio ad absurdum).
Posso condividere il tuo approccio di Stato, ma sarebbe uno Stato che non ti da' niente in cambio (assistenza sanitaria, pensione invalidita'). In Italia, ancora, non e' cosi'...

Demonio Pellegrino ha detto...

Be', ma appunto Francesco: io uno stato che mi mantiene a vita non lo voglio...

Anonimo ha detto...

Ciao, studio interessante che conferma la validità dei nostri sforzi di divulgazione attraverso il forum motosicurezza.com, non so se lo conosci, se ti interessa passa a leggerci. Ci prefiggiamo lo scopo di provare e recensire prodotti di abbigliamento motociclistico omologato.

Syssa S. ha detto...

Perdona l intrusione, (arrivo qui da D&R), ma il post è interessante e mi tocca sul vivo. ho preso uno scooter, un cinquantino. facendo ridere il mondo, contestualmente mi sono comprata il giubbotto con i rinforzi sulle spalle sui gomiti e sulla schiena. non ho mai usato il casco aperto solo quello integrale, e non ho mai usato le infradito (come vedo fare da tante pulzelle d estate) ma sempre gli scarponcini d inverno e le scarpe da ginnastica d estate. non ho pensato alle ginocchiere... ma del resto, "è solo un cinquantino".
però a ottobre ho avuto un incidente, il casco integrale mi ha salvato mento e testa (due bei rimbalzi che hanno lasciato i segni) il giubbotto ha parato tutto il resto (e pure i guanti, non mi sono spezzata nemmeno un unghia) ma ho disintegrato il ginocchio sinistro, che ora aspetta il secondo intervento (dei tre totali da farsi), e vanto due placche e nove viti.
il poderoso invece s è fatto proprio nulla (del resto andavo forse a 30 km/h). Ergo... "potessi tornare indietro" lascerei il mondo ridere e mi prenderei anche le ginocchiere, e lascerei il mondo ridere con un sonoro chissene.

Demonio Pellegrino ha detto...

Ciao anonimo, non conoscevo il vostro sito. Lo terro' sicuramente sott'occhio: anch'io, come puoi vedere dai link che ho messo ad alcune delle comparative pubblicate in passato da giornali specializzati, sono molto interessato all'abbigliamento tecnico.

Sys, benvenuta: ma che intrusione? Questo e' un blog, piu' commentate, meglio e'.

Mi spiace per quello che ti e' capitato. E' vero che i pantaloni con le ginocchiere sono la parte dell'abbigliamento meno usata per la citta'. Anch'io li metto solo per lunghi viaggi o per fare la girata della domenica mattina. Ma se devo andare in centro a fare una commissione o in qualche posto dove poi devo camminare, non li metto. Faccio male, lo so. Pero' non li metto. La giacca, i guanti (e ovviamente il casco) sempre.

Lasciali ridere gli altri: c'era il figlio di un amico di famiglia che rideva spesso del fatto che mi mettessi tutta sta roba per andare in moto. Poi e' caduto, col suo scooter, mentre indossava le infradito: sono passati 4 anni, e non riesce ancora ad appoggiare bene il piede a terra, perche' gli si e' aperto dal tallone fino alle dita, come se un coltello avesse tagliato la pianta del piede stile fetta di pane. Ora ride un po' meno.

In bocca al lupo per le tue operazioni al ginocchio!

ra. ha detto...

Dopo la 2a multa in 7 giorni (sì, ne ho presa un'altra) credo che le protezioni le sfascerò in testa a Qualcuno...

Casco, giacca con rinforzi, tartaruga e scarpe alte sempre addosso. Anche se quando mi libero dell'armamentario sembro uscita da una sauna.
Ma il mio obbligo principale è proteggermi, che lo dica lo stato o meno.

Syssa S. ha detto...

Schiatti!!! (il lupo dico... o per lo meno faccia finta porello, che i lupi mi stanno simpatici) ;)
è un piacere conoscerti.

Demonio Pellegrino ha detto...

Ra: ma se tu sei un demone della velocita', la colpa e' solo tua....

Sys, piacere mio. Facci sapere come va l'operazione. Lo guidi ancora lo scooter o l'hai abbandonato?

Syssa S. ha detto...

Ciao... ieri ti risposi ma mi sa che blogspot funzionava a rate.
Il Poderoso non l ho più guidato su strada da quel giorno. ce l ho in garage e la prima volta che l ho rimesso in moto e l ho fatto uscire avevo il cuore a mille.
ti dico la verità ho paura. mi riesco ancora a vedere nel momento in cui impatto per terra ma sopratutto ho ancora nelle orecchie le mie urla in sala gessi... io lo adoro! una settimana prima di cadere ho detto che era il più bell acquisto della mia vita. ma ora non riesco a non chiedermi "e se cado di nuovo? ricomincia tutto da capo..." sono ancora alle prese con la fisio e le placche me le tengono per due anni visto il numero di "coriandoli" in cui è ridotto l osso... per fartela breve ho deciso di venderlo (decisione sofferta e pilotata pure dai miei che non vogliono vivere con l ansia ogni volta che esco di casa), a malincuore ma mi tocca. che poi comunque quando passo vicino ad una moto io me la guardo tutta ancora con gli occhi a cuoricino! magari tra un po' di tempo quando mi sarà passata... oppure trovo chi mi scarrozza! :) sai cosa però ho deciso? che prima di consegnarlo al ragazzo che l ha "prenotato" un giro me lo faccio. un modo per salutarlo e vedere se tra me e la paura la più tosta sono io...

scusa... ti ho scritto un pippolozzo! più che un commento sembra una seduta di psicoterapia!
non odiarmi! :D

Jigen ha detto...

Ciao Demonio, ecco una notizia che è tragicamente in tema con il tuo post http://huff.to/kOjkEr E ha pure connotati di ironia nera o selezione darwiniana se vuoi.

Demonio Pellegrino ha detto...

Sys, un forte in bocca al lupo, e spero ti possa tornare la serenita' per usare le due ruote. Ma se non dovesse succedere non fartene un cruccio: ci son cose piu' importanti!

Jigen: verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere per l'ironia della sorte..:

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