27/09/07

Le tasse degli italiani servono a pagare corsi di arabo per i poliziotti

Ieri il ministro degli interni italiano ha annunciato un'iniziativa in nove città del Sud Italia per insegnare l'arabo e la cultura araba a poliziotti, carabinieri e guardia di finanza, di modo che possano "interagire positivamente con gli immigrati nelle varie situazioni che si trovano a fronteggiare nelle loro attività di ogni giorno". Le città interessate sono Bari, Catania, Potenza, Reggio Calabria, Napoli, Palermo, Caserta, Cagliari e Sassari. La notizia la trovate qui.

Ottimo. Ma perché invece di insegnare l'arabo ai nostri funzionari, non insegnamo l'italiano e la cultura italiana agli immigrati che vengono da noi? Fatemi capire: loro possono venire qui senza parlare una parola d'italiano (o di francese e olandese, per il Belgio) senza conoscere un secondo della nostra storia, e noi muti e zitti, in nome del "multiculturalismo". Pero' poi spendiamo i soldi delle tasse degli italiani per insegnare ai poliziotti la lingua e cultura araba (nel caso del Belgio è diverso: molti poliziotti l'arabo non devono impararlo, visto che lo parlano dalla nascita).

In un mondo perfetto, dove i poliziotti parlano inglese e francese per aiutare gli stranieri in visita (ma magari anche solo un italiano comprensibile in alcune parti d'Italia), insegnare anche l'arabo sarebbe una bella cosa. Ma in questo momento mi pare una bella presa di culo. Un calare le braghe.

Mala tempora currunt.

22 commenti:

Anonimo ha detto...

Caro Demonio,
Ora capisco che a te piace esagerare con la polemica, ma stirarla mi sembra eccessiva. In altri blogs hai detto legittimamente che certe espressioni per noi estreme della cultura araba non andavano incoraggiate. Te la concedo! Ma ora ti lamenti anche delle misure prese dal lato preventivo. Le due cose non si conciliano affatto e se lette insieme, sfociano in osservazioni del tutto populiste e vane. "Mala tempora currunt". Tra l'altro i corsi d'Italiano per gli immigrati sono già finanziati.

Demonio Pellegrino ha detto...

Fidelio, se l'insegnare l'arabo fosse davvero un elemento di un insieme di misure preventive per una completa integrazione sarei molto a favore. Peccato che non sia cosi'.

Che i corsi d'italiano siano finanziati la trovo una bella notizia, ma non è quello a cui mi riferivo. Quello che sarebbe utile è un obbligo per gli immigrati che vengono da noi di parlarlo prima, o d'impararlo subito dopo, pena espulsione. Perché senza una lingua comune non c'è integrazione.

In olanda si va in questa direzione: agli immigrati che vogliono stablirsi li' viene innanzitutto mostrato un film quasi porno con culi e tette e immagini di sesso omomsessuale spinte, e si dice all'immigrato: "questa è la cultura olandese. Non ti piace? Fuori dalle balle". E in piu' devono parlare olandese, senno' nisba.

In Italia non mi risulta. Ma sarei felice di sbagliarmi.

Anonimo ha detto...

Fidelio, scusa, ma io sono ancora piu' estrema del demonio. A me che lo stato paghi con le mie tasse da precaria questa robina qui mi fa girare le cose che non ho. Se vogliono parlare arabo possono stare a casa loro, no? Io non mi trasferisco in Svezia aspettandomi che i poliziotti svedesi parlino italiano.

Sarà anche populismo ma è la pura verità.

Anonimo ha detto...

Fidelio,

mi pare che imparare l'arabo come isura preventiva sia a)inefficace e b)un po'complicato! ... dai... e una lingua complicatissima... e per di piu cambia secondo i dialetti. Se il risultato e che il polizziotto dice 'SAFI!' invece che 'BASTA!' ... succede che l'arabo gli si incazza ancora di piu.
Io ho studiato un po'di arabo e lo ho personalmente testato sulla mia pelle. finche si negozia/parla allegramente lo sforzo viene apprezzato ma se le cose si fanno tese si viene coperti delle peggio maledizioni incomprensibili. (ma le bestemmie sono di solito contro il nostro dio e in italiano)

paghiamo un corso di inglese per tutti i poliziotti e per tutti gli italiani e tassiamo quelli (al di sotto dei 40 anni) che non superano un test di conoscenza minima della lingua inglese

Anonimo ha detto...

E' il male minore che 20 poliziotti seguano un corso pagato dai contribuenti che non gli servira' a un cazzo. Quello maggiore di male sono le addizionali regionali e comunali che vanno a finanziare la costruzione e le attivita' di culto delle moschee - in primis quella di Viale Jenner a Milano, nota come ritrovo di estremisti islamici. Proviamo a verificare se le addizionali regionali della regione del Cairo vanno a finanziare la costruzione e le attivita' di culto delle chiese cristiane. Com'e' noto, non appena i copti - cioe' i cristiani egiziani - mettono il naso fuori di casa vengono massacrati. Fisicamente dai musulmani integralisti, moralmente dal governo egiziano che continua a negarne l'esistenza.
" Reciprocita' ", parola misconosciuta nel vocabolario arabo.

Demonio Pellegrino ha detto...

Ra, speriamo non ti legga nessun aiutante dell'ineffabile Padoa Schioppa altrimenti la tassa ve la mette davvero.

Luisa, ovviamente d'accordo.

Rabdomante, delle moschee ho gia' parlato in passato...ieri sera sentivo alla tele che dopo Bologna anche Genova sta per ritirare l'autorizzazione per la costruzione della nuova moschea. Vogliono capire prima a chi andrebbero i soldi per la costruzione. non è mai troppo tardi. Solo a colle val d'elsa si sa bene a chi vanno i soldi (ai Fratelli Musulmani) e pare che la cosa vada benissimo al Monte dei Pashi di siena e alle autorità pubbliche. Un po' meno ai cittadini che hanno tentato di far indire un referendum sulla moschea, senza successo.

Anonimo ha detto...

Rabdomante ha detto...

Il fatto che si sappia a chi vadano i soldi del contribuente "crociato" - nella fattispecie ai Fratelli Musulmani- non assicura affatto che le attivita' di culto delle moschee non incitino alla rivolta. L'Islam difetta di struttura piramidale dunque un qualsiasi Imam puo' approdare da una qualsiasi moschea del mondo sulle dolci colline dell'appennino tosco-emilano e ragliare le sue tediose nenie. Ricordo inoltre che Al Quaeda in arabo significa "la base". Il resto - moschee, invettive, attentati, etc... puo' dunque essere tranquillamente "progettato" da qualunque fedele barbuto, senza nessuna forma di filtro e/o controllo.

Anonimo ha detto...

demonio. la tassa sull'inglese si applicherebbe anche agli italiani all'estero nel caso vogliano esercitare diritto di voto ed in qualita di ambasciatori della patria nel mondo

Demonio Pellegrino ha detto...

anonimo (o rabdomante, non ho capito se sei la stessa persona) mi hai frainteso: non volevo dire che siccome si sa che i soldi vanno ai fratelli musulmani, tutto e' tranquillo. Proprio il contrario. ne avevo parlato qui: http://demoniopellegrino.blogspot.com/2007/09/moschee-in-salsa-europea.html

Anonimo ha detto...

io tendenzialmente sono anche d'accordo che la nostra polizia parli l'arabo. Parlandolo, potrebbero meglio captare possibili azioni violente, potrebbe aiutare a prevenire veri problemi, come dice il primo commento di fidelio. purtroppo, mi pare che lo spirito sia invece un altro, quello della "volemose bene" tanto caro a noi italiani.

concordo anche con Luisa: se vogliono stare qui che parlino italiano.

Demonio for president e Rabdomante ministro degli interni.

fuco ha detto...

le questioni sono due.

1 - fino a prova contraria qui siamo in italia, questi immigrati non sono turisti che vengono a portarci soldi e ai quali conviene rendere la vita più comoda (al di là di discorsi umanitari, di integrazione, di fratellanza ecc.). Devono essere loro a imparare l'italiano (anche con corsi finanziati dallo stato), non i nostri poliziotti a imparare l'arabo.

2 - non credo che i nostri poliziotti siano in grado di imparare l'arabo. già l'inglese è considerato un ostacolo praticamente insormontabile, figuriamoci una lingua che usa un alfabeto diverso. risultato: altri soldi buttati via inutilmente.

Demonio Pellegrino ha detto...

fuco ovviamente concordo. Hai un bel blog e degli ottimi gusti musicali.

Anonimo ha detto...

Scena estiva capitatami davanti in un ristorante di Lisbona:

una coppia italica mangia allegramente, poi vedo lui che guarda sul tavolo, sposta oggetti col fare di chi cerca qualcosa...

non trovandola, alza lo sguardo verso la cameriera, distante circa 4 metri e urla(giuro!!): "'u curtiell'" facendo con la mano il gesto di chi taglia...

ora io non dico che bisogna imparare il portoghese, ma almeno tre parole in croce di inglese! Poi mi meraviglia sempre questa insolenza (non solo italiana) di parlare tranquillamente nella nostra linguam, tanto sono gli altri a doverci capire per forza...

la morale della favola: facciamo più corsi di inglese invece che di arabo che mi sembra più utile. I corsi di arabo facciamoli fare ai nostri militari...

Demonio Pellegrino ha detto...

Superpiccione, io spererei che ai nostri militari che sono in zone di combattimento due parole di arabo gliele abbiano insegnate...ma non si sa mai effettivamente. Con la scusa che magari non e' una missione di guerra si sara' forse ritenuto non necessario farle?

Non mi sorprenderei piu' di nulla.

Anonimo ha detto...

Hanno ragione Ra e Luisa. Soprattutto Luisa: se vogliono parlare arabo, stessero in Arabia.

Anonimo ha detto...

Ra, io questa cosa della tassa mica l'ho capita. Che proponi??? Ma pagatela tu la tassa!

Anonimo ha detto...

Siete dei leghisti di m.

Demonio Pellegrino ha detto...

Ruotolo, un commento profondo, il tuo.

Anonimo ha detto...

Non aggiungerei nulla a ciò che già ha detto la nostra Luisa.
Parole Sante!

Anonimo ha detto...

Luisa. io l'inglese lo parlo abbastanza bene... quindi niente tassa. Spero per te che lo parli bene anche tu perche io ho contatti molto in alto e la tassa si fa ;-)... ne sono sicura.

anche il demonio secondo me parla inglese... quindi se diventa presidente (e le croc depongono a suo favore)lui la tassa la fa... vero demonio?

Anonimo ha detto...

Ma che roba!!!
É incredibile quello che fa questo governo!
Mai e poi mai, qui in Canada si manderebbero i poliziotti a scuola di arabo! Chi arriva deve imparare la lingua del posto! Nel caso specifico, nel Québec, il francese.
Ciao Demonio! :-)

Demonio Pellegrino ha detto...

Ciao Lontana...lo sai che quando parlo francese i belgi e i francesi mi dicono che ho l'accento canadase???? E in quebec non ci ho mai messo piede...

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