Mentre a Firenze il sindaco finalmente fa qualcosa contro la piaga dei lavavetri aggressivi ai semafori (e la notizia arriva fino in America, mentre la nostra Sinistra continua a scannarsi sull'argomento), ad Atlanta, negli Stati Uniti, hanno altri mali assoluti: i pantaloni a vita bassa.
Effettivamente nella cultura afroamericana i pantaloni a vita bassa sono una specie di divisa. Basta vedere tutti i rapper con i pantaloni enormi che cadono sulle ginocchia. Pare che la moda sia stata introdotta proprio da alcuni rapper che a inizi anni '90 sono stati messi in galera, e siccome le cinture non sono ammesse in cella, ecco che i pantaloni cadevano. E quando questi signori sono tornati in libertà hanno continuato a tenere i pantaloni cosi' perché era un segno di riconoscimento, erano dei duri, erano stati in galera.
Bene, le autorità di Atlanta dicono che è una piaga sociale che deve finire. E prevedono multe salate. La comunità nera dice che invece è solo un modo per dare alla polizia il diritto di prendersela con i neri.
In realtà anche in Italia (e in misura minore, in Belgio) abbiamo la stessa piaga dei pantaloni a vita bassa che lasciano vedere le mutande. Solo che mi pare che da noi siano soprattutto le fanciulle a mostrare le loro mutande (oddio mutande...fili interdentali), senza particolari rivendicazioni sociali. Ma potrei sbagliarmi, forse qualche rivendicazione c'è...
Nessun commento:
Posta un commento