27/01/10

iPad: o meglio, iStocazzo


E alla fine la montagna ha partorito il topolino. E' arrivato il famoso tablet di Apple, l'iPad, da me ribattezzato iStocazzo.

Steve Jobs, sempre piu' smagrito, ha avuto il coraggio di definirlo un prodotto magico e rivoluzionario. I presenti all'evento, invece, sono rimasti parecchio delusi. Io no: mi aspettavo la cagata, e la cagata e' arrivata. E cagare non e' mai rivoluzionario, indipendentemente dalle quantita'.

L'iStocazzo (tutti i dati tecnici qui) e' un prodotto neanche troppo bello (il bordino nero fa molto anni '80), che non innova in nulla. E' in pratica un grosso ipod touch o un grosso iphone (se prendete la versione piu' costosa con 3g) con un grosso schermo. Le dimensioni sono piu' o meno quelle di un pc portatile. Pesa 800 grammi e non rimpiazza il pc, e non rimpiazza una playstation, e non rimpiazza una tv, e non rimpiazza un lettore di libri elettronici. Pero' e' figo per vederci due video online e fare il fenomeno.

Costa 499$ nella versione wifi a 16GB (gia', non e' possibile neanche usare le chiavette USB...) , per poi salire fino a 829$ per la versione piu' potente da 64GB con wifi e 3G. Uno stonfo di quattrini: considerate che a 350 dollari comprate netbook che fanno tutto quello che fa l'iStocazzo, e che sono pc veri. E con 500 dollari ora vi comprate portatili potenti. Boh.

Per la connessione 3G Apple ha fatto accordi interessanti negli USA con AT&T: e' possibile pagare un tot al mese (15$ per 250MB di dati, e 29$ per internet illimitato) senza abbonamento, con un sistema prepagato che si puo' attivare e disdire quando si vuole. Nel resto del mondo non ci sono accordi per ora, ma in teoria funziona con qualsiasi microcard. Prevedo lacrime e sangue per i cialtroni italiani che lo compreranno subito.

L'iStocazzo wifi sara' in consegna in tutto il mondo a fine Marzo, mentre le versioni wifi+3G saranno vendute a partire da fine Aprile.

Chi aspettava che l'iStocazzo rivoluzionasse il mondo degli ebook e stendesse al suolo il Kindle della Amazon rimarra' deluso. E' vero, c'e' iBooks, il nuovo negozio di libri simile a iTunes, e con l'interfaccia copiata pari pari da Anobii. Ma tutto li': i prezzi sono piu' alti di quelli di Amazon, e soprattutto lo schermo e' a LCD, quindi NON a inchiostro elettronico come il Kindle o il Sony Reader. Cosa vuol dire? Vuol dire che e' esattamente come leggere su un pc...con la fatica agli occhi che ne consegue. Per il momento ci sono cinque editori che renderanno i propri titoli disponibili sull'iStocazzo: Hachette, Penguins, Harper Collins, Simon & Schuster...altri seguiranno.

Ah, dimenticavo: iBooks al momento e' disponibile sono negli USA...

La batteria di iStocazzo pare duri 10 ore. Sottolineo "pare", perche' non si capisce 10 ore di cosa: navigazione internet (non ci credo) o semplice playback di musica e video avendo disabilitato wifi e 3g? Steve Jobs ha detto che si possono vedere film per 10 ore in aereo, per esempio, il che sembra suggerire che questi livelli di batteria siano raggiungibili solo NON navigando su internet. Il mio scetticismo deriva dalla mia esperienza con l'iphone, la cui batteria per vedere video e ascoltare musica dura molto, ma per navigare e parlare dura tipo mezza giornata. (E quando sono andato a lamentarmi al negozio Apple hanno anche avuto l'ardire di dirmi "lei non ha capito lo spirito dell'iPhone". Non vi dico cosa ho risposto, perche' ho rischiato di farmi buttare fuori dal negozio. E io stupido che pensavo di aver comprato un telefono. Ma questa e' un'altra storia...)

Alla fine della fiera, l'iStocazzo e' un bell'aggeggio per chi ha gia' un pc, e vuole un giocattolo per guardare video e surfare. L'iStocazzo non e' un ereader; non e' un pc vero e proprio, visto che non e' possibile farci girare applicazioni o programmi che non siano approvati da Apple; non ha una tastiera fisica, ma solo onscrean (la si puo' comprare separatamente, pero'); non e' uno smart-phone (e' troppo grosso, e non ci puoi chiamare); non e' una console di giochi.

E' un di piu'.

Non ho problemi a dire che non mi sogno neanche di comprarlo. Ho il mio pc. Ho il mio netbook leggerissimo per viaggiare, navigare, e scrivere, che ho pagato meno di 300 dollari. Ho il mio iphone (e ho un telefono vero in ogni caso).

La stampa oggi forse dira' che e' un altro capavolaro di Jobs. E magari toccandolo dal vivo, la voglia di comprarlo verra'. Ma per il momento, tutti i commenti a caldo sono del genere: tutto qui?

26/01/10

Negare sempre

Grande insegnamento, che ho ritrovato in questo filmato tratto da un film del 1967, dal titolo "Una guida per l'uomo sposato".

E' semplicemente GENIALE.



25/01/10

I miei occhi su Chicago - camminare sul ghiaccio

Nonostante faccia piu' caldo del normale (ieri si sono addirittura toccati i 5 gradi), fino ad ora e' stato un bell'inverno, con tanta neve e tante belle cose. Tempus fugit, ma cerchiamo di non farci travolgere.

E' da gennaio che aggeggio con la macchina fotografica, e sono venute fuori alcune cose che mi piacciono parecchio (una e' la foto dell'intestazione del blog). Ve ne metto due qui sotto, ma mi riprometto di aggiungerne altre in futuro.
















21/01/10

Under the Dome

Ho lasciato passare un giorno dalla fine della lettura di Under the Dome (che i mentecatti traduttori italiani hanno tradotto con "The dome", e davvero non si capisce perche', a sto punto chiamalo "La cupola", e vabbe'), l'ultimo libro di Stephen King.

Ho lasciato passare un giorno perche' volevo che i pensieri sedimentassero. Volevo capire per bene le mie sensazioni, prima di buttare giu' queste due righe.

Perche' Under the dome e' un pugno allo stomaco che ti coglie impreperato, quando non hai potuto gonfiare il ventre inalando aria per attutire il colpo; quando meno te lo aspetti. E' un viaggio su una zattera lungo un fiume, con King timoniere che ti indica il paesaggio - placido e orribile allo stesso tempo - che prende vita sulle sue rive. Salvo poi farti precipitare in rapide assordanti e senza fine, sprofondando in acque profonde da cui e' difficile risalire.

E' uno dei libri piu' riusciti di King, credo. Che non vuol dire che sia uno dei piu' belli: non c'e' niente di piacevole qui che ti spinga a girare pagina dopo pagina in modo compulsivo, come in altri libri. Quello che ti spinge a voltare le pagine e' un sottile disgusto verso se stessi. .

Questo e' uno dei libri piu' riusciti anche perche' non c'e' il solito cattivo da operetta che ha rovinato cosi' tanti libri di King (Duma key buon ultimo, altrimenti perfetto). Il cattivo qui e' un essere distratto, bizzoso come un bambino. E occupa uno spazio tutto sommato marginale nella storia. La storia raccontata non e' quella di chi ha messo la cupola e delle sue motivazioni. La storia e' quella degli uomini che rimangono intrappolati dentro, della loro reazione. E' un Signore delle mosche in versione piu' moderna, con gli adulti al posto dei bambini. Come dira' bene uno dei personaggi principali del libro, non sono stati i cattivi a portare morte e distruzione nella citta'. Siamo stati noi.

Concordo con quanto dice Lara Manni nella sua recensione: il male di Under the Dome e' "un Male domestico. Un male, direbbe Hannah Arendt, banale, perché talmente radicato in ognuno di noi che si rivela come è davvero: privo di grandezza, ordinario, spietato in quanto possibile".

E' questo il problema: leggendolo si ha la brutta sensazione che potremmo essere anche noi, li', a causare il male. Forse non saremmo il grasso piccolo Hitler. Forse non saremmo il poliziotto stupratore. Ma forse saremmo il luogotenente dell'esercito che non ferma i propri soldati mentre uccidono un presunto terrorista. E di sicuro saremmo - e lo sono stato - quello che ammazza gli animali "stupidi" (nel mia caso le lucertole) solo per vedere che succede. Perche' possiamo.

E' questa la potenza di Under the Dome. Francamente ho trovato le critiche a King, per come assolverebbe in pratica l'operato degli americani in Irak, un po' prive di senso. Il messaggio di King non e' "non te la prendere figliolo, perche' non e' colpa tua". Il messaggio di King e' "non te la prendere figliolo perche' non c'e' vera bonta' in noi, siamo dannati, e prima te ne rendi conto, prima forse puoi tentare di risalire almeno un po' nei gironi del tuo prossimo inferno".

Questa e' la visione di King. Certamente, si sente che King e' ormai un uomo anziano. Cazzo, sta scrivendo da quando sono nato io! Ma non c'e' un'assoluzione dei personaggi. Di nessun personaggio. C'e' solo la piena consapevolezza di una dannazione che arriva, di un male senza motivi che ci portera' tutti all'inferno. Ci sara' chi correra' per arrivarci, e chi ci arrivera' camminando. Ma ci andiamo tutti.

Questo e' Under the dome.

Italiani d'america

Un termine offensivo per indicare gli italoamericani (termine di cui io ignoravo bellamente l'esistenza) e' Guidos. Si pronuncia in modo assurdo, pestando sulla U per dieci minuti, poi sulla I per un po' meno, e si corre a pronuciare velocemente l'OS. GUUUUUIIIIDOS.

Lo slang americano e' pieno di termini offensivi per indicare i vari gruppi razziali, e Guidos non e' che uno dei termini usati per gli italiani. Personalmente ci sono affezionato, perche' la mia amica afroamericana (185cm di simpatia per 130 chili, repubblicana piu' di Bush) mi ci ha chiamato dal primo giorno. Mi disse "WTF, you don't look like a Guido! I was hoping in a well built tall dark guy, possibly tattooed, and then I get you?"

Si', perche' i guidos hanno un certo look: quello da tamarro alla grande fratello, per intendersi, solo un po' meno rifinito. E ho detto tutto. Capelli scuri, ingelatinati indietro, muscoli in bella vista, machismo a palate. Immaginate un meridionale d'Italia rimasto all'epoca degli anni '30-'50. E trasportatelo in America, dove tutto e' comprabile se si ha del danaro. Capito il concetto?

Ora, capite bene che il biondo cenere con gli occhi cerulei, smilzo con panza non rientra nella categoria del Guido.

Perche' ne parlo? Perche' qui in America ha avuto molto successo una serie televisiva chiamata Jersey Shore, trasmessa su MTV. Racconta la vita di una comunita' di Guidos del New Jersey. Non e' una coincidenza: il New Jersey e' uno stato con un'altissima percentuale di immigrati dal Sud Italia...

Ovviamente le associazioni di italoamericani si sono incazzate come scimmie, ma non c'e' stato niente da fare. I guidos hanno imperversato in TV.

Qui, un articolo interessante sulla fenomenologia del guido.

Concorrenza benedetta

Evidentemente Amazon sa che il lancio del tablet della Apple, qualsiasi cosa sia, rappresenta una minaccia per il Kindle. Quindi ha annunciato che per la prima volta sara' possibile per sviluppatori esterni creare applicazioni per il Kindle...e sta anche facendo una campagna REGALANDO il Kindle ad alcuni utilizzatori del sito Amazon particolarmente attivi.

Benedetta concorrenza.

19/01/10

I 100 libri piu' venduti in America nel 2009

Leggere quali siano stati i 100 libri piu' letti negli Stati Uniti nel 2009 e' molto interessante, perche' ti apre uno spaccato sulla cultura e sull'immaginario americano, ma anche perche' ti fa capire le dimensioni del mercato.
  • Per il secondo anno consecutivo, la Meyer e i suoi quattro volumi della serie Twilight si piazzano ai primi quattro posti della classifica. Non solo: la Meyer piazza anche un suo quinto libro, The Host, tra i primi 20 titoli. Per avere un'idea del fenomeno Twilight, basti pensare che neanche la Rowling - la cui saga ha comunque venduto in totale piu' di quella della Meyer (per ora) - era riuscita a piazzare quattro suoi libri ai primi quattro posti per due anni di fila, nonostante il traino dei film.
  • L'effetto vampiri non finisce con la Meyer: ci sono altri 16 libri sui vampiri in classifica...in pratica i vampiri contano da soli per il 20% della top 100. Nel 2007, le storie coi vampiri erano il 2% del totale...
  • 17 dei primi 100 libri in classifica sono finiti sul grande schermo, a dimostrazione che quando esce la versione cinematografica di un libro, la gente va a ripescare il libro in questione. Anche se non c'e' necessariamente una connessione tra la performance del film e quella del libro. Basti pensare a The Road, di McCarthy, che si piazza al 60imo posto tra i libri, mentre il film ha venduto in pratica tre biglietti (tra cui il mio).
  • Altri due fenomeni americani interessanti: i libri self'-help, e quelli scritti da politici o commentatori politici. Tra questi ultimi, notevole il 10 posto assoluto per il libro di Sarah Palin.
  • Poi c'e' un elemento che fa riflettere: su 100 libri in classifica, solo uno e' non e' stato scritto in inglese. Si tratta del primo libro della serie Millenium dello svedese Stieg Larsson, che si piazza al ventottesimo posto. Leggendo qua e la', pare che si tratti di un mezzo miracolo, perche' e' molto raro che un libro in traduzione finisca in classifica in America. La cosa puo' essere interpretata in due modi: da un lato si puo' parlare di una chiusura mentale nei confronti di tutto quello che non venga partorito dal mondo anglofono. Dall'altro non si puo' non notare la potenza di fuoco delle armate letterarie americane, che riescono da sole a sopperire a quasi tutti i bisogni locali e non solo, visto che dominano le classifiche mondiali in traduzione.
  • Notevolissima la performance di Stephen King, che piazza il suo Under the dome (che sto leggendo proprio ora) al trentaquattresimo posto della classifica, nonostante sia uscito solo a Novembre. Da notare che gli ultimi due libri di King, Just after Sunset e Duma Key, non ce l'avevano fatta a entrare in classifica.
I primi dieci libri della classifica sono questi:

1New MoonStephenie MeyerYoung adult: Second in Twilight vampire love saga; movie (F)
2EclipseStephenie MeyerYoung adult: Third in Twilight vampire saga (F)
3TwilightStephenie MeyerYoung adult: First in love saga: Isabella falls for a vampire; movie (F)
4Breaking DawnStephenie MeyerYoung adult: Fourth in Twilight vampire series (F)
5The Lost SymbolDan BrownHarvard professor Robert Langdon unravels the mysterious brotherhood of the Masons (F)
6The ShackWilliam P. YoungMan reconnects with God after death of child (F)
7Diary of a Wimpy Kid: The Last StrawJeff KinneyChildren: Greg tries to toughen up to avoid military school; third in series (F)
8Diary of a Wimpy Kid: Dog DaysJeff KinneyChildren Greg’s summer plans include video games and no responsibility (F)
9Act Like a Lady, Think Like a ManSteve HarveySubtitle: "What Men Really Think About Love, Relationships, Intimacy, and Commitment" (NF)
10Going Rogue: An American LifeSarah PalinMemoir from the former Alaska governor and 2008 Republican vice presidential candidate (NF)

La classifica completa, la trovate qui.

18/01/10

Kindle e gli italomentecatti esperti (ma anche no) in materia

L'Italia, si sa, e' un paese nel quale sono tutti CT della Nazionale di calcio. Non sapevo pero' che fossimo anche tutti espertissimi di ebook e di Kindle. Si', perche' a leggere molti degli articoli sui giornali italiani, e a discutere con alcuni italomentecatti che incontro anche qui in America, tutti sfoggiano i loro ottimi argomenti per non comprare il Kindle. Anzi, per rifiutarlo in toto e trattarti come un bruciatore di biblioteche solo per possederne uno.

Peccato che nella maggior parte dei casi gli argomenti portati dagli italomentecatti siano falsi. Cioe' si basino su fatti inesistenti. Non solo: nel 90% dei casi, il mentecatto che rifiuta il Kindle sfoggiando una presunta cultura in materia, il Kindle non l'ha mai visto manco in foto.

Per cui ecco i cinque miti che, nella mente dell'italomentecatto (ma dovrei dire euromentecatto, visto che ho sentito anche un minorato francofono dirne un paio) giustificano il rigetto completo del Kindle (senza, ovviamente, averlo mai preso in mano. Il Kindle, voglio dire):

Mito No. 1: "Io non compro il Kindle perche' odio leggere sul pc, e poi fa male agli occhi".
Benedetta sia la votra mammina, ma cari figliuoli, io ve lo ripeto per l'ennesima volta: lo schermo del Kindle (o di qualsiasi altro lettore ebook a tecnologia a inchiostro elettronico) NON e' come quello di un PC o di un telefonino. Non e' retroilluminato, per esempio, e questo e' uno dei motivo principali per cui NON affatica l'occhio. Anzi, lo affatica esattamente come una pagina di un qualunque libro di carta.

Mito No. 2: "Io non compro il Kindle perche' non voglio pagare la connessione per scaricare i libri"
Ecco un'altra cazzata che dimostra che tu il Kindle in mano non ce l'hai mai preso, caro euromentecatto. La connessione - simile a quella di un telefono cellulare - per collegarsi al negozio di Amazon e scaricare i libri e' GRATUITA. Tu non solo non paghi nulla, ma non devi neanche attivare nulla. Prendi il Kindle, lo accendi e vai: paga tutto Amazon. PAGA TUTTO AMAZON! E' chiaro?

Mito No. 3: "Eh, ma io non voglio comprare un ereader che mi obblighi a leggere solo i libri che compro su Amazon, voglio poter leggere tutti gli ebook disponibili"
Caro amico, tranquillizzati: e' da un po' che sul Kindle puoi leggerci tutto il cazzo che ti pare. Ci sono programmi che ti permettono - legalmente - di convertire il tuo ebook, qualsiasi sia il suo formato, nel formato compatibile con il Kindle.

Mito No. 4: "No, non lo compro finche' non sara' possibile leggere i file in formato pdf".
Mio adorabile mentecatto, allora sei in ritardo. Sono mesi che Amazon ha aggiornato il software del Kindle permettendo di leggere i file pdf. Che aspetti?

Mito N. 5: "Eh, ma io aspetto l'iTablet della Apple perche' e' a colori e poi ci posso fare piu' cose".
Caro amico, tu puoi aspettare anche l'iBudellodituma', ma il fatto che tu dica questo vuol dire che non hai davvero capito un cazzo di che cosa sia un ereader. L'ereader ti permette di leggere libri. Punto. Cosi' come un libro di carta ti permette di leggere la storia che c'e' dentro. L'iTablet - che non si sa ancora cosa sia, e quando esca e cosa faccia - avra' in ogni caso lo schermo classico dei computer o degli iphone, quindi retroilluminato, e ti affatichera' - quello si' - gli occhi. Pero' tu sei liberissimo di aspettare, ci mancherebbe altro.

Non dico il Kindle debba piacere per forza, ci mancherebbe. Pero', cazzo, parlare con un minimo di cognizione di causa no?

Chi sia a conoscenza di altri miti, me lo faccia sapere, che aggiorno la pagina!

16/01/10

Avatar

Questa recensione potrebbere essere molto breve. Potrei limitarmi a dire che Avatar e' un film in 3D con una storia prevedibile, ma con degli ottimi effettti speciali. Ma cosi' facendo, non avrei davvero spiegato che cos'e' Avatar.

Cambiamo prospettiva. Se qualcuno mi chiedesse che cos'e' una Ferrari e io dicessi che e' un'automobile difficile da guidare nelle viuzze di una piccola citta', con un motore molto potente, e poco spazio per i bagagli, avrei detto la verita'. Ma avrei spiegato che cos'e' una Ferrari? No.

Ecco: Avatar e' una ridefinizione del cinema. E' un'esperienza che ti prende e ti catapulta in un mondo dal quale non vorresti piu' uscire. Del quale vorresti far parte. Non e' SOLAMENTE una questione di 3D. E' una questione dei mille dettagli che Cameron, il regista, ha saputo creare nel mondo di Pandora.

La storia e' un mix tra Balla coi lupi, Matrix, Titanic. Ma l'esaltazione che uno prova a guardare Avatar credo possa essere pari a quella sperimentato da un adolescente che riesca a infilare la propria mano nelle mutande di una ragazza per la prima volta. Non importa se la ragazza ha dei difetti...l'esperienza ti cambia comunque.

Questo e' Avatar. Un film assolutamente da vedere in 3D: non aspettatelo alla TV.

PS: la donna blu e' una figa da paura.

(Per le altre recensioni cinematografiche del Demonio Pellegrino, clicca qui).

15/01/10

Citta'

Un post sul blog di Lara Manni di oggi mi ha fatto ripensare alle Citta' Invisibili di Calvino.

Credo che ognuno di noi abbia avuto nella vita la passione ingiustificata per un luogo: c'e' chi vuole vivere in Canada, chi vuole vivere a Tokyo, chi vuole vivere a New York. Spesso questi desideri si basano sul nulla. Spesso i posti fantasticati non sono neanche mai stati visitati. Ma non per questo tali desideri sono meno potenti. Anzi, proprio l'irrazionalita' della loro base li rende piu' feroci e reali per chi li vive.

E se e quando questo qualcuno ha la fortuna di arrivare nel posto fantasticato, si rende conto in realta' di essere arrivato ad Isidora.

"Isidora e’ dunque la citta’ dei sogni: con una differenza. La citta’ sognata conteneva lui giovane; a Isidora arriva in tarda eta’. Nella piazza c’e’ il muretto dei vecchi che guardano passare la gioventu’; lui e’ seduto in fila con loro. I desideri sono gia’ ricordi”.

13/01/10

Offerta di lavoro

Wittgenstein (Luca Sofri) cerca gente in gamba per un lavoro a Milano. Se siete interessati, leggete qui.

08/01/10

Rutelli

E' da un po' che lo penso, ma mi peritavo a dirlo. Ora lo dico: da quando ha lasciato il PD, condivido quasi al 100% ogni pensiero esposto da Rutelli. L'ultima intervista sull'immigrazione (da leggere qui) rappresenta esattamente il mio pensiero.

Quando si dice "mai dire mai".

04/01/10

Letture 2009: i libri piu' belli e quelli piu' brutti

Questo è un post lungo nel quale faccio un bilancio delle mie letture del 2009. Se non siete interessati alle mie considerazioni sul Kindle o alla scomposizione delle letture in dati numerici, saltate tutta la parte iniziale ed andate a leggere solo le recensioni dei dieci libri che mi sono piaciuti di più, e dei 10 che più mi hanno deluso.

Letture del 2009
Nonostante un trasloco internazionale che, tra Febbraio e Maggio, ha ridotto di molto il tempo che potevo dedicare alla lettura, alla fine l’obiettivo 50 libri per il 2009 è stato non solo raggiunto, ma superato. (Dal momento che di sicuro ci sarà qualche rompicoglioni che arriva e dice “eh, ma la letteratura non è un tanto al kilo, a che serve prefiggersi degli obiettivi quantitativi coi libri”, lo dico subito: 50 libri era un obiettivo valido per me. Perché sì. Se non vi sta bene andate a leggere altrove, ok?)

I dati sono questi:
• 53 libri, di cui 32 in inglese (60%), 21 in italiano
• 15 ebook, che rappresentano quasi il 30% del totale.
• 26 libri di autori americani (49%)
• 16 libri di autori italiani (30%)
• 27 autori letti per la prima volta (51%)
• 9 libri di non-fiction

Effetto Kindle
Sarebbe stupido non parlare dell’effetto che il Kindle ha avuto sul mio modo di leggere. L’effetto c’è stato, grande, e fino ad ora tutto in positivo.
  • Effetto Kindle 1, la rapidità della lettura: non ho dubbi, l’obiettivo 50 è stato raggiunto anche grazie al Kindle, che ho cominciato a portarmi dietro ogni giorno, leggendo non appena avevo un po’ di tempo libero: al microonde scaldandomi il pranzo, alla fermata della metro, in pausa pranzo. Sento gia' il rompicoglioni che mi dice "non ci vuole il Kindle per leggere al microonde o alla fermata dell’autobus, uno può portarsi dietro anche il libro cartaceo". Sta di fatto che io (qui parlo di me, non del mondo) non lo facevo, mentre con il Kindle lo faccio. Perche'? Perche’ il Kindle mi permette anchedi leggere i giornali e altro. E perche' il Kindle lo appoggio sul tavolo mentre mangio e non devo pensare a girare le pagine con le mani unte, e a tenerlo aperto alla pagina giusta. Per dire. Comunque, alla fine, ben 15 dei 53 libri letti erano ebook (quasi il 30%).
  • Effetto Kindle 2, la scoperta di autori nuovi: grazie al Kindle ho scoperto autori nuovi che probabilmentenon avrei mai comprato in libreria. Sono incappato anche in ciofeche, ovviamente (il libro "Serial", di cui parlo sotto, credo sia il piu' brutto che abbia mai letto), ma ho anche scoperto autori di cui probabilmente leggerò altri libri. Esempio: credo che difficilmente avrei mai comprato in libreria “Vanish”, di Tom Pawlick...ma l’ho scaricato gratuitamente da Amazon, ed è stata una piacevolissima scoperta. Stessa cosa per Charlie Huston e il suo "Already Dead" (un noir con clan di vampiri che si spartiscono Manhattan: una figata).
  • Effetto Kindle 3, la riscoperta dei classici: col Kindle mi sono anche scaricato (quasi sempre gratuitamente) classici che non avrei probabilmente letto o riletto, come Dickens, Jane Austen, Poe. Questo mi ha permesso anche di confermare ancora una volta che io ODIO la letteratura inglese del XIX secolo. Mi fa due palle allucinanti (la francese di quello stesso periodo invece mi piace. Strano fatto).
  • Effetto Kindle 4, la possibilità di cambiare idea: col Kindle leggo di più anche perché posso cambiare idea. Posso cominciare a leggere Oliver Twist e sentire le palle che mi cascano al livello delle ginocchia, chiuderlo, e in un secondo aprire Murakami. Per dire. Se sei con Oliver Twist cartaceo in aereo, e avverti le palle cadere a livello delle ginocchia, l’unica alternativa e’ sperare di avere un altro libro nel bagaglio a mano. Altrimenti auguri per le 8 ore di volo Bruxelles-Chicago senza tv...
  • Effetto Kindle 5, la lingua inglese. Da parecchi anni quelle in inglese rappresentavano una buona percentuale delle mie letture. Quest’anno – complice il fatto che sono ben pochi i libri non in inglese disponibili per il Kindle – i libri in inglese sono stati 32 su 53, il 60%. La percentuale per gli ebook è più bulgara: 87% in inglese (13 su 15).
Conclusione: viva il Kindle.

Top ten 2009
Veniamo ai libri che mi sono piaciuti di piu':

1. Il Gattopardo, Tommasi di Lampedusa
Meraviglia delle meraviglie. Dall'inizio alla fine. La descrizione della morte del Principe credo che sia uno dei passaggi piu' belli che abbia mai letto.

2. Il deserto dei Tartari, Dino Buzzati
Riletto a quasi vent'anni di distanza, questo libro si conferma come uno dei più belli. La descrizione dell'attesa, del tempo che passa, della sensazione di doversi preparare a grandi momenti che si crede siano sempre di lì a venire, mentre invece la vita ci scorre da sotto i piedi, è perfetta. Buzzati sa creare un'atmosfera magica, cupa, triste, sin dalle prime pagine. E a volte è difficile riuscire a resistere alla tentazione di prendere carta e penna e appuntarsi alcune frasi ("Il tempo è fuggito tanto velocemente che l'animo non è riuscito a invecchiare...")...Quest'uomo era un genio. E questo libro si conferma nella mia top 5 di sempre.

3. The Road, Cormac McCarthy.
Uno dei libri piu’ belli che abbia mai letto in vita mia (delle differenze trail film e il libro avevo parlato qui). La storia di per se' è molto semplice: un uomo e un ragazzino, che resteranno senza nome durante tutto il libro, percorrono una strada in un America post-disastro, verso la costa. Quale sia il disastro, non si sa. Si sa solo che le città non esistono più, che tutto e' coperto di cenere, che il sole e' sparito, e che gli uomini sopravvissuti si danno al saccheggio delle poche cose rimaste in giro. La tensione della storia sta tutta nel rapporto tra l’uomo e il ragazzo, nel tentativo dell’uomo d’insegnare al ragazzo i rudimenti di un rispetto e un’umanità che il ragazzo non ha potuto conoscere. Alcune immagini sono fortissime, anche se solo accennate. McCarthy non indugia nelle descrizioni, ma le poche pennellate che da' bastano a farti rabbrividire e lasciano di stucco. Restano impresse nella mente senza volersene andare. Un libro devastante, potentissimo.

4. The Master and Margarita, Mikhail Bulgakov.
Bellissimo fantasy (si', il Maestro e Margherita e' un fantasy) e stupenda storia d'amore. La mia recensione qui.

5. Red Mars, Kim Stanley Robinson.
SPETTACOLARE. Solo questo si puo’ dire di un libro capace di prenderti in modo cosi’ totale. E’ la storia – raccontata attraverso vari personaggi – dei primi cento colonizzatori di Marte, e della loro nuova vita sul Pianeta Rosso. Politica, potere, economia, geologia: c’e’ tutto in questo libro, che potrebbe benissimo essere considerato anche come un romanzo d’intrighi internazionali, o un romanzo d’amore, o un saggio…Certo, l’elemento fantascientifico e’ ben presente, ma c’e’ anche tantissima scienza. E anzi, chi si aspetta di trovare i marziani rossi stia alla larga. E’ il primo libro di una trilogia, che pero' puo’ essere letto da solo senza nessun problema. Tra l’altro mi si dice che in Italia la Mondadori abbia tradotto solo il primo libro, questo per l’appunto, e mai gli altri due (complimenti…)

6. Pan, Francesco Dimitri.
Urban fantasy ambientato a Roma, con spiriti della citta' e il ritorno del dio Pan. Ne avevo parlato qui.

7. Esbat, Lara Manni.
Di Esbat ho parlato mille volte, per cui non indugio oltre. Qui la recensione. E invece qui avevo messo l'intervista con l'autrice.

8. All the pretty horses, Cormac McCarthy.
Ancora una volta la lingua usata da McCarthy ti rapisce. La storia di questo libro (il primo della trilogia del confine) e' quella di un cowboy americano di un mondo ormai al tramonto (siamo negli anni '60) che se ne va in Messico a cercare fortuna. Non la trovera', ovviamente. Il lieto fine qui manca. Ed e' un bene.

9. Cani Selvaggi, Helen Humphreys.
Intreccio di amori e di vite tra persone che si trovano insieme solo per cercare i loro cani scappati. Un colpo allo stomaco, brutale. Molto bello, anche se a volte ho temuto che si trasformasse in una storia alla Mazzantini...

10. Real World, Natsuo Kirino.
I libri della Kirino sono una garanzia. Questo mi e' piaciuto piu' di Grotesque, anche se meno di Out. Contiene tutte le caratteristiche che mi fanno amare questa autrice: nulla e' come appare, nessuno capisce nessuno, tutti si sentono isolati in questo Giappone che se da un lato pare non dare opportunita' individuali d'espressione, dall'altro lascia liberi tutti di spronfondare negli abissi piu' neri.

Le 10 delusioni del 2009
Accanto a tanti bei libri, ho letto anche tante boiate. Tra queste, le boiate piu' grandi sono senza dubbio queste:

1. Serial, Jack Kilborn
Forse il libro piu' brutto che abbia mai letto in vita mia. Un regalo avvelenato del Kindle. L'ho scaricato gratuitamente e ne sono rimasto affascinato: ho voluto andare fino in fondo (ma e' un romanzo brevissimo, alla Erri de Luca) per capire quanto in basso possa arrivare un prodotto editoriale.

2. UFO, Top Secret, Roberto Pinotti.
Le notizie interessanti e i documenti a supporto ci sarebbero anche. Pero' questo libro e' scritto COI PIEDI. Possibile che un editor della casa editrice non se ne sia reso conto? Si passa di palo in frasca senza soluzione di continuita', perdendosi dietro a discorsi scollegatissimi tra loro, senza una struttura organica del libro. Un vero peccato. Due stelline solo per i documenti ufficiali (tra l'altro gia' ampiamente pubblicati da altre fonti, soprattutto americane). Il resto del libro vale zero.

3. Cleopatra, Antonio Spinosa.
Un libro terribile, davvero penoso. Se questo è il massimo biografo italiano, non oso pensare come stiano messi gli altri. La recensione, qui.

4. Free, Chris Anderson.
Mah! Lasciando perdere le polemiche relative a presunti plagi (l'autore, direttore di Wired, avrebbe copiato a piene mani da wikipedia e altre fonti online senza dirlo), il problema principale del libro e' che mi sembra una cagata la teoria che porta avanti. E cioe' che "gratis" sia il nuovo modello di business del futuro. E' vero che la versione e-book che ho letto io era gratis (ma ora e' a 9.99 dollari...), ma la versione cartacea del libro e' a 26 dollari. Per cui, caro Anderson, se davvero si possono fare i soldi dando via la roba aggratis, perche' non lo fai anche tu? A parte questo mio spiccio populismo (che pero' pone un problema di fondo) il libro lascia un retrogusto di faciloneria abbastanza fastidioso. Su una cosa pero' devo dare ragione a Anderson: se la versione Kindle del suo libro non fosse stata gratis su Amazon, non l'avrei mai presa, e quindi non saprei neanche chi e' l'autore. E non mi sarei abbonato a Wired (gratis su Amazon). Ma e' un po' poco per chiamare "Free" un bel libro. Da mettere nel dimenticatoio

5. Tortuga, Valerio Evangelisti.
Libro veramente del cazzo. Una storia di pirati con personaggi tirati via e una trama senza senso. Ne avevo parlato qui. Evangelisti ha presto una brutta china (anche Controrivoluzioni faceva cagare). Peccato perche' e' (era) uno dei miei autori preferiti.

6. Pride and Prejudice, Jane Austen.
Mamma mia che due coglioni!

7. Il codice da Vinci: bugie e falsi storici, Maurizio Seracini, Franco Cardini, John P. Wauck.
Visto che il Codice da Vinci mi aveva fatto ridere a crepapelle per le boiate che spacciava come verita' storiche, ho comprato volentieri questo volumetto. Che delusione! L'intervento di Cardini e' da bambino isterico, che vaneggia di attacchi alla Chiesa SENZA spiegare quali siano le (pur moltissime) cagate proferite da Brown. Il secondo intervento, di Seracini, e' reso incomprensibile dalla qualita' pessima delle immagini nel libro, che sembrano quelle degli indimenticati ciclostili dell'universita'. L'ultimo intervento, quello di Wauck, e' il piu' piacevole e interessante, e riesce ad alzare un poco la media di questo libricino sostanzialmente inutile. Un'occasione sprecata.

8. Gli amori difficili, Italo Calvino
L' ho trovato davvero noioso, lento e anche abbastanza borioso. Ho dovuto abbandonare la lettura piu' volte, e sono riuscito a finirlo solo per principio, per non lasciare un libro di Calvino a meta'...e nella continua speranza - rivelatasi infondata - che prima o poi il libro spiccasse il volo. L’uso perfetto che Calvino fa normalmente della lingua italiana qui diventa puro esercizio di stile, quasi una ricerca leziosa di parole che possano creare atmosfere e sensazioni nella testa del lettore. E’ come se l’autore avesse voluto dire “guardate quanto sono bravo, guardate quanto sono figo”. Esercizio deprecabile di per se’, ma che diventa assolutamente insopportabile quando non c’e’ una storia a supporto. Perche’ poi il problema e’ proprio questo: i vari racconti di questa raccolta, con pochissime eccezioni, non hanno storia. Vite di Marcovaldi tristi senza l’ironia e la freschezza di Marcovaldo. No, proprio no.

9. Stella del mattino, Wu Ming 4
Una delusione. Le prime cento pagine le ho trovate davvero ostiche, facendo una fatica immane a entrare nella storia, cercando di districarmi tra i cento personaggi che si sovrapponevano nella mia mente, alcuni dai nomi simili, altri dai nomi identici (due Jack???), tutti con almeno due tre nomi ciascuno. Il tutto è stato reso ancora più complicato dai capitoli flashback. Spesso questo tipo di struttura mi piace in un libro, ma qui l’ho trovata snervante, quasi un esercizio fine a se stesso, giusto per il gusto di dire “ti ci metto il flashback così parliamo del passato”. Il libro migliora da metà in poi, ma è una fatica arrivarci. Sono convinto che se non l’avessi cominciato di sabato, con molto tempo per leggere, l’avrei probabilmente abbandonato. E io sono uno che di libri ne ha abbandonati veramente pochi.

10. The lost continent, Travel in small town America, Byll Bryson
Mi aspettavo molto e ho avuto poco da questo libro. Abbastanza noisoso.

Tutti i 53 libri del 2009
Gennaio (recensioni degli 8 libri qui):
1. Pan, di Francesco Dimitri
2. The three stigmata of Palmer Eldritch, Philip Dick
3. Uomini che non ho sposato, Dorothy Parker
4. Just after sunset, Stephen King
5. Rumori di fondo, Sergio Paoli
6. Il deserto dei Tartari, Dino Buzzati
7. Cleopatra, Antonio Spinosa
8. The road, Cormac McCarthy

Febbraio (recensioni dei libri qui)
9. Tsugumi, Banana Yoshimoto
10. Child 44, Tom Rob Smith
11. Natura morta con picchio, Tom Robbins

Marzo
12. Tortuga, Valerio Evangelisti

Maggio
13. Needful things, Stephen King
14. Adventures of Huckleberry Finn, Mark Twain
15. Real World, Natsuo Kirino

Giugno
16. Né qui né altrove, Gianrico Carofiglio

Luglio
17. The raven, Edgar Allan Poe (Kindle)
18. The Fall of the House of Usher, Edgar Allan Poe (Kindle)
19. Red Mars, Kim Stanley Robinson (Kindle)
20. Free, The past and future of a radical price, Chris Anderson (Kindle)
21. Gli amori difficili, Italo Calvino
22. UFO, Top Secret, Roberto Pinotti

Agosto
23. Fahreneit 451, Ray Bradbury
24. Esbat, Lara Manni
25. Brave New World, Aldous Huxley
26. On Writing, Stephen King

Settembre
27. What I talk about when I talk about running, Haruki Murakami
28. Carrie, Stephen King (Kindle)
29. Salem’s Lot, Stephen King (Kindle)
30. Il codice da Vinci: bugie e falsi storici, Maurizio Seracini, Franco Cardini, John P. Wauck
31. Controinsurrezioni, Valerio Evangelisti e Antonio Moresco
32. The lost continent, Travel in small town America, Byll Bryson
33. To kill a mocking bird, Harper Lee
34. Serial, Jack Kilborn (Kindle)
35. Cani Selvaggi, Helen Humphreys

Ottobre
36. The host, Stephenie Meyer
37. Elementi di stile nella scrittura, William Jr Strunk
38. La boutique del mistero, Dino Buzzati
39. The brief history of the dead, Kevin Brockmeier
40. Coraline, Neil Gaiman
41. Stella del mattino, Wu Ming
42. Guerra agli umani, Wu Ming (Kindle)

Novembre
43. The master and Margarita, Michail Bulgakov (Kindle)
44. Il gattopardo, Giuseppe Tommasi di Lampedusa (Kindle)
45. Pride and Prejudice, Jane Austen (Kindle)
46. The Hunger Games, Suzanne Collins (Kindle)
47. All the pretty horses, Cormac McCarthy

Dicembre
48. Sappiano le mie parole di sangue, Babsi Jones
49. The monster of Florence, Douglas Preston
50. A Christmas carol, Charles Dickens (Kindle)
51. Vanish, Tom Pawlick (Kindle)
52. Already dead, Charlie Huston (Kindle)
53. Kafka on the shore, Haruki Murakami (Kindle)

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