Non sono mai stato un fan appassionato in quelle che in toscana si chiamano le “carrozzine” (giostre, in italiano, o luna park). Certo, da bambino ci andavo anch'io, spendendo soldi principalmente all’autoscontro e sul tagada’. Il tagada’, per chi non se lo ricorda, era una specie di grande piatto circolare, dove si saliva e si veniva sballottati di qua e di la’. I piu’ pavidi stavano seduti. I piu’ audaci stavano in piedi e cercavano di non spaccarsi i denti, rimanendo in equilibrio.
Ieri, per la prima volta in 20 anni, ho rimesso piede alle carrozzine. Proprio vicino casa mia c’é la Brussel Kermis, il Luna Park piu’ grande del Nord Europa (cosi’ mi dicono molti brussellesi orgogliosi), che ogni anno provoca non pochi problemi di traffico per un mese all’anno, da meta’ luglio a meta’ agosto. Immaginatevi un mega Luna Park di fronte alla Stazione Termini di Roma, per avere un’idea.
Girando per le carrozzine mi sono subito stupito nel notare come i proprietari delle varie giostre fossero belgi "belgi", e non zingari di varia importazione, come in Italia. Devo dire che questa é forse la più grande differenza immediatamente percepibile rispetto alle carrozzine italiane.
Poi mi sono divertito a fare attenzione su come fossero cambiate (o no) le carrozzine rispetto ai miei tempi.
Beh, prima di tutto il Tagada’ non esiste piu’ (ma le mie fonti mi dicono addirittura che qui non è mai arrivato). In ogni caso, al suo posto ci sono varie macchine che ti sbatacchiano in cielo a 80 metri dal suolo, tirandoti in ogni direzione. Facendoti vomitare anche l’anima, se solo uno ce l’avesse (ma sono in pochi qua ad esserne rimasti forniti). Roba che al confronto, anche il tappeto volante dei miei tempi era roba facile facile.
Con mia grande sorpresa scompaiono anche gli autoscontro...ce n’era uno solo ieri. E viste le dimensioni del parco giochi, non e’ molto. Le pésche invece hanno sempre un grande successo: ce ne sono tantissime, anche se il livello dei premi si è notevolmente alzato: ai miei tempi si vincevano peluche o radioline. Adesso si vincono PlayStation 3, frigoriferi Samsung, motociclette, TV al plasma...una bella differenza.
Ma ovviamente, per ogni cosa che scompare ce ne sono altre che arrivano, e che io non avevo mai visto.
Prima di tutti tale giostra Rotor. Un cilindro alto circa 3 metri e largo una decina. Uno paga, entra e si mette contro il muro del cilindro, che comincia poi a girare velocissimamente, spingendoti verso l’alto del cilindro, facendoti perdere il contatto con il pavimento. Sembra divertente. Un TV al plasma esterno fa vedere agli spettatori non paganti quello che succede dentro...
Poi la giostra dei cavalli per bambini...ma coi cavalli veri! Povere bestie, costrette a girare continuamente con la testa nel culo del cavallo di fronte, per ore. Mah.
Ma la giostra piu’ assurda si chiama “il gioco del ratto” (nel senso di topo, e già il nome...). In cosa consiste? Beh, è una sorta di roulette col topo, come mi è stato fatto notare: al posto del piatto della roulette c’è un recinto quadrato, delimitato da varie fessure, ognuna delle quali numerata. Un criceto (il ratto in questione) viene lasciato libero nel mezzo di questo recinto, e quando entra in una di queste fessure, fa vincere il detentore del biglietto col numero corrispondente.
Detto cosi’ sembra innocuo. Ma vedere quella povera bestia alienata (provateci voi a correre verso una fessura 300 volte al giorno, sapendo di non avere via di scampo) rifiutarsi di muoveri tra le grida bestiali (quelle si’) degli astanti, e’ stata un’esperienza brutta.
Sono a posto per altri venti anni.
2 commenti:
Qui una foto per rimembrare il Tagadà.
Il sottoscritto era un di quelli che sulla suddetta giostra stava in piedi, senza per questo essere sbattuto a terra. Il sistema era molto semplice: ti posizionavi al centro, o nelle prossimità e fissavi un punto fermo del paesaggio circostante. La giosta gira, tu camminavi in senso opposto e continuavi a fissare il punto fermo.
L'attrazione del topo è forse una delle più antiche nel sistema luina park.
grande cristian. Io pero' la giostra del topo non l'avevo mai vista...
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