It's better in the wind e' un libro fotografico, e adesso un film, di Scott G. Toepfer, fotografo californiano. Al centro di tutto, le moto, o meglio, le sensazioni che il viaggio in moto sa dare. Se avete dieci minuti guardatelo, cosi' capite perche' anche i cani ridono quando possono mettere il muso fuori dal finestrino della macchina.
Buona visione.
It's Better In The Wind - Short Film from Scott Toepfer on Vimeo.
Via Pipeburn.
31/10/11
Il grande cocomero da mettere nel culo al traduttore italiano
Ogni anno Linus cerca di capire quale sia il campo di zucche che The Great Pumpkin, la grande zucca, scegliera' per apparire. Cosi' facendo, non partecipa mai al rituale dolcetto e scherzetto, come invece fanno tutti gli altri personaggi dei Peanuts. Linus e' una sorta di piccolo Giovanni Drogo insomma.
Io pero' vorrei conoscere il traduttore italiano che decise di tradurre Pumpkin in Cocomero, lasciando, beninteso, i disegni con le zucche. Cosi' in italiano abbiamo il Grande Cocomero (watermelon). Si', mi piacerebbe conoscerlo, e magari, proprio per Halloween, infilargli un Grande Cocomero su per il culo. O magari una zucca, a scelta sua.
Io pero' vorrei conoscere il traduttore italiano che decise di tradurre Pumpkin in Cocomero, lasciando, beninteso, i disegni con le zucche. Cosi' in italiano abbiamo il Grande Cocomero (watermelon). Si', mi piacerebbe conoscerlo, e magari, proprio per Halloween, infilargli un Grande Cocomero su per il culo. O magari una zucca, a scelta sua.
Secondo i traduttori italiani questi sono cocomeri. |
27/10/11
Friday Pin-up 17 - Edizione speciale Halloween
Halloween e' ormai arrivato (e anzi, sull'argomento, consiglio Halloween, nei giorni che i morti ritornano un libro di Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi, che spiega come Halloween in Italia non sia una festa meramente importata dal mondo anglosassone negli ultimi 10 anni, ma una ripresa di tradizioni che esistono in parecchie regioni italiane da secoli). Sulle origini di Halloween e sulla sua importanza in America avevo gia' scritto questo post nel 2009: non e' cambiato niente, quindi se volete sapere di Halloween, rileggetelo.
Pero' oggi e' venerdi', e quindi si parla di topa. Anzi, non se ne parla nemmeno, la si guarda.
C'e' un termine coniato di recente per indicare il nuovo fenomeno per cui le ragazze (ma anche le donne non piu' ragazze) per Halloween non si vestono piu' con costumi paurosi, ma da troie. Il termine e' "slutoween" (slut vuol dire troia). Ricordo ancora con mestizia (per non aver potuto provare a trombarla, causa presenza di mia moglie) una nera che a una festa di Halloween indossava solo un tanga piumato bianco e due copri capezzoli piumati anch'essi. Non so da cosa fosse vestita, ma di sicuro mi fece paura il fatto di avere le mani legate. E ricordo con ancora piu' tristezza, sempre alla stessa festa, la bionda con due tette da competizione e una minigonna molto mini, che mi salto' in collo ubriaca, stringendomi tra la gambe, e gridandomi sei Gesu'? Sei Gesu'? Salvami con la tua spada (Avevo la barba lunga ed ero vestito da Obi Wan Kenobi, con la spada di Guerre stellari, ma nei fumi dell'alcohol la tizia mi aveva preso per Gesu' con una spada. Credo. Ma non potei non pensare alla mitica spada de foco di un Sacco Bello.).
Beata giovinezza che se ne va.
Proprio in onore a slutoween, vi propongo una serie di foto di pin up (tutte d'epoca, tranne la prima, e alcune "di carta") interamente dedicata a Halloween.
Pero' oggi e' venerdi', e quindi si parla di topa. Anzi, non se ne parla nemmeno, la si guarda.
C'e' un termine coniato di recente per indicare il nuovo fenomeno per cui le ragazze (ma anche le donne non piu' ragazze) per Halloween non si vestono piu' con costumi paurosi, ma da troie. Il termine e' "slutoween" (slut vuol dire troia). Ricordo ancora con mestizia (per non aver potuto provare a trombarla, causa presenza di mia moglie) una nera che a una festa di Halloween indossava solo un tanga piumato bianco e due copri capezzoli piumati anch'essi. Non so da cosa fosse vestita, ma di sicuro mi fece paura il fatto di avere le mani legate. E ricordo con ancora piu' tristezza, sempre alla stessa festa, la bionda con due tette da competizione e una minigonna molto mini, che mi salto' in collo ubriaca, stringendomi tra la gambe, e gridandomi sei Gesu'? Sei Gesu'? Salvami con la tua spada (Avevo la barba lunga ed ero vestito da Obi Wan Kenobi, con la spada di Guerre stellari, ma nei fumi dell'alcohol la tizia mi aveva preso per Gesu' con una spada. Credo. Ma non potei non pensare alla mitica spada de foco di un Sacco Bello.).
Beata giovinezza che se ne va.
Proprio in onore a slutoween, vi propongo una serie di foto di pin up (tutte d'epoca, tranne la prima, e alcune "di carta") interamente dedicata a Halloween.
25/10/11
Quasi alla fine
23/10/11
Confronto (impietoso) dei prezzi di alcuni libri
Ritorno ancora una volta sul prezzo dei libri in Italia,dopo averne gia' parlato a lungo qui e piu' brevemente qui. L'Italia e' l'unico paese al mondo nel quale esiste una legge che impone uno sconto massimo sui libri, una sorta di calmiere al contrario (legge voluta - ricordiamocelo sempre - dal deputato diessino Levi). Secondo i cani bastardi editori, politici, e scrittori, questo servirebbe a proteggere le piccole librerie e, per strane alchimie note solo a lorsignori, a far leggere di piu'.
Io siccome sono scemo evidentemente, ho fatto una cosa molto semplice. Ho preso tre libri ai primi posti delle classifiche di vendita (o molto attesi) sia in Italia sia negli Stati Uniti, e ho confrontato i prezzi praticati su Amazon.com e su Amazon.it. Ho scelto libri di categorie diverse: uno di cucina, un romanzo fantasy, la nuova biografia del Guru Jobs. Ma voi potete ripetere l'esercizio con molti altri titoli, ovviamente.
Questi i risultati (in calce al post ho allegato le foto delle schermate dei libri americani e italiani come prova):
Io siccome sono scemo evidentemente, ho fatto una cosa molto semplice. Ho preso tre libri ai primi posti delle classifiche di vendita (o molto attesi) sia in Italia sia negli Stati Uniti, e ho confrontato i prezzi praticati su Amazon.com e su Amazon.it. Ho scelto libri di categorie diverse: uno di cucina, un romanzo fantasy, la nuova biografia del Guru Jobs. Ma voi potete ripetere l'esercizio con molti altri titoli, ovviamente.
Questi i risultati (in calce al post ho allegato le foto delle schermate dei libri americani e italiani come prova):
- Lo stesso libro di cucina di Jamie Oliver costa in America l'equivalente di 16 Euri, con uno sconto sul prezzo di copertina del 35%. In Italia costa 24.65 Euri, grazie all'imposizione dello sconto massimo del 15%. Il libro costa in italia il 34% in piu'.
- La biografia del guru Steve Jobs, appena uscita, costa in America l'equivalente di 13 Euri, con uno sconto del 49% sul prezzo di copertina. In Italia costa 17 Euri, grazie all'imposizione dello sconto massimo del 15% imposta dalla Legge del diessino Levi. Non solo: l'edizione italiana e' addirittura in brossura, cioe' un tascabilone incollato con copertitna morbida, mentre la versione americana e' rilegata con copertina rigida. Questa dei libri in brossura fatti pagare in Italia come libri rilegati e' un mio vecchio cruccio. Ma evidentemente sono scemo io.
- Inheritance, di Christooher Paolini, costa in America l'equivalente di 10 Euri, con uno sconto del 50% sul prezzo di copertina. In Italia costa 18 euri, l'80% in piu' rispetto alla versione americana. E anche questa e' in brossura, e non rilegata con copertina rigida come il libro americano.
Con questo auguro buona pirateria di libri italiani a tutti.
20/10/11
Friday Pin-up/16
Halloween si avvicina, e con esso - si sa - anche gli spiriti cattivi: questo pero' non pare cosi' malaccio...
13/10/11
12/10/11
Prova Harley Davidson XR1200X: i primi 8500km
Come sapranno i miei lettori piu' assidui, nell'Aprile scorso ho comprato la Harley Davidson XR1200X, battezzandola Honey Badger (la spiegazione del nome e' qui e qui).
Da allora, in poco meno di 6 mesi, ho percorso 8500 km, alternando lunghi viaggi a pieno carico, scampagnate domenicali e utilizzo cittadino. Buffo, dal momento che quando la comprai, pensavo che ci avrei fatto ben pochi km a causa della nascita del pupo a luglio. E invece, considerando anche che con il V-Strom che tenevo in Italia avevo percorso gli stessi km, ma in 4 anni, direi che Honey Badger lo sto sfruttando a dovere.
Dopo la mia esperienza con altre moto che non voglio nominare, di cui avevo parlato un gran bene dopo i primi 1000 km, per poi avere problemi infiniti subito dopo, ho preferito aspettare a lungo prima di scrivere questo post, nel quale voglio parlarvi di come va la moto, di quello che mi piace e di quello che non mi piace per niente. Cominciamo
Harley Davidson XR1200X: Com'e'
Per me e' bellissima, la moto piu' bella che abbia mai posseduto, e quella che, da un punto di vista meramente passionale, mi da' piu' gusto possedere. Ma qui - lo si sa - i gusti sono soggettivi. Per me e' moto allo stato puro: un motore enorme ben in evidenza, assenza completa di sovrastrutture che possano nascondere la meccanica, tutta in bella vista, dettagli cromatici che la rendono cattiva e preziosa allo stesso tempo.
L'ho scelta anche per questo, proprio perche' rappresenta l'essenza della moto ai miei occhi: un motore, un manubrio, l'aria in faccia, e via. Una special di serie. Trovo anche che il design sia un compromesso riuscitissimo tra richiami al passato Harley (la moto d'isperazione e' la moto da corsa XR750 dirt track degli anni '70) e futuro.
Ripeto, e' una cosa personale. Puo' piacere o non piacere: ma il doppio scarico nero, da solo, per me vale un orgasmo. Cosi' come i dettagli arancioni sparsi qua e la' (arancione e nero sono i colori della Harley).
Dicevo di quanto sia sottile la sella all'attaccatura con il serbatoio (lo si vede bene nella prima foto in alto): questo, unito alla sottigliezza del serbatoio stesso, rende impossibile guidare la moto stringendo il serbatoio con le ginocchia, come avevo sempre fatto in passato. Stringendo le ginocchia si stringe...il motore. Non scherzo: non e' un caso, infatti, che sul lato destro, proprio laddove la coscia e il ginocchio destri vengono a contatto con il motore quando si cerca di stringere la moto, ci sia una barra di metallo (ben visibile nella foto qui sotto), per evitare di bruciarsi le gambine...
Da allora, in poco meno di 6 mesi, ho percorso 8500 km, alternando lunghi viaggi a pieno carico, scampagnate domenicali e utilizzo cittadino. Buffo, dal momento che quando la comprai, pensavo che ci avrei fatto ben pochi km a causa della nascita del pupo a luglio. E invece, considerando anche che con il V-Strom che tenevo in Italia avevo percorso gli stessi km, ma in 4 anni, direi che Honey Badger lo sto sfruttando a dovere.
Dopo la mia esperienza con altre moto che non voglio nominare, di cui avevo parlato un gran bene dopo i primi 1000 km, per poi avere problemi infiniti subito dopo, ho preferito aspettare a lungo prima di scrivere questo post, nel quale voglio parlarvi di come va la moto, di quello che mi piace e di quello che non mi piace per niente. Cominciamo
Harley Davidson XR1200X: Com'e'
Per me e' bellissima, la moto piu' bella che abbia mai posseduto, e quella che, da un punto di vista meramente passionale, mi da' piu' gusto possedere. Ma qui - lo si sa - i gusti sono soggettivi. Per me e' moto allo stato puro: un motore enorme ben in evidenza, assenza completa di sovrastrutture che possano nascondere la meccanica, tutta in bella vista, dettagli cromatici che la rendono cattiva e preziosa allo stesso tempo.
L'ho scelta anche per questo, proprio perche' rappresenta l'essenza della moto ai miei occhi: un motore, un manubrio, l'aria in faccia, e via. Una special di serie. Trovo anche che il design sia un compromesso riuscitissimo tra richiami al passato Harley (la moto d'isperazione e' la moto da corsa XR750 dirt track degli anni '70) e futuro.
XR 750 dirt track del 1972 |
Ripeto, e' una cosa personale. Puo' piacere o non piacere: ma il doppio scarico nero, da solo, per me vale un orgasmo. Cosi' come i dettagli arancioni sparsi qua e la' (arancione e nero sono i colori della Harley).
Che il design della moto piaccia ne e' prova il fatto che dovunque io mi fermi, a qualsiasi semaforo, a qualsiasi negozio, c'e' sempre qualcuno che si ferma a chiedermi che moto e'. Una Harley? Davvero? Non sembra...
Honey Badger quando era pulita: le prime due settimane. |
E infatti, per chi non lo sapesse, la moto era stata pensata per e lanciata originariamente solo sul mercato europeo. Harley voleva qualcosa che tentasse i motociclisti europei con un look, uno stile di guida e una performance molto diversi da quelli dei modelli Harley in listino. Solo che poi in America si sono giustamente incazzati: ma come, hanno detto: mi fai un modello ispirato ai gloriosi modelli da corsa dirt track, di cui in Europa non frega proprio nulla a nessuno, e me lo vendi solo in Europa? Detto fatto, la moto e' stata messa in listino anche in America.
Da notare che le grafiche del serbatoio della versione americana sono diverse da quella della versione europea (visibili qui), e per me piu' belle.
La posizione di guida e i comandi
La posizione di guida, la prima volta che ci si monta sopra, e' del tutto innaturale: il manubrio e' largo, enorme, molto spostato verso il guidatore. Quelli - come me - abituati a anni di endurone stradali ci si troveranno bene subito. Pero' commetteranno un errore, cercando di appoggiare i piedi sulle pedane...che non troveranno. La posizione delle pedane e' infatti MOLTO arretrata, proprio come su una sportiva.
Si ha quindi una posizione ibrida: le gambe sono piegate, allungate all'indietro, la schiena e' dritta, e le braccia belle larghe.
La sorpresa - per me - non e' che questa posizione garantisca un controllo totale del mezzo: questo me l'aspettavo, e infatti e' successo. La sorpresa e' la comodita' della posizione. Temevo di soffrire nelle gambe, soprattutto nei lunghi trasferimenti, e invece non ho mai avuto un crampo, ne' ho mai sentito il bisogno di sgranchire le gambe anche quando mi sono fatto 6-8 ore in sella (sono alto 180cm: per altri sara' diverso).
Il problema eventualmente e' la sella: scarsamente imbottita, molto sottile all'attaccatura col serbatoio. Dopo un paio d'ore la sella fa male, c'e' poco da fare. Ma dal momento che TUTTE le moto che ho avuto mi facevano male al culo dopo tre ore, io il problema l'ho risolto alla radice un paio d'anni fa comprando un cuscino ad aria air hawk che si mette sopra la sella. Gia' con la Shadow, l'anno scorso, ci avevo fatto 1800km in 3 giorni senza nemmeno un dolore al culo o alla schiena. Con la XR la stessa cosa.
Dicevo di quanto sia sottile la sella all'attaccatura con il serbatoio (lo si vede bene nella prima foto in alto): questo, unito alla sottigliezza del serbatoio stesso, rende impossibile guidare la moto stringendo il serbatoio con le ginocchia, come avevo sempre fatto in passato. Stringendo le ginocchia si stringe...il motore. Non scherzo: non e' un caso, infatti, che sul lato destro, proprio laddove la coscia e il ginocchio destri vengono a contatto con il motore quando si cerca di stringere la moto, ci sia una barra di metallo (ben visibile nella foto qui sotto), per evitare di bruciarsi le gambine...
Il motore - e la barra (in alto a sinistra) per evitare che la gamba lo tocchi |
I comandi sono una delle cose che piu' mi hanno esaltato di questa Harley: gli interruttori degli indicatori di direzione sono collocati a destra per quello destro, e a sinistra per quello sinistro. entrambi vengono azionati con il pollice, ma la vera figata e' che non c'e' bisogno di ripigiarli per spegnere la freccia. Harley utilizza un sistema giroscopico che riconosce quando la moto ha girato, e spegne la freccia automaticamente. Inutile, direte voi: io invece dico che e' una gran comodita', non solo perche' alzi la mano chi non ha mai dimenticato una freccia accesa, ma anche perche' ti permette di restare concentrato sulla guida, senza andare a cercare il bottoncino della freccia.
Il tachimetro e' digitale, mentre il contagiri e' analogico, e contiene un display (piccolo) per due trip parziali, e l'orologio. La spia per la folle, la spia per la riserva, le due spie per la frecce completano il tutto. Spartano, ma c'e' tutto quello di cui si ha bisogno. Trovo scomodo, pero', il posizionamento del bottone per cambiare le informazioni visualizzate sul display: dietro il contagiri, ti obbliga a contorsioni pericolose se vuoi farlo mentre sei in corsa.
Come va la moto?
Come dicevo prima, Harley ha sviluppato la moto per un mercato europeo, con le curve e i tornanti europei in mente. Se non si vive qui, non si puo' capire quanto questo stile di guida sia completamente inutile nel piattume del Midwest da cui Harley proviene. Il risultato e' che la XR si guida come una buona nuda giapponese o inglese. Non e' una sportiva (anche se esistono i trofei monomarca sia in Europa sia in America), ma non e' una custom: e' la classica nuda con cui piegare allegramente fino a sfare i pneumatici (se lo sai fare: io non lo so fare), e che alla fine della corsa ti stampa un bel sorrisone in faccia.
Il cambio e' molto, molto duro se si proviene da una giapponese, ed e' anche molto rumoroso, con un clank metallico che i primi giorni m'impauriva. Pensavo non potesse essere normale un rumore mostruoso di quel genere, e invece pare di si'.
Sulle stradine del Wisconsin e del North Carolina, la XR si e' dimostrata maneggevole (nonostante i suoi 250kg), piantata per terra in curva anche per uno restio alla piega come me, e con un motore sempre prontissimo. Lo si puo' far ruggire ad alte velocita', oppure riprendere in quinta a 30 km/h, l'elasticita' e' soprendente.
Una cosa che ho notato e' che con il passare dei KM il motore ha davvero cambiato comportamento. Capita a tutti i motori, intendiamoci, di cambiare dopo il rodaggio, di allungare le marce etc. Ma nel caso della XR i cambiamenti sono stati davvero notevoli: se prima a 3000 giri ero a 100 km/hr in quinta, adesso i 3000 giri li raggiungo a 130. Se vi pare un piccolo cambiamento...
Per quanto riguarda la velocita', basti dire che questa moto va molto piu' veloce di quanto abbia senso andarci. E' una nuda, con un manubrio larghissimo: il che vuol dire che sopra i 130 km/hr diventa inutile insistere, a meno che non ci si voglia fare le braccia e le spalle di Hulk. Tra l'altro il vero problema non e' tanto la spinta dell'aria, quanto le vibrazioni alle manopole, che a partire dei 4000 giri diventano molto, molto fastidiose. E mi spingono a ridurre la velocita' naturalmente finche' le vibrazioni non rientrano nella norma.
In autostrada mi trovo quindi a veleggiare sui 100-120 km/h, in perfetta linea con i limiti imposti.
Intendiamoci: questa moto vibra sempre. Ma e' una vibrazione piacevole, fino ai 4000 giri, avvertibile (molto piu' avvertibile che su qualsiasi altra moto abbia mai posseduto) ma piacevole. Un'amica che mi ha fatto da passeggera un paio di volte mi ha detto, vergognandosi, che "queste vibrazioni sono al limite dell'orgasmo".
Come accennavo prima, pero', la conformazione della moto rende impossibile guidarla con le gambe: chi e' abituato ad usare le gambe per spingere la moto in piega, dovra' reimparare ad usare solo il piede sulla pedana e soprattutto la mano al manubrio.
Il passeggero
Questa e' una moto da single. O meglio: e' la moto ideale per un single che voglia eventualmente avere la possibilita' di rimorchiare la tipa, portarla in moto nel bosco obbligandala ad attaccarsi a se' (mancano infatti i maniglioni per tenersi), trombarla, e riportarla a casa. Tutto li': dalle foto si vede bene che lo spazio per il passeggero e' poco, anche se mi si e' detto che la posizione delle gambe e' buona (e delle vibrazioni orgasmiche ho gia' detto).
I viaggi lunghi con la XR1200X?
Guardatela: e' una nuda. Manca qualsiasi protezione dal vento, dalla pioggia, dal caldo inumano dell'estate, dagli insetti. Manca il portapacchi. Manca tutto. Pero' io di viaggi lunghi con Honey Badger ne ho fatti due, a pieno carico, con borse morbide, sacchi legati dietro, e una borsa da serbatoio. Senza problemi. Ovviamente quando si prende l'acqua - come ce l'ho presa a Maggio scorso facendo 4500 km in una settimana - la si prende tutta.
Il serbatoio e' piccolo, contiene solo 13 litri. Il che vuol dire che vi dovrete fermare ogni 180-200 km per fare rifornimento. In pratica un pit stop ogni due ore, che per come la vedo io e' il modo giusto.
Per i viaggi lunghi di piu' di 3 ore e' indispensabile il cuscino air hawk, che gia' utilizzavo sulla Shadow: i 90$ meglio spesi in vita mia.
Comunque e' inutile girarci intorno: la XR e' tutto fuorche' una turistica. Potrei aggiungere forse un parabrezza (Harley, al modico costo di un rene e di un occhio, ne vende uno staccabile senza attrezzi che pare ben fatto), vedremo l'anno prossimo.Ma credo che non lo comprero', perche' mi piace molto l'assenza totale di turbolenze sul casco e l'aria pura sul casco e sul petto.
Ricordiamoci sempre una cosa, comunque: i limiti delle moto in molti casi sono nella testa di chi le guida: ricordiamoci che Giorgio Bettinelli con la Vespa ci giro' il mondo, mentre tanti con il GS o la Multistrada ci vanno solo al bar.
Quando feci 4500 km in una settimana su strade magnifiche... |
La XR1200 in citta' o sulle statali
In citta' la moto e' agilissima, nonostante il peso: la seduta infatti ti permette di poggiare il piede a terra senza nessun problema in qualsiasi situazione. Dato il baricentro molto basso e' praticamente impossibile perdere l'equilibrio da fermo, come invece capitava con la Strom.
In citta' c'e' un solo problema, soprattutto d'estate: dal motore si sprigionano temperature infernali. Il fatto che il sedile e il serbatoio siano cosi' sottili vuol dire che i vostri gioielli di famiglia (se siete uomo) o la vostra passerina (se siete donna) verranno arrostiti a temperature da forno. In movimento la cosa ovviamente si risolve, ma basta fermarsi a un semaforo per soffrire come bestie.
Detto questo, quando invece le temperature si abbassano anche solo un pochino, questo tepore puo' essere molto, molto confortante.
Da un punto di vista pratico la XR non ha nulla per facilitarvi la vita: il vano sottosella e' talmente piccolo da non contenere neanche i documenti: ci entra a mala pena un adesivo (non scherzo). Non c'e' un gancio per il casco. Non c'e' un posto dove mettere una catena, o il panino che andate a comprare all'alimentari. Rassegnatevi ad avere sempre un ragno attaccato dietro, e magari una borsa a tracolla, se volete portare qualcosa.
Sulle statali la XR da' il meglio di se'. E' una moto fatta per andare sugli 80 km/h, oppure a passeggio, gustando il paesaggio, proprio come molte nude dai motori enormi.
E per finire qualche applauso e qualche vaffanculo
Applausi a scena aperta
- Per il design della moto, per me una delle piu' belle di sempre.
- Per la posizione di guida: le gambe e la schiena non si stancano neanche dopo molte ore, il manubrio largo vi garantisce un controllo perfetto della moto.
- Per l'elasticita' del motore, che ti permette di riprendere in quinta anche a velocita' molto basse.
- Per gli indicatori di direzione intelligenti, che capiscono quando avete svoltato, e si spengono da soli.
- Per il sound profondamente Harley.
Sonori vaffanculo
- Al materiale plastico usato per il serbatio, che - a causa dell'alto contenuto di etanolo nelle benzine americane - sgalla. E' vero che sgalla in due punti quasi invisibili, ma il punto resta che sgalla. Le Ducati qui in America hanno lo stesso problema, perche' il fornitore dei serbatoi e' lo stesso. Harley ha riconosciuto il problema, e si dice debba presentare un serbatoio diverso da sostituire in garanzia. Vedremo.
- Alla ruggine: inaccettabile che alcune viti si siano arrugginite dopo due mesi, soprattutto in una moto tenuta sempre in garage quando non e' sulla strada.
- Al calore inumano sprigionato dal bicilindrico se si e' costretti agli stop and go tipici della citta'.
- Alle vibrazioni alle manopole che diventano insopportabili al di sopra dei 4-5000 giri.
- Agli specchietti: i bracci degli specchietti sono troppo corti, ed e' impossibile riuscire a vedere qualcosa senza fare contorsioni con le braccia. Il problema e' risolvibile comprando (al modico preddo di un rene e una milza) gli specchietti Harley con i bracci piu' lunghi. Pero' questa cosa mi fa troppo incazzare. E' impossibile che in Harley non se ne siano resi conto, viste anche le dimensioni ragguardevoli dell'uomo medio di Milwaukee, che si presume essere tra gli ingegneri Harley.
- Ai concessionari Harley, che per i tagliandi chiedono il doppio - se non il triplo - di Honda e Suzuki.
E' sempre difficile dirlo con certezza, ma a meno di problemi improvvisi e/o imprevisti, credo che questa moto rimarra' nel mio garage per molto, molto, molto tempo.
Burocrazia merdosa
Imperdibile post sulla cara burocrazia italiana, quella che a 6 settimane di distanza dalla domanda per il passaporto di Piero, mio figlio, non si e' ancora degnata neanche di rispondermi. Ma mi si dice che sono io ad essere troppo puntiglioso e ignorante. Pare che anche nella civilissima Milano le cose non vadano tanto bene:
Premessa:
Qualche mese fa mi hanno rubato la macchina. Sono andato dai vigili a fare la denuncia, ma i vigili della stazione di polizia cittadina erano parecchio indaffarati a chiacchierare e a fumare davanti l’ingresso. Uno che passava dai corridoi mi ha detto che c’era un solo ufficiale addetto alle denunce, in quel momento impegnato al telefono, e che ci sarebbe stato da aspettare.
Ok, ho detto, aspetto. Sono l’unico in coda, del resto.
Il vigile mi ha detto che l’ufficiale ne avrebbe avuto per almeno 45 minuti.
D’accordo, ho detto, torno tra 45 minuti.
Eh, no, ha replicato il vigile. Tra 45 minuti l’ufficiale se ne va, ma perché non va al commissariato di polizia a fare la denuncia?
Immaginate in quale posto li abbia mandati, i vigili.
Sono andato alla polizia, incredula ma ormai abituata allo scaricabarile dei vigili. Ho fatto la mia denuncia di furto, spiegando nel dettaglio il gran servizio reso dai vigili ai cittadini milanesi.
Continua a leggere
Premessa:
Qualche mese fa mi hanno rubato la macchina. Sono andato dai vigili a fare la denuncia, ma i vigili della stazione di polizia cittadina erano parecchio indaffarati a chiacchierare e a fumare davanti l’ingresso. Uno che passava dai corridoi mi ha detto che c’era un solo ufficiale addetto alle denunce, in quel momento impegnato al telefono, e che ci sarebbe stato da aspettare.
Ok, ho detto, aspetto. Sono l’unico in coda, del resto.
Il vigile mi ha detto che l’ufficiale ne avrebbe avuto per almeno 45 minuti.
D’accordo, ho detto, torno tra 45 minuti.
Eh, no, ha replicato il vigile. Tra 45 minuti l’ufficiale se ne va, ma perché non va al commissariato di polizia a fare la denuncia?
Immaginate in quale posto li abbia mandati, i vigili.
Sono andato alla polizia, incredula ma ormai abituata allo scaricabarile dei vigili. Ho fatto la mia denuncia di furto, spiegando nel dettaglio il gran servizio reso dai vigili ai cittadini milanesi.
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11/10/11
09/10/11
Pioggia di foglie
Arriva agognato ogni anno, come sempre, da quando sono bambino: ottobre. Segna l'inizio del periodo piu' bello dell'anno, che da quando siamo negli USA e' ancora piu' bello: un carosello di feste che con Columbus Day (oggi), Halloween, Thanksgiving ti porta in crescendo fino al Natale. Un sabato del villaggio ininterrotto, colorato di giallo e di rosso.
Sono andato a fare un piccolo giro di un paio di giorni in Wisconsin. Cercavo i colori d'autunno. Che dite: li ho trovati?
Sono andato a fare un piccolo giro di un paio di giorni in Wisconsin. Cercavo i colori d'autunno. Che dite: li ho trovati?
07/10/11
Doppi sensi
L'inglese, a volte, e' una lingua meravigliosa. Succhia - strizza - spara - smorza (*).
(*) Ho tradotto blow con smorza, perche' cosi' mantengo il doppiosenso sessuale e relativo al motore. Il termine blow in realta' in inglese richiama il pompino, e quindi e' una ripetizione di suck, se si guarda al solo significato sessuale delle parole.
(*) Ho tradotto blow con smorza, perche' cosi' mantengo il doppiosenso sessuale e relativo al motore. Il termine blow in realta' in inglese richiama il pompino, e quindi e' una ripetizione di suck, se si guarda al solo significato sessuale delle parole.
03/10/11
Quattro anni di galera per niente
Sono stati in galera quattro anni, senza uno straccio di una prova: Amanda Knox e Raffaele Sollecito. Onore alla magistratura italiana che ha saputo correggere una sentenza di primo grado di condanna che non si basava su niente. Massimo disprezzo per i giudici inquirenti che di fronte a perizie super partes che sconfessavano apertamente i risultati di quelli della polizia, hanno continuato a chiedere il massimo della pena.
La folla che all'uscita grida "vergogna! vergogna!" con il cappio in mano? Ricordiamoci che la folla tra Barabba e Gesu' ha scelto Barabba. E per chi dice "eh, ma in America c'e' la pena di morte", rispondo: appunto. Abbiamo dato, per una volta, una lezione di diritto a tutti, dimostrando che a volte non bastano i complotti satanici partoriti dalla mente dei PM per condannare le persone in Italia.
Per il resto, condivido in toto quest'articolo del Post.
(PS: sul caso Knox avevo scritto parecchio in passato. Clicca sull'etichetta qui sotto se vuoi leggere gli altri post).
La folla che all'uscita grida "vergogna! vergogna!" con il cappio in mano? Ricordiamoci che la folla tra Barabba e Gesu' ha scelto Barabba. E per chi dice "eh, ma in America c'e' la pena di morte", rispondo: appunto. Abbiamo dato, per una volta, una lezione di diritto a tutti, dimostrando che a volte non bastano i complotti satanici partoriti dalla mente dei PM per condannare le persone in Italia.
Per il resto, condivido in toto quest'articolo del Post.
(PS: sul caso Knox avevo scritto parecchio in passato. Clicca sull'etichetta qui sotto se vuoi leggere gli altri post).
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